Principio attivo:Levodopa/benserazide cloridrato
Gruppo terapeutico:Sostanze dopaminergiche
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • discinesia
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    Posologia

    Le capsule devono essere inghiottite intere e non aperte o disciolte in liquidi.

    Le compresse dispersibili possono essere deglutite sia intere sia dopo essere state mescolate con un quarto di bicchiere d’acqua (circa 25–50 ml) (non utilizzare succo d’arancia, perché l’efficacia del prodotto verrebbe diminuita); le compresse si disperdono completamente entro pochi minuti, dando al liquido un aspetto opalescente. Bere il liquido entro mezz’ora da quando è stato preparato, ricordandosi di mescolare bene prima dell’assunzione.

    Madopar deve essere preso possibilmente 30 minuti prima o un’ora dopo i pasti.

    Effetti indesiderati gastrointestinali, che possono verificarsi soprattutto nelle fasi iniziali del trattamento, possono essere ben controllati assumendo il farmaco insieme ad uno spuntino (ad es. biscotti) o a liquidi, oppure attraverso un graduale aumento del dosaggio.

    Con Madopar è indispensabile determinare individualmente la posologia giornaliera ottimale e raggiungerla con un aumento graduale delle singole dosi.

    Terapia iniziale

    Per quanto detto sopra converrà iniziare la somministrazione con una capsula o una compressa dispersibile di Madopar 100 mg + 25 mg o con ½ compressa di Madopar 200 mg + 50 mg una volta al giorno e aumentare poi questa posologia con una capsula o una compressa dispersibile di Madopar 100 mg + 25 mg o ½ compressa di Madopar 200 mg + 50 mg ogni 3 giorni fino al raggiungimento della dose individuale efficace.

    Nei rari casi in cui sopravvengano effetti collaterali mal tollerati si cesserà di aumentare la posologia o si ridurrà la dose. Alla scomparsa o all’attenuazione degli effetti collaterali si riprenderà l’aumento a ritmo più lento: per esempio si aumenterà di una sola capsula o di una compressa dispersibile di Madopar 100 mg + 25 mg o di ½ compressa di Madopar 200 mg + 50 mg per settimana.

    La dose efficace media di mantenimento si situa abitualmente tra 600 mg di levodopa + 150 mg di benserazide e 800 mg di levodopa + 200 mg di benserazide pro/die, cioè tra 3–4 compresse di Madopar 200 mg + 50 mg pro/die, ripartibili in 3–4 somministrazioni. Tuttavia, la dose va strettamente adattata alla risposta del singolo paziente.

    Nel caso fosse necessario oltrepassare questa dose media, si raccomanda di attendere qualche settimana, perché prima che l’effetto del medicamento si manifesti può trascorrere un periodo abbastanza lungo.

    Solo raramente si rende necessario somministrare più di 5 compresse/die di Madopar 200 mg + 50 mg.

    Per la determinazione della posologia ottimale può valere come orientamento il seguente schema posologico.

     
    MADOPAR
    Giorni mattino mezzogiorno ore 16 sera Totale
      Madopar 100 mg +25 mg cps/co disp. Madopar 200 mg +50 mg co divis. Madopar 100 mg +25 mg cps/co disp. Madopar 200 mg +50 mg co divis. Madopar 100 mg +25 mg cps/co disp. Madopar 200 mg +50 mg co divis. Madopar 100 mg +25 mg cps/co disp. Madopar 200 mg +50 mg co divis. Madopar 100 mg +25 mg cps/co disp. Madopar 200 mg +50 mg co divis.
    1°–3° 1 o ½ 1 o ½
    4°–6° 1 o ½ 1 o ½ 2 o 1
    7°–9° 1 o ½ 1 o ½ 1 o ½ 3 o 1 ½
    10°–12° 1 o ½ (1 o ½ 1 o ½) * 1 o ½ 4 o 2
    13°–15° 2 o 1 (1 o ½ 1 o ½) * 1 o ½ 5 o 2 ½
    dal 16° 2 o 1 (1 o ½ 1 o ½) * 2 o 1 6 o 3
    Mantenere questa posologia fino al 23° giorno. Se il miglioramento non è soddisfacente,
    conviene aumentare la posologia ad un ritmo più lento secondo questo schema:
    23°–29° 2 o 1 2 o 1 1 o ½ 2 o 1 7 o 3 ½
    dal 30° 2 o 1 2 o 1 2 o 1 2 o 1 8 o 4

    * le due somministrazioni a mezzogiorno e alle ore 16 sono sostituibili con un’unica somministrazione a mezzogiorno di 1 compressa di Madopar 200 mg + 50 mg compresse divisibili.

