Evra (Janssen cilag spa)

Cerotti 3cer transd 6mg+600mcg

da15.30 €
Principio attivo:Etinilestradiolo/norelgestromina
Gruppo terapeutico:Contraccettivi ormonali sistemici
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:C
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioPresente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • tromboembolie
  • Leggi l'intera sezione del foglietto
    Posologia

    Posologia

    Per raggiungere la massima efficacia contraccettiva, informare le pazienti che dovranno utilizzare EVRA esattamente come prescritto. Per le istruzioni su come iniziare, vedere "Come iniziare EVRA" qui di seguito.

    Si deve indossare un solo cerotto transdermico alla volta.

    Ogni cerotto transdermico usato deve essere tolto ed immediatamente sostituito con uno nuovo lo stesso giorno della settimana (giorno di sostituzione) al giorno 8 ed al giorno 15 del ciclo. Si può sostituire il cerotto transdermico in qualsiasi momento della giornata nel giorno di sostituzione. La quarta settimana, a partire dal giorno 22 del ciclo, non si utilizza il cerotto transdermico.

    Un nuovo ciclo contraccettivo inizia il giorno dopo la settimana senza cerotto transdermico; il successivo cerotto transdermico EVRA deve essere applicato anche in caso di assenza di sanguinamento o se il sanguinamento non è ancora terminato.

    Non si devono mai lasciare passare più di 7 giorni senza cerotto transdermico tra un ciclo e l’altro. Se passano più di 7 giorni, l’utilizzatrice rischia di non essere protetta dalla gravidanza. In questo caso un contraccettivo non ormonale dovrà quindi essere utilizzato in concomitanza per 7 giorni. Il rischio di ovulazione aumenta ogni giorno oltre il periodo consigliato senza contraccettivo. In caso di rapporti sessuali durante un intervallo così prolungato senza cerotto transdermico, si deve considerare la possibilità digravidanza.

    Popolazioni speciali

    Peso corporeo uguale o superiore a 90 kg

    L’efficacia contraccettiva può risultare ridotta nelle donne con un peso uguale o superiore a 90 kg.

    Insufficienza renale

    EVRA non è stato studiato in donne con insufficienza renale. Non è necessario un aggiustamento della dose, ma visto che la letteratura medica suggerisce che la frazione libera di etinilestradiolo è più elevata, EVRA deve essere somministrato a questa popolazione sotto attento controllo.

    Insufficienza epatica

    EVRA non è stato studiato in donne con insufficienza epatica. EVRA è controindicato in donne con insufficienza epatica (vedere paragrafo 4.3).

    Donne in post–menopausa

    EVRA non è indicato in donne in post–menopausa e non deve essere usato come terapia ormonale sostitutiva.

    Popolazione pediatrica

    La sicurezza e l’efficacia non sono state stabilite in adolescenti con età inferiore ai 18 anni. Non c’è un uso rilevante di EVRA nei bambini e negli adolescenti pre–menarca.

    Modo di somministrazione

    EVRA deve essere applicato sulla cute pulita, asciutta, priva di peli, intatta e sana, sulla natica, l’addome, la parte alta esterna del braccio o la parte superiore del tronco, in una posizione dove non verrà sfregato da abbigliamento stretto. EVRA non deve essere applicato sul seno o su pelle arrossata, irritata o con tagli. Ogni cerotto transdermico consecutivo di EVRA deve essere applicato su una parte diversa della pelle per evitare eventuali irritazioni ma può rimanere sulla stessa zona anatomica.

    Premere con forza sul cerotto transdermico finché i bordi non aderiscono bene.

    Per prevenire interferenze con le proprietà adesive del cerotto transdermico, non si devono applicare trucco, crema, lozioni, talchi o altri prodotti topici alla zona di pelle dove il cerotto transdermico è applicato o dove si intende applicarlo.

    Si consiglia che le utilizzatrici ispezionino visivamente il cerotto transdermico ogni giorno, per accertarne la corretta adesione.

    EVRA cerotto transdermico non deve essere tagliato, danneggiato o alterato in nessun modo perché se ne può compromettere l’efficacia contraccettiva.

    I cerotti transdermici usati devono essere accuratamente eliminati secondo le istruzioni riportate al paragrafo 6.6.

    Come iniziare EVRA

    Se non si era usato alcun contraccettivo ormonale nel ciclo precedente

    La contraccezione con EVRA inizia il primo giorno delle mestruazioni. Un unico cerotto transdermico viene applicato ed indossato per una settimana intera (7 giorni). Il giorno in cui il primo cerotto transdermico è applicato (giorno 1/giorno di inizio) stabilisce i successivi giorni di sostituzione. Il giorno di sostituzione del cerotto transdermico sarà lo stesso giorno di ogni settimana (giorno 8, 15, 22 del ciclo e giorno 1 del ciclo successivo). La quarta settimana non si utilizza il cerotto transdermico, a partire dal giorno 22 del ciclo.

