Principio attivo:Donepezil cloridrato
Gruppo terapeutico:Farmaci anti-demenza
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rrl - limitativa ripetibile
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • demenza
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    Posologia

    Adulti/Anziani

    Il trattamento deve iniziare alla dose di 5 mg/die (monosomministrazione giornaliera). MEMAC deve essere assunto per via orale alla sera, prima di coricarsi. La compressa deve essere posta sulla lingua per potersi disintegrare prima di essere deglutita con o senza acqua, in base alla preferenza del paziente. La dose di 5 mg/die deve essere mantenuta per almeno un mese per poter valutare le prime risposte cliniche al trattamento e consentire il raggiungimento delle concentrazioni allo stato stazionario del donepezil cloridrato. Dopo la valutazione clinica del trattamento somministrato per un mese alla dose di 5 mg/die, la dose di MEMAC potrà essere portata a 10 mg/die (monosomministrazione giornaliera). La massima dose giornaliera raccomandata è di 10 mg/die. Dosi superiori a 10 mg/die non sono state ancora sperimentate in studi clinici.

    Il trattamento deve essere avviato e controllato da un medico esperto nella diagnosi e nel trattamento della demenza di Alzheimer. La diagnosi deve essere effettuata in conformità alle linee guida ufficiali (DSM IV, ICD 10). La terapia con donepezil può essere avviata solo se è disponibile una persona che assista il paziente e che controlli regolarmente l’assunzione del farmaco. La terapia di mantenimento può proseguire fino a quando esiste un beneficio terapeutico per il paziente e pertanto il beneficio clinico di donepezil deve essere regolarmente rivalutato. Quando l’effetto terapeutico non è più evidente deve essere presa in considerazione la possibilità di interrompere il trattamento. La risposta individuale al trattamento con donepezil non può essere prevista.

    Quando la somministrazione del farmaco viene sospesa, si osserva una graduale riduzione degli effetti benefici di MEMAC.

    Pazienti con compromissione della funzionalità renale ed epatica

    Il medesimo schema posologico può essere applicato ai pazienti con compromissione della funzionalità renale, perché la clearance del donepezil cloridrato non viene modificata in questi pazienti.

    Poiché nei pazienti con compromissione della funzionalità epatica di grado lieve–moderato potrebbe verificarsi una maggiore esposizione al farmaco (vedere paragrafo 5.2), l’incremento della dose deve essere effettuato in base alla tollerabilità individuale. Non sono disponibili dati in pazienti con grave compromissione epatica.

    Pazienti pediatrici

    La somministrazione di MEMAC nei pazienti pediatrici non è raccomandata.

    Controindicazioni
  • ipersensibilità accertata verso donepezil cloridrato, i derivati della piperidina oppure gli eccipienti
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    Interazioni
  • donepezil
  • teofillina
  • warfarin
  • cimetidina
  • digossina
  • interazione
  • evidenziato
  • ketoconazolo
  • chinidina
  • itraconazolo
  • eritromicina
  • fluoxetina
  • induttori enzimatici
  • rifampicina
  • fenitoina
  • carbamazepina
  • alcol
  • anticolinergica
  • succinilcolina
  • colinomimetici
  • beta–bloccanti
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    Avvertenze

    L’uso di MEMAC non è stato valutato nei pazienti affetti da grave demenza di Alzheimer, da altre forme di demenza o di compromissione della memoria (per es. deterioramento della funzione cognitiva correlato all’età).

    Anestesia : MEMAC, inibitore della colinesterasi, può determinare nei pazienti sotto anestesia un aumento del rilassamento muscolare determinato dalla succinilcolina.

    Disturbi cardiovascolari : A causa della loro azione farmacologica, gli inibitori della colinesterasi possono avere effetti vagotonici sulla frequenza cardiaca (per es. bradicardia). L’effetto di questo meccanismo può essere particolarmente rilevante nei pazienti con "malattia del nodo del seno" o con altri disturbi della conduzione cardiaca sopraventricolare, come blocco atrioventricolare o senoatriale.

