Metinal idantoina l (Bayer spa)

Compresse 30cpr

da4.00 €
Principio attivo:Fenitoina/metilfenobarbital/fenobarbital
Gruppo terapeutico:Antiepilettici
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:C
Ricetta:Rr - ripetibile 3v in 30giorni
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • crisi generalizzate
  • grande male
  • crisi parziali
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    Posologia

    Adulti

    Posologia

    Secondo l’indicazione del medico, in soggetti adulti, 1–3 compresse al giorno dopo i pasti.

    Metinal–Idantoina L è specialmente indicato nei casi in cui la contemporanea somministrazione di Luminale viene considerata indispensabile.

    Può essere utile eseguire periodiche determinazioni dei livelli plasmatici di fenitoina.

    Modo di somministrazione

    Le compresse vanno prese dopo i pasti e con un po’ di liquido.

    Controindicazioni
  • ipersensibilità ai principi attivi
  • barbiturici
  • disturbi della conduzione cardiaca
  • gravi lesioni del miocardio
  • narcotici
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    Interazioni
  • cumarina
  • anticoagulanti
  • disulfiram
  • fenilbutazone
  • sulfafenazolo
  • isoniazide
  • fenitoina
  • barbiturici
  • antidepressivi triciclici
  • iodio
  • fenobarbitale
  • dopo
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    Avvertenze

    La fenitoina può influenzare il metabolismo glucidico ed è stata descritta la comparsa di iperglicemia. Si consiglia cautela nel trattare pazienti diabetici.

    La brusca sospensione della fenitoina nei pazienti epilettici può produrre uno stato di male epilettico. Quando, a giudizio del medico, si rende necessaria una riduzione di dose, una sospensione del trattamento o una sostituzione con altro medicamento anticonvulsivo, questo deve essere sempre fatto in modo graduale.

    I barbiturici possono determinare assuefazione. E’ consigliabile che non si faccia uso di alcol durante la loro somministrazione.

    L’associazione con farmaci psicotropi richiede particolare cautela e vigilanza da parte del medico ad evitare inattesi effetti indesiderati da interazione. Altrettanto può dirsi dell’associazione con antiistaminici.

    Preparazioni a base di Hypericum perforatum non devono essere assunte in contemporanea con medicinali contenenti fenobarbitale e/o fenitoina a causa del rischio di un decremento dei livelli plasmatici e di diminuzione dell’efficacia terapeutica di questi ultimi (vedere paragrafo 4.5).

    Persone anziane, pazienti con alterata funzione del fegato o affetti da gravi malattie metabolizzano più lentamente la fenitoina e quindi richiedono una posologia adeguata a queste condizioni: una piccola percentuale di individui può presentare un metabolismo più lento nei confronti di questo farmaco, a causa di una deficienza enzimatica di natura genetica.

    Se durante il trattamento dovesse manifestarsi un ingrandimento delle linfoghiandole, si deve ricorrere ad altra medicazione anticonvulsiva.

    I farmaci che controllano il grande male non sono efficaci per il piccolo male quindi, se le due condizioni sono presenti, è necessario ricorrere alla terapia combinata.

    Con l’uso di Metinal–Idantoina e Metinal–Idantoina L sono state segnalate le seguenti reazioni cutanee potenzialmente letali: sindrome di Stevens–Johnson (SJS) e necrolisi epidermica tossica (TEN).

    I pazienti devono essere informati riguardo i segni e i sintomi e monitorati attentamente per le

    reazioni cutanee. II più alto rischio di insorgenza di SJS e TEN si ha nelle prime settimane di trattamento.

    Se si verificano i sintomi o i segni di SJS o TEN (per esempio rash cutaneo progressivo spesso con vesciche o lesioni della mucosa) il trattamento con Metinal–Idantoina e Metinal–Idantoina L deve essere sospeso.

    I migliori risultati nella gestione della SJS e della TEN si ottengono con una diagnosi precoce e l’ immediata interruzione della terapia con qualsiasi farmaco sospetto. Una precoce sospensione è associata ad una migliore prognosi.

    Se il paziente ha sviluppato SJS o TEN con I’uso di Metinal–Idantoina e Metinal–idantoina L, Metinal–Idantoina e Metinal–idantoina L non devono essere più riutilizzati in questo paziente.

    Casi di Lupus eritematoso sistemico indotti da farmaco sono stati riportati con l’utilizzo di fenitoina.

    In questi casi si deve prendere in considerazione una terapia alternativa.

    Il farmaco deve essere sospeso definitivamente in caso di comparsa di eruzione esfoliativa purpurea o bollosa. Se invece l’eruzione è di lieve entità (morbilliforme o scarlattiniforme) la terapia può essere ripresa dopo che l’eruzione è completamente scomparsa. Se l’eruzione si ripresenta con la ripresa della terapia, la prosecuzione del trattamento è controindicata.

    Negli individui di origine tailandese o di origine cinese di etnia Han, la presenza dell’allele HLA–B* 1502 può essere associata con un aumento del rischio di sviluppare la sindrome di Stevens–Johnoson (SJS) in caso di trattamento con fenitoina. Se questi pazienti risultano positivi per l’allele HLA–B* 1502, l’uso della fenitoina deve essere preso in considerazione solo qualora i benefici siano ritenuti superiori ai rischi.

    Nella popolazione caucasica e giapponese, la frequenza dell’allele HLA–B* 1502 è estremamente bassa e non è pertanto possibile al momento trarre conclusioni circa una correlazione di rischio. Non sono attualmente disponibili informazioni adeguate sulla correlazione di rischio in altre etnie.

    Cautela si richiede inoltre nel trattare pazienti con turbe psichiche, con tendenze suicide, o con disposizione all’abuso di barbiturici o in quelli con debilitazione generale e malattie polmonari.

