Principio attivo:Aloperidolo
Gruppo terapeutico:Antipsicotici
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rnr - non ripetibile (ex s/f)
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • stati maniacali
  • demenza
  • oligofrenia
  • psicopatia
  • schizofrenia acuta e cronica
  • alcoolismo
  • disordini di personalità di tipo compulsivo, paranoide, istrionico
  • paranoia
  • confusione mentale acuta
  • sindrome di korsakoff
  • ipocondriasi
  • aggressività
  • balbuzie
  • p
  • astinenza da alcool
  • eccitamento psicomotorio
  • psicosi acute
  • psicosi croniche
  • vomito
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    Posologia

    Le posologie suggerite sono solo indicative in quanto il dosaggio è strettamente individuale e varia in funzione della risposta del paziente. Ciò significa che nella fase acuta è spesso necessario un progressivo incremento delle dosi, seguito da una graduale riduzione nella fase di mantenimento, così da stabilire la dose minima efficace. Le dosi elevate devono essere somministrate solo ai pazienti che hanno risposto in modo poco soddisfacente ai dosaggi più bassi.

    HALDOL in formulazione fiale deve essere somministrato per via intramuscolare (vedere sezione 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego)

    ADULTI

    1) Come neurolettico

    fase acuta : episodi acuti di schizofrenia, delirium tremens, paranoia, confusione acuta, sindrome di Korsakoff, paranoia acuta.

    5–10 mg I.M. da ripetere ogni ora fino al raggiungimento di un adeguato controllo dei sintomi e comunque fino ad un massimo di 60 mg/die.

    Nella somministrazione orale potrebbe essere necessario raddoppiare le dosi sopraindicate

    fase cronica : schizofrenia cronica, alcoolismo cronico, disturbi cronici della personalità.

    Per somministrazione orale: da 1–3 mg tre volte al giorno, fino a 10–20 mg tre volte al giorno in relazione alla risposta individuale.

    2) Nel controllo dell’agitazione psico–motoria

    fase acuta : mania, demenza, alcolismo, disturbi della personalità e comportamentali, singhiozzo, movimenti coreiformi, tics, balbuzie: 5–10 mg I.M.

    fase cronica :

    Per somministrazione orale: da 0.5–1 mg tre volte al giorno fino a 2–3 mg tre volte al giorno in relazione alla risposta individuale.

    3) Come ipnotico:

    Per somministrazione orale: 2–3 mg in dose unica, la sera prima di coricarsi.

    4) Come antiemetico:

    Nel vomito di origine centrale: 5 mg I.M.

    Nella profilassi del vomito postoperatorio: 2.5–5 mg I.M. alla fine dell’intervento.

    ANZIANI

    Nel trattamento di pazienti anziani la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovrà valutare un eventuale riduzione dei dosaggi sopraindicati.

    Popolazione pediatrica

    La sicurezza e l’efficacia dei aloperidolo non sono state stabilite nella popolazione pediatrica.

    Controindicazioni
  • ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti
  • altre
  • depressioni endogene
  • morbo di parkinson
  • nevrosi
  • lesioni dei gangli della base
  • emiplegia
  • sclerosi a placche
  • infarto
  • insufficienza cardiaca
  • aritmie
  • aritmia
  • torsione di punta
  • allattamento
  • bambino nel primo biennio di vita.</p
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    Interazioni
  • antipsicotici
  • aloperidolo
  • altro farmaco
  • itraconazolo
  • nefazodone
  • fluvoxamina
  • chinidina
  • fluoxetina
  • clorpromazina
  • ketoconazolo
  • paroxetina
  • induttori enzimatici
  • carbamazepina
  • fenobarbital
  • rifampicina
  • noto
  • neurolettici
  • alcool
  • ipnotici
  • sedativi
  • analgesici
  • metildopa
  • adrenalina
  • agenti
  • simpaticomimetici
  • ipotensivo
  • guanetidina
  • levodopa
  • antiaritmici
  • disopiramide
  • procainamide
  • amiodarone
  • sotalolo
  • antistaminici
  • antimalarici
  • chinina
  • meflochina
  • farmaci che determinano alterazioni degli elettroliti
  • diuretici
  • antidepressivi triciclici
  • interazione
  • litio
  • neurolettica
  • anticoagulante
  • fenindione
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    Avvertenze

    Effettuare un ECG di base prima di iniziare il trattamento (vedi sezione 4.3).