    Solamente per il primo ciclo di trattamento, se la terapia del ciclo 1 inizia dopo il primo giorno del mestruo, un contraccettivo non ormonale deve essere utilizzato contemporaneamente per i primi 7 giorni consecutivi.

    Se si cambia da un contraccettivo orale combinato

    Il trattamento con EVRA deve iniziare il primo giorno dell’emorragia da sospensione. In assenza di emorragia da sospensione nei 5 giorni successivi all’assunzione dell’ultima compressa attiva (contenente ormoni), è necessario escludere la possibilità di gravidanza prima di avviare il trattamento con EVRA. Se la terapia inizia dopo il primo giorno di emorragia da sospensione, si deve utilizzare un mezzo contraccettivo non ormonale in concomitanza ad EVRA per 7 giorni.

    Se passano oltre 7 giorni dall’assunzione dell’ultima pillola contraccettiva orale attiva, è possibile che la donna abbia ovulato. Pertanto, informarla che deve rivolgersi al medico prima di iniziare il trattamento con EVRA. Se la donna ha avuto rapporti sessuali durante un intervallo così esteso senza assunzione di pillola, si deve considerare la possibilità di gravidanza.

    Se si cambia da un metodo esclusivamente progestinico

    L’utilizzatrice potrà cambiare dalla pillola a base di solo progestinico in qualsiasi giorno (dal giorno della rimozione nel caso di un impianto e dal giorno in cui si doveva procedere all’iniezione nel caso di un metodo contraccettivo iniettabile), tuttavia nei primi 7 giorni dovrà utilizzare un metodo contraccettivo supplementare di barriera.

    In seguito ad aborto indotto o spontaneo

    In seguito ad un aborto indotto o spontaneo avvenuto prima delle 20 settimane di gestazione l’utilizzatrice può iniziare immediatamente ad usare EVRA. Se EVRA viene iniziato immediatamente, non è necessario ricorrere a misure contraccettive supplementari. Si ricorda che può esservi ovulazione entro 10 giorni da un aborto indotto o spontaneo.

    Nel caso di un aborto indotto o spontaneo avvenuto a 20 settimane di gestazione o successivamente, è possibile iniziare EVRA il giorno 21 dopo l’aborto, oppure il primo giorno delle prime mestruazioni spontanee, a seconda di ciò che si verifica per primo. Non si conosce l’incidenza dell’ovulazione al giorno 21 dopo l’aborto (a 20 settimane di gestazione).

    Dopo il parto

    Le utilizzatrici che scelgono di non allattare devono iniziare la terapia contraccettiva con EVRA non prima di 4 settimane dopo il parto. Con un inizio più tardivo, informare l’utilizzatrice della necessità di usare un metodo supplementare di barriera per i primi 7 giorni. Tuttavia, se si è già verificato un rapporto sessuale, escludere la possibilità di una gravidanza prima di iniziare EVRA oppure attendere il primo ciclo mestruale.

    Per le donne che allattano, vedere paragrafo 4.6.

    Cosa fare se il cerotto transdermico si stacca parzialmente o completamente

    Qualora il cerotto transdermico EVRA si stacchi parzialmente o completamente e rimanga staccato, la quantit à di prodotto medicinale erogata non sarà sufficiente.

    Se EVRA rimane anche solo parzialmente staccato:

    – per meno di un giorno (fino a 24 ore): deve essere applicato di nuovo nella stessa posizione o sostituito immediatamente con un nuovo cerotto transdermico EVRA. Non sono necessarie altre misure contraccettive. Applicare il successivo cerotto transdermico EVRA il consueto "giorno di sostituzione".

    – per oltre un giorno (24 ore o più) oppure se l’utilizzatrice non sa quando il cerotto transdermico si è sollevato o staccato: l’utilizzatrice potrebbe non essere protetta dalla gravidanza. L’utilizzatrice deve interrompere il ciclo contraccettivo ed iniziarne uno nuovo immediatamente, applicando un nuovo cerotto transdermico EVRA. Ora vi sono un nuovo "giorno 1" e un nuovo "giorno di sostituzione". Si deve utilizzare simultaneamente anche un metodo contraccettivo non ormonale, solo per i primi 7 giorni del nuovo ciclo.

    Non si deve riapplicare un cerotto transdermico se non è più adesivo, sostituirlo immediatamente con uno nuovo. Non si devono utilizzare altri adesivi o bende per tenere il cerotto transdermico EVRA in posizione.

    In caso di ritardi nei giorni di sostituzione successivi dei cerotti transdermici EVRA

    All’inizio di qualsiasi ciclo con cerotto transdermico (prima settimana/giorno 1):

    L’utilizzatrice potrebbe non essere protetta dalla gravidanza. Deve applicare il primo cerotto transdermico del ciclo nuovo non appena si ricorda. Ora vi è un nuovo "giorno di sostituzione" ed un nuovo "giorno 1". Si deve utilizzare in concomitanza un contraccettivo non ormonale per i primi 7 giorni del nuovo ciclo. In caso di rapporti sessuali durante un periodo così esteso senza cerotto transdermico, si deve considerare la possibilità digravidanza.

