Glaubrim (Farmigea spa)

Collirio soluzione coll 1fl 5ml 2mg/ml

da4.50 €
Principio attivo:Brimonidina tartrato
Gruppo terapeutico:Preparati antiglaucoma e miotici
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • glaucoma
  • ipertensione
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    Posologia

    Dosaggio raccomandato negli adulti (inclusi gli anziani)

    Il dosaggio raccomandato è una goccia di Glaubrim nell’occhio(i) affetto(i) due volte al giorno, a distanza di circa 12 ore. Nei pazienti anziani non è necessario alcun aggiustamento del dosaggio.

    Come per altri colliri, al fine di ridurre un possibile assorbimento sistemico, si raccomanda di comprimere il sacco lacrimale al canthus mediale (occlusione puntale) per un minuto. Questo dovrebbe essere eseguito immediatamente dopo l’instillazione di ogni goccia.

    In caso di somministrazione concomitante di altri prodotti oftalmici topici, i diversi farmaci devono essere instillati a distanza di 5–15 minuti.

    Uso in caso di compromissione renale e epatica

    Glaubrim dovrebbe essere usato con cautela in pazienti con compromissione epatica o renale (vedi paragrafo 4.4).

    Uso nei bambini

    Non sono stati condotti studi negli adolescenti (da 12 a 17 anni).

    Glaubrim non è raccomandato nei bambini al di sotto dei 12 anni di età ed è contraindicato nei neonati (vedi paragrafi 4.3, 4.4 e 4.9). E’ noto che nei neonati possono verificarsi gravi reazioni avverse. La sicurezza e l’efficacia di Glaubrim non sono state stabilite nei bambini.

    Controindicazioni
  • ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti
  • antidepressivi triciclici
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    Interazioni
  • alcool
  • barbiturici
  • sedativi
  • anestetici
  • dopo
  • amine
  • antidepressivi triciclici
  • clorpromazina
  • metilfenidato
  • reserpina
  • antipertensivi
  • glicosidi cardioattivi
  • agenti
  • isoprenalina
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    Avvertenze

    Bambini di età pari o superiore a 2 anni, in special modo quelli di età compresa fra 2 e 7 anni e/o che pesano < 20 Kg, devono essere trattati con prudenza e controllati costantemente a causa dell’alta incidenza di sonnolenza (vedi paragrafo 4.8).

    Si raccomanda prudenza nel trattamento dei pazienti affetti da malattie cardiovascolari gravi o instabili e non controllate.

    Durante gli studi clinici alcuni pazienti (12,7%) hanno mostrato una reazione oculare di tipo allergico con Glaubrim (vedi paragrafo 4.8 per i dettagli). Qualora si verificassero reazioni allergiche, il trattamento con Glaubrim dovrebbe essere interrotto.

    Glaubrim deve inoltre essere utilizzato con cautela nei pazienti con depressione, insufficienza cerebrale o coronarica, fenomeno di Raynaud, ipotensione ortostatica o tromboangioite obliterante.

    Non sono stati condotti studi con Glaubrim in pazienti con compromissione epatica o renale; pertanto si raccomanda cautela nel trattamento di questi pazienti.

    Il conservante presente in Glaubrim, il benzalconio cloruro, può causare irritazione oculare. Evitare il contatto con le lenti a contatto morbide. Rimuovere le lenti a contatto prima dell’instillazione ed attendere almeno 15 minuti prima di riapplicare le lenti negli occhi. E’ noto che opacizza le lenti a contatto morbide.

    Gravidanza

    Non è stata stabilita la sicurezza del prodotto nelle donne in gravidanza. Negli studi condotti su animali, la brimonidina tartrato non ha mostrato effetti teratogeni. Nei conigli, la brimonidina tartrato, a livelli plasmatici più elevati di quelli raggiunti durante la terapia nell’uomo, ha causato aumento di perdita nel preimpianto e riduzione postnatale della crescita. Glaubrim deve essere utilizzato in gravidanza solo se il potenziale beneficio per la madre giustifica il potenziale rischio per il feto.

    Non è stato accertato se la brimonidina sia escreta nel latte umano.

    La sostanza viene escreta nel latte dei ratti in allattamento. Glaubrim non deve essere usato dalle donne che allattano.

