Principio attivo:Olmesartan medoxomil/amlodipina besilato
Gruppo terapeutico:Antagonisti dell'angiotensina ii, associazioni
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutinePresente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • ipertensione arteriosa essenziale
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    Posologia

    Adulti

    La dose raccomandata di Sevikar è di una compressa al giorno.

    Sevikar 20 mg/5 mg può essere somministrato in quei pazienti in cui la pressione arteriosa non sia adeguatamente controllata dalla terapia con olmesartan medoxomil 20 mg o amlodipina 5 mg da soli.

    Sevikar 40 mg/5 mg può essere somministrato in quei pazienti in cui la pressione arteriosa non sia adeguatamente controllata dalla terapia con Sevikar 20 mg/5 mg.

    Sevikar 40 mg/10 mg può essere somministrato in quei pazienti in cui la pressione arteriosa non sia adeguatamente controllata dalla terapia con Sevikar 40 mg/5 mg.

    Prima di passare alla associazione fissa, si raccomanda di incrementare il dosaggio dei singoli componenti. Il passaggio diretto dalla monoterapia alla associazione fissa può essere preso in considerazione quando clinicamente appropriato.

    I pazienti che ricevono olmesartan medoxomil e amlodipina in compresse separate, possono passare per comodità alle compresse di Sevikar, contenenti le stesse dosi dei principi attivi.

    Sevikar può essere assunto indipendentemente dal cibo.

    Anziani (età uguale o superiore a 65 anni)

    Non sono generalmente necessari aggiustamenti posologici nei pazienti anziani, ma l’aumento di dosaggio va considerato con cautela (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Se fosse necessaria la somministrazione della dose massima giornaliera di 40 mg di olmesartan medoxomil, la pressione arteriosa deve essere attentamente monitorata.

    Alterata funzionalità renale

    Il dosaggio massimo di olmesartan medoxomil nei pazienti con compromissione renale lieve o moderata (clearance della creatinina compresa tra 20 e 60 ml/min) è di 20 mg di olmesartan medoxomil una volta al giorno, a causa della limitata esperienza clinica con dosaggi maggiori in questo gruppo di pazienti. L’uso di Sevikar in pazienti con grave compromissione della funzionalità renale (clearance della creatinina inferiore a 20 ml/min) non è raccomandato (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Nei pazienti con compromissione renale moderata si raccomanda il controllo dei livelli di potassio e della creatinina.

    Alterata funzionalità epatica

    Sevikar deve essere usato con cautela nei pazienti con compromissione lieve o moderata della funzionalità epatica (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).

    Nei pazienti con compromissione epatica moderata, è raccomandata una dose iniziale di 10 mg di olmesartan medoxomil una volta al giorno e la dose massima non deve superare 20 mg una volta al giorno. Nei pazienti con compromissione epatica che assumono diuretici e/o altri farmaci antiipertensivi si consiglia un attento monitoraggio della pressione arteriosa e della funzionalità renale. Non vi è esperienza dell’uso di olmesartan medoxomil in pazienti con grave compromissione della funzionalità epatica.

    Come con tutti i calcio antagonisti, nei pazienti con alterata funzionalità epatica, l’emivita dell’amlodipina è prolungata e non sono state stabilite raccomandazioni posologiche. Pertanto, Sevikar deve essere somministrato con cautela in questi pazienti. La farmacocinetica di amlodipina non è stata studiata nell’insufficienza epatica grave. Nei pazienti con compromissione epatica grave, il trattamento con amlodipina deve essere iniziato con il dosaggio più basso, seguito da un graduale aggiustamento del dosaggio. L’uso di Sevikar in pazienti con compromissione epatica grave è controindicato (vedere paragrafo 4.3).

    Popolazione pediatrica

    La sicurezza e l’efficacia di Sevikar nei bambini e negli adolescenti al di sotto dei 18 anni non sono state stabilite. Non vi sono dati disponibili

    Modo di somministrazione:

    Le compresse devono essere deglutite con una sufficiente quantità di liquido (per esempio un bicchiere d’acqua). Le compresse non devono essere masticate e devono essere assunte ogni giorno alla stessa ora.