    A metà ciclo (seconda settimana/giorno 8 o terza settimana/giorno 15):

    – per uno o due giorni (fino a 48 ore): L’utilizzatrice deve applicare un nuovo cerotto transdermico EVRA immediatamente. Il successivo cerotto transdermico EVRA deve essere applicato il solito "giorno di sostituzione". Se durante i 7 giorni precedenti il primo giorno di mancata applicazione del cerotto transdermico l’utilizzatrice ha portato correttamente il cerotto, non sono necessarie ulteriori misure contraccettive.

    – per oltre due giorni (48 ore o più): L’utilizzatrice potrebbe non essere protetta dalla gravidanza. Deve interrompere il ciclo contraccettivo attuale ed iniziarne immediatamente uno nuovo di quattro settimane, applicando un nuovo cerotto transdermico EVRA. Ora vi saranno un nuovo "giorno 1" e un nuovo "giorno di sostituzione". Si deve utilizzare un contraccettivo non ormonale in concomitanza per i primi 7 giorni consecutivi del nuovo ciclo.

    – alla fine del ciclo (quarta settimana/giorno 22): Se l’utilizzatrice non toglie il cerotto transdermico EVRA all’inizio della settimana 4 (giorno 22), deve toglierlo il più presto possibile. Il ciclo seguente deve iniziare con il "giorno di sostituzione" normale, ossia il giorno successivo al giorno 28. Non sono necessarie ulteriori misure contraccettive.

    Per cambiare il giorno di sostituzione

    Se l’utilizzatrice desidera posporre per una sola volta il ciclo mestruale, deve applicare un altro cerotto transdermico all’inizio della settimana 4 (giorno 22), senza quindi osservare l’intervallo senza cerotto transdermico. Si potrà avere metrorragia oppure spotting. Dopo aver portato il cerotto transdermico per 6 settimane consecutive, dovrà esservi un intervallo senza cerotto transdermico di 7 giorni. In seguito si riprende la regolare applicazione di EVRA.

    Se l’utilizzatrice desidera spostare il giorno di sostituzione, deve finire il ciclo in corso, togliendo il terzo cerotto transdermico EVRA il giorno corretto. Durante l’intervallo senza cerotto transdermico, può scegliere un nuovo giorno di sostituzione, applicando il primo cerotto transdermico EVRA del ciclo successivo non appena arriva il giorno desiderato. Non devono mai passare più di 7 giorni senza il cerotto transdermico. Più breve è l’intervallo senza cerotto transdermico e superiore sarà il rischio che l’utilizzatrice non abbia emorragia da sospensione e abbia invece metrorragia e spotting durante il successivo ciclo di trattamento.

    In caso di lieve irritazione cutanea

    Se l’uso del cerotto transdermico provoca un ’irritazione fastidiosa, si può applicare un cerotto transdermico nuovo su un’altra parte finché non si arriva al successivo giorno di sostituzione. Si deve usare un solo cerotto transdermico alla volta.

    Controindicazioni
  • trombosi venosa profonda
  • embolia polmonare
  • infarto miocardico
  • angina pectoris
  • ictus
  • diabete mellito
  • ipertensione
  • ipersensibilità ai principi attivi
  • altre
  • carcinomi epatici
  • Leggi l'intera sezione del foglietto
    Interazioni
  • altri medicinali
  • contraccettivi orali
  • fenobarbitale
  • primidone
  • rifampicina
  • carbamazepina
  • fenitoina
  • nelfinavir
  • ritonavir
  • nevirapina
  • efavirenz
  • dopo
  • antibiotici
  • penicilline
  • tetracicline
  • interazione
  • tetraciclina
  • etinilestradiolo
  • contraccettivo ormonale
  • contraccettivi ormonali
  • ciclosporina
  • lamotrigina
  • corticosteroidi
  • induttori degli enzimi epatici
  • griseofulvina
  • Leggi l'intera sezione del foglietto
    Avvertenze

    Avvertenze

    Nel caso in cui fosse presente una delle condizioni o uno dei fattori di rischio menzionati sotto, l’idoneità di EVRA deve essere discussa con la donna.

    In caso di peggioramento o di prima comparsa di uno qualsiasi di questi fattori di rischio o di queste condizioni, la donna deve rivolgersi al proprio medico per determinare se l’uso di EVRA debba essere interrotto.

    Non vi sono prove cliniche che indichino che, sotto qualsiasi aspetto, un cerotto transdermico sia più sicuro dei contraccettivi orali combinati.

    EVRA non è indicato in gravidanza (vedere paragrafo 4.6).

