Plaquenil (Sanofi spa)

Compresse rivestite 30cpr riv 200mg

da6.08 €
Principio attivo:Idroxiclorochina solfato
Gruppo terapeutico:Antimalarici
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • artrite reumatoide
  • lupus eritematoso discoide e disseminato
  • artrite idiopatica giovanile
  • lupus sistemico eritematoso e discoide
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    Posologia

    Artrite reumatoide: il farmaco agisce per accumulo e sono necessarie alcune settimane perchè si manifestino i primi effetti benefici, mentre lievi disturbi possono presentarsi relativamente presto. Possono essere necessari diversi mesi di cura prima che si possano ottenere gli effetti massimi.

    Se un miglioramento obiettivo non si rileva entro sei mesi è opportuno sospendere il trattamento.

    Dosaggio iniziale: da 400 a 600 mg al giorno (da 2 a 3 compresse rivestite) somministrati ai pasti o con un bicchiere di latte. In una piccola percentuale di pazienti la comparsa di effetti secondari spiacevoli può richiedere la riduzione della dose iniziale. In seguito, dopo 5–10 giorni, la dose può essere gradualmente elevata fino a raggiungere quella ottimale, spesso senza che si ripresentino gli effetti secondari.

    Dose di mantenimento: quando si ottiene una buona risposta terapeutica, di solito tra le 4 e le 12 settimane, la dose viene ridotta a metà, da 200 a 400 mg (1 o 2 compresse rivestite) al giorno. È stata descritta una più alta incidenza di retinopatia qualora si superi questa dose.

    Se si dovesse presentare una ricaduta dopo l’interruzione della terapia, il farmaco può essere ripreso continuando con una somministrazione intermittente, se non esistono controindicazioni oculari.

    I corticosteroidi ed i salicilati possono essere usati di solito a dosi ridotte in associazione a PLAQUENIL o possono essere del tutto sospesi dopo che il farmaco è stato somministrato per parecchie settimane.

    Quando è indicata una graduale riduzione della dose di steroidi essa può effettuarsi riducendo ogni 4 o 5 giorni la dose di cortisonico di non oltre 5–15 mg di idrocortisone; di 5–10 mg di prednisolone e di prednisone; di 1–2,5 mg di metilprednisolone; di 1–2 mg di triamcinolone; di 0,25–0,5 mg di desametazone.

    Lupus eritematoso: la dose media iniziale è di 400 mg una o due volte al giorno. Questa dose può essere continuata per diverse settimane o mesi in base alla risposta del paziente. Per una terapia di mantenimento spesso basterà una dose più bassa da 200 a 400 mg al giorno.

    È stata descritta una più alta incidenza di retinopatia quando si supera questa dose di mantenimento.

    Popolazione pediatrica: deve essere impiegata la dose minima efficace e non bisogna mai eccedere la dose di 6.5 mg/kg/die considerando un peso corporeo ideale. Pertanto le compresse da 200 mg non sono adatte per l’utilizzo in bambini con un peso corporeo ideale inferiore a 31kg.

    Controindicazioni
  • ipersensibilità al principio attivo
  • composti 4–aminochinolinici
  • maculopatie preesistenti
  • bambini di età inferiore a 6 anni
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    Interazioni
  • idrossiclorochina
  • digossina
  • insulina
  • antidiabetici
  • fenilbutazone
  • epatotossici
  • amiodarone
  • stato segnalato
  • ciclosporina
  • antimalarici
  • noti
  • meflochina
  • antiepilettici
  • interazione
  • clorochina
  • praziquantel
  • noto
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    Avvertenze

    Avvertenze speciali

    Dopo trattamenti prolungati con dosi elevate di derivati chinolinici sono stati segnalati, in rari casi, disturbi del sistema nervoso periferico. È necessario pertanto attenersi alla posologia prescritta. In alcuni pazienti che hanno ricevuto dosi elevate e prolungate di derivati 4–aminochinolinici, per il trattamento dell’artrite reumatoide e del lupus eritematoso, sono state osservate lesioni irreversibili della retina, che si ritengono correlate alla dose.

    Quando si prevede una terapia prolungata con PLAQUENIL si deve eseguire inizialmente un esame oculistico approfondito che comprende la determinazione dell’acuità visiva, del campo visivo, della visione dei colori e l’esame del fundus. Questi esami, in seguito, devono venire ripetuti almeno una volta all’anno.

    La tossicità retinica è in gran parte in rapporto alla dose. Il rischio di danno retinico è lieve fino alla dose giornaliera di 6,5 mg/kg. Superare la dose giornaliera raccomandata aumenta decisamente il rischio di tossicità retinica.

