Adulti, comprese le persone anziane, e bambini a partire dai 12 anni di età: la dose raccomandata è di una compressa da 10 mg al giorno.
In alcuni soggetti la mizolastina può prolungare l’intervallo QT.
L’entità del prolungamento é modesta e non é stato associato ad aritmie cardiache.
I pazienti anziani possono essere particolarmente sensibili all’effetto sedativo della mizolastina e ai potenziali effetti del farmaco sulla ripolarizzazione cardiaca.
Il medicinale contiene lattosio; pertanto i pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, con deficit di Lapp–lattasi o malassorbimento di glucosio–galattosio non devono assumere il medicinale.
Non è stata stabilita la sicurezza della mizolastina per l’impiego in gravidanza. Gli studi sperimentali nell’animale non hanno messo in evidenza effetti dannosi diretti o indiretti sullo sviluppo dell’embrione o del feto, sul decorso della gestazione e sullo sviluppo peri e post–natale. Tuttavia, così come ogni farmaco, l’impiego della mizolastina dovrà essere evitato in gravidanza, soprattutto durante il primo trimestre.
La mizolastina è escreta nel latte materno, quindi il suo uso non è raccomandato a donne che allattano al seno.
– Patologie gastrointestinali
Comuni: diarrea, dolore addominale (compresa dispepsia), xerostomia, nausea.
– Patologie del sistema nervoso e disturbi psichiatrici
Comuni: sonnolenza spesso transitoria, cefalea, vertigini.
Non comuni: ansia e depressione.
– Patologie epatiche
Non comuni: aumento degli enzimi epatici.
– Patologie del sistema emolinfopoietico
Molto rari: riduzione del numero dei neutrofili.
– Generali
Comuni: astenia spesso transitoria, aumento dell’appetito associato ad aumento ponderale.
Molto rari: reazioni allergiche che includono anafilassi, angioedema, rash/orticaria generalizzati, prurito e ipotensione.
– Patologie cardiache
Non comuni: ipotensione, tachicardia, palpitazioni.
Molto rari: reazioni vasovagali.
– Patologie del sistema muscolo–scheletrico
Non comuni: artralgia e mialgia.
Sono stati riportati casi di broncospasmo e di aggravamento di asma, ma data l’alta frequenza dell’asma nella popolazione trattata, una relazione causale rimane incerta.
In pazienti suscettibili il trattamento con antistaminici é stato associato al prolungamento dell’intervallo QT con aumento del rischio di gravi aritmie cardiache.
Sono stati osservati rari casi di variazioni modeste della glicemia e degli elettroliti plasmatici. Il significato clinico di queste modificazioni in soggetti peraltro sani rimane non chiaro.
I pazienti a rischio (in particolare i pazienti diabetici, quelli suscettibili di avere squilibri elettrolitici e aritmie cardiache) dovranno essere periodicamente monitorati.
Nucleo: olio di ricino idrogenato, lattosio monoidrato, cellulosa microcristallina, acido tartarico, polividone, silice colloidale anidra, magnesio stearato.
Rivestimento: ipromellosa, titanio biossido (E171), glicole propilenico.
Conservare nella confezione originale.
Blister in alluminio/(oPA/alluminio/PVC): questo medicinale non richiede alcuna temperatura particolare di conservazione
Blister in alluminio/PVC e contenitore per compresse: non conservare a temperatura superiore ai 25° C.