    Rischio di tromboembolia venosa (TEV)

    L’uso di qualsiasi contraccettivo ormonale combinato (COC) determina un aumento del rischio di tromboembolia venosa (TEV) rispetto al non uso. I prodotti che contengono levonorgestrel, norgestimato o noretisterone sono associati a un rischio inferiore di TEV. Il rischio associato agli altri prodotti come EVRA può essere anche doppio. La decisione di usare un prodotto diverso da quelli associati a un rischio di TEV più basso deve essere presa solo dopo aver discusso con la donna per assicurarsi che essa comprenda il rischio di TEV associato a EVRA, il modo in cui i suoi attuali fattori di rischio influenzano tale rischio e il fatto che il rischio che sviluppi una TEV è massimo nel primo anno di utilizzo. Vi sono anche alcune evidenze che il rischio aumenti quando l’assunzione di un COC viene ripresa dopo una pausa di 4 o più settimane.

    Circa 2 donne su 10.000 che non usano un COC e che non sono in gravidanza svilupperanno una TEV in un periodo di un anno. In una singola donna, però, il rischio può essere molto superiore, a seconda dei suoi fattori di rischio sottostanti (vedere oltre).

    Si stima che su 10.000 donne che usano un COC a basse dosi contenente levonorgestrel, circa 6[1]svilupperanno una TEV in un anno. Gli studi hanno suggerito che l’incidenza di TEV nelle donne che hanno usato EVRA sia fino a due volte superiore alle utilizzatrici di COC che contengono levonorgestrel. Questi valori corrispondono all’incirca a 6–12 TEV all’anno per 10.000 donne che usano EVRA.

    [1]Valore mediano dell’intervallo 5–7 per 10.000 donne/anno, basato su un rischio relativo di circa 2,3–3,6 dei COC contenenti levonorgestrel rispetto al non uso

    In entrambi i casi, il numero di TEV all’anno è inferiore al numero previsto nelle donne in gravidanza o nel periodo post–parto.

    La TEV può essere fatale nell’1–2% dei casi.

    Molto raramente in donne che usano COC sono stati riportati casi di trombosi in altri vasi sanguigni, ad esempio vene e arterie epatiche, mesenteriche, renali o retiniche.

    Fattori di rischio di TEV

    Il rischio di complicanze tromboemboliche venose nelle donne che usano COC può aumentare sostanzialmente se sono presenti fattori di rischio aggiuntivi, specialmente se tali fattori di rischio sono più di uno (vedere la tabella).

    EVRA è controindicato se una donna presenta diversi fattori di rischio che aumentano il suo rischio di trombosi venosa (vedere paragrafo 4.3). Se una donna presenta più di un fattore di rischio, è possibile che l’aumento del rischio sia maggiore della somma dei singoli fattori; in questo caso deve essere considerato il suo rischio totale di TEV. Se si ritiene che il rapporto rischi–benefici sia negativo, non si deve prescrivere un COC (vedere paragrafo 4.3).

    Tabella: Fattori di rischio di TEV

    Fattore di rischio Commento
    Obesità (indice di massa corporea superiore a 30 kg/m²) Il rischio aumenta considerevolmente all’aumentare dell’IMC. Particolarmente importante da considerare se sono presenti anche altri fattori di rischio.
    Immobilizzazione prolungata, interventi chirurgici maggiori, interventi chirurgici di qualsiasi tipo a gambe e pelvi, interventi neurochirurgici o trauma maggiore Nota: l’immobilizzazione temporanea, inclusi i viaggi in aereo di durata >4 ore, può anche essere un fattore di rischio di TEV, specialmente in donne con altri fattori di rischio In queste situazioni è consigliabile interrompere l’uso del cerotto (in caso di interventi elettivi almeno quattro settimane prima) e non riavviarlo fino a due settimane dopo la ripresa completa della mobilità. Per evitare gravidanze indesiderate si deve utilizzare un altro metodo contraccettivo. Se EVRA non è stato interrotto prima, deve essere preso in considerazione un trattamento antitrombotico.
    Anamnesi familiare positiva (tromboembolia venosa in un fratello o un genitore, specialmente in età relativamente giovane, cioè prima dei 50 anni). Se si sospetta una predisposizione ereditaria, la donna deve essere inviata a uno specialista per un parere prima di decidere l’assunzione di qualsiasi COC.
    Altre condizioni mediche associate a TEV Cancro, lupus eritematoso sistemico, sindrome emolitica uremica, malattie intestinali infiammatorie croniche (malattia di Crohn o colite ulcerosa) e anemia falciforme.
    Età avanzata In particolare al di sopra dei 35 anni

    Non vi è accordo sul possibile ruolo delle vene varicose e della tromboflebite superficiale nell’esordio e nella progressione della trombosi venosa.

    Il maggior rischio di tromboembolia in gravidanza, in particolare nel periodo di 6 settimane del puerperio, deve essere preso in considerazione (per informazioni su "Gravidanza e allattamento" vedere paragrafo 4.6.

    Sintomi di TEV (trombosi venosa profonda ed embolia polmonare)

    Nel caso si presentassero sintomi di questo tipo, le donne devono rivolgersi immediatamente a un medico e informarlo che stanno assumendo un COC.

