Principio attivo:Iodio/potassio ioduro
Gruppo terapeutico:Antisettici e disinfettanti
Tipo di farmaco:Farmaco generico
Rimborsabilità:C
Ricetta:Sop - non richiesta
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioPresente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
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Posologia

Pennellare sulla parte da trattare.

Controindicazioni
  • ipersensibilità ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti
  • gravidanza
  • bambini
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    Interazioni
  • iodio
  • ioduri
  • amiodarone
  • litio
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    Avvertenze

    Per esclusivo uso interno. Non ingerire. Evitare il contatto con gli occhi.

    L’applicazione prolungata può provocare irritazione e causticazioni della superficie trattata,

    pertanto il medicinale non deve essere utilizzato per trattamenti prolungati.

    Il medicinale deve essere applicato solo su cute integra e non lesa, poiché oltre a causare irritazione, ritarda la cicatrizzazione di ferite e abrasioni.

    L’uso specie se prolungato può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione. In tal caso interrompere il trattamento e contattare il medico che potrà adottare idonee misure terapeutiche.

    Per evitare l’assorbimento eccessivo di iodio, non coprire con bendaggi occlusive l’area della cute trattata.

    In caso di impiego per periodi prolungati su estese superfici corporee, su mucose o sotto bendaggio occlusivo, in particolare nei bambini e nei pazienti con disordini tiroidei, è necessario eseguire tests di funzionalità tiroidea.

    Poiché lo iodio può alterare la funzione della tiroide, si raccomanda di usare con precauzione in soggetti con patologie tiroidee, nei pazienti di età superiore ai 45 anni o con gozzo.

    In età pediatrica usare solo in casi di effettiva necessità e sotto controllo medico.

    Interrompere il trattamento almeno 10 giorni prima di effettuare una scintigrafia con iodio marcato.

    A seguito del trattamento potrebbero risultare alterati gli esiti dei test di funzionalità tiroidea, soprattutto nei neonati prematuri.

    Informazioni importanti su alcuni eccipienti: non pertinente.

    Gravidanza

    Lo iodio è scarsamente assorbito quando utilizzato nelle modalità previste.

    Lo iodio che raggiunge la circolazione sistemica attraversa la placenta e un eccesso di iodio è dannoso per il feto: l’uso di iodio durante la gravidanza è stato associato a gozzo, ipotiroidismo, problemi respiratori, cuore ingrossato, compressione della trachea e morte neonatale.

    Lo iodio è escreto nel latte materno. L’uso di dosi eccessive di iodio in madri durante l’allattamento può aumentare il livello di iodio nel latte materno e causare ipotiroidismo transitorio nei lattanti.

    L’uso di iodio, anche quando applicato localmente, è generalmente da evitare in gravidanza e durante l’allattamento.

    Effetti Collaterali

    Di seguito sono riportati gli effetti indesiderati di iodio, organizzati secondo la classificazione sistemica organica MedDRA. Non sono disponibili dati sufficienti per stabilire la frequenza dei singoli effetti elencati.

    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

    Bruciore od irritazione, eruzioni acneiformi, iododerma, ritardo della cicatrizzazione di tessuti lesi. L’inalazione di vapori di iodio è molto irritante per le mucose.

    Disturbi del sistema immunitario

    Reazioni di ipersensibilità che includono orticaria, angioedema, emorragie cutanee o porpora, febbre, artralgia, linfoadenopatia e eosinofilia.

    Lo iodio, quando somministrato localmente nelle modalità consigliate, viene assorbito solo in piccole quantità con minimi effetti sistemici. Di seguito vengono comunque elencate le reazioni avverse dovute ad effetti sistemici del farmaco, che si potrebbero manifestare in casi di assorbimento anomalo (usi abbondanti, prolungati o con occlusione della zona della cute trattata).

    Patologie endocrine

    Effetti sulla tiroide possono provocare gozzo e ipotiroidismo, così come ipertiroidismo (morbo di Basedow). Gozzo e ipotiroidismo possono manifestarsi anche nei neonati esposti a ioduri in gravidanza.

    Lo iodio può interferire con le prove di funzionalità tiroidea.

    Disturbi psichiatrici

    Depressione, insonnia.

    Patologie del sistema nervoso

    Cefalea.

    Patologie gastrointestinali

    Nausea, vomito, diarrea.

    Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella

    Impotenza.

    Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura

    L’uso prolungato può provocare una serie di effetti avversi chiamati nel loro complesso "iodismo", alcuni dei quali possono essere dovuti ad ipersensibilità. Questi effetti avversi includono sapore metallico, aumento della salivazione, bruciore e dolore alla bocca; possono manifestarsi anche rinite acuta, sindrome simil–coriza, gonfiore e infiammazione della gola, irritazione e gonfiore agli occhi e aumento della lacrimazione. Si possono sviluppare edema polmonare, dispnea e bronchite.

    Eccipienti

    Eccipienti: alcool etilico, acqua depurata.

    Conservazione

    Conservare nella confezione originale (materiale resistente allo iodio) per riparare il medicinale dalla luce e dal calore diretto.