Latatim (Sifi spa)

Collirio soluzione collirio 1fl 2,5ml

da9.50 €
Principio attivo:Latanoprost/timololo maleato
Gruppo terapeutico:Preparati antiglaucoma e miotici
Tipo di farmaco:Farmaco generico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • glaucoma
  • ipertensione
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    Posologia

    Uso oftalmico.

    Posologia per gli adulti (compresi gli anziani):

    La terapia raccomandata è una goccia di collirio nell’occhio interessato una volta al giorno.

    In caso di mancata somministrazione di una dose, il trattamento deve continuare con la dose successiva come prescritto. Non bisogna somministrare più di una goccia al giorno nell’occhio interessato.

    Modo di somministrazione:

    Prima di instillare il collirio, le lenti a contatto devono essere rimosse e possono essere riapplicate dopo 15 minuti (vedere paragrafo 4.4).

    Se viene usato più di un farmaco oftalmico topico, i medicinali devono essere somministrati con un intervallo di almeno cinque minuti l’uno dall’altro.

    Applicando l’occlusione nasolacrimale o chiudendo le palpebre per 2 minuti, l’assorbimento sistemico è ridotto. Ciò può comportare una diminuzione degli effetti collaterali sistemici e un aumento dell’attività locale.

    Popolazione pediatrica:

    La sicurezza e l’efficacia di LATATIM collirio nei bambini e negli adolescenti non è stata determinata.

    Controindicazioni
  • asma bronchiale
  • broncopneumopatia cronica ostruttiva
  • blocco atrioventricolare
  • shock cardiogeno
  • ipersensibilità ai principi attivi
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    Interazioni
  • interazione
  • altri medicinali
  • prostaglandine
  • prostaglandina
  • noti
  • beta–bloccanti
  • agenti
  • beta–bloccante
  • calcio
  • antiaritmici
  • amiodarone
  • glicosidi digitalici
  • parasimpaticomimetici
  • chinidina
  • fluoxetina
  • paroxetina
  • clonidina
  • antidiabetici
  • adrenalina
  • guanetidina
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    Avvertenze

    Effetti sistemici:

    Come altri agenti oftalmici per uso topico, LATATIM collirio viene assorbito a livello sistemico. A causa del componente beta–adrenergico timololo, possono verificarsi gli stessi tipi di reazioni avverse cardiovascolari, polmonari e altre osservate con agenti beta–bloccanti sistemici.

    L’incidenza di reazioni avverse sistemiche dopo la somministrazione topica oftalmica è inferiore a quella per somministrazione sistemica. Per ridurre l’assorbimento sistemico, vedere al paragrafo 4.2.

    Patologie cardiache

    Nei pazienti con malattie cardiovascolari (ad esempio malattia coronarica, angina di Prinzmetal, insufficienza cardiaca) ed ipotensione la terapia con beta–bloccanti deve essere attentamente valutata e deve essere considerata la terapia con altri principi attivi. Nei pazienti con malattie cardiovascolari devono essere monitorati eventuali segni di peggioramento di queste malattie e delle reazioni avverse. A causa del loro effetto negativo sul tempo di conduzione, i beta–bloccanti devono essere somministrati con cautela nei pazienti con blocco cardiaco di primo grado.

    Dopo somministrazione di timololo sono state riportate reazioni cardiache e, raramente, morte in associazione ad insufficienza cardiaca.

    Patologie vascolari:

    I pazienti con gravi disturbi o disordini del sistema circolatorio periferico (ad esempio gravi forme di malattia di Raynaud o sindrome di Raynaud) devono essere trattati con cautela.

    Patologie respiratorie:

    Reazioni respiratorie incluso il decesso per broncospasmo in pazienti con asma sono stati riportati in seguito alla somministrazione di alcuni beta–bloccanti oftalmici. LATATIM collirio deve essere usato con cautela nei pazienti con lieve/moderata broncopneumopatia cronica ostruttiva grave (BPCO) e solo se i potenziali benefici superano i potenziali rischi.

    Ipoglicemia/diabete:

    I beta–bloccanti devono essere somministrati con cautela in pazienti con ipoglicemia spontanea o in pazienti con lieve diabete insulino–dipendente. I beta–bloccanti possono mascherare i segni e i sintomi di ipoglicemia acuta. I beta–bloccanti possono anche mascherare i segni di ipertiroidismo.