    Effettuare un monitoraggio dell’ECG nel corso della terapia, sulla base delle condizioni cliniche del paziente.

    Nel corso della terapia, ridurre il dosaggio se si osserva un prolungamento del QT e interrompere se il QTc è >500ms.

    Si raccomanda un controllo periodico degli elettroliti.

    Evitare una terapia concomitante con altri neurolettici.

    Sono stati riportati rari casi di morte improvvisa in pazienti psichiatrici trattati con farmaci antipsicotici, tra cui HALDOL.

    Sono stati riportati casi di tromboembolismo venoso (TEV) con farmaci antipsicotici. Spesso i pazienti trattati con farmaci antipsicotici presentano fattori di rischio acquisiti per TEV; pertanto devono essere identificati tutti i possibili fattori di rischio per TEV prima e durante la terapia con HALDOL e devono essere intraprese misure preventive.

    Aumento della mortalità nelle persone anziane con demenza

    Dati ottenuti da due ampi studi osservazionali hanno dimostrato che nelle persone anziane con demenza trattate con antipsicotici il rischio di morte è lievemente aumentato rispetto alle persone non trattate. Non ci sono dati a sufficienza per stimare esattamente l’entità del rischio e non è nota la causa dell’aumentato rischio.

    HALDOL non è autorizzato per il trattamento dei disturbi del comportamento correlati a demenza.

    Pazienti anziani affetti da psicosi correlata a demenza trattati con farmaci antipsicotici mostrano un aumentato rischio di morte. L’analisi di diciassette studi clinici controllati verso placebo (durata modale di 10 settimane), prevalentemente in pazienti in terapia con farmaci antipsicotici atipici, ha rivelato un rischio di morte compreso tra 1,6 e 1,7 volte maggiore in pazienti trattati con farmaco rispetto ai trattati con placebo. Nel corso di uno studio clinico controllato della durata di 10 settimane con un farmaco tipico il tasso di mortalità è stato di circa il 4,5% nei pazienti trattati con farmaco rispetto a circa il 2,6 % nel gruppo placebo. Sebbene le cause di morte erano varie, la maggior parte dei decessi è sembrata essere di natura cardiovascolare (ad esempio insufficienza cardiaca, morte improvvisa) o di natura infettiva (ad esempio polmonite). Studi osservazionali suggeriscono che, come gli antipsicotici atipici, il trattamento con antipsicotici convenzionali può aumentare la mortalità. In tale ambito non è chiaro se l’aumentata mortalità osservata negli studi osservazionali possa essere attribuita agli antipsicotici o al contrario ad alcune caratteristiche dei pazienti.

    Effetti cardiovascolari

    Con aloperidolo sono stati riportati molto raramente casi di prolungamento dell’intervallo QT e/o aritmie ventricolari, in aggiunta a rari casi di morte improvvisa. Essi potrebbero verificarsi più frequentemente con alti dosaggi di farmaco e in pazienti predisposti.

    Dal momento che nel corso della terapia con HALDOL è stato osservato un prolungamento dell’intervallo QT, si raccomanda cautela nei pazienti con condizioni che predispongono ad un prolungamento del QT (sindrome da QT prolungato, ipokalemia, squilibrio elettrolitico, farmaci che causano prolungamento del QT, malattie cardiovascolari, storia familiare di prolungamento del QT) soprattutto se HALDOL viene somministrato per via parenterale (vedi sezione 4.5).

    Il rischio di prolungamento dell’intervallo QT e/o di aritmie ventricolari può aumentare con dosi elevate (vedere sezioni 4.8 e 4.9) o quando il medicinale è somministrato per via parenterale.

    HALDOL non deve essere somministrato per via endovenosa, in quanto la somministrazione endovenosa di aloperidolo è stata associata ad un maggiore rischio di prolungamento del tratto QT e di Torsione di punta.

    Sono state inoltre riportate tachicardia e ipotensione in pazienti occasionali.

    Sindrome neurolettica maligna

    Come gli altri farmaci antipsicotici, anche HALDOL è stato associato a sindrome neurolettica maligna: una risposta rara ed idiosincrasica caratterizzata da ipertermia, rigidità muscolare generalizzata, instabilità autonomica, stato di coscienza alterato. L’ipertermia è spesso un sintomo precoce di tale sindrome. Il trattamento antipsicotico deve essere sospeso immediatamente e devono essere istituite appropriate terapie di supporto ed un attento monitoraggio.

