Simvastatina auro (Aurobindo pharma italia srl)

Compresse rivestite 28cpr 20mg

Principio attivo:Simvastatina
Gruppo terapeutico:Sostanze modificatrici dei lipidi, non associate
Tipo di farmaco:Farmaco generico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutinePresente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • ipercolesterolemia
  • dislipidemia mista
  • diabete mellito
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    Posologia

    L’intervallo di dose è di 5-80 mg al giorno somministrati per via orale in dose singola alla sera. L’aggiustamento della dose, se necessario, deve essere fatto ad intervalli di non meno di 4 settimane, sino a un massimo di 80 mg al giorno somministrati in dose singola alla sera. La dose di 80 mg è raccomandata solo nei pazienti con ipercolesterolemia grave e ad alto rischio di complicazioni cardiovascolari che non hanno raggiunto i loro obiettivi di trattamento con dosi più basse e quando ci si aspettano benefici che prevalgano sui rischi potenziali (vedere paragrafi 4.4 e 5.1).

    Ipercolesterolemia

    Il paziente deve essere sottoposto a una dieta standard povera di colesterolo e deve continuare questa dieta durante il trattamento con Simvastatina Aurobindo. La dose usuale iniziale è di 10-20 mg al giorno somministrati in dose singola alla sera. I pazienti che richiedono una forte riduzione delle LDL-C (più del 45%) possono iniziare con 20-40 mg al giorno somministrati in dose singola alla sera. L’aggiustamento della dose, se necessario, deve essere effettuato come specificato sopra.

    Ipercolesterolemia familiare omozigote

    Sulla base dei risultati di uno studio clinico controllato, la dose raccomandata di simvastatinaè di 40 mg al giorno somministrati alla sera o 80 mg al giorno in 3 dosi divise di 20 mg, 20 mg, e una dose serale di 40 mg. In questi pazienti Simvastatina Aurobindo deve essere usata in aggiunta ad altri trattamenti ipolipemizzanti (es. LDL aferesi) o se tali trattamenti non sono disponibili.

    Prevenzione cardiovascolare

    La dose usuale di Simvastatina Aurobindo è da 20 a 40 mg/die somministrati in dose singola alla sera in pazienti ad alto rischio di cardiopatia coronarica (CHD, con o senza iperlipidemia). La terapia farmacologica può essere iniziata contemporaneamente alla dieta e all’esercizio fisico. L’aggiustamento della dose, se necessario, deve essere effettuato come specificato sopra.

    Terapia concomitante

    Simvastatina Aurobindo è efficace da sola o in associazione con i sequestranti degli acidi biliari. La somministrazione deve essere fatta o più di 2 ore prima o più di 4 ore dopo l’assunzione di un sequestrante degli acidi biliari.

    Nei pazienti che assumono ciclosporina, danazolo, gemfibrozil o altri fibrati (ad eccezione del fenofibrato) contemporaneamente a Simvastatina Aurobindo, la dose di Simvastatina Aurobindo non deve superare i 10 mg al giorno. Nei pazienti che assumono amiodarone o verapamil contemporaneamente a Simvastatina Aurobindo, la dose di Simvastatina Aurobindo non deve superare i 20 mg al giorno (vedere i paragrafi 4.4 e 4.5). Nei pazienti che assumono diltiazem o amlodipina in concomitanza con Simvastatina Aurobindo, la dose di Simvastatina Aurobindo non deve superare i 40 mg al giorno (vedere i paragrafi 4.4 e 4.5)

    Posologia nell’insufficienza renale

    Nei pazienti con insufficienza renale moderata non sono necessarie modifiche della dose.

    Nei pazienti con insufficienza renale grave (clearance della creatinina <30 ml/min), dosi superiori a 10 mg al giorno devono essere attentamente valutate e, se ritenute necessarie, introdotte con cautela.

    Uso nei pazienti anziani

    Non è necessario alcun aggiustamento della dose.

