Progynova (Bayer spa)

Compresse rivestite 20cpr riv 2mg

da3.00 €
Principio attivo:Estradiolo valerato
Gruppo terapeutico:Estrogeni
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rnr - non ripetibile (ex c/f)
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • carenza di estrogeni
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    Posologia

    Modo di somministrazione

    Uso orale.

    Progynova è un medicinale contenente solo estrogeni.

    Per il trattamento dei sintomi della postmenopausa deve essere impiegata la dose minima efficace; la TOS deve essere continuata solo fino a quando il beneficio ottenuto nell’alleviare gravi sintomi sia superiore al rischio.

    Come iniziare Progynova

    Le pazienti isterectomizzate possono iniziare il trattamento in qualsiasi momento.

    In pazienti con utero intatto e ciclo mestruale presente, iniziare un regime combinato con Progynova e un progestinico (vedere sotto "Regime di associazione") entro il 5° giorno della mestruazione.

    Le pazienti con amenorrea, con cicli mestruali sporadici oppure in postmenopausa possono iniziare un regime combinato (vedere sotto "Regime di associazione") in qualsiasi momento, dopo aver escluso una gravidanza.

    Passaggio da altre TOS (ciclica, continua sequenziale o continua combinata)

    Le donne che stanno utilizzando altre TOS devono completare il ciclo di terapia in corso prima di iniziare la terapia con Progynova.

    Dosaggio

    Una compressa al giorno.

    Somministrazione

    Trattamento con il solo estrogeno

    Ogni confezione copre 20 giorni di trattamento. Dopo ogni ciclo di 20 giorni si può osservare una pausa nell’assunzione delle compresse, di solito una settimana o meno (TOS ciclica), oppure le compresse possono essere assunte in modo continuo ogni giorno (TOS continua). In quest’ultimo caso, una volta finita una confezione, bisogna iniziarne un’altra.

    Regime di associazione (estrogeno + progestinico)

    Nelle donne con utero intatto, è consigliato l’uso concomitante di un progestinico appropriato di solito per 12–14 giorni durante ogni ciclo di 4 settimane (TOS continua sequenziale o TOS ciclica) oppure ogni giorno con ogni compressa di estrogeno senza interruzione (TOS continua combinata).

    Il medico dovrebbe dare consigli su come iniziare il trattamento, alle pazienti che iniziano il trattamento per la prima volta o a quelle pazienti che cambiano il tipo di TOS (ciclica, sequenziale o continua combinata).

    Il medico deve fare il possibile per facilitare ed assicurare una adeguata aderenza della paziente al regime di associazione prescritto.

    Le compresse devono essere assunte intere con un po’ di liquido e preferibilmente sempre alla stessa ora del giorno.

    A meno che non vi sia una precedente diagnosi di endometriosi, l’aggiunta di un progestinico non è raccomandata in donne senza utero.

    Compresse dimenticate

    In caso di dimenticanza di una compressa, questa deve essere assunta appena possibile. Se sono trascorse più di 24 ore non devono essere assunte compresse aggiuntive.

    La mancata assunzione di una o più dosi può aumentare la probabilità che si verifichino sanguinamento da rottura e spotting.

    Informazioni supplementari per categorie particolari di pazienti

    Bambini e adolescenti

    Progynova non è indicato per l’uso nei bambini e negli adolescenti

    Pazienti anziani

    Non ci sono dati che indichino la necessità di un aggiustamento del dosaggio nei pazienti anziani. Per le donne di età superiore ai 65 anni, vedere paragrafo 4.4.

    Pazienti con compromissione della funzionalità epatica

    Non sono stati condotti studi formali in pazienti con compromissione della funzionalità epatica. Progynova è controindicato nelle donne con gravi malattie epatiche (vedere paragrafo 4.3).

    Pazienti con compromissione della funzionalità renale

    Non sono stati condotti studi formali in pazienti con compromissione della funzionalità renale (vedere paragrafo 4.4).