    Controindicazioni
  • ipersensibilità ai principi attivi
  • gravidanza
  • ipotensione
  • shock cardiogeno
  • insufficienza cardiaca
  • dopo
  • infarto miocardico acuto
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    Interazioni
  • antiipertensivi
  • ipotensivo
  • alfa bloccanti
  • diuretici
  • eparina
  • litio
  • antagonisti dell’angiotensina
  • antiinfiammatori non steroidei
  • acido acetilsalicilico
  • antiipertensivo
  • antiacidi
  • alluminio
  • magnesio
  • warfarin
  • digossina
  • altri medicinali
  • macrolidi
  • eritromicina
  • claritromicina
  • verapamil
  • diltiazem
  • rifampicina
  • succo di pompelmo
  • antipertensivo
  • dantrolene
  • calcio
  • ipotensivi
  • interazione
  • atorvastatina
  • ciclosporina
  • simvastatina
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    Avvertenze

    Pazienti con ipovolemia o deplezione sodica:

    Nei pazienti con ipovolemia e/o deplezione di sodio causate da dosi elevate di diuretici, ridotto apporto sodico con la dieta, diarrea o vomito, può verificarsi ipotensione sintomatica, specialmente dopo la prima dose. Tali condizioni devono essere corrette, o una stretta supervisione medica si rende necessaria, prima di iniziare il trattamento con Sevikar.

    Altre condizioni legate alla stimolazione del sistema renina–angiotensina–aldosterone:

    Nei pazienti il cui tono vascolare e la cui funzionalità renale dipendono principalmente dall’attività del sistema renina–angiotensina–aldosterone (ad esempio, pazienti con insufficienza cardiaca congestizia di grado severo o affetti da malattie renali, inclusa la stenosi dell’arteria renale), il trattamento con farmaci che intervengano su questo sistema, come gli antagonisti recettoriali dell’angiotensina II, è stato associato a ipotensione acuta, iperazotemia, oliguria o, raramente, insufficienza renale acuta.

    Ipertensione renovascolare:

    Nei pazienti con stenosi bilaterale dell’arteria renale, o stenosi dell’arteria afferente al singolo rene funzionante, trattati con farmaci che intervengano sul sistema renina–angiotensina–aldosterone, esiste un rischio accentuato di insufficienza renale e ipotensione di grado severo.

    Alterata funzionalità renale e trapianto renale:

    Quando Sevikar viene utilizzato in pazienti con alterata funzionalità renale, si raccomanda di controllare periodicamente i livelli sierici di potassio e creatinina. Sevikar non deve essere utilizzato in pazienti con compromissione severa della funzionalità renale (clearance della creatinina inferiore a 20 ml/min) (vedere paragrafi 4.2 e 5.2). Non esiste esperienza sulla somministrazione di Sevikar in pazienti sottoposti di recente a trapianto renale o in pazienti con insufficienza renale allo stadio terminale (clearance della creatinina inferiore a 12 ml/min).

    Alterata funzionalità epatica:

    L’esposizione ad amlodipina e olmesartan medoxomil è aumentata nei pazienti con alterata funzionalità epatica (vedere paragrafo 5.2). Sevikar deve essere somministrato con cautela nei pazienti con alterazione lieve o moderata della funzionalità epatica. Nei pazienti con compromissione moderata, la dose di olmesartan medoxomil non deve superare i 20 mg (vedere paragrafo 4.2). In pazienti con funzionalità epatica compromessa, amlodipina deve quindi essere inizialmente assunta al dosaggio più basso e usata con cautela sia all’inizio del trattamento che all’aumentare del dosaggio. L’uso di Sevikar è controindicato in pazienti con compromissione grave della funzionalità epatica (vedere paragrafo 4.3).

    Iperpotassiemia:

    Come per gli altri antagonisti dell’angiotensina II e gli ACE inibitori, durante il trattamento può verificarsi iperpotassiemia, specialmente in presenza di compromissione renale e/o scompenso cardiaco (vedere paragrafo 4.5). Si raccomanda uno stretto controllo del potassio sierico nei pazienti a rischio. L’uso concomitante dei supplementi di potassio, dei diuretici risparmiatori di potassio, dei sostituti del sale contenenti potassio o degli altri medicinali che possono indurre incremento dei livelli del potassio (come l’eparina) deve essere effettuato con cautela monitorando frequentemente i livelli di potassio.

    Litio:

    Come con altri antagonisti recettoriali dell’angiotensina II, la somministrazione concomitante di litio e Sevikar non è raccomandata (vedere paragrafo 4.5).