    I sintomi di trombosi venosa profonda (TVP) possono includere:

    – gonfiore unilaterale della gamba e/o del piede o lungo una vena della gamba;

    – dolore o sensibilità alla gamba che può essere avvertito solo in piedi o camminando;

    – maggiore sensazione di calore nella gamba colpita; pelle della gamba arrossata o con colorazione anomala.

    I sintomi di embolia polmonare (EP) possono includere:

    – comparsa improvvisa e inspiegata di mancanza di respiro e di respirazione accelerata;

    – tosse improvvisa che può essere associata a emottisi;

    – dolore acuto al torace;

    – stordimento grave o capogiri;

    – battito cardiaco accelerato o irregolare.

    Alcuni di questi sintomi (come "mancanza di respiro" e "tosse") sono aspecifici e possono essere interpretati erroneamente come eventi più comuni o meno gravi (ad es. infezioni delle vie respiratorie).

    Altri segni di occlusione vascolare possono includere: dolore improvviso, gonfiore o colorazione blu pallida di un’estremità.

    Se l’occlusione ha luogo nell’occhio i sintomi possono variare da offuscamento indolore della vista fino a perdita della vista. Talvolta la perdita della vista avviene quasi immediatamente.

    Rischio di tromboembolia arteriosa (TEA)

    Studi epidemiologici hanno associato l’uso dei COC a un aumento del rischio di tromboembolie arteriose (infarto miocardico) o di incidenti cerebrovascolari (ad es. attacco ischemico transitorio, ictus). Gli eventi tromboembolici arteriosi possono essere fatali.

    Fattori di rischio di TEA

    Il rischio di complicanze tromboemboliche arteriose o di un incidente cerebrovascolare nelle donne che utilizzano COC aumenta in presenza di fattori di rischio (vedere la tabella). EVRA è controindicato se una donna presenta un fattore di rischio grave o più fattori di rischio di TEA che aumentano il suo rischio di trombosi arteriosa (vedere paragrafo 4.3). Se una donna presenta più di un fattore di rischio, è possibile che l’aumento del rischio sia maggiore della somma dei singoli fattori; in questo caso deve essere considerato il suo rischio totale. Se si ritiene che il rapporto rischi–benefici sia negativo, non si deve prescrivere un COC (vedere paragrafo 4.3).

    Tabella: Fattori di rischio di TEA

    Fattore di rischio Commento
    Età avanzata In particolare al di sopra dei 35 anni
    Fumo Alle donne deve essere consigliato di non fumare se desiderano usare un COC. Alle donne di età superiore a 35 anni che continuano a fumare deve essere vivamente consigliato l’uso di un metodo contraccettivo diverso.
    Ipertensione  
    Obesità (indice di massa corporea superiore a 30 kg/m²) Il rischio aumenta considerevolmente all’aumentare dell’IMC. Particolarmente importante nelle donne con altri fattori di rischio.
    Anamnesi familiare positiva (tromboembolia arteriosa in un fratello o un genitore, specialmente in età relativamente giovane, cioè prima dei 50 anni). Se si sospetta una predisposizione ereditaria, la donna deve essere inviata a uno specialista per un parere prima di decidere l’assunzione di qualsiasi COC.
    Emicrania Un aumento della frequenza o della gravità dell’emicrania durante l’uso di COC (che può essere prodromico di un evento cerebrovascolare) può rappresentare un motivo di interruzione immediata.
    Altre condizioni mediche associate ad eventi vascolari avversi Diabete mellito, iperomocisteinemia, valvulopatia e fibrillazione atriale, dislipoproteinemia e lupus eritematoso sistemico.

    Sintomi di TEA

    Nel caso si presentassero sintomi di questo tipo, le donne devono rivolgersi immediatamente a un operatore sanitario e informarlo che stanno assumendo un COC.

    I sintomi di incidente cerebrovascolare possono includere:

    – intorpidimento o debolezza improvvisa del viso, di un braccio o di una gamba, soprattutto su un lato del corpo;

    – improvvisa difficoltà a camminare, capogiri, perdita dell’equilibrio o della coordinazione;

    – improvvisa confusione, difficoltà di elocuzione o di comprensione;

    – improvvisa difficoltà a vedere con uno o con entrambi gli occhi;

    – improvvisa emicrania, grave o prolungata, senza causa nota;

    – perdita di conoscenza o svenimento con o senza convulsioni.

    Sintomi temporanei suggeriscono che si tratti di un attacco ischemico transitorio (TIA).

    I sintomi di infarto miocardico possono includere:

    – dolore, fastidio, pressione, pesantezza, sensazione di schiacciamento o di pienezza al torace, a un braccio o sotto lo sterno;

    – fastidio che si irradia a schiena, mascella, gola, braccia, stomaco;

    – sensazione di pienezza, indigestione o soffocamento;

    – sudorazione, nausea, vomito o capogiri;

    – estrema debolezza, ansia o mancanza di respiro;

    – battiti cardiaci accelerati o irregolari.