    Uso nei bambini e negli adolescenti (10-17 anni di età)

    Per i bambini e gli adolescenti (ragazzi in stadio di Tanner II e superiore e ragazze in post menarca da almeno un anno, 10-17 anni di età) con ipercolesterolemia familiare eterozigote, il consueto dosaggio iniziale raccomandato è di 10 mg una volta al giorno la sera. Bambini e adolescenti devono essere messi a dieta standard per diminuire il colesterolo prima di iniziare il trattamento con simvastatina; questa dieta deve continuare durante il trattamento con simvastatina.

    Il range di dosaggio raccomandato è 10-40 mg al giorno; la dose massima raccomandata è 40 mg al giorno. I dosaggi devono essere individualizzati in base all’obiettivo terapeutico raccomandato come consigliato dalle raccomandazioni per il trattamento pediatrico (vedere paragrafi 4.4 e 5.1).

    L’aggiustamento deve essere fatto ad intervalli di 4 settimane o più.

    L’esperienza di simvastatina nell’età pre-puberale è limitata.

    Controindicazioni
  • allattamento
  • nelfinavir
  • eritromicina
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    Interazioni
  • interazione
  • simvastatina
  • succo di pompelmo
  • altri medicinali
  • itraconazolo
  • ketoconazolo
  • eritromicina
  • claritromicina
  • nelfinavir
  • nefazodone
  • fluconazolo
  • ciclosporina
  • verapamil
  • diltiazem
  • amiodarone
  • stata segnalata
  • acido nicotinico
  • statine
  • stati segnalati
  • rifampicina
  • anticoagulanti
  • cumarinici
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    Avvertenze

    Miopatia /Rabdomiolisi

    La simvastatina, così come altri inibitori della HMG-CoA riduttasi, può causare occasionalmente miopatia, che si manifesta come dolore, dolorabilità o debolezza muscolare associati a un aumento della creatinchinasi (CK) di oltre 10 volte il limite superiore del valore normale [ULN]. La miopatia talvolta si manifesta come rabdomiolisi con o senza insufficienza renale acuta secondaria a mioglobinuria, e si sono verificati molto raramente casi con esito fatale. Il rischio di miopatia è aumentato da livelli elevati di attività inibitoria della HMG-CoA riduttasi nel plasma.

    Come per gli altri inibitori della HMG-CoA riduttasi, il rischio di miopatia/rabdomiolisi è correlato alla dose. In uno studio clinico nel quale 41.413 pazienti sono stati trattati con la simvastatina, 24.747 (circa il 60%) sono stati arruolati in studi con un follow-up mediano di almeno 4 anni, l’incidenza della miopatia è stata approssimativamente lo 0,03%, lo 0,08% e lo 0,61 % a 20, 40 e 80 mg al giorno rispettivamente. In questi studi i pazienti sono stati attentamente controllati e sono stati esclusi alcuni medicinali che provocano interazioni.

    In uno studio clinico in cui i pazienti con una storia di infarto miocardico erano trattati con simvastatina 80 mg al giorno (follow-up medio anni 6.7), l’incidenza della miopatia era approssimativamente 1.0% in confronto allo 0.02% dei pazienti trattati con 20 mg al giorno.

    Approssimativamente metà di questi casi di miopatie si sono verificati durante il primo anno di trattamento. L’incidenza della miopatia durante ogni anno successivo al trattamento era approssimativamente dello 0.1% (vedere paragrafo 4.8 e 5.1)

    Determinazione dei livelli di creatinchinasi

    La creatinchinasi (CK) non deve essere misurata dopo un esercizio fisico intenso o in presenza di una qualsiasi causa alternativa plausibile di aumento della CK poiché questo rende difficile l’interpretazione del valore. Qualora i livelli basali della CK siano significativamente elevati (>5 x ULN), i livelli devono essere misurati di nuovo dopo 5-7 giorni per confermare i risultati.

    Prima del trattamento

    Tutti i pazienti che iniziano la terapia con la simvastatina, o ai quali la dose di simvastatina sta per essere aumentata, devono essere informati del rischio di miopatia e istruiti a segnalare subito qualsiasi dolore muscolare, dolorabilità o debolezza senza causa evidente.