    Patologie corneali:

    I beta–bloccanti oftalmici possono provocare secchezza oculare. I pazienti con patologie corneali devono essere trattati con cautela.

    Terapie concomitanti:

    Timololo può interagire con altri farmaci (vedere paragrafo 4.5).

    Altri beta–bloccanti:

    L’effetto sulla pressione intraoculare o gli effetti noti dei beta–bloccanti possono essere potenziati quando LATATIM collirio è somministrato a pazienti già in trattamento con beta–bloccanti sistemici. La risposta di questi pazienti deve essere strettamente monitorata. L’uso di due beta–bloccanti locali o di due prostaglandine non è raccomandato.

    Reazioni anafilattiche:

    Durante il trattamento con beta–bloccanti, i pazienti con una storia di atopia o di grave reazione anafilattica a una varietà di allergeni possono essere più reattivi nei confronti di una ripetuta esposizione a tali allergeni e possono non rispondere alle dosi usuali di adrenalina impiegate per il trattamento di reazioni anafilattiche.

    Effetti oculari:

    Latanoprost può alterare gradualmente il colore dell’occhio aumentando la quantità di pigmento marrone dell’iride. Analogamente a quanto determinato dall’uso di Latanoprost collirio, un aumento della pigmentazione dell’iride è stata osservata nel 16–20% di tutti i pazienti trattati con colliri di associazioni latanoprost/timololo per un massimo di un anno (sulla base di fotografie). Questo effetto è stato notato soprattutto in pazienti con iridi di colore misto, cioè verde–marrone, giallo–marrone o blu/grigio–marrone ed è dovuto ad un aumento della melanina nei melanociti dello stroma dell’iride.

    Tipicamente, la colorazione marrone intorno alla pupilla si diffonde concentricamente verso la periferia degli occhi interessati, ma l’iride intero o parti di esso possono diventare più marrone. Nei pazienti con occhi di colore omogeneo blu, grigio, verde o marrone, il cambiamento è stato visto solo di rado nel corso di due anni di trattamento negli studi clinici con latanoprost.

    Il cambiamento di colore dell’iride avviene lentamente e può non essere visibile per diversi mesi o anni e non è stato associato ad eventuali modifiche dei sintomi o della patologia. Nessun ulteriore aumento della colorazione marrone è stata osservata dopo l’interruzione del trattamento, ma il cambiamento di colore risultante può essere permanente.

    Né nevi, né areole di iperpigmentazione dell’iride sono stati influenzati dal trattamento. Non è stato osservato accumulo di pigmento nel trabecolato o in qualsiasi altra parte della camera anteriore, ma i pazienti devono essere controllati regolarmente e, in base al quadro clinico, il trattamento può essere interrotto se si osserva un aumento della pigmentazione dell’iride.

    Prima dell’inizio del trattamento i pazienti devono essere informati della possibilità di un cambiamento del colore degli occhi. Il trattamento unilaterale può portare ad eterocromia permanente.

    Non c’è esperienza documentata con latanoprost nel glaucoma infiammatorio, neovascolare, ad angolo chiuso cronico o congenito, nel glaucoma ad angolo aperto in pazienti pseudofachici e nel glaucoma pigmentario. Latanoprost ha un effetto scarso o nullo sulla pupilla, ma non vi è esperienza documentata in attacchi acuti di glaucoma ad angolo chiuso. Pertanto si raccomanda che LATATIM collirio sia usato con cautela in queste condizioni fino a quando si avrà maggiore esperienza.

    Latanoprost deve essere usato con cautela nei pazienti con storia di cheratite erpetica e deve essere evitato in caso di herpes simplex, cheratite attiva da herpes simplex e in pazienti con storia di cheratite erpetica ricorrente specificamente associata ad analoghi delle prostaglandine.

    Casi di edema maculare, incluso edema maculare cistoide, sono stati riportati durante il trattamento con latanoprost, soprattutto in pazienti afachici, in pazienti pseudofachici con rottura della capsula posteriore del cristallino, o in pazienti con fattori di rischio accertati per edema maculare. LATATIM collirio deve essere usato con cautela in questi pazienti.

    Distacco della coroide:

    con terapie che riducono l’umor acqueo (es. timololo, acetazolamide) è stato riportato distacco della coroide dopo procedure filtranti.