    Le donne che usano i contraccettivi combinati devono rivolgersi al proprio medico nell’eventualità di possibili sintomi di trombosi. In caso di trombosi sospetta o accertata, interrompere l’uso del contraccettivo ormonale. Avviare un’adeguata contraccezione a causa della teratogenicità della terapia anticoagulante (cumarine).

    Tumori

    In alcuni studi epidemiologici si è riferito un rischio maggiore di cancro alla cervice nelle utilizzatrici a lungo termine dei COC, ma continua ad essere controverso il grado di attribuibilità di questo rilievo all’effetto confondente del comportamento sessuale e di altri fattori quali il papillomavirus umano (HPV).

    Una meta–analisi di 54 studi epidemiologici ha riferito un rischio leggermente superiore (RR = 1,24) di diagnosi di cancro della mammella fra le donne che attualmente usano COC. L’eccedenza di rischio scompare gradualmente nel corso dei 10 anni seguenti all’interruzione dell’uso dei COC. Poiché il cancro della mammella è raro nelle donne di meno di 40 anni, il numero superiore di diagnosi di tumore alla mammella fra le utilizzatrici attuali e recenti di COC è limitato in rapporto al rischio globale di cancro della mammella. Il cancro alla mammella diagnosticato nelle donne che hanno usato COC tende ad essere meno avanzato dal punto di vista clinico rispetto alle forme tumorali riscontrate fra le donne che non hanno mai assunto COC. L’andamento superiore del rischio osservato potrebbe essere dovuto ad una diagnosi precoce del cancro della mammella nelle utilizzatrici di COC, agli effetti biologici dei COC o a una combinazione di entrambi i fattori.

    In rare circostanze si sono riferiti tra le utilizzatrici di COC tumori epatici benigni e, in circostanze ancora più rare, tumori epatici maligni. In casi isolati questi tumori hanno portato ad emorragie intra–addominali ad esito potenzialmente fatale. Pertanto, considerare la possibilità di tumore epatico nella diagnosi differenziale, quando un’utilizzatrice di EVRA presenti severo dolore addominale superiore, ingrossamento del fegato oppure segni di emorragia intra–addominale.

    Altre condizioni

    – L’efficacia contraccettiva potrebbe ridursi nelle donne di peso corporeo pari o superiore a 90 kg. (vedere paragrafi 4.2 e 5.1).

    – Le donne affette da ipertrigliceridemia, o anamnesi familiare della stessa, possono essere a rischio maggiore di pancreatite mentre usano contraccettivi ormonali combinati.

    – Malgrado siano stati riferiti piccoli innalzamenti della pressione arteriosa in molte donne che assumono contraccettivi ormonali, gli innalzamenti clinicamente significativi sono rari. Non è stato stabilito un rapporto definitivo fra l’uso dei contraccettivi ormonali e l’ipertensione clinica. Se, durante l’uso di un contraccettivo ormonale combinato in presenza di ipertensione preesistente, valori costantemente elevati di pressione arteriosa o un aumento significativo della pressione non rispondono adeguatamente al trattamento anti–ipertensivo, sospendere l’uso del contraccettivo ormonale combinato. Detto uso potrà riprendere se risulta possibile ottenere valori normotensivi mediante la terapia anti–ipertensiva.

    – Sia con la gravidanza che con l’uso di COC si è riferita la comparsa, o il deterioramento, delle condizioni qui di seguito riportate. Tuttavia, le prove di un’associazione con l’uso dei COC non sono decisive: ittero e/o prurito associato a colestasi; malattia della colecisti compresi colecistiti e colelitiasi; porfiria; lupus eritematoso sistemico; sindrome emolitico–uremica; corea di Sydenham; herpes gestationis; perdita di udito connessa ad otosclerosi.

    – Disturbi acuti o cronici della funzione epatica potranno necessitare l’interruzione dei contraccettivi ormonali combinati, fino al ripristino ai valori normali dei marker della funzione epatica. Le recidive di prurito connesso a colestasi, insorto durante una precedente gravidanza o previo uso di steroidi sessuali, richiedono la sospensione dei contraccettivi ormonali combinati.

    – Sebbene i contraccettivi ormonali combinati possano avere un effetto sulla resistenza periferica all’insulina e sulla tolleranza al glucosio, non vi sono prove della necessità di alterare il regime terapeutico nelle pazienti diabetiche, durante l’uso della contraccezione ormonale combinata. Tuttavia, le donne diabetiche andranno osservate con attenzione, particolarmente ai primi stadi dell’uso di EVRA.

    – Durante l’uso dei COC si è riferito l’aggravamento della depressione endogena, dell’epilessia, del morbo di Crohn e della colite ulcerosa.

