Fasigin n (Pfizer italia srl)

Ovuli vaginali 14 ov vag 150mg+22mg

da4.05 €
Principio attivo:Tinidazolo/nistatina
Gruppo terapeutico:Antimicrobici ed antisettici, escl.le assoc.con corticoster.
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:C
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • infezioni
  • trichomonas
  • vaginiti
  • monilia) albicans
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    Posologia

    La dose usuale è pari a un ovulo due volte al dì per via vaginale, per 7-14 giorni anche se nei casi più resistenti potranno rendersi necessari trattamenti più prolungati.

    Di solito non sono necessarie modifiche di dosaggio nei pazienti con disfunzioni renali. Comunque, poiché il tinidazolo viene eliminato facilmente mediante emodialisi, tali pazienti possono necessitare di dosi ulteriori del farmaco.

    Controindicazioni
  • ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti
  • discrasia ematica
  • gravidanza
  • allattamento
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    Interazioni
  • anticoagulanti orali
  • anticoagulante
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    Avvertenze

    Per quanto riguarda sintomi associati a disturbi neurologici vedere paragrafo 4.8.

    Se si manifestano segni neurologici anormali durante la terapia con tinidazolo, il medicinale deve essere prontamente sospeso.

    Gravidanza

    FASIGIN-N (tinidazolo + nistatina) attraversa la barriera placentare ed è presente nel latte quando viene somministrato durante l’allattamento, fino a 72 ore dopo l’interruzione della terapia. Si devono quindi lasciar passare almeno tre giorni dal termine del trattamento con tinidazolo prima di riprendere l’allattamento. Gli effetti di questa classe di composti sullo sviluppo fetale e sul neonato non sono ben noti, pertanto FASIGIN-N (tinidazolo + nistatina) è controindicato durante il primo trimestre di gravidanza e durante l’allattamento. Anche se non vi è evidenza di rischi con il trattamento con FASIGIN-N (tinidazolo + nistatina) durante gli ultimi due trimestri tuttavia per il suo uso in questo periodo va valutato il rapporto rischio/beneficio per la madre e per il feto.

    Effetti Collaterali

    Nell’esperienza post-marketing con il tinidazolo per via orale, sono stati riportati i seguenti effetti indesiderati: essi sono stati generalmente non frequenti, di lieve entità e autolimitanti.

    Gli effetti indesiderati sono elencati di seguito per sistemi/organi e per frequenza MedDRA. Le frequenze sono definite come: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100 a < 1/10); non comune (≥1/1.000 a < 1/100); raro (≥1/10.000 a < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

    Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA Frequenza Effetti indesiderati
    Patologie vascolari Non nota Tromboflebite (occasionalmente osservata nel sito di infusione con la formulazione endovenosa), rossore
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Comune Astenia
    Non nota Febbre
    Patologie del sistema nervoso Comune Cefalea, capogiri, disgeusia
    Non nota Atassia, convulsioni, ipoestesia, parestesia, neuropatie periferiche, disturbi sensoriali
    Patologie dell’orecchio e del labirinto Comune Vertigini
    Patologie gastrointestinali Comune Dolori addominali, diarrea, nausea, vomito
    Non nota Scolorimento della lingua, glossite, stomatite
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione Comune Riduzione dell’appetito
    Patologie del sistema emolinfopoietico Non nota Leucopenia
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune Dermatite allergica, prurito
    Non nota Angioedema, orticaria
    Disturbi del sistema immunitario Non nota Ipersensibilità a farmaci
    Patologie renali e urinarie Non nota Alterazioni del colore delle urine

    Eccipienti

    Suppocire A.M.

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare per la conservazione.