    Discinesia tardiva

    Come per tutti i farmaci antipsicotici, può comparire discinesia tardiva in alcuni pazienti in terapia a lungo termine o dopo sospensione della terapia. Tale sindrome è principalmente caratterizzata da movimenti ritmici involontari della lingua, del viso, della bocca o della mandibola. Le manifestazioni possono essere permanenti in alcuni pazienti. La sindrome può essere mascherata con la ripresa del trattamento, con l’aumento del dosaggio o passando ad un altro antipsicotico. Il trattamento deve essere interrotto appena possibile.

    Sintomi extrapiramidali

    Come per tutti i neurolettici, possono insorgere sintomi extrapiramidali, ad esempio tremore, rigidità, ipersalivazione, bradicinesia, acatisia, distonia acuta.

    Farmaci antiparkinson anticolinergici possono essere prescritti se necessario, ma non dovrebbero essere usati routinariamente come misura preventiva. Se è necessario il trattamento concomitante con farmaci antiparkinson deve essere protratto dopo la sospensione di HALDOL, se la loro escrezione è più rapida rispetto a quella di HALDOL, allo scopo di evitare lo sviluppo o l’aggravamento di sintomi extrapiramidali. Il medico deve considerare il possibile aumento della pressione intraoculare dovuta ai farmaci anticolinergici, inclusi gli agenti antiparkinson, quando somministrati in concomitanza con HALDOL.

    I dati di sicurezza disponibili nella popolazione pediatrica indicano un rischio di sintomi extrapiramidali, incluso discinesia tardiva e sedazione. Non sono disponibili dati di sicurezza a lungo termine.

    Attacchi epilettici/Convulsioni

    È stata riportata l’insorgenza di attacchi epilettici scatenati da HALDOL. Si raccomanda cautela nei pazienti epilettici e in condizioni che predispongono alle convulsioni (ad esempio sospensione dell’alcool e danno cerebrale).

    Effetti epatobiliari

    Dato che HALDOL è metabolizzato dal fegato, si raccomanda cautela in pazienti con malattia epatica. Sono stati riportati casi isolati di anomalie nella funzionalità epatica o epatiti, più spesso colestatiche.

    Effetti sul sistema endocrino

    La tiroxina può facilitare la tossicità di HALDOL. La terapia antipsicotica in pazienti con ipertiroidismo deve essere intrapresa solo con grande cautela e deve essere sempre accompagnata da una terapia per raggiungere uno stato eutiroideo.

    Gli effetti ormonali degli antipsicotici neurolettici includono iperprolattinemia, che può causare galattorrea, ginecomastia e oligo– o amenorrea. Sono stati riportati casi molto rari di ipoglicemia e di Sindrome da Inappropriata Secrezione di ADH.

    Considerazioni aggiuntive

    Nella schizofrenia, la risposta al trattamento con farmaci antipsicotici può essere ritardata. Anche se i farmaci vengono sospesi, la ripresa dei sintomi può non apparire visibile per diverse settimane o mesi. Sintomi acuti da sospensione inclusi nausea, vomito e insonnia sono stati descritti molto raramente dopo improvvisa interruzione di alte dosi di farmaci antipsicotici. Può anche verificarsi una ricaduta psicotica, per cui si consiglia una sospensione graduale. Come per tutti gli antipsicotici HALDOL non dovrebbe essere usato in monoterapia nei casi in cui la depressione è predominante. HALDOL può essere associato a farmaci antidepressivi nelle condizioni in cui coesistono depressione e psicosi.

    Informazioni importanti su alcuni eccipienti

    Le compresse contengono Lattosio: i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio–galattosio, non devono assumere questo medicinale.

    Le compresse da 1 mg contengono anche saccarosio: i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, da malassorbimento di glucosio–galattosio o da insufficienza di sucrasi–isomaltasi non devono assumere questo medicinale

    Gravidanza

    Studi condotti sugli animali hanno mostrato un effetto teratogeno di aloperidolo (vedi sezione 5.3).

