Nurofenimmedia (Reckitt benckiser h.(it.) spa)

Compresse rivestite 12cpr riv 200mg

Principio attivo:Ibuprofene sale di lisina
Gruppo terapeutico:Farmaci antiinfiammatori ed antireumatici non steroidei
Tipo di farmaco:Farmaco da banco
Rimborsabilità:C
Ricetta:Otc - libera vendita
GlucosioNon presente
GlutinePresente
LattosioPresente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • mal di testa
  • emicranie
  • cefalee
  • mal di denti
  • dolori mestruali
  • lombalgie
  • dolori muscolari
  • raffreddore
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    Posologia

    Adulti e ragazzi oltre i 12 anni: 1-2 compresse rivestite 2 - 3 volte al dì. Non superare la dose di 1200 mg di Ibuprofene (corrispondenti a 6 compresse rivestite di NUROFENIMMEDIA) nelle 24 ore. Non somministrare ai bambini di età inferiore ai 12 anni.

    Controindicazioni
  • ipersensibilità al principio attivo
  • altre
  • sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico
  • gastropatie
  • emorragia gastrointestinale
  • perforazione
  • emorragia / ulcera peptica ricorrente
  • pazienti asmatici
  • broncospasmo
  • dopo
  • insufficienza renale
  • insufficienza cardiaca
  • allattamento
  • grave, insufficienza
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    Interazioni
  • cumarinici
  • acido acetilsalicilico
  • litio
  • warfarin
  • anticoagulanti orali
  • eparina
  • antivitamine
  • ipoglicemizzante
  • sulfamidici
  • antidiabetici
  • antiaggregante
  • ticlopidina
  • inibitori selettivi del reuptake della serotonina
  • diuretici
  • antiipertensivi
  • antagonista dell’angiotensina
  • agenti
  • antagonisti dell’angiotensina
  • dopo
  • ibuprofene
  • digossina
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    Avvertenze

    L’uso di NUROFENIMMEDIA deve essere evitato in concomitanza di FANS, inclusi gli inibitori selettivi della COX-2.

    Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l’uso della dose minima efficace per la durata di trattamento più breve possibile che occorre per controllare i sintomi (vedere i paragrafi sottostanti sui rischi gastrointestinali e cardiovascolari).

    Anziani: I pazienti anziani hanno un aumento della frequenza delle reazioni avverse ai FANS, specialmente emorragie e perforazioni gastrointestinali, che possono essere fatali (vedere sezione 4.2).

    Emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione: durante il trattamento con tutti i FANS, in qualsiasi momento, con o senza sintomi di preavviso o precedente storia di gravi eventi gastrointestinali, sono state riportate emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione, che possono essere fatali.

    Negli anziani e in pazienti con storia di ulcera, soprattutto se complicata da emorragia o perforazione (vedere sezione 4.3), il rischio di emorragia gastrointestinale, ulcerazione o perforazione è più alto con dosi aumentate di FANS. Questi pazienti devono iniziare il trattamento con la più bassa dose disponibile. L’uso concomitante di agenti protettori (misoprostolo o inibitori di pompa protonica) deve essere considerato per questi pazienti e anche per pazienti che assumono basse dosi di aspirina o altri farmaci che possono aumentare il rischio di eventi gastrointestinali (vedere sotto e sezione 4.5).

    Pazienti con storia di tossicità gastrointestinale, in particolare anziani, devono riferire qualsiasi sintomo gastrointestinale inusuale (soprattutto emorragia gastrointestinale) in particolare nelle fasi iniziali del trattamento.

    Cautela deve essere prestata ai pazienti che assumono farmaci concomitanti che potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o emorragia, come corticosteroidi orali, anticoagulanti come warfarin, inibitori selettivi del reuptake della serotonina o agenti antiaggreganti come l’aspirina (vedere sezione 4.5).

    Quando si verifica emorragia o ulcerazione gastrointestinale in pazienti che assumono NUROFENIMMEDIA il trattamento deve essere sospeso.

    I FANS devono essere somministrati con cautela nei pazienti con una storia di malattia gastrointestinale (colite ulcerosa, morbo di Crohn) poiché tali condizioni possono essere esacerbate (vedere sezione 4.8).

    NUROFENIMMEDIA deve essere prescritto con cautela specie in quei soggetti che hanno manifestato broncospasmo, dopo l'impiego di acido acetilsalicilico o altri FANS, nonché in soggetti con anamnesi di ernia iatale, scompenso cardiaco, ipertensione, difetti di coagulazione.

    Cautela è richiesta (discutere con il proprio medico o farmacista) prima di iniziare il trattamento nei pazienti con anamnesi positiva per ipertensione e/o insufficienza cardiaca poiché in associazione al trattamento con i FANS sono stati riscontrati ritenzione di liquidi, ipertensione ed edema.

    Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l’uso di ibuprofene, specialmente ad alti dosaggi (2400 mg/die) e per trattamenti di lunga durata, può essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (es. infarto del miocardio o ictus). In generale, gli studi epidemiologici non suggeriscono che basse dosi di ibuprofene (es. ≤ 1200 mg/die) siano associati ad un aumento del rischio di infarto del miocardio.