    Questi esami devono venire ripetuti più frequentemente e devono essere adattati al singolo paziente, nelle seguenti situazioni:

    • dosaggio giornaliero superiore a 6,5 mg/kg di peso ideale (soggetto magro): fare riferimento al peso corporeo ideale (quello del soggetto magro). L’impiego del peso corporeo assoluto potrebbe portare a un sovradosaggio nell’obeso;

    • insufficienza renale;

    • dose cumulativa superiore a 200 g;

    • soggetto anziano;

    • acuità visiva diminuita.

    Se si rilevano segni di alterazioni dell’acuità visiva, del campo visivo, della visione dei colori e delle zone maculari della retina – quali alterazioni del pigmento, perdita del riflesso foveale – o qualsiasi sintomo visivo che non sia completamente spiegabile con difficoltà di accomodazione od opacità corneale, si deve sospendere immediatamente il farmaco ed il paziente deve essere tenuto sotto stretta osservazione per scoprire una eventuale progressione delle alterazioni. Le lesioni retiniche (e i disturbi della vista) possono aggravarsi anche dopo la sospensione del trattamento (vedere paragrafo 4.8 Effetti indesiderati).

    Sono stati riportati casi molto rari di tendenze suicide in pazienti trattati con idrossiclorochina.

    È stato dimostrato che l’idrossiclorochina provoca grave ipoglicemia inclusa perdita di coscienza che può mettere in pericolo di vita i pazienti trattati con e senza medicinali antidiabetici. I pazienti in terapia con idrossiclorochina devono essere avvisati del rischio di ipoglicemia e dei relativi segni e sintomi clinici. I pazienti che, durante il trattamento con idrossiclorochina, presentano sintomi clinici riconducibili ad ipoglicemia devono sottoporsi a controlli dei livelli di glucosio ematico e ad una rivalutazione della terapia, se ritenuto necessario.

    Precauzioni di impiego

    Usare particolare cautela nei pazienti con insufficienza epatica o renale per i quali può essere necessario ridurre la dose, così come per coloro che assumono farmaci che agiscono su tali organi.

    È necessario usare particolare cautela anche in pazienti con disturbi gastrointestinali, neurologici o ematologici; pazienti con ipersensibilità alla chinina; in caso di deficit della glucosio–6–fosfato deidrogenasi, di porfiria e di psoriasi.

    Nei pazienti in terapia a lungo termine si raccomanda di verificare periodicamente i parametri dell’esame emocromocitometrico completo e di sospendere la somministrazione dell’idrossiclorochina se compaiono anomalie.

    I bambini piccoli sono particolarmente sensibili agli effetti tossici delle 4–aminochinoline; pertanto i pazienti devono essere avvisati di tenere PLAQUENIL fuori dalla portata dei bambini.

    Tutti i pazienti in trattamento prolungato con PLAQUENIL devono essere periodicamente sottoposti ad un esame della funzionalità muscoloscheletrica e dei riflessi rotuleo ed achilleo. Qualora si manifesti astenia muscolare sospendere il farmaco.

    Nel trattamento dell’artrite reumatoide se non si rileva un obiettivo miglioramento entro sei mesi è opportuno sospendere la terapia.

    Poiché PLAQUENIL può provocare reazioni dermatologiche, se ne dovrà far uso con cautela nei pazienti ai quali vengono somministrati farmaci dotati di tendenza significativa a provocare dermatiti.

    I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi o da malassorbimento di glucosio–galattosio, non devono assumere questo medicinale.

    In pazienti trattati con PLAQUENIL, sono stati segnalati casi di cardiomiopatia, con conseguente scompenso cardiaco, alcuni dei quali ad esito fatale. È consigliato un monitoraggio clinico per i segni e i sintomi di cardiomiopatia e il trattamento con PLAQUENIL deve essere sospeso se si sviluppa cardiomiopatia. Si deve considerare l’esistenza di tossicità cronica, quando si evidenziano disordini di conduzione (blocco di branca/blocco atrio–ventricolare) così come ipertrofia biventricolare.

    Gravidanza

    Gravidanza

    L’idrossiclorochina attraversa la placenta. I dati relativi all’uso dell’idrossiclorochina durante la gravidanza sono limitati. Si deve notare che dopo somministrazione di derivati 4–aminochinolinici a dosi terapeutiche sono stati osservati effetti collaterali a carico del sistema nervoso centrale, quali ototossicità (tossicità uditiva e vestibolare, sordità congenita), emorragie retiniche e pigmentazione retinica anomala.

    L’idrossiclorochina deve essere evitata in gravidanza a meno che, a giudizio del medico, i potenziali benefici superino i possibili rischi.

    Allattamento

    Attenzione particolare deve venire prestata in caso di allattamento da parte di pazienti in trattamento con idrossiclorochina, poiché il farmaco viene escreto in piccole quantità nel latte materno ed in considerazione del fatto che il bambino è molto sensibile agli effetti tossici della 4–aminochinolina.