    Controindicazioni
  • ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti
  • allattamento
  • carcinoma endometriale
  • trombosi venosa profonda
  • embolia polmonare
  • angina pectoris
  • infarto miocardico, ictus
  • epatopatia
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    Interazioni
  • estrogeni
  • note
  • anticonvulsivanti
  • fenobarbital
  • fenitoina
  • carbamazepina
  • rifampicina
  • nevirapina
  • efavirenz
  • griseofulvina
  • induttori degli enzimi epatici
  • dopo
  • antibiotici
  • penicilline
  • tetracicline
  • ritonavir
  • nelfinavir
  • noti
  • paracetamolo
  • antidiabetici
  • insulina
  • tolleranza al glucosio
  • alcool
  • steroidi
  • corticosteroidi
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    Avvertenze

    Nel trattamento dei sintomi della postmenopausa, la terapia ormonale sostitutiva dovrebbe essere iniziata solo per i sintomi che compromettono la qualità della vita. In ogni caso è opportuno eseguire almeno una volta all’anno un’accurata valutazione dei rischi e dei benefici del trattamento, continuando la TOS solo fino a quando i benefici attesi siano superiori ai rischi.

    I dati relativi ai rischi associati alla TOS nel trattamento della menopausa precoce sono limitati. Tuttavia, in considerazione del basso livello di rischio assoluto nelle donne più giovani, il rapporto rischio/beneficio per queste donne può essere più favorevole che per le donne di età più avanzata.

    Esame medico e controlli successivi

    Prima di iniziare o riprendere una TOS, devono essere raccolte da parte del medico un’anamnesi familiare e personale complete. Devono inoltre essere eseguite una visita generale e ginecologica (incluso l’esame di pelvi e seno) guidate dalla storia clinica e dalle controindicazioni ed avvertenze per l’uso.

    Durante il trattamento, sono raccomandati controlli clinici periodici di natura e frequenza adeguate al singolo caso. Le donne devono essere istruite circa le alterazioni a carico del seno che dovranno segnalare al medico o al personale infermieristico (vedere di seguito "Carcinoma mammario"). Indagini cliniche, compreso il ricorso ad appropriati strumenti diagnostici per immagini, come la mammografia, devono essere eseguite in linea con i protocolli clinici correntemente accettati e le necessità cliniche del singolo caso.

    Condizioni che richiedono un particolare controllo

    Nel caso una delle seguenti condizioni sia presente, o sia stata presente in passato, e/o sia stata aggravata dalla gravidanza o da un precedente trattamento ormonale, la paziente deve essere seguita strettamente. Si tenga in considerazione che queste condizioni possono ripresentarsi o aggravarsi durante il trattamento con Progynova:

    • Leiomioma (fibroidi uterini) o endometriosi

    • Fattori di rischio per malattie tromboemboliche (vedere sotto)

    • Fattori di rischio per tumori estrogeno–dipendenti (ad es. eredità di primo grado per carcinoma mammario)

    • Ipertensione

    • Epatopatie (ad es. adenoma epatico)

    • Diabete mellito con o senza coinvolgimento vascolare

    • Colelitiasi

    • Emicrania o cefalea (grave)

    • Lupus eritematoso sistemico

    • Anamnesi di iperplasia endometriale (vedere sotto)

    • Epilessia

    • Asma bronchiale

    • Otosclerosi

    • Mastopatia benigna

    • Corea minor

    Indicazioni per un’immediata sospensione del trattamento

    Il trattamento deve essere immediatamente sospeso nel caso venga evidenziata l’esistenza di una controindicazione e nei seguenti casi:

    • Ittero o deterioramento della funzione epatica, o ricorrenza di ittero o prurito colestatico manifestatosi per la prima volta durante la gravidanza o un precedente uso di steroidi sessuali.

    • Aumento significativo della pressione arteriosa.

    • Cefalea di tipo emicranico di nuova insorgenza, cefalee particolarmente frequenti o intense o altri possibili sintomi prodromici di occlusione cerebrovascolare

    • Gravidanza.

    • Sintomi o sospetto di un evento trombotico.