    Deve essere usata cautela nei pazienti con fattori predisponenti per la rabdomiolisi. Al fine di stabilire un valore basale di riferimento, deve essere misurato il livello di CK prima di iniziare il trattamento nelle seguenti situazioni:

    •  pazienti anziani (età ≥65 anni)

    •  genere femminile

    •  compromissione renale

    •  ipotiroidismo non controllato

    •  storia personale o familiare di disturbi muscolari ereditari

    •  precedente storia di tossicità muscolare con una statina o un fibrato

    •  abuso di alcool

    In tali situazioni, deve essere considerato il rischio del trattamento in relazione ai possibili benefici, ed è raccomandato un monitoraggio clinico. Se un paziente ha precedentemente sofferto di disturbi muscolari durante il trattamento con fibrati o statine, il trattamento con un farmaco diverso appartenente alla stessa classe deve essere iniziato con cautela. Se i livelli basali di CK sono significativamente elevati (>5 x ULN), il trattamento non deve essere iniziato.

    Durante il trattamento

    Se insorgono dolore muscolare, debolezza o crampi mentre un paziente è in trattamento con una statina, i livelli di CK devono essere misurati. Se, in assenza di un esercizio fisico intenso, questi livelli si riscontrano essere significativamente elevati (>5 x ULN), il trattamento deve essere interrotto. Se i sintomi muscolari sono gravi e causano disagi quotidiani, anche se i livelli di CK sono <5 x ULN, si deve considerare l’interruzione della terapia. Se si sospetta miopatia per qualunque altra ragione, il trattamento deve essere interrotto.

    Se i sintomi si risolvono e i livelli di CK si normalizzano, allora si può considerare l’eventuale reintroduzione della statina o di una statina alternativa a dosi più basse e con uno stretto monitoraggio.

    Un tasso più elevato di miopatia è stato osservato in pazienti trattati con la dose di 80 mg (vedere paragrafo 5.1). Sono raccomandate misurazioni periodiche della CK, in quanto possono risultare utili per identificare casi di miopatia subclinica. Tuttavia, non vi è alcuna garanzia che questo controllo preverrà la miopatia.

    La terapia con simvastatina deve essere temporaneamente interrotta pochi giorni prima di un intervento di chirurgia maggiore e nei casi in cui intervenga una qualsiasi condizione medica o chirurgica importante.

    Misure per ridurre il rischio di miopatia causata da interazioni fra medicinali (vedere anche paragrafo 4.5).

    Il rischio di miopatia e rabdomiolisi è aumentato significativamente con l’uso concomitante di simvastatina e potenti inibitori del CYP3A4 (come itraconazolo, ketoconazolo,, posaconazolo, eritromicina, claritromicina, telitromicina, inibitori della proteasi dell’HIV [es. nelfinavir], nefazodone), così come con gemfibrozil, ciclosporina e danazolo (vedere paragrafo 4.2).

    Il rischio di miopatia e di rabdomiolisi è aumentato anche dall’uso contemporaneo di altri fibrati o dall’uso contemporaneo di amiodarone o verapamil con le dosi più elevate di simvastatina (vedere paragrafi 4.2 e 4.5). Il rischio è aumentato dall’uso concomitante di diltiazem o amlodipina e simvastatina 80 mg (vedere paragrafi 4.2 e 4.5).

    Il rischio di miopatia, inclusa rabdomiolisi, può essere aumentato da una somministrazione concomitante di acido fusidico e statine (vedere paragrafo 4.5)

    Di conseguenza, riguardo gli inibitori del CYP3A4, è controindicato l’uso contemporaneo della simvastatina con itraconazolo, ketoconazolo,, posaconazolo, inibitori della proteasi dell’HIV (es. nelfinavir), eritromicina, claritromicina, telitromicina e nefazodone (vedere i paragrafi 4.3 e 4.5). Se il trattamento con itraconazolo, ketoconazolo,, posaconazolo, eritromicina, claritromicina o telitromicina è inevitabile, la terapia con la simvastatina deve essere sospesa in corso di trattamento. Inoltre, deve essere esercitata cautela quando si associa la simvastatina con taluni altri inibitori del CYP3A4 meno potenti: fluconazolo, ciclosporina, verapamil, diltiazem (vedere paragrafi 4.2 e 4.5).