    Stenosi della valvola aortica o mitrale, miocardiopatia ipertrofica ostruttiva: per la presenza dell’amlodipina nel Sevikar, come con tutti gli altri vasodilatatori, si raccomanda particolare cautela nei pazienti affetti da stenosi della valvola aortica o mitrale o da cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva.

    Aldosteronismo primario:

    I pazienti con aldosteronismo primario non rispondono generalmente ai farmaci antiipertensivi che agiscono mediante l’inibizione del sistema renina–angiotensina. Pertanto, l’uso di Sevikar non è raccomandato in questi pazienti.

    Insufficienza cardiaca:

    Come conseguenza dell’inibizione del sistema renina–angiotensina–aldosterone, negli individui suscettibili possono essere previste alterazioni della funzionalità renale. Nei pazienti con insufficienza cardiaca grave la cui funzionalità renale può dipendere dall’attività del sistema renina–angiotensina–aldosterone, il trattamento con inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE) e antagonisti recettoriali dell’angiotensina è stato associato ad oliguria e/o iperazotemia progressiva e (raramente) con insufficienza renale acuta e/o morte.

    I bloccanti dei canali del calcio, inclusa amlodipina, devono essere usati con cautela nei pazienti con insufficienza cardiaca congestizia, poiché possono far aumentare il rischio di futuri eventi cardiovascolari e di mortalità. In uno studio a lungo termine, controllato con placebo, sull’amlodipina in pazienti con insufficienza cardiaca grave (classe NYHA III e IV), l’incidenza riportata di edema polmonare era maggiore nel gruppo amlodipina rispetto al gruppo placebo (vedere paragrafo 5.1).

    Differenze etniche:

    Come con tutti gli altri antagonisti dell’angiotensina II, l’effetto antiipertensivo di Sevikar può essere inferiore nei pazienti di razza nera, probabilmente a causa della maggiore prevalenza di bassi livelli di renina nella popolazione ipertesa di razza nera.

    Pazienti anziani

    Nei pazienti anziani l’aumento del dosaggio deve essere effettuato con cautela (vedere paragrafo 5.2).

    Gravidanza:

    Non si deve iniziare un trattamento con antagonisti dell’angiotensina II in gravidanza. A meno che la prosecuzione del trattamento con antagonisti dell’angiotensina II non sia considerata essenziale, nelle pazienti che abbiano pianificato una gravidanza esso deve essere sostituito da un trattamento antiipertensivo alternativo che abbia un riconosciuto profilo di sicurezza in gravidanza. Quando venga accertato uno stato di gravidanza, il trattamento con antagonisti dell’angiotensina II deve essere immediatamente sospeso e, se ritenuto appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6).

    Altro:

    Come con qualsiasi altro farmaco antiipertensivo, la riduzione eccessiva della pressione arteriosa in pazienti con cardiopatia ischemica o cerebrovasculopatia ischemica può determinare infarto del miocardio o ictus.

    Gravidanza

    Gravidanza (vedere paragrafo 4.3)

    Non vi sono dati sull’uso di Sevikar in pazienti in corso di gravidanza. Non sono stati effettuati studi di tossicità riproduttiva nell’animale con Sevikar.

    Olmesartan medoxomil (principio attivo di Sevikar)

    L’impiego di antagonisti dell’angiotensina II non è raccomandato nel primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L’impiego di antagonisti dell’angiotensina II è controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).

    Dati epidemiologici sul rischio di teratogenicità successiva all’esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non hanno portato a risultati conclusivi; tuttavia, un piccolo incremento del rischio non può essere escluso. Benché non vi siano dati epidemiologici controllati sul rischio con antagonisti dell’angiotensina II, un simile rischio può esistere per questa classe di farmaci. A meno che la prosecuzione del trattamento con antagonisti dell’angiotensina II non sia considerata essenziale, nelle pazienti che abbiano pianificato una gravidanza esso deve essere sostituito da un trattamento antiipertensivo alternativo che abbia un riconosciuto profilo di sicurezza in gravidanza. Quando venga accertato uno stato di gravidanza, il trattamento con antagonisti dell’angiotensina II deve essere immediatamente sospeso e, se ritenuto appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa.

    È noto che nella donna l’esposizione ad antagonisti dell’angiotensina II durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicità fetale (ridotta funzionalità renale, oligoidramnios, ritardo dell’ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia) (vedere paragrafo 5.3).