    Nel caso in cui si presentino o peggiorino le condizioni o i fattori di rischio riportati sotto, il rapporto rischio–beneficio individuale deve essere rivalutato, prendendo in considerazione l’eventualità di sospendere la terapia.

    Dev’essere considerata la possibilità di un incremento sinergico del rischio di trombosi in donne che presentano una combinazione di fattori di rischio o nelle quali un singolo fattore di rischio è presente con particolare gravità. Questo rischio aumentato può essere maggiore della semplice somma delle percentuali di rischio attribuibili ai singoli fattori. La TOS non deve essere prescritta in caso di valutazione negativa del rapporto rischio/beneficio.

    Tumori

    Iperplasia e carcinoma endometriale

    Nelle donne con utero intatto il rischio di iperplasia e di carcinoma endometriale è aumentato in seguito alla somministrazione di estrogeni da soli per lunghi periodi. Il rischio di carcinoma endometriale fra le utilizzatrici di soli estrogeni aumenta da 2 a 12 volte rispetto alle non utilizzatrici, in funzione della durata del trattamento e della dose di estrogeni (vedere paragrafo 4.8). Alla cessazione del trattamento il rischio può rimanere elevato per almeno 10 anni.

    Nelle donne non isterectomizzate, l’aggiunta ciclica di un progestinico per almeno 12 giorni per mese/ciclo di 28 giorni, o una terapia estro–progestinica combinata, previene l’incremento del rischio associato alla TOS con soli estrogeni.

    Per dosi orali di estradiolo superiori a 2 mg, di estrogeni equini coniugati (CEE) superiori a 0,625 mg e cerotti transdermici che rilasciano dosi di estrogeni superiori a 50 mcg/die, la sicurezza endometriale dell’aggiunta di un progestinico non è stata dimostrata.

    Sanguinamenti da rottura e spotting possono verificarsi durante i primi mesi di trattamento. Se tali episodi compaiono dopo qualche tempo dall’inizio della terapia, o continuano dopo la sospensione del trattamento, le cause di tali fenomeni devono essere indagate, anche mediante biopsia endometriale per escludere un tumore maligno dell’endometrio.

    Una stimolazione estrogenica non bilanciata può portare alla trasformazione premaligna o maligna dei foci residui di endometriosi. L’aggiunta di progestinici alla TOS con soli estrogeni è pertanto raccomandata nelle donne sottoposte ad isterectomia per endometriosi, in caso di accertata endometriosi residua.

    Carcinoma mammario

    L’evidenza complessiva suggerisce un aumento del rischio di tumore mammario nelle donne che assumono TOS estro–progestiniche, e forse anche a base di soli estrogeni, che dipende dalla durata di assunzione della TOS.

    Terapia di associazione estro–progestinica

    Lo studio randomizzato controllato verso placebo Women’s Health Initiative (WHI) e gli studi epidemiologici sono concordi nel rilevare un aumentato rischio di tumore mammario nelle donne che assumono TOS estro–progestiniche, che si manifesta dopo circa 3 anni di utilizzo (vedere paragrafo 4.8).

    Terapia a base di soli estrogeni

    Lo studio WHI non ha rilevato un aumento del rischio di carcinoma mammario nelle donne isterectomizzate che assumono TOS a base di soli estrogeni. La maggior parte degli studi osservazionali ha riportato un modesto incremento del rischio di avere diagnosticato un tumore mammario, che è sostanzialmente inferiore a quello riscontrato nelle utilizzatrici di associazioni estro–progestiniche (vedere paragrafo 4.8).

    L’aumento del rischio si manifesta dopo alcuni anni di trattamento, ma ritorna alla situazione di base entro qualche anno (al massimo cinque) dopo la sospensione del trattamento.

    Le stime del rischio relativo complessivo di diagnosi di carcinoma mammario calcolato attraverso più di 50 studi epidemiologici risulta essere nella maggior parte degli studi tra 1 e 2. Il rischio relativo aumenta con la durata del trattamento e può essere più basso o indifferente con prodotti a base di soli estrogeni.