    Effetti Collaterali

    Le seguenti reazioni avverse sono classificate per classe sistemico organica e per frequenza usando la seguente convenzione: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100 <1/10); non comune (≥1/1000 <1/100); raro (≥1/10000 <1/1000); molto raro (<1/10000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)

    Patologie del sistema emolinfopoietico

    Non nota: depressione midollare anemia, anemia aplastica, agranulocitosi, leucopenia, trombocitopenia.

    Emolisi in soggetti con deficit di G6P–DH.

    Disturbi del sistema immunitario

    Non nota: orticaria, angioedema, broncospasmo.

    Disturbi del metabolismo e della nutrizione

    Comune: anoressia.

    Ipoglicemia (vedere paragrafo 4.4). Frequenza: non nota.

    L’idrossiclorochina può aggravare la porfiria.

    Disturbi psichiatrici

    Comune: labilità affettiva

    Non comune: nervosismo

    Non nota: psicosi, tendenze suicide, irritabilità.

    Patologie del sistema nervoso

    Comune: cefalea

    Non comune: capogiri

    Non nota: nistagmo, sordità nervosa, convulsioni e atassia.

    Patologie dell’occhio

    Comune: offuscamento della vista, dovuto a disturbi dell’accomodamento, che sono dose dipendenti e reversibili.

    Non comune: retinopatia, con modifiche della pigmentazione, e difetti del campo visivo. Nella sua forma iniziale, la retinopatia sembra reversibile con l’interruzione della terapia con idrossiclorochina. Se ha la possibilità di svilupparsi, il rischio di progressione è possibile, anche dopo la fine del trattamento. I pazienti con modifiche a livello della retina possono essere inizialmente asintomatici, o possono avere visione scotomatosa con anello paracentrale e pericentrale, scotomi temporali ed alterata percezione del colore.

    Sono state segnalate modifiche corneali che comprendono edema e opacità, che possono essere o asintomatiche o possono causare disturbi come aloni, offuscamento della vista o fotofobia. Questi segni e sintomi possono essere transitori o reversibili dopo l’interruzione del trattamento.

    Non nota: sono stati segnalati casi di maculopatie e degenerazione maculare che possono essere irreversibili.

    Patologie dell’orecchio e del labirinto

    Non comune: vertigini, tinnito

    Non nota: perdita dell’udito

    Patologie cardiache

    Non nota: cardiomiopatia, che può portare a scompenso cardiaco, e in alcuni casi ad esito fatale

    Si deve considerare l’esistenza di tossicità cronica quando si evidenziano disordini di conduzione (blocco di branca/blocco atrio–ventricolare) così come ipertrofia biventricolare. La sospensione del trattamento può portare a guarigione.

    Patologie gastrointestinali

    Molto comuni: nausea, dolori addominali

    Comune: diarrea, vomito

    Questi sintomi si risolvono rapidamente riducendo la dose o interrompendo il trattamento

    Patologie epatobiliari

    Non comune: anomalie nei test di funzionalità epatica

    Non nota: insufficienza epatica fulminante

    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

    Comune: rash cutanei; prurito.

    Non comune: disturbi della pigmentazione della cute e delle mucose, incanutimento dei capelli, alopecia.

    Tali effetti si risolvono prontamente interrompendo il trattamento.

    Non nota: eruzioni bollose compresi eritema multiforme, sindrome di Stevens–Johnsone necrolisi epidermica tossica, rash da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (sindrome DRESS), fotosensibilità,dermatite esfoliativa, esantema acuto pustoloso generalizzato (AGEP).

    AGEP deve essere distinto dalla psoriasi anche se l’idrossiclorochina può aggravare attacchi di psoriasi. Contemporaneamente si può avere febbre e iperleucocitosi. La prognosi è generalmente favorevole dopo sospensione del trattamento.

    Sono state segnalate eruzioni cutanee (urticarioidi, morbilliformi, lichenoidi, maculo papulari, porpora, eritema circinato centrifugo)

    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo

    Non comuni: disturbi senso–motori.

    Non nota: miopatia muscoloscheletrica o neuromiopatie che portano a progressiva debolezza e atrofia dei gruppi muscolari prossimali.

    La miopatia può essere reversibile dopo sospensione del trattamento, ma la guarigione può richiedere molti mesi.

    Depressione dei riflessi tendinei e conduzione nervosa anomala.

    Altri effetti:

    Perdita di peso, stanchezza, psoriasi non sensibile alla luce.

    Eccipienti

    Lattosio monoidrato; povidone; amido di mais; magnesio stearato; opadry OY–L–28900 (ipromellosa, macrogol 400, titanio diossido, lattosio monoidrato).

    Conservazione

    Nessuna.