    Terapia di mantenimento

    Non appena raggiunta la dose ottimale diviene utile il passaggio da Madopar 100 mg + 25 mg a Madopar 200 mg + 50 mg.

    Quando cioè detta dose ottimale equivale a 6 o 8 (o più) capsule o compresse dispersibili di Madopar 100 mg + 25 mg, queste possono essere sostituite con 3 o 4 (o più) compresse di Madopar 200 mg + 50 mg.

    Poiché il miglioramento ottenibile con la terapia può subire delle oscillazioni, la ripartizione della dose pro/die in 3 o 4 somministrazioni va adattata alle esigenze individuali, sia come numero di singole somministrazioni che come loro distribuzione durante la giornata.

    Passaggio dalla levodopa a Madopar

    Quando Madopar deve essere somministrato a malati trattati fino a quel momento con sola levodopa, sarà opportuno attenersi al seguente schema:

    – diminuire la dose di levodopa progressivamente fino a quando i sintomi parkinsoniani ricompaiono o si accentuano;

    – sostituire allora ogni singola dose di 500 mg di levodopa con una capsula o una compressa dispersibile di Madopar 100 mg + 25 mg o con ½ compressa di Madopar 200 mg + 50 mg compresse divisibili, la cui efficacia corrisponde appunto a quella di 500 mg di levodopa.

    – osservare il malato per una settimana e, se necessario, aumentare poi la dose di Madopar fino al conseguimento di un soddisfacente miglioramento (schema identico a quello valido per i malati mai trattati con levodopa).

    Passaggio alla terapia con Madopar 100 mg + 25 mg capsule rigide a rilascio prolungato

    In tutti quei pazienti che presentano ampie oscillazioni nella risposta terapeutica durante il corso della giornata si raccomanda di suddividere la dose giornaliera in un maggior numero di somministrazioni o preferibilmente di usare Madopar a rilascio prolungato.

    Il passaggio alla terapia con Madopar a rilascio prolungato può essere effettuato da un giorno all’altro, mantenendo la stessa dose giornaliera e la stessa frequenza di assunzione. Dopo 2–3 giorni la dose va gradualmente incrementata di circa il 50% a causa della minore biodisponibilità di questa speciale forma a lento rilascio.

    I pazienti devono essere informati della possibile comparsa di un peggioramento momentaneo delle loro condizioni.

    Madopar a rilascio prolungato, per le sue proprietà farmacocinetiche, inizia la sua attività in circa 3 ore. Si possono raggiungere livelli plasmatici efficaci più rapidamente somministrando Madopar a rilascio prolungato in associazione con capsule o compresse convenzionali. Questo può portare giovamento in particolare nella somministrazione della dose del mattino, che deve essere preferibilmente un po’ più alta di quelle successive.

    La ricerca della dose individuale ottimale di Madopar a rilascio prolungato deve essere effettuata lentamente e con molta attenzione, attendendo almeno 2–3 giorni prima di variare le dosi.

    Qualora la risposta a Madopar a rilascio prolungato risultasse insoddisfacente anche a dosi giornaliere corrispondenti a 1500 mg di levodopa, è preferibile tornare al trattamento precedente con capsule o compresse convenzionali.

    Nel caso di pazienti che rispondano in maniera eccessiva al trattamento, piuttosto che intervenire riducendo le singole dosi, andrà aumentato l’intervallo tra le somministrazioni.

    In pazienti con ipo–acinesia notturna sono stati riportati risultati positivi a seguito del graduale incremento dell’ultima dose serale fino a 3 capsule di Madopar a rilascio prolungato da assumersi prima di coricarsi.

    I pazienti devono essere attentamente controllati allo scopo di evidenziare la possibile insorgenza di effetti collaterali a carico della sfera psichica.