    Nei due studi randomizzati con CEE, da soli o in associazione continua con MPA, è stato stimato un rischio di 0,77 (95%CI: 0,59–1,01) o 1,24 (95%CI: 1,01–1,54) dopo 6 anni di TOS. Non è noto se l’aumento del rischio valga anche per altri prodotti utilizzati per la TOS.

    Molti studi hanno riportato che i tumori diagnosticati nelle utilizzatrici correnti o recenti di TOS tendono ad essere meglio differenziati rispetto a quelli rilevati nelle non utilizzatrici. I dati relativi alla diffusione al di fuori del seno non sono conclusivi.

    La terapia ormonale sostitutiva, specialmente le associazioni estro–progestiniche, aumenta la densità delle immagini mammografiche, il che può rendere più difficile l’individuazione radiologica di un eventuale tumore mammario.

    Carcinoma ovarico

    Il carcinoma ovarico è molto più raro di quello mammario. Una TOS di lunga durata (almeno 5–10 anni) con soli estrogeni è stata associata ad un rischio leggermente aumentato di carcinoma ovarico (vedere paragrafo 4.8). Alcuni studi, compreso lo studio WHI, suggeriscono che una TOS di lunga durata con prodotti combinati possa conferire un rischio simile o di poco inferiore (vedere paragrafo 4.8).

    Tumori epatici

    Dopo l’uso di sostanze ormonali come quelle contenute in Progynova sono stati osservati in rari casi tumori epatici benigni ed ancora più raramente tumori epatici maligni. In casi isolati, questi tumori provocano emorragia intra–addominale pericolosa per la vita.

    Tromboembolismo venoso

    La TOS è associata ad un rischio da 1,3 a 3 volte superiore di sviluppare tromboembolismo venoso (TEV), cioè trombosi venosa profonda o embolia polmonare. Il verificarsi di tali eventi è più probabile nel primo anno di TOS che negli anni successivi (vedere paragrafo 4.8).

    Le pazienti con una storia di tromboembolismo venoso, o stati trombofilici accertati hanno un maggior rischio di TEV e la TOS può aumentare questo rischio. La TOS è pertanto controindicata in tali pazienti.

    In assenza di un’anamnesi personale di TEV, alle donne con un parente di primo grado con storia di trombosi in giovane età si può proporre di sottoporsi a screening, dopo averle informate delle sue limitazioni (lo screening consente di identificare solo una parte dei difetti trombofilici). Se viene identificato un difetto trombofilico che segrega con la trombosi in un familiare, o se il difetto è "grave" (ad es. deficit di antitrombina, di proteina S, di proteina C, o una combinazione di difetti) la TOS è controindicata.

    Le donne già in trattamento con anticoagulanti richiedono un accertamento accurato del rapporto beneficio–rischio della TOS.

    Fattori di rischio di TEV generalmente riconosciuti comprendono,uso di estrogeni, chirurgia maggiore, immobilizzazione prolungata, una storia personale o familiare (un’anamnesi di TEV in un parente di primo grado in età relativamente precoce può indicare una predisposizione genetica), l’obesità grave (BMI > 30 kg/m²), gravidanza,/periodo post partum, lupus eritematoso sistemico (SLE) e il cancro. Il rischio di TEV aumenta anche con l’età. Non c’è consenso sul possibile ruolo delle vene varicose nel tromboembolismo venoso.

    Come in tutti i pazienti operati, si deve porre una scrupolosa attenzione alle misure profilattiche per prevenire gli episodi di tromboembolismo venoso postoperatorio. Quando si prevede un’immobilizzazione prolungata a seguito di interventi di chirurgia elettiva, si raccomanda la sospensione temporanea della TOS da 4 a 6 settimane prima dell’intervento. Il trattamento non deve riprendere se non dopo la completa mobilizzazione della donna.