    L’assunzione contemporanea di succo di pompelmo e simvastatina deve essere evitata.

    La dose di simvastatina non deve eccedere i 10 mg al giorno nei pazienti che assumono contemporaneamente farmaci come ciclosporina, danazolo, gemfibrozil. Deve essere evitato l’uso contemporaneo di simvastatina con gemfibrozil, a meno che i benefici siano verosimilmente superiori all’aumento dei rischi di questa associazione di farmaci. I benefici dell’uso combinato di simvastatina 10 mg al giorno con altri fibrati (ad eccezione del fenofibrato), ciclosporina o danazolo devono essere attentamente valutati rispetto ai potenziali rischi di queste associazioni (vedere paragrafi 4.2 e 4.5).

    Deve essere usata cautela quando si prescrivono fenofibrati con la simvastatina, poiché tali agenti possono causare miopatia quando somministrati da soli.

    Deve essere evitato l’uso contemporaneo di simvastatina a dosi superiori a 20 mg al giorno con amiodarone o verapamil, a meno che il beneficio clinico sia verosimilmente superiore all’aumentato rischio di miopatia (vedere paragrafi 4.2 e 4.5).

    Deve essere evitato l’uso contemporaneo di simvastatina a dosi superiori di 40 mg al giorno e diltiazem o amlodipina a meno che il beneficio clinico sia superiore all’aumentato rischio di miopatia (vedere paragrafi 4.2 e 4.5).

    Rari casi di miopatia/rabdomiolisi sono stati associati con la somministrazione concomitante di inibitori della HMG-CoA reduttasi e dosi di niacina (acido nicotinico) che modificano i lipidi (≥ 1 g al giorno), ognuno dei quali può causare miopatia se somministrato da solo.

    I medici valutando la terapia combinata di simvastatina con dosi di niacina (acido nicotinico) che modificano i lipidi (≥1 g al giorno) o prodotti contenenti niacina devono valutare attentamente i benefici potenziali ed i rischi e devono controllare attentamente i pazienti per eventuali segni e sintomi di dolore, dolorabilità o debolezza muscolare, specialmente durante i primi mesi di terapia e quando la dose di ogni medicinale è aumentata.

    In un analisi ad interim di uno studio clinico con risultati in corso, un comitato indipendente di monitoraggio della sicurezza ha identificato un’incidenza di miopatia superiore al previsto in pazienti cinesi che assumevano simvastatina 40 mg e acido nicotinico/laropiprant 2000 mg/40 mg. Pertanto deve essere usata cautela nel trattamento di pazienti cinesi con simvastatina (in particolare a dosi di 40 mg o più alte) somministrata insieme a dosi di niacina (acido nicotinico) che modificano i lipidi (≥ 1 g al giorno) o prodotti contenenti niacina. Dato che il rischio di miopatie con statine è dose-dipendente, l’uso di simvastatina 80 mg con dosi di niacina (acido nicotinico) che modificano i lipidi (≥ 1 g al giorno) o prodotti contenenti niacina non è raccomandato in pazienti cinesi.

    Non è noto se vi sia un aumentato rischio di miopatia in altri pazienti asiatici trattati con simvastatina co-somministrata con dosi di niacina (acido nicotinico) che modificano i lipidi (≥1 g al giorno) o prodotti contenenti niacina.

    Se l’associazione di acido fusidico e simvastatina risulti necessaria, il paziente deve essere strettamente monitorato (vedere paragrafo 4.5). Può essere considerata la sospensione temporanea del trattamento con simvastatina.

    Effetti epatici

    Negli studi clinici, in pochi pazienti adulti che assumevano la simvastatina si sono verificati aumenti persistenti (fino a >3 x ULN) delle transaminasi sieriche. Quando in questi pazienti è stato interrotto il trattamento con la simvastatina, generalmente i livelli delle transaminasi sono tornati lentamente ai livelli di pre-trattamento.