    Casi di ideazione e comportamento suicidari sono stati riportati nei pazienti in trattamento con farmaci antiepilettici nelle loro diverse indicazioni. Una meta–analisi di trials clinici randomizzati verso placebo ha, inoltre, evidenziato la presenza di un modesto incremento del rischio di ideazione e comportamento suicidario.

    Il meccanismo di tale rischio non è stato stabilito e i dati disponibili non escludono la possibilità di un incremento di rischio con Metinal–Idantoina e Metinal–Idantoina L.

    Pertanto, i pazienti devono essere monitorati per eventuali segni di ideazione e comportamento suicidari ed in tal caso deve essere preso in considerazione un appropriato trattamento. I pazienti (e chi ne ha cura) devono essere istruiti ad avvertire il proprio medico curante qualora emergano segni di ideazione o comportamento suicidari.

    Durante il trattamento attenersi ad una dieta povera di sale, limitando comunque l’ingestione di liquidi.

    Informazioni sugli eccipienti

    Metinal–Idantoina L contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio–galattosio non devono assumere questo medicinale.

    Gravidanza

    Donne potenzialmente fertili

    Alle pazienti che possono iniziare una gravidanza o che siano in età fertile deve essere fornita una consulenza specialistica. La necessità del trattamento antiepilettico deve essere rivalutata quando la paziente pianifica una gravidanza.

    Gravidanza

    Il rischio di difetti congeniti è aumentato di un fattore da 2 a 3 volte nella prole di madri trattate con un antiepilettico; quelli più frequentemente riportati sono labbro leporino, malformazioni cardiovascolari e difetti del tubo neurale. La politerapia con farmaci antiepilettici può essere associata con un rischio più alto di malformazioni congenite della monoterapia. Perciò è importante che si pratichi la monoterapia ogni volta che sia possibile. Non si deve praticare una brusca interruzione della terapia antiepilettica per il pericolo di una ripresa di attacchi epilettici, che può avere gravi conseguenze sia per la madre che per il bambino.

    Effetti Collaterali

    Le reazioni secondarie da fenitoina alle dosi consigliate sono relativamente rare.

    Nei pazienti in trattamento con farmaci antiepilettici, compresi Metinal–Idantoina e Metinal–Idantoina L, sono stati riportati casi di ideazione e comportamento suicidari.

    Raramente possono manifestarsi reazioni di intolleranza. Queste possono comprendere eruzione da farmaci con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS), detta anche sindrome di ipersensibilità da anticonvulsivi, o sintomi come febbre, alterazioni della funzionalità epatica, fotosensibilità, gravi reazioni cutanee (come la dermatite esfoliativa, la sindrome di Stevens–Johnson e la necrolisi epidermica tossica) e disturbi a carico del rene o del midollo osseo.

    Alcuni fenomeni gastroenterici come nausea, vomito, pirosi gastrica e stitichezza, possono essere evitati somministrando il farmaco durante o subito dopo i pasti.

    Talora, possono comparire eruzioni cutanee (morbilliformi o scarlattiniformi), più rare le altre di tipo bolloso, esfoliativo e purpureo.

    Sono stati riportati alcuni casi di agranulocitosi.

    Data la possibilità di manifestazioni ematologiche (trombocitopenia, leucopenia, pancitopenia) si consigliano opportuni esami del sangue.

    L’occasionale comparsa di macrocitosi o anemia megaloblastica può essere prevenuta o combattuta con somministrazione di acido folico.

    In soggetti particolari, trattamenti prolungati con fenitoina possono determinare tumefazione gengivale; questo fenomeno può essere evitato o ridotto notevolmente di entità con una accurata pulizia della bocca e dei denti (ripetuta più volte al giorno), associata a delicati massaggi gengivali e ad alimentazione equilibrata con sufficiente apporto calorico e vitaminico.

    E’ consigliabile l’uso quotidiano di succo di limone o di altri agrumi.

    Raramente possono verificarsi, con l’uso di barbiturici, disturbi digestivi, sonnolenza ed eruzioni cutanee su base allergica con o senza prurito e orticaria, specialmente in soggetti ipersensibili o con precedenti di asma bronchiale o edema angioneurotico.

    A seguito dell’assunzione di fenobarbitale, sono stati segnalati i seguenti effetti indesiderati:

    Cutanei: sono stati riportati casi sporadici di eritema multiforme, gravi reazioni avverse cutanee (SCARs) come la sindrome di Stevens–Johnson (SJS) e la necrolisi epidermica tossica (TEN – Sindrome di Lyell) sono state segnalate (vedere paragrafo 4.4).

    Frequenza: molto raro

    Epato–biliari: casi sporadici di epatite tossica.

    Ematologici: casi sporadici di leucopenia, agranulocitosi, trombocitopenia e porpora.

    Sistema nervoso centrale: in alcuni soggetti possono manifestarsi raramente: eccitazione, agitazione e delirio. Il trattamento prolungato con fenobarbital può dare luogo a osteomalacia, rachitismo e/o osteoporosi.

    Sono stati riportati casi di diminuzione della densità minerale ossea, osteopenia, osteoporosi e fratture in pazienti in terapia a lungo termine con Metinal–Idantoina e Metinal–Idantoina L. Il meccanismo mediante il quale Metinal–Idantoina e Metinal–Idantoina L influenzano il metabolismo osseo non è stato identificato.

    Segnalazione delle reazioni avverse sospette

    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite l’Agenzia Italiana del Farmaco, sito web: www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

    Eccipienti

    METINAL – IDANTOINA compresse

    amido di mais, magnesio stearato, talco

    METINAL – IDANTOINA L compresse

    lattosio, amido di mais, gelatina, magnesio stearato.

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.