    Il rischio di tromboembolismo venoso può essere temporaneamente aumentato in caso di immobilizzazione prolungata, chirurgia elettiva o post–traumatica maggiore o grave trauma. In funzione della natura dell’evento e della durata dell’immobilizzazione, deve essere presa in considerazione una temporanea sospensione della TOS.

    Qualora si prescriva la terapia ormonale sostitutiva a una donna con un fattore di rischio per il TEV, il rapporto rischio/beneficio deve essere valutato accuratamente assieme alla paziente.

    Se si sviluppa TEV dopo l’inizio della terapia il farmaco deve essere sospeso. Le pazienti devono essere avvertite di mettersi in contatto con il medico immediatamente in caso di sintomi potenzialmente dovuti a tromboembolismo venoso (ad es. arto inferiore gonfio e dolente, improvviso dolore toracico, dispnea).

    Coronaropatia

    Gli studi randomizzati controllati non evidenziano alcuna protezione nei confronti dell’infarto del miocardio nelle donne con o senza coronaropatia che abbiano ricevuto TOS estro–progestinica o a base di soli estrogeni.

    Terapia di associazione estro–progestinica

    Il rischio relativo di coronaropatia durante l’uso di TOS estro–progestinica è lievemente aumentato. Poiché il rischio assoluto di base è in gran parte dipendente dall’età, il numero di casi aggiuntivi di coronaropatia dovuti all’uso di estro–progestinici è molto piccolo nelle donne sane da poco in menopausa, ma aumenta in età più avanzata.

    Terapia a base di soli estrogeni

    Gli studi randomizzati controllati non hanno evidenziato un aumento del rischio di coronaropatia nelle donne isterectomizzate che fanno uso di terapia a base di soli estrogeni.

    Ictus ischemico

    Le terapie estro–progestiniche o a base di soli estrogeni sono associate ad un aumento del rischio di ictus ischemico che può essere pari a 1,5 volte. Il rischio relativo non si modifica con l’età o il tempo trascorso dalla menopausa. Tuttavia, poiché il rischio assoluto di base è in gran parte dipendente dall’età, il rischio complessivo di ictus nelle donne che fanno uso di TOS aumenterà con l’avanzare dell’età (vedere paragrafo 4.8).

    Colecistopatia

    Gli estrogeni aumentano la litogenicità della bile. Durante la terapia estrogenica alcune donne sono predisposte alla colecistopatia.

    Altre condizioni

    • Poiché l’assunzione di estrogeni può comportare una ritenzione di liquidi, è opportuno tenere sotto controllo le pazienti affette da alterata funzionalità renale o cardiaca. Le pazienti con insufficienza renale terminale devono essere tenute sotto stretto controllo, dato che si può prevedere un aumento della concentrazione ematica del principio attivo del Progynova.

    • Non è stata confermata una associazione tra l’uso della terapia ormonale sostitutiva e l’insorgenza di ipertensione. In donne che assumevano la terapia ormonale sostitutiva sono stati riportati aumenti modesti della pressione arteriosa, ma aumenti clinicamente significativi sono rari. Tuttavia, se in singoli casi si sviluppa ipertensione clinicamente significativa durante l’uso della TOS, si deve considerare l’interruzione della terapia.

    • Disturbi non gravi della funzione epatica, comprese le iperbilirubinemie come la sindrome di Dubin–Johnson o la sindrome di Rotor, richiedono uno stretto controllo e il monitoraggio periodico della funzione epatica. In caso di peggioramento degli indici di funzionalità epatica la terapia ormonale sostitutiva deve essere interrotta.

    • Donne con preesistente ipertrigliceridemia devono essere seguite attentamente durante la terapia estrogenica o la TOS, poiché in questa condizione sono stati riportati rari casi di importanti aumenti dei trigliceridi plasmatici e conseguente pancreatite a seguito di terapia estrogenica.