    Lo schema posologico deve essere attentamente valutato a livello individuale in tutti i pazienti.

    La somministrazione di Madopar deve durare almeno sei mesi prima che possa essere espresso un giudizio di inefficacia alle dosi medie.

    Come per tutte le terapie di sostituzione il trattamento deve essere continuo.

    Controindicazioni
  • ipersensibilità ai principi attivi
  • moclobemide
  • simpaticomimetici
  • feocromocitoma
  • ipertiroidismo
  • aritmie
  • gravi e insufficienza cardiaca
  • infarto miocardico
  • psicosi
  • levodopa
  • lesioni cutanee
  • glaucoma
  • donne
  • gravidanza
  • donna
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    Interazioni
  • antiacidi
  • levodopa
  • risultano
  • metoclopramide
  • neurolettici
  • oppioidi
  • antiipertensivi
  • reserpina
  • antipsicotici
  • inibitore della decarbossilasi
  • simpaticomimetici
  • adrenalina
  • noradrenalina
  • anfetamina
  • farmaci antiparkinsoniani
  • anticolinergici
  • amantadina
  • dopamina
  • altro farmaco
  • dopo
  • glicemia
  • vitamina
  • alotano
  • anestetici
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    Avvertenze

    I pazienti con anamnesi d’infarto miocardico, alterazioni del ritmo, coronariti e modificazioni pressorie, vanno sottoposti a periodici controlli cardiocircolatori, in particolare elettrocardiografico. Rigorosi controlli vanno effettuati anche in caso di pazienti con anamnesi positiva per ulcera gastro–duodenale e per osteomalacia.

    In soggetti predisposti possono verificarsi reazioni di ipersensibilità.

    I pazienti affetti da glaucoma ad angolo aperto vanno sottoposti a regolari controlli della pressione endooculare dal momento che la levodopa è potenzialmente in grado di aumentare la pressione endooculare.

    Deve essere prestata particolare attenzione quando Madopar viene somministrato a pazienti con malattia coronarica, aritmie cardiache o insufficienza cardiaca (vedere sezione 4.3). In questi pazienti le funzioni cardiache devono essere monitorate con particolare attenzione, sia durante il periodo iniziale del trattamento che regolarmente durante le fasi successive della terapia.

    Per i pazienti con fattori di rischio predisponenti (per esempio anziani, o in terapia con antiipertensivi o altri farmaci con potenziale ortostatico) o con una storia pregressa di ipotensione ortostatica è raccomandato un attento monitoraggio specialmente all’inizio del trattamento o a seguito di incrementi della dose.

    E’ stato riportato che il trattamento con Madopar possa indurre diminuzione della conta ematica (anemia emolitica, trombocitopenia e leucopenia). In alcuni casi sono state riportate agranulocitosi e pancitopenia per le quali l’assunzione di Madopar non può essere considerata la causa ma nemmeno completamente esclusa. Pertanto durante il trattamento occorre effettuare controlli periodici dell’emocromo.

    La depressione può essere parte del quadro clinico nei pazienti con morbo di Parkinson e Sindrome delle gambe senza riposo e può anche insorgere nei pazienti trattati con Madopar. Tutti i pazienti devono essere attentamente monitorati al fine di valutare eventuali alterazioni psicologiche e depressione associate o meno a idea suicida.

    Madopar può indurre sindrome di disregolazione dopaminergica risultante in un uso eccessivo del medicinale. Un piccolo sottogruppo di pazienti con morbo di Parkinson presenta disturbi cognitivo–comportamentali che possono essere direttamente attribuiti all’assunzione del farmaco in quantità superiori rispetto a quelle consigliate dal medico e ben oltre i dosaggi richiesti per trattare le loro disabilità motorie.

    Se il paziente deve sottoporsi ad anestesia generale un paziente,il normale trattamento con Madopar deve essere continuato il più a lungo possibile prima dell’intervento chirurgico, eccetto nel caso dell’alotano. Nell’anestesia generale con alotano, si deve interrompere la somministrazione di Madopar tra 12 e 48 ore prima dell’intervento chirurgico poiché nei pazienti che assumono Madopar si possono verificare fluttuazioni della pressione arteriosa e/o aritmie. In seguito il trattamento sarà ripreso raggiungendo la precedente posologia del farmaco attraverso un aumento progressivo delle dosi.