    Particolare cautela deve essere adottata nel trattamento dei pazienti con funzionalità cardiaca, epatica o renale fortemente ridotta. In tali pazienti è opportuno ricorrere al monitoraggio periodico dei parametri clinici e di laboratorio, specialmente in caso di trattamento prolungato. Cautela deve essere osservata nell'associazione con diuretici per la possibilità di diminuzione della loro attività. Nell'insufficienza renale acuta in malati disidratati (diminuzione della filtrazione glomerulare per diminuzione della sintesi delle prostaglandine renali), idratare il malato e sorvegliare la funzione renale all'inizio del trattamento. Essendosi rilevate alterazioni oculari nel corso di studi su animali con farmaci antinfiammatori non steroidei, si raccomanda, in caso di trattamenti prolungati, di effettuare periodici controlli oftalmologici. Per alcune reazioni meningee rare benigne legate all'ibuprofene, limitarne l'impiego in pazienti affetti da Lupus Eritematoso disseminato. Gravi reazioni cutanee, alcune delle quali fatali, includenti dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens–Johnson e Necrolisi Tossica Epidermica, sono state riportate molto raramente in associazione con l’uso dei FANS (vedi sezione 4.8). Nelle prime fasi della terapia i pazienti sembrano essere a più alto rischio: l’insorgenza della reazione si verifica nella maggior parte dei casi entro il primo mese di trattamento. NUROFENIMMEDIA deve essere interrotto alla prima comparsa di rash cutaneo, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilità.

    Dopo tre giorni di trattamento senza risultati apprezzabili consultare il medico. E' da sconsigliare l'uso del prodotto nelle donne in stato di gravidanza, durante l'allattamento e nell'infanzia. L’uso di NUROFENIMMEDIA, come di qualsiasi farmaco inibitore della sintesi delle prostaglandine e della ciclo-ossigenasi è sconsigliato nelle donne che intendano iniziare una gravidanza.

    La somministrazione di NUROFENIMMEDIA dovrebbe essere sospesa nelle donne che hanno problemi di fertilità o che sono sottoposte a indagini sulla fertilità.

    L'impiego di NUROFENIMMEDIA nell'arco della giornata non risulta interferire sullo stato di veglia del soggetto. L'uso del medicinale è riservato agli adulti e ai ragazzi oltre i 12 anni. Tenere il medicinale fuori dalla portata e dalla vista dei bambini. Non usare per trattamenti prolungati.

    Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati usando la minima dose efficace per il minor tempo possibile.

    Gravidanza

    E' da sconsigliare l'uso di NUROFENIMMEDIA nelle donne in stato di gravidanza e durante l'allattamento.

    L’inibizione della sintesi di prostaglandine può interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale.

    Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l’uso di un inibitore della sintesi di prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dell’1% fino a circa l’1,5%. È stato ritenuto che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia.

    Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalità embrione-fetale.

    Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, è stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico.

    Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre

    il feto a:

    tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare);

    disfunzione renale che può progredire a insufficienza renale con oligo-idroamnios;

    la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a:

    possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che può occorrere anche a dosi molto basse;

    inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio.

    Effetti Collaterali

    Possono verificarsi eruzioni cutanee su base allergica (arrossamento, prurito, orticaria), reazioni bollose includenti sindrome di Stevens–Johnson e Necrolisi Tossica Epidermica (molto raramente).

    Gastrointestinali: gli eventi avversi più comunemente osservati sono di natura gastrointestinale. Possono verificarsi ulcere peptiche, perforazione o emorragia gastrointestinale, a volte fatale, in particolare negli anziani (vedere sezione 4.4).

    Dopo somministrazione di NUROFENIMMEDIA sono stati riportati: nausea, vomito, diarrea, flatulenza, costipazione, dispepsia, dolore addominale, melena, ematemesi, stomatiti ulcerative, esacerbazione di colite e morbo di Crohn (vedere sezione 4.4). Meno frequentemente sono state osservate gastriti.

    Apparato respiratorio: possibilità di improvvise crisi di asma in particolar modo in soggetti allergici all'acido acetilsalicilico e ad altri antinfiammatori non steroidei.

    Sistema nervoso: ibuprofene può essere eccezionalmente responsabile di vertigini e cefalea.

    Apparato visivo: qualche raro caso di alterazione oculare con conseguenti disturbi visivi.

    Apparato urinario: oliguria, insufficienza renale.

    Apparato emopoietico: agranulocitosi, anemia emolitica.

    Eccezionalmente effetti secondari epatici: aumento transitorio delle transaminasi.

    In associazione al trattamento con i FANS sono stati riportati edema, ipertensione e insufficienza cardiaca.

    Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l’uso di ibuprofene, specialmente ad alti dosaggi (2400 mg/die) e per trattamenti di lunga durata, può essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (es. infarto del miocardio o ictus). (vedere sezione 4.4)

    Eccipienti

    Povidone, carbossimetilamido sodico (tipo A), magnesio stearato.

    Eccipienti per il rivestimento: ipromellosa, talco, titanio biossido (E171).

    Conservazione

    Conservare a temperatura inferiore a 25°C.