    • Gli estrogeni aumentano i livelli di TBG, la globulina che lega gli ormoni tiroidei, con conseguente aumento degli ormoni tiroidei totali circolanti misurati come PBI (iodio legato alle proteine), T4 (metodo su colonna o RIA) o T3 (metodo RIA). La captazione su resina della T3 è ridotta a riflettere l’aumento di TBG. Le frazioni libere di T4 e T3 non sono modificate. Altre proteine leganti, come la corticoglobulina (CBG) e la globulina che lega gli ormoni sessuali (SHBG), possono essere aumentate e determinare un aumento rispettivamente dei livelli circolanti di corticosteroidi e steroidi sessuali. Le frazioni ormonali libere o biologicamente attive sono immodificate. Anche altre proteine plasmatiche possono essere aumentate (substrato angiotensinogeno/renina, alfa–1–antitripsina, ceruloplasmina).

    • La TOS non migliora la funzione cognitiva. Ci sono prove di un aumentato rischio di probabile demenza nelle donne che iniziano ad utilizzare una terapia di associazione o a base di soli estrogeni dopo i 65 anni. Non è noto se questi risultati siano applicabili anche a donne più giovani in postmenopausa o ad altri prodotti per la terapia ormonale sostitutiva.

    • Sebbene la TOS possa avere un effetto sulla resistenza periferica all’insulina e sulla tolleranza al glucosio, non vi è necessità di modificare il regime terapeutico nelle donne diabetiche che utilizzano la TOS. Tuttavia, le donne diabetiche devono essere attentamente monitorate durante l’assunzione della TOS.

    • Durante la TOS, alcune pazienti possono sviluppare manifestazioni indesiderate di stimolazione estrogenica, come il sanguinamento uterino anormale. Un sanguinamento uterino anormale frequente o persistente durante il trattamento è un’indicazione per una valutazione dell’endometrio. Se, nonostante il trattamento, le irregolarità mestruali persistono, deve essere esclusa la presenza di patologie organiche, ricorrendo ad idonee tecniche diagnostiche.

    • I fibroidi uterini (miomi) possono aumentare di dimensioni sotto l’influenza degli estrogeni. In tale evenienza, il trattamento deve essere interrotto.

    • Qualora, durante il trattamento, si osservi una riattivazione dell’endometriosi, si raccomanda di interrompere la terapia.

    • Se la paziente è affetta da prolattinoma, è necessario uno stretto controllo da parte del medico (che comprenda la periodica misurazione dei livelli di prolattina).

    • Occasionalmente può manifestarsi cloasma, specialmente in donne con anamnesi di cloasma gravidico. Le donne con tendenza al cloasma devono evitare l’esposizione al sole o alle radiazioni ultraviolette durante la TOS.

    • Nelle donne con angioedema ereditario gli estrogeni esogeni possono indurre o aggravare i sintomi dell’angioedema.

    Informazioni su alcuni eccipienti di Progynova

    Il medicinale contiene lattosio, quindi le pazienti affette da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit di lattasi, o malassorbimento di glucosio–galattosio, non devono assumere questo medicinale.

    Il medicinale contiene saccarosio, quindi le pazienti affette da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio e insufficienza di sucrasi isomaltasi non devono assumere questo medicinale.

    Gravidanza

    Gravidanza

    Progynova è controindicato in gravidanza (vedere paragrafo 4.3). Se si instaura una gravidanza durante il trattamento con Progynova, il trattamento deve essere interrotto immediatamente.

    I risultati della maggior parte degli studi epidemiologici disponibili indicano che l’esposizione accidentale del feto agli estrogeni non determina effetti teratogeni o fetotossici.

    Allattamento

    Progynova è controindicato durante l’allattamento. Piccole quantità di ormoni sessuali possono essere escrete nel latte materno.

    Effetti Collaterali

    Gli effetti indesiderati gravi associati con la terapia ormonale sostitutiva sono riportati anche nel paragrafo 4.4 (Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego).

    La tabella che segue riporta gli effetti indesiderati segnalati in donne utilizzatrici di TOS, classificati per sistemi e organi secondo MedDRA (MedDRA SOCs).