    Sia levodopa che benserazide sono in gran parte metabolizzate e meno del 10% di levodopa è escreta immodificata per via renale (vedere sezione 5.2). Pertanto non è necessaria alcuna riduzione del dosaggio in caso di insufficienza renale di grado lieve o moderato.

    Non sono disponibili dati di farmacocinetica con levodopa in pazienti con insufficienza renale (vedere sezione 5.2).

    Levodopa è principalmente metabolizzata dalla decarbossilasi degli aminoacidi aromatici (vedere sezione 5.2) che è abbondantemente presente nel tratto intestinale, nel rene e nel cuore, oltre che nel fegato.

    Non sono disponibili dati di farmacocinetica con levodopa in pazienti con insufficienza epatica (vedere sezione 5.2).

    La somministrazione di Madopar non deve essere interrotta bruscamente. Una brusca interruzione può comportare l’insorgenza di una sindrome neurolettica ad evoluzione maligna (iperpiressia e rigidità muscolare, in alcuni casi alterazioni della psiche e aumento della creatininfosfochinasi, in casi gravi ulteriori sintomi possono includere mioglobinuria, rabdomiolisi e insufficienza renale acuta), che può mettere a rischio la sopravvivenza del paziente. Di fronte all’insorgenza di alcuni di questi segni e sintomi, è necessario tenere il paziente sotto osservazione, se necessario in ambiente ospedaliero, e somministrare rapidamente un adeguato trattamento sintomatico; questo può prevedere anche la ripresa della somministrazione di Madopar, previa una accurata valutazione del caso.

    Levodopa è stata associata a sonnolenza e a episodi di attacchi di sonno improvviso.

    Molto raramente sono stati segnalati attacchi di sonno improvviso durante l’attività quotidiana, in qualche caso senza consapevolezza o senza segni premonitori. I pazienti in trattamento con Levodopa devono essere informati di queste eventualità e avvertiti di usare cautela durante la guida o l’uso di macchinari. I pazienti che hanno manifestato episodi di sonnolenza e/o un episodio di sonno improvviso devono astenersi dalla guida e dall’uso di macchinari. Inoltre può essere presa in considerazione una riduzione del dosaggio o l’interruzione della terapia (vedere sezione 4.7).

    Disturbi del controllo degli impulsi

    I pazienti devono essere regolarmente monitorati per lo sviluppo di disturbi del controllo degli impulsi. I pazienti e coloro che si prendono cura dei pazienti devono essere consapevoli che i sintomi comportamentali del disturbo del controllo degli impulsi incluso gioco d’azzardo patologico, aumento della libido, ipersessualità, shopping compulsivo o spesa eccessiva, alimentazione incontrollata e mangiare compulsivo possono verificarsi in pazienti trattati con agonisti della dopamina e/o con altri trattamenti dopaminergici contenenti levodopa incluso Madopar. Se si sviluppano tali sintomi, si raccomanda una rivalutazione del trattamento.

    Esami diagnostici

    Durante il trattamento con Madopar è opportuno praticare periodici controlli dell’emocromo e della funzionalità epatica, renale e cardiocircolatoria.

    Nei pazienti diabetici è bene effettuare numerosi controlli della glicemia e adattare il dosaggio dei farmaci antidiabetici ai livelli glicemici.

    Melanoma maligno

    Studi epidemiologici hanno dimostrato che i pazienti con morbo di Parkinson hanno un più elevato rischio di sviluppare melanoma rispetto al resto della popolazione (approssimativamente 2–6 volte superiore). Non è chiaro se l’aumento del rischio osservato sia associato alla malattia di Parkinson o ad altri fattori come l’utilizzo di levodopa per il trattamento della stessa. Pertanto, sia i pazienti che i medici sono tenuti a monitorare regolarmente la presenza di melanoma durante il trattamento con Madopar per qualsiasi indicazione. Si consiglia di sottoporsi periodicamente ad un esame della pelle effettuato da personale medico qualificato (per esempio dermatologi).