    Si raccomanda di eseguire dei test di funzionalità epatica prima dell’inizio del trattamento e in corso di trattamento, quando clinicamente indicato. I pazienti sottoposti a titolazione fino al dosaggio di 80 mg devono eseguire un esame aggiuntivo prima della titolazione, 3 mesi dopo la titolazione fino al dosaggio di 80 mg, e in seguito periodicamente (per es. ogni semestre) per il primo anno di trattamento. Deve essere posta particolare attenzione nei pazienti che sviluppano elevati livelli di transaminasi sieriche, e in questi pazienti, gli esami clinici devono essere subito ripetuti e successivamente eseguiti con maggior frequenza. Se i livelli delle transaminasi mostrano un aumento evidente, in particolare se raggiungono valori 3 x ULN e sono persistenti, la simvastatina deve essere sospesa.

    Il medicinale deve essere usato con cautela nei pazienti che assumono quantità di alcool sostenute.

    Come con altri agenti ipolipemizzanti, sono stati segnalati aumenti moderati (<3 x ULN) delle transaminasi sieriche a seguito della terapia con la simvastatina. Queste variazioni sono apparse subito dopo l’inizio della terapia con la simvastatina, sono state spesso transitorie, non sono state accompagnate da alcun sintomo e non è stata necessaria l’interruzione del trattamento.

    Malattia polmonare interstiziale

    Sono stati riportati casi di malattia interstiziale polmonare con alcune statine inclusa la simvastatina, specialmente nella terapia a lungo termine (vedere paragrafo 4.8). Le caratteristiche che si presentano possono includere dispnea, tosse secca ed aggravamento dello stato generale di salute (affaticamento, perdita di peso e febbre).

    Se si sospetta che un paziente abbia sviluppato malattia interstiziale polmonare, la terapia con statine deve essere interrotta.

    Diabete mellito

    Alcune evidenze suggeriscono che le statine, come effetto di classe, aumentano la glicemia e in alcuni pazienti, ad alto rischio di sviluppare diabete, possono indurre un livello di iperglicemia tale per cui è appropriato il ricorso a terapia antidiabetica. Questo rischio, tuttavia, è superato dalla riduzione del rischio vascolare con l’uso di statine e pertanto non deve essere motivo di interruzione del trattamento. I pazienti a rischio (glicemia a digiuno 5.6 - 6.9 mmol/L, BMI>30kg/m², livelli elevati di trigliceridi, ipertensione) devono essere monitorati sia a livello clinico che a livello biochimico in accordo con le linee-guida nazionali.

    Uso nei bambini e negli adolescenti (10-17 anni)

    La sicurezza e l’efficacia della simvastatina in pazienti di 10-17 anni con ipercolesterolemia familiare eterozigote è stata valutata in uno studio clinico di ragazzi in stadio di Tanner II e superiore e ragazze in post menarca da almeno un anno. Pazienti trattati con simvastatina avevano un profilo di effetti avversi generalmente simile a quelli di pazienti trattati con placebo. Dosaggi superiori a 40 mg non sono stati studiati in questa popolazione. In questo studio controllato di dimensione limitata, non c’è stato alcun effetto rilevabile sulla crescita o sulla maturazione sessuale negli adolescenti maschi o femmine, o qualsiasi effetto sulla durata del ciclo mestruale nelle ragazze (vedere paragrafi 4.2, 4.8 e 5.1). Le ragazze devono essere consigliate sui metodi contraccettivi appropriati durante la terapia con simvastatina (vedere paragrafi 4.3 e 4.6). Nei pazienti di età < a 18 anni, l’efficacia e la sicurezza non sono state studiate per periodi di trattamento > delle 48 settimane e gli effetti a lungo termine sulla crescita fisica, intellettuale e sulla maturazione sessuale sono sconosciuti. La simvastatina non è stata studiata in pazienti più giovani di 10 anni di età, né nei bambini prima dell’età puberale né nelle ragazze prima dell’età del menarca.

    Eccipienti

    Questo medicinale contiene lattosio. I pazienti con problemi ereditari rari di intolleranza al galattosio, carenza di Lapp lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.