    Anestesia chirurgica:

    Preparazioni oftalmiche di beta–bloccanti possono bloccare gli effetti di beta–agonisti sistemici, ad esempio di adrenalina. L’anestesista deve essere informato quando il paziente sta utilizzando LATATIM collirio.

    Uso di lenti a contatto:

    LATATIM collirio contiene benzalconio cloruro, comunemente usato come conservante nei prodotti oftalmici. Sono stati riportati casi di cheratopatia puntata e/o cheratopatia ulcerativa tossica da benzalconio cloruro, irritazione oculare e scolorimento di lenti a contatto morbide. In caso di uso frequente o prolungato con LATATIM collirio in pazienti affetti da secchezza oculare, o in condizioni in cui è compromessa la cornea, si richiede un attento monitoraggio. Le lenti a contatto possono assorbire il benzalconio cloruro, per cui queste devono essere rimosse prima di applicare LATATIM collirio, ma possono essere riapplicate dopo 15 minuti (vedere paragrafo 4.2).

    Gravidanza

    Gravidanza

    Latanoprost:

    Non vi sono dati adeguati provenienti dall’uso di latanoprost in donne in gravidanza. Studi sugli animali hanno evidenziato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per gli esseri umani non è noto.

    Timololo:

    Non vi sono dati adeguati per l’utilizzo di timololo in donne in gravidanza. Il timololo non deve essere usato durante la gravidanza se non strettamente necessario. Per ridurre l’assorbimento sistemico, vedere paragrafo 4.2.

    Gli studi epidemiologici non hanno rivelato effetti di malformazione quando i beta–bloccanti vengono somministrati per via orale, ma dimostrano un rischio di rallentamento della crescita intrauterina. Inoltre, i segni e i sintomi derivanti dall’effetto beta–bloccante (es. bradicardia, ipotensione, distress respiratorio e ipoglicemia) sono stati osservati nel neonato quando i beta–bloccanti sono stati somministrati fino al parto. Il neonato deve essere monitorato accuratamente durante i primi giorni di vita, se LATATIM collirio viene somministrato fino al parto.

    Di conseguenza LATATIM collirio non deve essere usato durante la gravidanza (vedere paragrafo 5.3).

    Allattamento

    I beta–bloccanti sono escreti nel latte materno. Tuttavia, non è probabile che, somministrando il timololo in collirio, si ritrovino nel latte materno quantità sufficienti a determinare gli effetti clinici dei beta– bloccanti nel neonato. Per ridurre l’assorbimento sistemico, vedere paragrafo 4.2.

    Latanoprost e i suoi metaboliti possono passare nel latte materno.

    LATATIM collirio non deve pertanto essere usato nelle donne che allattano.

    Fertilità

    Studi sull’animale non hanno rilevato effetti di latanoprost e timololo sulla fertilità maschile o femminile (vedere paragrafo 5.3).

    Effetti Collaterali

    Come altri farmaci oftalmici per uso topico, timololo viene assorbito nella circolazione sistemica. Ciò può causare effetti indesiderati simili a quelli determinati da beta–bloccanti sistemici. L’incidenza di reazioni avverse sistemiche dopo la somministrazione topica oftalmica è inferiore a quella per somministrazione sistemica. Le reazioni avverse elencate includono quelle osservate all’interno della classe dei beta– bloccanti oftalmici.

    Per latanoprost, la maggior parte degli eventi avversi riguardano il sistema oculare.

    Nei risultati della fase di estensione degli studi clinici principali dell’associazione latanoprost/timololo collirio, il 16 – 20% dei pazienti ha sviluppato un aumento della pigmentazione dell’iride, che può essere permanente. In uno studio in aperto di 5 anni sulla sicurezza di latanoprost, il 33% dei pazienti ha sviluppato pigmentazione dell’iride (vedere paragrafo 4.4). Gli altri eventi avversi oculari sono in genere transitori e si verificano alla somministrazione della dose.

    Per timololo, gli eventi avversi più gravi sono di natura sistemica, inclusa bradicardia, aritmia, scompenso cardiaco congestizio, broncospamo e reazioni allergiche.

    Ulteriori reazioni avverse sono state osservate con beta–bloccanti oftalmici e potrebbero quindi verificarsi con LATATIM collirio.

    Gli eventi avversi sono classificati in base alla frequenza, come segue: molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100 a <1/10), non comune (≥ 1/1000, <1/100), raro (≥ 1/10, 0000, <1/1000) molto rare (<1/10, 000).