    Se dovesse verificarsi un’esposizione ad antagonisti dell’angiotensina II, dal secondo trimestre di gravidanza in avanti, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio. I neonati le cui madri abbiano assunto antagonisti dell’angiotensina II devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l’ipotensione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).

    Amlodipina (principio attivo di Sevikar)

    Dati su di un numero limitato di gravidanze con esposizione ad amlodipina non indicano che l’amlodipina o altri calcioantagonisti abbiano un effetto dannoso sulla salute del feto. Tuttavia, potrebbe esserci un rischio di travaglio prolungato.

    Di conseguenza, Sevikar non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza ed è controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).

    Allattamento

    L’olmesartan è escreto nel latte materno dei ratti. Tuttavia, non è noto se lo stesso avvenga nel latte umano. Non è noto se l’amlodipina sia escreta nel latte. I calcioantagonisti diidropiridinici, simili all’amlodipina, sono escreti nel latte umano. Poiché non sono disponibili dati riguardanti l’uso di olmesartan e amlodipina durante l’allattamento, Sevikar non è raccomandato e sono da preferire trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l’uso durante l’allattamento, specialmente in caso di allattamento di neonati e prematuri

    Fertilità

    In pazienti trattati con bloccanti dei canali del calcio sono state riportate modificazioni biochimiche reversibili alla testa degli spermatozoi. Non sono disponibili dati clinici sufficienti sul potenziale effetto di amlodipina sulla fertilità. In uno studio sui ratti, sono stati riportati effetti indesiderati sulla fertilità maschile (vedere paragrafo 5.3).

    Effetti Collaterali

    Sevikar:

    Le reazioni avverse segnalate più comunemente durante il trattamento con Sevikar sono edema periferico (11,3%), cefalea (5,3%) e capogiri (4,5%).

    Le reazioni avverse da Sevikar in studi clinici, studi di sicurezza post–autorizzazione e segnalazioni spontanee, così come le reazioni avverse causate dai componenti singoli olmesartan medoxomil e amlodipina basate sul profilo di sicurezza noto di queste sostanze sono riassunte nella tabella sottostante.

    Per classificare la frequenza di comparsa delle reazioni avverse, è stata utilizzata la seguente terminologia:

    Molto comune (≥1/10)

    Comune (≥1/100, <1/10)

    Non comune (≥1/1000, <1/100)

    Raro (≥1/10.000, <1/1000)

    Molto raro (<1/10.000)

    Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

    Classificazione MedDRA per sistemi ed organi Reazioni avverse Frequenza
    Associazione Olmesartan/Amlodipina Olmesartan Amlodipina
    Patologie del sistema emolinfopoietico Leucocitopenia     Molto rara
    Trombocitopenia   Non comune Molto rara
    Disturbi del sistema immunitario Reazione allergica/Ipersensibilità al farmaco Rara   Molto rara
    Reazione anafilattica   Non comune  
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione Iperglicemia     Molto rara
    Iperpotassemia Non comune Rara  
    Ipertrigliceridemia   Comune  
    Iperuricemia   Comune  
    Disturbi psichiatrici Stato confusionale     Rara
    Depressione     Non comune
    Insonnia     Non comune
    Irritabilità     Non comune
    Diminuzione della libido Non comune    
    Alterazioni dell’umore (inclusa ansia)     Non comune
    Patologie del sistema nervoso Capogiri Comune Comune Comune
    Disgeusia     Non comune
    Cefalea Comune Comune Comune (specialmente all’inizio del trattamento)
    Ipertonia     Molto rara
    Ipoestesia Non comune   Non comune
    Letargia Non comune    
    Parestesia Non comune   Non comune
    Neuropatia periferica     Molto rara
    Capogiri posturali Non comune    
    Disturbi del sonno     Non comune
    Sonnolenza     Comune
    Sincope Rara   Non comune
    Tremore     Non comune
    Patologie dell’occhio Disturbo visivo (inclusa diplopia)     Non comune
    Patologie dell’orecchio e del labirinto Tinnito     Non comune
    Vertigini Non comune Non comune  
    Patologie cardiache Angina pectoris   Non comune Non comune (incluso aggravamento dell’angina pectoris)
    Aritmie (incluse bradicardia, tachicardia ventricolare e fibrillazione atriale)     Molto rara
    Infarto del miocardio     Molto rara
    Palpitazioni Non comune   Non comune
    Tachicardia Non comune    
    Patologie vascolari Ipotensione Non comune Rara Non comune
    Ipotensione ortostatica Non comune    
    Vampate Rara   Comune
    Vasculite     Molto rara
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Bronchite   Comune  
    Tosse Non comune Comune Molto rara
    Dispnea Non comune   Non comune
    Faringite   Comune  
    Rinite   Comune Non comune
    Patologie gastrointestinali Dolore addominale   Comune Comune
    Alterazioni delle abitudini intestinali (incluse diarrea e costipazione)     Non comune
    Costipazione Non comune    
    Diarrea Non comune Comune  
    Bocca secca Non comune   Non comune
    Dispepsia Non comune Comune Non comune
    Gastrite     Molto rara
    Gastroenterite   Comune  
    Iperplasia gengivale     Molto rara
    Nausea Non comune Comune Comune
    Pancreatite     Molto rara
    Dolore addominale alto Non comune    
    Vomito Non comune Non comune Non comune
    Patologie epatobiliari Aumento degli enzimi epatici   Comune Molto rara (per lo più in presenza di colestasi)
    Epatite     Molto rara
    Ittero     Molto rara
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Alopecia     Non comune
    Edema angioneurotico   Rara Molto rara
    Dermatite allergica   Non comune  
    Eritema multiforme     Molto rara
    Esantema   Non comune Non comune
    Dermatite esfoliativa     Molto rara
    Iperidrosi     Non comune
    Fotosensibilità     Molto raraa
    Prurito   Non comune Non comune
    Porpora     Non comune
    Edema di Quincke     Molto rara
    Eruzione cutanea Non comune Non comune Non comune
    Decolorazione della cute     Non comune
    Sindrome di Stevens–Johnson     Molto rara
    Orticaria Rara Non comune Molto rara
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Tumefazione della caviglia     Comune
    Artralgia     Non comune
    Artrite   Comune  
    Dolore dorsale Non comune Comune Non comune
    Spasmi muscolari Non comune Rara Non comune
    Mialgia   Non comune Non comune
    Dolore alle estremità Non comune    
    Dolore scheletrico   Comune  
    Patologie renali e urinarie Insufficienza renale acuta   Rara  
    Ematuria   Comune  
    Aumento della frequenza della minzione     Non comune
    Disturbi della minzione     Non comune
    Nicturia     Non comune
    Pollachiuria Non comune    
    Insufficienza renale   Rara  
    Infezioni delle vie urinarie   Comune  
    Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Disfunzione erettile/impotenza Non comune   Non comune
    Ginecomastia     Non comune
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Astenia Non comune Non comune Non comune
    Dolore toracico   Comune Non comune
    Edema del viso Rara Non comune  
    Affaticamento Comune Comune Comune
    Sintomi simil–influenzali   Comune  
    Letargia   Rara  
    Malessere   Non comune Non comune
    Edema Comune   Comune
    Dolore   Comune Non comune
    Edema periferico Comune Comune  
    Edema plastico Comune    
    Esami diagnostici Aumento della creatininemia Non comune Rara  
    Aumento della creatin fosfochinasi   Comune  
    Diminuzione della potassemia Non comune    
    Aumento dell’urea plasmatica   Comune  
    Aumento dell’acido urico plasmatico Non comune    
    Aumento della gamma glutamil transferasi Non comune    
    Riduzione ponderale     Non comune
    Incremento ponderale     Non comune

    Sono stati segnalati singoli casi di rabdomiolisi in associazione temporale con l’assunzione di bloccanti recettoriali dell’angiotensina II. Sono stati riportati singoli casi di sindrome extrapiramidale in pazienti trattati con amlodipina.

    Eccipienti

    Nucleo della compressa

    Amido di mais pregelatinizzato

    Cellulosa microcristallina silicificata (cellulosa microcristallina con diossido di silicio colloidale)

    Croscarmellose sodico

    Magnesio stearato

    Rivestimento

    Alcool polivinilico

    Macrogol 3350

    Talco

    Titanio diossido (E 171)

    Ferro (III) ossido giallo (E 172) (solo Sevikar compresse rivestite con film 40 mg/5 mg e 40 mg/10mg)

    Ferro (III) ossido rosso (E 172) (solo Sevikar compresse rivestite con film 40 mg/10 mg)

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.