Tudcabil (Bruschettini srl)

Capsule rigide 20cps 250mg

da10.16 €
Principio attivo:Acido tauroursodesossicolico biidrato
Gruppo terapeutico:Terapia biliare
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
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Posologia

La posologia suggerita è di 5–10 mg/kg/die; nella maggior parte dei casi la posologia giornaliera risulta compresa tra 250–750 mg.

TUDCABIL consente di effettuare a giudizio del medico cicli posologici calibrati sulla base del peso del paziente e della gravità della patologia.

Si consiglia l’assunzione del farmaco, in dosi frazionate, dopo i pasti.

Controindicazioni
  • ipersensibilità al principio attivo
  • acidi biliari
  • gravidanza
  • ulcera gastrica o duodenale
  • infiammazione acuta della colecisti
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    Interazioni
  • colestiramina
  • antiacidi
  • alluminio
  • dopo
  • ciclosporina
  • calcio
  • estrogeni
  • agenti
  • contraccettivi ormonali
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    Avvertenze

    Tudcabil deve essere assunto sotto il controllo del medico.

    Nei pazienti con coliche biliari frequenti, con infezioni biliari, con gravi alterazioni pancreatiche o con affezioni intestinali che possano alterare la circolazione enteroepatica degli acidi biliari (resezioni e stomia dell’ileo, ileite regionale, ecc.) è consigliabile evitare l’uso del medicinale.

    Prima di iniziare la terapia è inoltre consigliabile effettuare opportune indagini per accertare la buona funzionalità della colecisti e l’eventuale esistenza di patologie che possono alterare la circolazione enteroepatica degli acidi biliari.

    Nella selezione dei pazienti da sottoporre a terapia è opportuno escludere i pazienti calcolotici con coliche biliari frequenti.

    Durante i primi tre mesi di trattamento, i parametri di funzionalità epatica AST (SGOT), ALT (SGPT) e gamma–GT devono essere monitorati dal proprio medico ogni 4 settimane e in seguito ogni 3 mesi. Oltre a permettere l’identificazione di pazienti responsivi e non in trattamento per cirrosi biliare primaria, tale monitoraggio dovrebbe inoltre favorire una precoce diagnosi di un potenziale deterioramento epatico, particolarmente in pazienti con cirrosi epatica primitiva in stadio avanzato.

    L’azione colelitolitica dell’acido tauroursodesossicolico si esplica soltanto nei casi di calcoli colesterolici non calcificati, radiotrasparenti, e detta azione è più lenta se i calcoli superano certe dimensioni (20–30 mm).

    Quando utilizzato per la dissoluzione di calcoli colesterinici, al fine di comprovare il miglioramento terapeutico e la temporanea identificazione della calcificazione dei calcoli, a seconda della loro dimensione, la colecisti deve essere visualizzata (colecistografia orale) nel suo insieme come pure le vie biliari occluse sia in posizione ortostatica che supina (controllo tramite ultrasuoni) 6–10 mesi dopo l’inizio del trattamento.

    Se non è possibile una visualizzazione della colecisti con immagini a raggi X, o in caso di calcoli calcificati, danneggiata alterata motilità colecistica o episodi frequenti di coliche biliari, l’acido tauroursodesossicolico non deve essere utilizzato.

    I calcoli biliari che presentano più elevata probabilità di dissoluzione sono quelli di piccole dimensioni in colecisti funzionante; l’avvenuta desaturazione della bile in colesterolo rappresenta un utile elemento di previsione per un buon esito del trattamento, ma non è determinante, dato che la dissoluzione può avvenire anche per un processo fisico di formazione di cristalli liquidi indipendentemente dallo stato di saturazione.

    Nei pazienti in trattamento per la dissoluzione di calcoli biliari, è opportuno verificare l’efficacia del medicamento mediante esami ecografici ogni 3–6 mesi ed eventualmente con esami colecistografici.

    In caso di diarrea, la dose deve essere ridotta e in caso di diarrea persistente, il trattamento deve essere interrotto.

    Non sono noti rischi di assuefazione o di farmaco – dipendenza. Non è previsto l’impiego pediatrico della specialità.

    Tenere il medicinale fuori dalla portata e dalla vista dei bambini.

    Il medicinale contiene lattosio: I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio–galattosio, non devono assumere questo medicinale.

    Gravidanza

    Non vi sono adeguati studi riguardanti l’uso dell’acido tauroursodesossicolico nel periodo di gestazione, particolarmente nel primo trimestre di gravidanza.

    Studi condotti su animali non hanno evidenziato alcuna tossicità riproduttiva durante la gestazione. Tuttavia, studi preclinici con altri derivati biliari hanno dimostrato un potenziale effetto teratogeno nella prima fase della gestazione. Per tale ragione l’acido tauroursodesossicolico non deve essere usato durante la gravidanza, se non in caso di assoluta necessità.

    Le donne in età fertile devono essere trattate solo se utilizzano un metodo anticoncezionale sicuro:

    si consigliano contraccettivi orali non ormonali o a basso contenuto di estrogeni. Prima di iniziare il trattamento escludere una possibile gravidanza.

    Non è noto se l’acido tauroursodesossicolico sia escreto nel latte umano materno, perciò l’acido tauroursodesossicolico non deve essere assunto durante l’allattamento.

    Effetti Collaterali

    Per la classificazione delle frequenze degli effetti indesiderati è stata usata la seguente convenzione:

    Molto comune (≥ 10), Comune (≥1/100 ma < 10)

    Non comune (≥ 1/1000 ma < 100), Rara (≥ 1/10000 ma < 1000), Molto rara (< 10000),

    Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

    Patologie gastrointestinali:

    In studi clinici, sono stati riportati episodi di feci pastose o diarrea durante la terapia con acido tauroursodesossicolico.

    Raramente possono verificarsi nausea, vomito, feci liquide.

    Patologie epatobiliari:

    In casi molto rari , in pazienti trattati con acido ursodesossicolico sono stati riportati casi di calcificazione dei calcoli biliari.

    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: Molto raramente, può manifestarsi orticaria.

    La tollerabilità del preparato alle dosi consigliate è di norma buona. Solo occasionalmente sono state riscontrate irregolarità dell’alvo, che generalmente scompaiono proseguendo il trattamento.

    Segnalazione delle reazioni avverse sospette

    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.

    Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

    Eccipienti

    Ogni capsula rigida da 250 mg contiene:

    cellulosa microcristallina, lattosio, amido di mais, magnesio stearato.

    Composizione della capsula rigida : gelatina F.U., titanio diossido (E 171), eritrosina (E 127), indigotina (E 132), quinolina giallo.

    Conservazione

    Conservare a temperatura non superiore a 25°C.