    Sono stati segnalati casi di sincope e convulsioni. Quando questi pazienti vengono esaminati deve essere presa in considerazione l’eventualità di blocco cardiaco o di pause sinusali prolungate.

    Disturbi gastrointestinali : I pazienti che sono maggiormente a rischio per lo sviluppo di ulcera, per esempio quelli con una storia pregressa di ulcera o quelli in terapia concomitante con farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), devono essere monitorati per l’insorgenza di eventuali sintomi. Tuttavia, gli studi clinici condotti con MEMAC non hanno evidenziato, rispetto al placebo, un aumento di incidenza degli episodi di ulcera peptica o di sanguinamento gastrointestinale.

    Disturbi genitourinari : I farmaci colinomimetici possono causare ostruzione del flusso vescicale; tuttavia ciò non è stato osservato nel corso degli studi clinici condotti con MEMAC.

    Disturbi neurologici : Convulsioni: I farmaci colinomimetici possono causare convulsioni generalizzate. Tuttavia, i disturbi convulsivi possono essere una manifestazione della Malattia di Alzheimer. I farmaci colinomimetici possono peggiorare o causare sintomi extrapiramidali.

    Sindrome Neurolettica Maligna (SNM): la sindrome neurolettica maligna (SNM) è una condizione potenzialmente pericolosa per la vita ed è caratterizzata da ipertermia, rigidità muscolare, instabilità autonomica, alterazione della coscienza e livelli elevati di creatinfosfochinasi nel siero. La SNM è stata riscontrata molto raramente in associazione con donepezil, in particolare nei pazienti che assumono contemporaneamente medicinali antipsicotici.

    Ulteriori segni possono includere mioglobinuria (rabdomiolisi) e insufficienza renale acuta. Se un paziente sviluppa segni e sintomi indicativi di una sindrome neurolettica maligna o presenta una febbre elevata inspeigabile senza ulteriori manifestazioni cliniche della SNM, il trattamento deve essere interotto.

    Disturbi polmonari : A causa della loro azione colinomimetica, gli inibitori della colinesterasi devono essere prescritti con cautela ai pazienti con una storia di asma o di pneumopatia ostruttiva.

    La somministrazione concomitante di MEMAC con altri inibitori della colinesterasi, agonisti o antagonisti del sistema colinergico, deve essere evitata.

    Compromissione epatica grave: non sono disponibili dati in pazienti con grave compromissione epatica.

    Mortalità negli studi clinici sulla demenza vascolare:

    Sono stati effettuati tre studi clinici della durata di sei mesi in soggetti che rientravano nei criteri NINDS–AIREN per una probabile o possibile demenza vascolare (VaD). I criteri NINDS–AIREN sono utili per identificare i pazienti la cui demenza sembra essere dovuta solo a cause vascolari e per escludere pazienti con malattia di Alzheimer. Nel primo studio il tasso di mortalità è stato di 2/198 (1,0%) nel gruppo donepezil cloridrato 5 mg, 5/206 (2,4%) nel gruppo donepezil cloridrato 10 mg e 7/199 (3,5%) nel gruppo placebo. Nel secondo studio, il tasso di mortalità è stato 4/208 (1,9%) nel gruppo donepezil cloridrato 5 mg, 3/215 (1,4%) nel gruppo donepezil cloridrato 10 mg e 1/193 (0,5%) nel gruppo placebo. Nel terzo studio il tasso di mortalità è stato 11/648 (1,7%) nel gruppo donepezil cloridrato 5 mg e 0/326 (0%) nel placebo.