    – Occasionalmente può insorgere cloasma con l’uso della contraccezione ormonale, specialmente nelle utilizzatrici con anamnesi di cloasma gravidarum. Le utilizzatrici con tendenza al cloasma devono evitare l’esposizione al sole o alla radiazione ultravioletta mentre usano EVRA. Spesso il cloasma non è completamente reversibile.

    Esami/visite mediche

    Prima di iniziare o riprendere l’uso di EVRA si deve raccogliere un’anamnesi completa (inclusa l’anamnesi familiare) e si deve escludere una gravidanza. Si deve misurare la pressione arteriosa ed eseguire un esame clinico, guidato dalle controindicazioni (vedere paragrafo 4.3) e dalle avvertenze (vedere paragrafo 4.4). È importante attirare l’attenzione della donna sulle informazioni relative alla trombosi venosa o arteriosa, incluso il rischio associato a EVRA rispetto ad altri COC, i sintomi di TEV e TEA, i fattori di rischio noti e cosa fare in caso di sospetta trombosi.

    La donna deve anche essere informata della necessità di leggere attentamente il foglio illustrativo e di seguirne i consigli. La frequenza e il tipo di esami devono basarsi sulle linee guida stabilite e devono adattarsi alla singola donna.

    Le donne devono essere informate che i contraccettivi orali non proteggono dalle infezioni da HIV (AIDS) e da altre malattie sessualmente trasmesse.

    Sanguinamento irregolare

    Come con tutti i contraccettivi ormonali combinati, potrà verificarsi la perdita irregolare di sangue (spotting o metrorragia), particolarmente nei primi mesi di utilizzo. Per questo motivo, un’opinione medica circa la perdita irregolare di sangue avrà utilità solo dopo un periodo di adattamento di tre cicli circa. Se la metrorragia persiste, oppure se essa si verifica dopo precedenti cicli regolari, quando EVRA è stato usato al regime consigliato, occorre considerare una causa diversa da EVRA. Considerare cause non di natura ormonale e, se necessario, prendere adeguate misure diagnostiche per escludere la presenza di patologia organica o di gravidanza. Queste misure potranno includere il raschiamento. In talune donne potrebbe non esservi emorragia da sospensione nell’intervallo senza uso del cerotto transdermico. Se EVRA è stato assunto secondo le istruzioni di cui al paragrafo 4.2, è improbabile che la donna sia incinta. Tuttavia, se EVRA non è stato assunto in base a dette istruzioni precedentemente alla prima emorragia da sospensione saltata, oppure se la donna salta consecutivamente due emorragie da sospensione, è necessario escludere la gravidanza prima di proseguire l’uso di EVRA.

    Alcune utilizzatrici potranno avere amenorrea od oligomenorrea dopo aver sospeso la contraccezione ormonale, particolarmente se dette condizioni risultavano preesistenti.

    Gravidanza

    Gravidanza

    EVRA non è indicato durante la gravidanza.

    Gli studi epidemiologici indicano un non maggiore rischio di difetti congeniti in bambini nati da donne che hanno utilizzato contraccettivi orali combinati prima della gravidanza. La maggior parte degli studi recenti, inoltre, non ha indicato un effetto teratogeno quando i contraccettivi orali combinati sono utilizzati inavvertitamente durante le prime fasi della gravidanza.

    I pochi dati disponibili circa gli esiti delle gravidanze esposte in donne trattate con EVRA non consentono conclusioni circa la sicurezza del cerotto transdermico durante la gravidanza.

    Gli studi sugli animali hanno mostrato effetti indesiderati durante la gravidanza e l’allattamento (vedere paragrafo 5.3). Sulla base di questi dati negli animali, non si possono escludere effetti indesiderati dovuti all’azione ormonale dei composti attivi. Tuttavia, l’esperienza generale con i contraccettivi orali combinati durante la gravidanza non ha fornito evidenza di un reale effetto indesiderato negli esseri umani.

    In caso di gravidanza durante l’assunzione di EVRA, interrompere immediatamente l’uso di EVRA.

    L’aumentato rischio di TEV durante il periodo post parto deve essere considerato quando si riprende l’assunzione di EVRA (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).

    Allattamento

    L’allattamento può essere influenzato dai contraccettivi ormonali combinati, in quanto essi possono ridurre il volume ed alterare la composizione del latte materno. Pertanto, l’uso di EVRA è sconsigliato nelle madri che allattano fino al completo svezzamento del bambino.

    Fertilità

    Nelle donne può verificarsi un ritardo nel concepimento dopo la sospensione di EVRA.

    Effetti Collaterali

    Riassunto del profilo di sicurezza

    Le reazioni avverse più comunemente riportate negli studi clinici sono state mal di testa, nausea e fastidio al seno, e si sono verificate, rispettivamente, in circa il 21,0%, 16,6% e 15,9% delle donne.

    Le reazioni avverse che possono verificarsi all’inizio del trattamento, ma che di solito diminuiscono dopo i primi tre cicli, includono perdite di sangue, fastidio al seno e nausea.