    Classificazione per sistemi e organi (MedDRA SOCs) Comune (≥1/100, <1/10) Non–comune (≥1/1.000, <1/100) Raro (≥1/10.000, <1/1.000)
    Disturbi del sistema Immunitario   reazione di ipersensibilità  
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione aumento/diminuzione di peso    
    Disturbi psichiatrici   umore depresso ansia, aumento/diminuzione della libido
    Patologie del sistema nervoso cefalea capogiro emicrania
    Patologie dell’occhio   disturbi visivi intolleranza alle lenti a contatto
    Patologie cardiache   palpitazioni  
    Patologie gastrointestinali dolore addominale, nausea dispepsia flatulenza, vomito
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo eruzione cutanea, prurito eritema nodoso, orticaria irsutismo, acne
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo     crampi muscolari
    Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella sanguinamento uterino/vaginale, incluso lo spotting dolore al seno, dolorabilità mammaria dismenorrea, secrezione vaginale, sindrome simil premestruale, ingrossamento del seno
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione   edema affaticamento

    Si è utilizzato il termine MedDRA più appropriato per descrivere una specifica reazione avversa, i suoi sinonimi e le condizioni correlate.

    Nelle donne con angioedema ereditario gli estrogeni esogeni possono indurre o aggravare i sintomi dell’angioedema (vedere paragrafo 4.4)

    Rischio di carcinoma mammario

    • Nelle donne che assumano una terapia estro–progestinica per più di 5 anni è riportato un incremento del rischio di avere diagnosticato un carcinoma mammario, che può arrivare a essere doppio.

    • L’incremento del rischio nelle utilizzatrici di terapie a base di soli estrogeni è nettamente inferiore a quello osservato nelle utilizzatrici di associazioni estro–progestiniche.

    • Il livello di rischio dipende dalla durata d’uso (vedere paragrafo 4.4).

    • Vengono riportati sotto i risultati dello studio controllato da placebo (studio WHI) e dello studio epidemiologico (MWS) di dimensioni più vaste.

    Million Women Study – Rischio aggiuntivo stimato di carcinoma mammario dopo 5 anni di utilizzo

    Fascia di età (anni) Numero di casi per 1000 non utilizzatrici di TOS nell’arco di 5 anni* Rischio relativo # Casi aggiuntivi per 1000 utilizzatrici di TOS nell’arco di 5 anni (95%CI)
    TOS a base di soli estrogeni
    50–65 9–12 1,2 1–2 (0–3)
    Associazioni estro–progestiniche
    50–65 9–12 1,7 6 (5–7)
    # Rischio relativo complessivo. Il rischio relativo non è costante, ma aumenta con la durata d’uso.
    Nota: Poiché l’incidenza di base di carcinoma mammario differisce nei diversi paesi europei, il numero di casi aggiuntivi cambierà proporzionalmente.
    * Tratto dai tassi d’incidenza di base nei paesi sviluppati

    Studi US WHI – Rischio aggiuntivo di carcinoma mammario dopo 5 anni di utilizzo

    Fascia di età (anni) Incidenza per 1000 donne nel braccio placebo nell’arco di 5 anni Rischio relativo & 95%CI Casi aggiuntivi per 1000 utilizzatrici di TOS nell’arco di 5 anni (95%CI)
    TOS a base di soli estrogeni (CEE)
    50–79 21 0,8 (0,7 – 1,0) –4 (–6 – 0)**
    Associazioni estro–progestiniche (CEE+MPA)‡
    50–79 17 1,2 (1,0 – 1,5) +4 (0 – 9)

    Quando l’analisi veniva ristretta alle donne che non avevano fatto uso di TOS prima dello studio non si rilevava incremento del rischio durante i primi 5 anni di trattamento: dopo 5 anni il rischio era più elevato che nelle non utilizzatrici.

    ** Studio WHI in donne senza utero, che non hanno mostrato incremento del rischio di carcinoma mammario.

    Rischio di carcinoma dell’endometrio

    Donne in postmenopausa con l’utero

    Il rischio di carcinoma endometriale è pari a circa 5 casi su 1000 donne con l’utero che non usano TOS.