    Combinando i risultati dei tre studi VaD il tasso di mortalità nel gruppo donepezil cloridrato (1,7%) è stato numericamente più elevato rispetto al placebo (1,1%), tuttavia questa differenza non è statisticamente significativa. La maggior parte dei decessi nei pazienti trattati sia con donepezil cloridrato che con placebo sembrano risultare da diverse cause vascolari, prevedibili nella popolazione anziana con malattia vascolare. Un’analisi di tutti gli eventi vascolari, fatali e non fatali non ha mostrato una differenza tra il gruppo donepezil cloridrato e placebo.

    Negli studi combinati sulla malattia di Alzheimer (n=4.146) e quando questi studi sulla malattia di Alzheimer sono stati combinati con altri studi sulla demenza, inclusi quelli sulla demenza vascolare (totale n= 6.888), il tasso di mortalità nel gruppo placebo è risultato numericamente superiore a quello del gruppo donepezil cloridrato.

    Gravidanza

    Gravidanza

    Non sono disponibili dati sufficienti sull’uso del donepezil in gravidanza.

    Studi condotti sugli animali non hanno dimostrato effetti teratogeni, ma hanno evidenziato una tossicità peri e post natale (vedere paragrafo 5.3 Dati preclinici di sicurezza). Non è noto il rischio potenziale per l’uomo. MEMAC non deve essere usato in gravidanza a meno che non sia strettamente necessario.

    Allattamento

    Il donepezil viene escreto nel latte di ratti femmina. Non è noto se il donepezil cloridrato venga escreto nel latte materno umano e non sono stati condotti studi clinici sulle donne che allattano. Pertanto, le donne in trattamento con donepezil devono evitare l’allattamento al seno.

    Effetti Collaterali

    Gli effetti indesiderati più comuni sono diarrea, crampi muscolari, affaticamento, nausea, vomito e insonnia.

    Gli effetti indesiderati segnalati in più di un singolo caso sono elencate di seguito, divisi per classe di sistemica organica e frequenza. Le reazioni avverse sono definite: molto comune: (≥1/10,), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1000, <1/100), rara (≥1/10.000, <1/1000); molto rara (<1/10.000) e non nota (non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

    Classe sistemica organica Molto comune Comuni Non comuni Rari Molto Rari
    Infezioni e infestazioni   Comune raffreddore      
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione   Anoressia      
    Disturbi psichiatrici   Allucinazioni**, agitazione**, comportamento aggressivo**, sogni anomali e incubi**      
    Patologie del Sistema Nervoso   Sincope*, capogiri, insonnia Convulsioni* Sintomi extrapiramidali Sindrome Neurolettica Maligna
    Patoglogie cardiache     Bradicardia Blocco seno–atriale, blocco atrio–ventricolare  
    Patologie gastrointestinali Diarrea, nausea Vomito, disturbi addominali Emorragia gastrointestinale, ulcere gastriche e duodenali    
    Patologie epato–biliari       Disfunzione epatica, inclusa epatite ***  
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo   Eruzione cutanea, prurito      
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo   Crampi muscolari      
    Patologie renali e urinarie   Incontinenza urinaria      
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Cefalea Affaticamento, dolore      
    Esami diagnostici     Incrementi minimi nelle concentrazioni sieriche della creatinchinasi muscolare    
    Traumatismi, avvelenamento   Incidenti      

    * In caso di sincope e convulsioni, deve essere presa in considerazione la possibilità di insorgenza di blocco cardiaco o di prolungate pause sinusali (vedere paragrafo 4.4).

    ** Casi di allucinazioni, sogni anomali, incubi, agitazione e comportamento aggressivo si sono risolti con la riduzione della dose o con la sospensione del trattamento.

    *** In caso di disfunzione epatica ad eziologia sconosciuta, deve essere presa in considerazione la sospensione del trattamento con MEMAC.

    Eccipienti

    Mannitolo

    Silice colloidale anidra

    k–carragenina

    Alcol polivinilico

    Ossido di ferro giallo

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede alcuna speciale condizione di conservazione.