    Gravidanza

    Gravidanza

    Simvastatina Aurobindo è controindicata in gravidanza (vedere paragrafo 4.3).

    La sicurezza nelle donne in gravidanza non è stata stabilita. Non sono stati condotti studi clinici controllati con simvastatina nelle donne in gravidanza. Sono state riportate rare segnalazioni di anomalie congenite dovute all’esposizione intrauterina di inibitori della HMG-CoA riduttasi. Tuttavia, in una analisi di circa 200 gravidanze, seguite in modo prospettico, esposte durante il primo trimestre alla simvastatina o a un altro inibitore della HMG-CoA riduttasi strettamente correlato, l’incidenza di anomalie congenite è stata comparabile a quella riscontrata nella popolazione generale. Questo numero di gravidanze è stato statisticamente sufficiente per escludere un aumento di 2,5 volte o superiore di anomalie congenite rispetto all’incidenza di base.

    Nonostante non vi siano evidenze che l’incidenza di anomalie congenite nei figli di pazienti in trattamento con la simvastatina o con un altro inibitore della HMG-CoA riduttasi strettamente correlato differisca da quella osservata nella popolazione generale, il trattamento della madre con simvastatina può ridurre nel feto i livelli dimevalonato che è un precursore della biosintesi del colesterolo. L’aterosclerosi è un processo cronico e, generalmente, l’interruzione di medicinali ipolipemizzanti durante la gravidanza dovrebbe avere un impatto limitato sui rischi a lungo termine associati a ipercolesterolemia primaria. Per questi motivi, Simvastatina Aurobindo non deve essere utilizzata nelle donne in gravidanza, che stiano pianificando una gravidanza o che sospettino di essere incinte. Il trattamento con Simvastatina Aurobindo deve essere sospeso per tutta la durata della gravidanza o fin quando non sia stato accertato che la donna non è in gravidanza (vedere i paragrafi 4.3 e 5.3).

    Allattamento

    Non è noto se la simvastatina o i suoi metaboliti siano escreti nel latte materno. Poiché molti medicinali sono escreti nel latte materno e a causa del potenziale rischio di reazioni avverse gravi, le donne in trattamento con Simvastatina Aurobindo non devono allattare al seno (vedere paragrafo 4.3).

    Effetti Collaterali

    Le frequenze dei seguenti eventi avversi segnalati durante studi clinici e/o segnalati dopo l’immissione in commercio, sono classificate in base alla valutazione del tasso di incidenza durante ampi studi clinici, a lungo termine e controllati verso placebo, in particolare lo studio HPS (Heart Protection Study) e lo studio 4S (Scandinavian Simvastatin Survival Study) con 20.536 e 4.444 pazienti, rispettivamente (vedere paragrafo 5.1). Per l’HPS, sono stati registrati solo eventi avversi gravi come mialgia, aumento delle transaminasi sieriche e del CK. Per il 4S, sono stati registrati tutti gli eventi avversi riportati di seguito. Se in questi studi i tassi di incidenza riguardanti la simvastatina risultavano minori o simili a quelli relativi al placebo, e vi erano segnalazioni di eventi spontanei ragionevolmente classificabili, in base alla valutazione del rapporto di causalità, come correlati, questi eventi avversi sono stati classificati come “rari”.

    Nell’HPS (vedere paragrafo 5.1) che ha coinvolto 20.536 pazienti trattati con 40 mg al giorno di simvastatina (n=10.269) o placebo (n = 10.267), i profili di sicurezza sono stati sovrapponibili tra i pazienti trattati con 40 mg di simvastatina e i pazienti trattati con placebo su una media di 5 anni di studio. La frequenza di interruzione dovuta agli effetti indesiderati é stata simile (4,8% nei pazienti trattati con la simvastatina 40 mg in confronto al 5,1% nei pazienti trattati con il placebo). L’incidenza di miopatia è stata <0,1% nei pazienti trattati con 40 mg di simvastatina. Sono state riscontrate transaminasi elevate (>3 x ULN, confermato da test ripetuto) nello 0,21% (n=21) dei pazienti trattati con 40 mg di simvastatina in confronto allo 0,09% (n=9) dei pazienti trattati con il placebo.