    Effetti Collaterali

    Le reazioni avverse più comunemente riportate sono secchezza orale, iperemia oculare e bruciore/fitte, tutte osservate dal 22 al 25% dei pazienti. Questi effetti sono di solito transitori e normalmente non di una severità tale da richiedere la sospensione del trattamento.

    Durante le sperimentazioni cliniche, le reazioni allergiche oculari si sono riscontrate nel 12,7% dei soggetti (causando l’interruzione del trattamento nell’11,5% dei casi) nella maggior parte di questi pazienti la comparsa di tali manifestazioni avveniva tra il 3° ed il 9° mese di trattamento.

    All’interno di ogni raggruppamento la frequenza degli effetti indesiderati è presentata in ordine di gravità decrescente. Le seguenti terminologie sono state usate al fine di classificare il verificarsi degli effetti indesiderati: molto comuni (≥1/10); comuni (≥1/100 a <1/10); non comuni (≥1/1.000 a <1/100); rari (≥/10.000 a <1/1.000); molto rari (<1/10.000), non noti (non possono essere valutati dai dati disponibili).

    Disturbi cardiaci

    Non comuni: palpitazioni/aritmia (incluse bradicardia e tachicardia)

    Disturbi del sistema nervoso

    Molto comuni: mal di testa, sonnolenza

    Comuni: vertigini, alterazione del gusto

    Molto rari: sincope

    Disturbi oculari

    Molto comuni:

    – irritazioni oculari incluse reazioni allergiche (iperemia, bruciore, fitte, prurito, sensazione di corpo estraneo, follicoli congiuntivali)

    – visione offuscata

    Comuni:

    – irritazione locale (iperemia e edema palpebrale, blefarite, edema e secrezione congiuntivale, dolore oculare e lacrimazione)

    – fotofobia

    – erosione e sbiadimento corneale

    – secchezza oculare

    – sbiancamento congiuntivale

    – visione alterata

    – congiuntiviti

    Molto rari:

    – iriti (uveiti anteriori)

    – miosi

    Disturbi respiratori, del torace e del mediastino

    Comuni: sintomi delle vie respiratorie superiori

    Non comuni: secchezza nasale

    Rari: dispnea

    Disturbi dell’apparato gastrointestinale

    Molto comuni: secchezza orale

    Comuni: sintomi gastrointestinali

    Disturbi vascolari

    Molto rari: ipertensione, ipotensione

    Disturbi generali e condizioni del sito di somministrazione

    Molto comuni: affaticamento

    Comuni: astenia

    Disturbi del sistema immunitario

    Non comuni: reazioni allergiche sistemiche

    Disturbi psichiatrici

    Non comuni: depressione

    Molto rari: insonnia

    Sintomi di sovradosaggio di brimonidina, come perdita di coscienza, ipotensione, ipotonia, bradicardia, ipotermia, cianosi ed apnea sono stati riportati in neonati ai quali veniva somministrata la brimonidina come parte del del trattamento del glaucoma congenito (vedi paragrafo 4.3).

    In uno studio clinico di fase 3 della durata di 3 mesi condotto su bambini di età da 2 a 7 anni con glaucoma, non adeguatamente controllati dai betabloccanti, è stata riportata un’alta incidenza di sonnolenza (55%) utilizzando la brimonidina come terapia aggiuntiva. Nell’8% dei bambini la sonnolenza fu grave e portò alla sospensione del trattamento nel 13% dei casi. L’incidenza della sonnolenza diminuì al crescere dell’età, essendo al minimo nel gruppo di età dei 7 anni (25%), ma fu maggiormente influenzata dal peso, occorrendo più frequentemente in quei bambini con peso ≤ 20 kg (63%) in paragone a quelli con peso >20 kg (25%) (vedi paragrafo 4.4).

    Eccipienti

    Benzalconio cloruro

    Alcol polivinilico

    Sodio cloruro

    Sodio citrato

    Acido citrico monoidrato

    Acqua depurata

    Acido cloridrico per aggiustare il pH

    Sodio idrossido per aggiustare il pH

    Conservazione

    Non conservare ad una temperatura superiore ai 25° C.

    Tenere il flacone nell’astuccio esterno per proteggerlo dalla luce.