    I neonati esposti agli antipsicotici convenzionali o atipici incluso HALDOL durante il terzo trimestre di gravidanza sono a rischio di effetti indesiderati inclusi sintomi extrapiramidali o di astinenza che possono variare per gravità e durata dopo la nascita. Ci sono state segnalazioni di agitazione, ipertonia, ipotonia, tremore, sonnolenza, stress respiratorio, disturbi dell’assunzione di cibo. Pertanto i neonati dovrebbero essere attentamente monitorati.

    Da non impiegarsi in caso di gravidanza accertata o presunta, né durante l’allattamento.

    Effetti Collaterali

    Dati da studi clinici

    Dati da studi controllati in doppio cieco verso placebo – Reazioni avverse al farmaco riportate con incidenza ≥ 1%

    La sicurezza di HADOL (2–20 mg/die) è stata valutata in 566 soggetti (di cui 284 trattati con HALDOL e 282 con placebo) partecipanti a 3 studi clinici in doppio cieco controllati con placebo, due nel trattamento della schizofrenia ed il terzo nel trattamento del disturbo bipolare.

    Le reazioni avverse al farmaco (Adverse Drug Reaction, ADR) riportate da ≥ 1% dei soggetti trattati con HALDOL in questi studi sono mostrate in Tabella 1.

    Tabella 1. Reazioni avverse al farmaco riportate da ≥ 1% dei soggetti trattati con HALDOL partecipanti a 3 studi clinici su HALDOL in doppio cieco in parallelo con placebo.

    Classificazione per sistemi ed organi Reazione avversa HALDOL (n=284) % Placebo (n=282) %
    Patologie del sistema nervoso    
    Disordini extrapiramidali 34,2 8,5
    Ipercinesia 10,2 2,5
    Tremore 8,1 3,6
    Ipertonia 7,4 0,7
    Distonia 6,3 0,4
    Sonnolenza 5,3 1,1
    Bradicinesia 4,2 0,4
    Patologie dell’occhio    
    Disturbi della visione 1,8 0,4
    Patologie gastrointestinali    
    Costipazione 4,2 1,8
    Secchezza delle fauci 1,8 0,4
    Ipersecrezione salivare 1,2 0,7

    Dati da studi clinici con controllo attivo – Reazioni avverse al farmaco riportate con incidenza ≥ 1%

    Sedici studi clinici con controllo attivo in doppio cieco sono stati scelti per determinare l’incidenza di ADR. In questi 16 studi 1295 soggetti sono stati trattati con HALDOL alla dose di 1–45 mg/die per il trattamento della schizofrenia.

    Le ADR riportate da ≥ 1% dei soggetti trattati con HALDOL, osservate in questi studi, sono riportate in Tabella 2.

    Tabella 2. Reazioni avverse al farmaco riportate da ≥ 1% dei soggetti trattati con HALDOL in 16 studi clinici controllati in doppio cieco riguardanti HALDOL

    Classificazione per sistemi ed organi Reazione avversa HALDOL (n=1295) %
    Patologie del sistema nervoso  
    Vertigini 4,8
    Acatisia 2,9
    Discinesia 2,5
    Ipocinesia 2,2
    Discinesia tardiva 1,62
    Patologie dell’occhio  
    Crisi di oculogiro 1,24
    Patologie vascolari  
    Ipotensione ortostatica 6,6
    Ipotensione 1,47
    Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella  
    Disfunzione erettile 1,0
    Esami diagnostici  
    Aumento di peso 7,8

    Dati da studi clinici controllati con placebo e con farmaco attivo – Reazioni avverse al farmaco riportate con incidenza < 1%

    Ulteriori ADR manifestatesi in < 1% dei soggetti trattati con HALDOL appartenenti ad uno dei due tipi di studio sopra menzionati sono elencati in Tabella 3.