    Gravidanza

    Gravidanza

    Studi condotti sugli animali hanno dimostrato la possibile presenza di disturbi dello sviluppo scheletrico fetale. Sulla base di questi risultati Madopar è assolutamente controindicato durante la gravidanza e nelle donne in età fertile che non pratichino una contraccezione adeguata (vedere sezione 4.3 e 5.3).

    Allattamento

    Dal momento che non è chiaro se la benserazide sia in grado di passare nel latte materno o meno, le madri che necessitano di un trattamento con Madopar non dovrebbero allattare, poiché non si può escludere il rischio di malformazioni scheletriche nei lattanti ed è pertanto prudente ricorrere all’allattamento artificiale.

    Effetti Collaterali

    Gli effetti indesiderati dovuti all’attività periferica della dopamina ed osservati in corso di terapia con levodopa risultano sensibilmente ridotti come frequenza e gravità con l’uso di Madopar.

    Sono stati riportati i seguenti effetti indesiderati verificatisi a seguito di somministrazione di Madopar (frequenza non nota: non può essere prevista sulla base dei dati disponibili):

    Le categorie di frequenza sono le seguenti:

    Molto comune (≥1/10)

    Comune (≥1/100, <1/10)

    Non comune (≥1/1.000, <1/100)

    Raro (≥1/10.000, <1/1.000)

    Molto raro (<1/10.000)

    Non nota (la frequenza non può essere prevista sulla base dei dati disponibili)

    Malattie del sistema emolinfopoietico:
    frequenza non nota Anemia emolitica
    Leucopenia
    Trombocitopenia
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
    frequenza non nota Diminuzione dell’appetito
    Disturbi psichiatrici
    frequenza non nota Sindrome da disregolazione dopaminica
    Stato confusionale
    Depressione
    Agitazione *
    Ansia*
    Insonnia*
    Allucinazioni*
    Deliri*
    Disorientamento*
    Gioco d’azzardo patologico
    Aumento della libido
    Ipersessualità
    Shopping compulsivo
    Alimentazione incontrollata
    Disturbi dell’alimentazione
    Disturbi del sistema nervoso
    frequenza non nota Ageusia
    Disgeusia
    Discinesia (coreiforme e atetosica)
    Fluttuazioni nella risposta terapeutica
    Fenomeno di blocco motorio
    Deterioramento di fine dose
    Fenomeno "on–off"
    Sonnolenza
    Attacchi di sonno improvviso
    Patologie cardiache
    frequenza non nota Aritmia
    Patologie vascolari
    frequenza non nota Ipotensione ortostatica
     
    Patologie gastrointestinali
    frequenza non nota Nausea
    Vomito
    Diarrea
    Alterazione del colore della saliva
    Alterazione del colore della lingua
    Alterazione del colore dei denti
    Alterazione del colore della mucosa orale
    Patologie epatobiliari
    frequenza non nota Aumento delle transaminasi
    Aumento della fosfatasi alcalina
    Aumento della gamma–glutamil transferasi
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    frequenza non nota Prurito
    Esantema
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
    frequenza non nota Sindrome delle gambe senza riposo
    Patologie renali e delle vie urinarie
    frequenza non nota Aumento dell’urea nel sangue
    Cromaturia

    * Questi eventi possono verificarsi in particolare nei pazienti anziani e in pazienti che abbiano già sofferto di tali disturbi.

    Disturbi del controllo degli impulsi: Gioco d’azzardo patologico, aumento della libido, ipersessualità, shopping compulsivo o spesa eccessiva, alimentazione incontrollata e mangiare compulsivo possono verificarsi in pazienti trattati con agonisti della dopamina e/o con altri trattamenti dopaminergici contenenti levodopa compreso Madopar (vedere sezione 4.4. Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego).

    Patologie del sistema nervoso: In una fase più tardiva del trattamento, possono comparire movimenti involontari, di tipo coreiforme o atetosico. Nel corso di trattamenti prolungati possono insorgere anche fluttuazioni nella risposta terapeutica che comprendono episodi di blocco motorio, deterioramento di fine dose e il fenomeno "on–off". Tutti questi effetti secondari sono legati alla posologia e scompaiono o si riducono sensibilmente diminuendo le dosi, mentre l’interruzione del farmaco è una misura solo raramente necessaria. Se, in seguito a questi provvedimenti, la risposta al trattamento divenisse insoddisfacente, si dovrà tentare un nuovo aumento della dose o la ripresa della terapia in caso di sospensione.