    La frequenza degli effetti indesiderati è indicata come segue:

    •  molto comune (>1/10)

    •  comune (≥1/100, <1/10)

    •  non comune (≥1/1000, <1/100)

    •  raro (≥1/10.000, <1/1000)

    •  molto raro (<1/10.000),

    •  non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)

    Indagini:

    Raro: aumento delle transaminasi sieriche (alanina-aminotransferasi, aspartato aminotransferasi, γ-glutamil transpeptidasi (vedere paragrafo 4.4 Effetti epatici), elevata fosfatasi alcalina, aumento dei livelli di CK nel siero (vedere paragrafo 4.4).

    Patologie del sistema emolinfopoietico

    Raro: anemia.

    Patologie del sistema nervoso

    Raro: cefalea, parestesia, capogiri, neuropatia periferica.

    Molto raro: deterioramento della memoria.

    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

    Molto raro: malattia polmonare interstiziale (vedere sezione 4.4).

    Patologie gastrointestinali

    Raro: stipsi, dolore addominale, flatulenza, dispepsia, diarrea, nausea, vomito, pancreatite.

    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

    Raro: eruzione cutanea, prurito, alopecia.

    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo

    Raro: miopatia* (compresa miosite), rabdomiolisi (vedere paragrafo 4.4) con o senza insufficienza renale acuta, mialgia, crampi muscolari.

    *In uno studio clinico, la miopatia si è verificata comunemente in pazienti trattati con simvastatina 80 mg al giorno rispetto a quelli trattati con 20 mg al giorno (1,0% vs 0,02% rispettivamente).

    Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella

    Non noto: disfunzione erettile.

    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

    Raro: astenia.

    In casi rari è stata segnalata una sindrome apparente da ipersensibilità che ha incluso alcuni dei seguenti sintomi: angioedema, sindrome lupus-simile, polimialgia reumatica, dermatomiosite, vasculite, trombocitopenia, eosinofilia, aumento della VES, artrite ed artralgia, orticaria, fotosensibilità, febbre, vampate, dispnea e malessere.

    Patologie epatiche e biliari

    Raro: epatite/ittero.

    Molto raro: insufficienza epatica

    Disturbi psichiatrici:

    Molto raro: insonnia.

    Non noto: depressione.

    Effetti di classe:

    •  disturbi del sonno inclusi gli incubi

    •  perdita della memoria

    •  disfunzioni sessuali

    •  diabete mellito: la frequenza dipende dalla presenza o assenza dei fattori di rischio (livelli del glucosio a digiuno ≥ 5,6 mmol/L, BMI>30kg/m², trigliceridi elevati, storia di ipertensione).

    Bambini e adolescenti (10-17 anni di età)

    In uno studio di 48 settimane che coinvolge bambini e adolescenti (ragazzi in stadio di Tanner II e superiore e ragazze in post menarca da almeno un anno) di 10-17 anni di età con ipercolesterolemia familiare eterozigote (n. 175), il profilo di sicurezza e tollerabilità del gruppo trattato con simvastatina è risultato simile a quella del gruppo trattato con placebo. Gli effetti a lungo termine sulla crescita fisica, intellettuale e sulla maturazione sessuale sono sconosciuti. Al momento non sono disponibili dati sufficienti dopo un anno di trattamento. (vedere paragrafi 4.2, 4.4 e 5.1).

    Eccipienti

    Nucleo della compressa

    Butilidrossianisolo (E 320)

    Acido ascorbico (E 300)

    Acido citrico monoidrato (E 330)

    Cellulosa microcristallina (E 460a)

    Amido di mais pregelatinizzato

    Lattosio monoidrato

    Magnesio stearato (E 470B)

    Rivestimento della compressa

    Ipromellosa (E 464)

    Idrossipropilcellulosa (E 463)

    Titanio diossido (E 171)

    Talco (E 553b).

    Ferro ossido giallo (E 172) - (per 10/20 mg)

    Ferro ossido rosso (E 172) - (per 10/20/40 mg)

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare per la conservazione.