    Tabella 3. Reazioni avverse al farmaco riportate da < 1% dei soggetti trattati con HALDOL in studi clinici controllati e verso placebo o verso farmaco attivo

    Patologie endocrine
    Iperprolattinemia
    Disturbi psichiatrici
    Diminuzione della libido
    Perdita della libido
    Agitazione
    Patologie del sistema nervoso
    Disfunzione motoria
    Contrazioni muscolari involontarie
    Sindrome neurolettica maligna
    Nistagmo
    Parkinsonismo
    Sedazione
    Patologie dell’occhio
    Visione offuscata
    Patologie cardiache
    Tachicardia
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
    Trisma
    Torcicollo
    Rigidità muscolare
    Spasmi muscolari
    Indolenzimento muscoloscheletrico
    Contrazioni muscolari
    Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella
    Amenorrea
    Sensazione di fastidio al seno
    Dolore al seno
    Galattorrea
    Dismenorrea
    Disfunzione sessuale
    Disturbi mestruali
    Menorragia
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Disturbi dell’andatura

    Dati postmarketing

    Gli eventi avversi primi identificati come ADR durante l’esperienza postmarketing con aloperidolo sono inclusi in Tabella 4. La revisione postmarketing è basata sulla revisione di tutti i casi in cui è stata somministrata la parte attiva di aloperidolo (HALDOL e HALDOL DECANOAS). In ogni tabella le frequenze sono fornite in accordo alla seguente convenzione:

    Molto comune ≥ 1/10
    Comune ≥ 1/100 e < 1/10
    Non comune ≥ 1/1000 e < 1/100
    Raro ≥ 1/10000 e < 1/1000
    Molto raro < 1/10000 inclusi i casi isolati

    Nella Tabella 4 le ADR sono mostrate in base alla classe di frequenza basata sul tasso di segnalazione spontanea.

    Tabella 4. Reazioni avverse al farmaco durante l’esperienza postmarketing con aloperidolo (orale, soluzione o decanoato) riportate per categoria di frequenza stimata dai tassi di segnalazioni spontanee

    Patologie del sistema emolifopoietico
    Molto raro Agranulocitosi, pancitopenia, trombocitopenia, leucopenia, neutropenia
    Disturbi del sistema immunitario
    Molto raro Reazione anafilattica, ipersensibilità
    Patologie endocrine
    Molto raro Inappropriata secrezione dell’ormone antidiuretico
    Disturbi della nutrizione e del metabolismo
    Molto raro Ipoglicemia
    Disturbi psichiatrici
    Molto raro Disordini psicotici, agitazione, stato confusionale, depressione, insonnia
    Patologie del sistema nervoso  
    Molto raro Convulsioni, mal di testa
    Patologie cardiache  
    Molto raro Torsade de pointes (torsione di punta), fibrillazione ventricolare, tachicardia ventricolare, extrasistole
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
    Molto raro Broncospasmo, laringospasmo, edema laringeo, dispnea
    Patologie Gastrointestinali
    Molto raro Vomito, nausea
    Patologie epatobiliari
    Molto raro Insufficienza epatica acuta, epatite, colestasi, ittero, anomalie nei test di funzionalità epatica
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Molto raro Vasculite leucocitoclastica, dermatite esfoliativa, orticaria, reazioni di fotosensibilità, rash, prurito, iperidrosi
    Patologie renali ed urinarie
    Molto raro Ritenzione urinaria
    Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali
    Molto raro Sindrome da astinenza neonatale
    Sintomi extrapiramidali
    Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella
    Molto raro Priapismo, ginecomastia
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Molto raro Morte improvvisa, edema facciale, edema, iponatriemia, ipertermia
    Esami diagnostici
    Molto raro Elettrocardiogramma con QT prolungato, diminuzione di peso

    Sono stati osservati con HALDOL e altri farmaci della stessa classe casi rari di prolungamento del QT, aritmie ventricolari come torsione di punta, tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare ed arresto cardiaco.

    Casi molto rari di morte improvvisa.

    Sono stati riportati con farmaci antipsicotici casi di tromboembolismo venoso, inclusi casi di embolia polmonare e casi di trombosi venosa profonda – Frequenza non nota.

    Eccipienti

    Compresse da 1 mg: lattosio, amido di mais, saccarosio, olio idgogenato di semi di girasole, talco.

    Compresse da 5 mg: lattosio, indigotina (E132), amido di mais, olio idrogentao di semi di girasole, talco

    Gocce orali, soluzione 2 mg/ml: acido lattico, metil–para–idrossibenzoato, acqua depurata.

    Soluzione iniettabile per uso intramuscolare: acido lattico, acqua per preparazioni iniettabili.

    Conservazione

    Conservare a temperatura non superiore a 25°C

    Soluzione iniettabile per uso intramuscolare: tenere al riparo dalla luce.