    Madopar può provocare sonnolenza; molto raramente è stato associato a eccessiva sonnolenza diurna e a episodi di attacchi di sonno improvviso.

    Patologie vascolari: i disturbi ortostatici di solito migliorano con la riduzione del dosaggio di Madopar.

    Patologie gastrointestinali: Effetti indesiderati a livello gastrointestinale, che possono presentarsi soprattutto durante le prime fasi del trattamento, si possono limitare considerevolmente somministrando Madopar al momento dei pasti e, in ogni caso, con qualche cibo o bevanda; è inoltre indicato raggiungere la dose ottimale del farmaco in modo graduale.

    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: Sindrome delle gambe senza riposo: l’incremento della sintomatologia (con spostamento temporale dei sintomi dalla sera/notte al primo pomeriggio e sera prima di assumere la dose successiva) è il più comune degli eventi avversi in un trattamento dopaminergico a lungo termine.

    Esami diagnostici: in caso di trattamento con Madopar può comparire una colorazione rossastra delle urine, che tendono a scurirsi con il tempo.

    La tolleranza di Madopar è identica a quella osservata per la levodopa somministrata da sola.

    Senza parlare di assuefazione nel senso stretto della parola si è constatato dopo vari anni di trattamento continuativo con Madopar una diminuzione dell’efficacia terapeutica del prodotto. Allo stato attuale delle conoscenze si ritiene che questa riduzione di efficacia non debba attribuirsi ad una perdita di attività di Madopar, bensì all’evoluzione del morbo di Parkinson.

    Segnalazione delle reazioni avverse sospette

    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

    Eccipienti

    Madopar 100 mg + 25 mg capsule rigide

    Contenuto della capsula:

    Povidone K30

    Talco

    Magnesio stearato

    Cellulosa microcristallina

    Opercolo della capsula:

    Gelatina

    Ossido di ferro rosso (E172)

    Titanio diossido (E171)

    Indigotina (E132)

    Inchiostro da stampa per uso alimentare (gomma shellac, idrossido di potassio, ossido di ferro nero (E172))

    Madopar 200 mg + 50 mg compresse divisibili

    Mannitolo (E421)

    Calcio fosfato dibasico anidro

    Cellulosa microcristallina

    Amido pregelatinizzato

    Crospovidone

    Magnesio stearato

    Etilcellulosa

    Ferro ossido rosso (E172)

    Silice colloidale anidra

    Sodio docusato

    Madopar 100 mg + 25 mg capsule rigide a rilascio prolungato

    Contenuto della capsula:

    Ipromellosa

    Olio vegetale idrogenato

    Calcio fosfato dibasico anidro

    Mannitolo (E421)

    Talco

    Povidone K30

    Magnesio stearato

    Opercolo della capsula:

    Gelatina

    Indigotina (E132)

    Titanio diossido (E171)

    Ossido di ferro giallo (E172)

    Inchiostro da stampa per uso alimentare (gomma shellac, idrossido di potassio, ossido di ferro rosso (E172))

    Madopar 100 mg + 25 mg compresse dispersibili

    Acido citrico anidro

    Amido di mais pregelatinizzato

    Cellulosa microcristallina

    Magnesio stearato

    Conservazione

    Madopar 100 mg + 25 mg capsule rigide

    Non conservare a temperatura superiore ai 30 °C.

    Tenere il flacone ben chiuso per proteggere il medicinale dall’umidità.

    Madopar 100 mg + 25 mg capsule rigide a rilascio prolungato

    Non conservare a temperatura superiore ai 30 °C.

    Tenere il flacone ben chiuso per proteggere il medicinale dall’umidità.

    Madopar 200 mg + 50 mg compresse divisibili

    Non conservare a temperatura superiore ai 25 °C.

    Tenere il flacone ben chiuso per proteggere il medicinale dall’umidità.

    Madopar 100 mg + 25 mg compresse dispersibili

    Conservare a temperatura non superiore a 30 °C.

    Tenere il flacone ben chiuso per proteggere il medicinale dall’umidità.