    Descrizione di alcune reazioni avverse

    Nelle donne che usano COC è stato osservato un maggior rischio di eventi trombotici e tromboembolici arteriosi e venosi, tra cui infarto miocardico, ictus, attacchi ischemici transitori, trombosi venosa ed embolia polmonare, e tale rischio è discusso più dettagliatamente nel paragrafo 4.4.

    Tabella con elenco delle reazioni avverse

    La sicurezza è stata valutata in 3322 donne sessualmente attive che hanno partecipato a tre studi clinici di Fase III, disegnati per valutare l’efficacia contraccettiva. Queste pazienti hanno ricevuto sei o 13 cicli di contraccettivo (EVRA o un contraccettivo orale come farmaco di confronto), hanno preso almeno una dose del medicinale in studio e fornito dati di sicurezza. La seguente Tabella 1 riflette le reazioni avverse segnalate negli studi clinici e nell’esperienza post–marketing. Convenzione MedDRA sulla frequenza: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100 a < 1/10); non comune (≥ 1/1.000 a < 1/100); raro (≥ 1/10.000 a < 1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

    Tabella 1: Frequenza delle reazioni avverse
    Classificazione per sistemi e organi Molto comune Comune Non comune Raro
    Infezioni ed infestazioni   Infezioni fungine (vulvo) vaginali, Candidosi vaginale   Eruzione cutanea con pustole*, Pustole al sito di applicazione
    Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi)       Neoplasia epatica*, Cancro alla mammella*, Carcinoma della cervice*, Adenoma epatico*, Leiomioma uterino, Fibroadenoma della mammella
    Disturbi del sistema immunitario     Ipersensibilità  
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione     Ipercolesterolemia, Ritenzione di liquidi, Aumento dell’appetito Iperglicemia*, Resistenza all’insulina*
    Disturbi psichiatrici   Disturbi dell’umore, affettivi ed ansia Insonnia, diminuzione della libido Collera*, Frustrazione*, Aumento della libido
    Patologie del sistema nervoso Mal di testa Emicrania, Capogiri   Accidente cerebrovascolare**, Emorragia cerebrale*, Anomalie del gusto *
    Patologie dell’occhio       Intolleranza alle lenti a contatto*
    Patologie cardiache       Tromboembolia arteriosa, Infarto (acuto) del miocardio *
    Patologie vascolari     Ipertensione Crisi ipertensive*, Trombosi arteriosa**, Trombosi venosa**, Trombosi*, Tromboembolia venosa
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche       Trombosi polmonare (arteria)*, Embolismo polmonare
    Patologie gastrointestinali Nausea Dolore addominale, Vomito, Diarrea, Gonfiore addominale   Colite*
    Patologie epatobiliari       Colecistite, Colelitiasi, Lesioni epatiche*, Ittero colestatico*, Colestasi*
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo   Acne, Eruzione cutanea, Prurito, Reazione della cute, Irritazione della cute Alopecia, Dermatite allergica, Eczema, Reazione di fotosensibilità, Dermatite da contatto, Orticaria, Eritema Angioedema*, Eritema (multiforme, nodoso)*, Cloasma, Eruzione cutanea esfoliativa*, Prurito generalizzato, Eruzione cutanea (eritematosa, pruriginosa), Dermatite seborroica*
    Patologie del sistema muscolo–scheletrico e del tessuto connettivo   Spasmi muscolari    
    Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Fastidio al seno Dismenorrea, Sanguinamento vaginale e disturbi mestruali**, Spasmi uterini, Disturbi mammari, Perdite vaginali Galattorrea, Sindrome premestruale, Secchezza vaginale Displasia della cervice*, Soppressione della lattazione*, Perdite dai genitali
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione   Malessere, Affaticamento, Reazioni al sito di applicazione (eritema, irritazione, prurito, eruzione cutanea) Edema generalizzato, Edema periferico, Reazioni al sito di applicazione** Edema facciale*, Edema plastico*, Gonfiore, Reazioni al sito di applicazione (ad es., ascesso, erosioni), Edema Localizzato*
    Esami diagnostici   Aumento di peso Aumento della pressione sanguigna, Disturbi dei livelli plasmatici dei lipidi** Diminuzione dei livelli di glucosio nel sangue*, Anormale livello di glucosio nel sangue*
    * Dati post–marketing.
    ** Include le reazioni avverse da farmaci segnalate sia negli studi clinici sia nei dati post–marketing.
    †Vedere paragrafo 4.4.

    Eccipienti

    Strato di rinforzo

    strato esterno di polietilene pigmentato a bassa densità, strato interno di poliestere.

    Strato intermedio

    poliisobutilene/polibutene adesivo, crospovidone, tessuto di poliestere non tessuto, lattato laurilico.

    Terzo strato

    pellicola di polietilentereftalato (PET), rivestimento di polidimetilsilossano.

    Conservazione

    Conservare nella confezione originale in modo da proteggere i cerotti dalla luce e dall’umidità.

    Non refrigerare o congelare.