    Nelle donne con l’utero l’uso di TOS a base di soli estrogeni non è raccomandato, poiché aumenta il rischio di carcinoma endometriale (vedere paragrafo 4.4).

    In funzione della durata d’uso e della dose di estrogeni, l’incremento del rischio di carcinoma endometriale negli studi epidemiologici varia fra 5 e 55 casi aggiuntivi per 1000 donne fra i 50 ed i 65 anni.

    L’aggiunta di un progestinico alla terapia a base di soli estrogeni per almeno 12 giorni per ciclo può prevenire questo aumento di rischio. Nel Million Women Study, l’uso di TOS estro–progestinica (sequenziale o combinata) non ha aumentato il rischio di carcinoma endometriale (RR 1,0 (0,8–1,2)).

    Carcinoma ovarico

    L’uso a lungo termine di TOS a base di soli estrogeni o estro–progestinica è stato associato ad un lieve incremento del rischio di carcinoma ovarico. Nel Million Women Study, 5 anni di TOS hanno dato luogo ad 1 caso aggiuntivo per 2500 utilizzatrici.

    Rischio di tromboembolismo venoso

    La TOS è associata ad un aumento del rischio relativo da 1,3 a 3 volte di sviluppare tromboembolismo venoso (TEV), cioè trombosi venosa profonda o embolia polmonare. Il verificarsi di tali eventi è più probabile durante il primo anno di utilizzo (vedere paragrafo 4.4). Vengono riportati sotto i risultati degli studi WHI:

    Studi WHI – Rischio aggiuntivo di TEV dopo 5 anni di utilizzo

    Fascia di età (anni) Incidenza per 1000 donne nel braccio placebo nell’arco di 5 anni Rischio relativo & 95%CI Casi aggiuntivi per 1000 utilizzatrici di TOS nell’arco di 5 anni (95%CI)
    TOS orale a base di soli estrogeni§
    50–59 7 1,2 (0,6 – 2,4) 1 (–3 – 10)
    Associazioni estro–progestiniche orali
    50–59 4 2,3 (1,2 – 4,3) 5 (1 – 13)

    §Studio WHI in donne senza utero

    Rischio di coronaropatia

    • Il rischio di coronaropatia è leggermente aumentato nelle utilizzatrici di TOS estro–progestiniche di età superiore ai 60 anni (vedere paragrafo 4.4).

    Rischio di ictus ischemico

    • L’uso di terapie a base di soli estrogeni o estro–progestiniche è associato a un incremento del rischio relativo di ictus ischemico che può arrivare a 1,5. Il rischio di ictus emorragico non aumenta durante l’uso della TOS.

    • Questo rischio relativo non dipende dall’età o dalla durata d’uso. Tuttavia, poiché il rischio di base è fortemente dipendente dall’età, il rischio complessivo di ictus nelle donne che usano la TOS aumenterà con l’età (vedere paragrafo 4.4)

    Studi WHI combinati – Rischio aggiuntivo di ictus ischemico§dopo 5 anni di utilizzo

    Fascia di età (anni) Incidenza per 1000 donne nel braccio placebo nell’arco di 5 anni Rischio relativo & 95%CI Casi aggiuntivi per 1000 utilizzatrici di TOS nell’arco di 5 anni (95%CI)
    50–59 8 1,3 (1,1 – 1,6) 3 (1 – 5)

    § Non è stata fatta distinzione fra ictus ischemico ed emorragico.

    Sono stati riportati altri effetti indesiderati con l’uso di estro–progestinici:

    • colecistopatie;

    • patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: cloasma, eritema multiforme, eritema nodoso, porpora vascolare;

    • probabile demenza sopra i 65 anni d’età (vedere paragrafo 4.4).

    Segnalazione delle reazioni avverse sospette

    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

    Eccipienti

    Lattosio monoidrato, amido di mais, povidone 25, talco, magnesio stearato, saccarosio, povidone 90, macrogol 6.000, calcio carbonato, cera E, glicerolo 85%, titanio diossido, indigo carmine.

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.