    Alterazioni del sistema nervoso:

    Non comune: cefalea.

    Patologie dell’occhio:

    Molto comune: aumento della pigmentazione dell’iride.

    Comune: irritazione oculare (compreso dolore puntorio, bruciore e prurito), dolore oculare.

    Non comuni: iperemia oculare, congiuntivite, visione offuscata, aumento della lacrimazione, blefarite, disturbi corneali.

    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:

    Non comuni: rash cutaneo e prurito.

    Sono stati riportati ulteriori eventi avversi legati all’uso dei singoli componenti dell’associazione latanoprost/timololo in collirio in studi clinici, segnalazioni spontanee o nella letteratura disponibile.

    Per latanoprost, questi sono:

    Infezioni:

    Cheratite erpetica.

    Patologie del sistema nervoso:

    Vertigini.

    Patologie dell’occhio:

    Cambiamenti delle ciglia e della peluria (aumento della lunghezza, dello spessore, della pigmentazione e del numero), erosione epiteliale puntata, edema periorbitale, irite/uveite, edema maculare (in pazienti afachici, pseudofachici con rottura della capsula posteriore del cristallino, o in pazienti con noti fattori di rischio per edema maculare), secchezza oculare, cheratite, edema corneale ed erosioni, alterato orientamento delle ciglia talvolta risultante in irritazione oculare.

    Patologie cardiache:

    Aggravamento dell’angina in pazienti con preesistente malattia, palpitazioni.

    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche:

    Asma, esacerbazione dell’asma, dispnea.

    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:

    Inscurimento della cute palpebrale.

    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo:

    Dolore articolare, dolore muscolare.

    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:

    Dolore toracico.

    Per timololo, questi sono:

    Disturbi del sistema immunitario:

    Reazioni allergiche sistemiche incluso angioedema, orticaria e rash localizzato o generalizzato, prurito e reazione anafilattica.

    Disturbi del metabolismo e della nutrizione:

    Ipoglicemia.

    Disturbi psichiatrici:

    Depressione, perdita di memoria, diminuzione della libido, insonnia, incubi.

    Patologie del sistema nervoso:

    Vertigini, parestesia, ischemia cerebrale, accidente cerebrovascolare, aumento di segni e sintomi della miastenia grave, sincope e mal di testa.

    Patologie dell’occhio:

    Segni e sintomi di irritazione oculare (ad esempio bruciore, dolore puntorio, prurito, lacrimazione e rossore) inclusi blefarite, cheratite, visione offuscata, distacco della coroide a seguito di chirurgia filtrante (vedere paragrafo 4.4 per avvertenze speciali e precauzioni per l’uso) ridotta sensibilità corneale e secchezza oculare, erosione corneale, disturbi visivi inclusi disturbi della rifrazione (dovuti in alcuni casi alla sospensione della terapia miotica), diplopia, ptosi.

    Patologie dell’orecchio e del labirinto:

    Tinnito.

    Patologie cardiache:

    Palpitazione, aritmia, bradicardia, dolore toracico, arresto cardiaco, edema, blocco cardiaco, insufficienza cardiaca congestizia, blocco atrioventricolare, insufficienza cardiaca.

    Patologie vascolari:

    Ipotensione, fenomeno di Raynaud, mani e piedi freddi.

    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche:

    Broncospasmo (particolarmente in pazienti con broncospasmo pre–esistente), dispnea, tosse.

    Patologie gastrointestinali:

    Disgeusia, nausea, diarrea, dispepsia, secchezza delle fauci, dolore addominale, vomito.

    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:

    Alopecia, rash psoriasiforme o esacerbazione della psoriasi, rash cutaneo.

    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo:

    Mialgia.

    Patologie del sistema riproduttivo e della mammella:

    Disfunzione sessuale, diminuzione della libido.

    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:

    Astenia/affaticamento.

    Eccipienti

    Benzalconio cloruro;

    sodio cloruro;

    sodio diidrogeno fosfato diidrato;

    disodio fostato dodecaidrato;

    acqua depurata.

    Conservazione

    Conservare in frigorifero (2° C – 8° C).

    Flacone aperto: non conservare a temperatura superiore a 25° C.

    Tenere il flacone nell’astuccio esterno per proteggere il prodotto dalla luce.

    Per le condizioni di conservazione dopo la prima apertura, vedere paragrafo 6.3.