Diaglimet (Abiogen pharma spa)

Compresse rivestite 36cpr riv 5mg+500mg

da3.72 €
Principio attivo:Metformina cloridrato/glibenclamide
Gruppo terapeutico:Ipoglicemizzanti, escluse le insuline
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • diabete mellito
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    Posologia

    La posologia giornaliera, le modalità e la durata del trattamento vanno stabilite dal medico curante in base alla situazione glicometabolica del paziente. In linea di massima la posologia è di 1–3 compresse al giorno, suddivise ai pasti principali.

    Controindicazioni
  • metformina
  • altre
  • diabete chetoacidosico
  • coma
  • precoma diabetico
  • acidosi lattica
  • diuretici
  • shock cardiogeno
  • p
  • insufficienza surrenale
  • alcoolismo cronico;</p
  • emorragie
  • gangrena
  • gravidanza
  • allattamento
  • agenti di contrasto iodati
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    Interazioni
  • ipoglicemizzante
  • sulfanilurea
  • dicumarolo
  • inibitori delle monoaminossidasi
  • sulfamidici
  • chinoloni
  • ciprofloxacina
  • fenilbutazone
  • cloramfenicolo
  • ciclofosfamide
  • probenecid
  • salicilati
  • miconazolo
  • sulfinpirazone
  • alcool
  • adrenalina
  • corticosteroidi
  • contraccettivi orali
  • diuretici tiazidici
  • fenotiazinici
  • fenitoina
  • barbiturici
  • biguanidi
  • anticoagulanti
  • clonidina
  • guanetidina
  • reserpina
  • agenti
  • metformina
  • dopo
  • fluorochinoloni
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    Avvertenze

    Per la presenza di un derivato sulfanilureico l’uso deve essere limitato ai pazienti con diabete mellito sintomatico insorto in età adulta e non chetogenico che non possa essere controllato con la dieta, e nei quali la somministrazione di insulina non è indicata.

    Il trattamento con sulfaniluree di pazienti con deficienza di G6PD può portare ad anemia emolitica. DIAGLIMET, contenendo glibenclamide come principio attivo, deve essere pertanto utilizzato con cautela in tali pazienti e deve essere considerata un’alternativa terapeutica.

    Fenomeni ipoglicemici possono manifestarsi, sebbene raramente, soprattutto in soggetti debilitati, in età avanzata, in caso di sforzi fisici inconsueti, in caso di alimentazioni irregolari o assunzione di bevande alcooliche, in caso di compromissione della funzionalità renale e/o epatica. In caso di manifestazioni ipoglicemiche (vedere sez. 4.8 "Effetti indesiderati") somministrare carboidrati (zucchero); nei casi più gravi, che raramente possono arrivare fino alla perdita della coscienza, è necessario effettuare un’infusione lenta i.v. di soluzione glucosata. In concomitanza con traumi, interventi chirurgici, malattie infettive e febbrili, può rendersi necessario instaurare temporaneamente la terapia insulinica per mantenere un adeguato controllo metabolico. È opportuno tenere presente la possibilità di reazioni antabuse–simili dopo l’ingestione di bevande alcooliche. Il trattamento deve essere sospeso 48 ore prima dell’esecuzione di una angiografia o di una urografia riprendendolo, se necessario, 48 ore dopo l’esame.

    Ogni trattamento (primo trattamento o passaggio da altri ipoglicemizzanti) deve essere prescritto dal medico. Il paziente deve attenersi rigorosamente alle prescrizioni mediche circa la posologia, le modalità di assunzione, il concomitante regime dietetico e l’attività fisica. I pazienti trattati devono essere frequentemente studiati al fine di individuare eventuali fattori o condizioni capaci di indurre o di aggravare uno stato di ipossia cellulare e quindi di favorire la comparsa di una lattacidosi, tenendo conto che il rischio di tale inconveniente è più frequente nei pazienti di età superiore ai 60 anni, negli stati di insufficienza epatica e/o renale, di insufficienza cardiorespiratoria, di intossicazione etilica, di digiuno prolungato, in caso di trattamento con diuretici ed in caso di turbe gastrointestinali; in ogni caso i pazienti devono essere istruiti a riconoscere i sintomi premonitori dell’acidosi lattica (anoressia, nausea, febbre, vomito, crampi muscolari, aumento dell’ampiezza e della frequenza del respiro, malessere, dolori addominali, diarrea, eventuale obnubilamento o perdita della coscienza) e dell’ipoglicemia (cefalea, irritabilità, turbe del sonno, depressione nervosa, tremori, forte sudorazione) onde avvertire tempestivamente il medico che deve essere altresì informato anche in caso di malattie febbrili o disturbi digestivi intercorrenti. In questo caso il medico stesso deve istituire tempestivamente i necessari accertamenti (determinazione degli elettroliti del siero, del pH del sangue arterioso, del lattato, del piruvato, della glicemia e della chetonemia). Per l’acidosi lattica sono stati infatti descritti casi con alti livelli ematici di acido lattico, aumento del rapporto lattato/piruvato, abbassamento del pH ematico, iperazotemia che eccezionalmente hanno avuto un decorso sfavorevole. L’acidosi lattica può essere favorita dalla contemporanea assunzione di alcool.

    Poiché un disturbo anche lieve della funzionalità renale può accrescere considerevolmente il rischio della lattacidosi, è necessario controllarne ripetutamente lo stato prima dell’inizio del trattamento e poi almeno ogni otto settimane durante il primo semestre di terapia e, successivamente, ogni sei mesi. Visto che la lattacidosi può avere esito infausto, non appena si abbia il sospetto che essa si sta instaurando è necessario interrompere la somministrazione e ricoverare d’urgenza il paziente. L’osservazione di un’acidosi metabolica con evidenza di chetoacidosi in un diabetico senza particolare stato di intossicazione esogena (da salicilici, da alcool ecc.) è da considerarsi sospetta.

    Somministrazione di agenti di contrasto iodati

    La somministrazione intravascolare di mezzi di contrasto iodati negli studi radiologici può portare ad un’insufficienza renale: è quindi necessario interrompere la metformina prima o al momento dell’esame, riprendendo la somministrazione non prima di 48 ore dopo l’esame e solo dopo aver controllato se la funzione renale è tornata normale (vedi sezione 4.5 "Interazioni con altri medicinali ed altre forme d’interazione" ).

    Gravidanza

    DIAGLIMET è controindicato in gravidanza e durante l’allattamento.

    Effetti Collaterali

    I seguenti effetti indesiderati possono verificarsi durante il trattamento con l’associazione glibenclamide–metformina. La loro frequenza è definita come segue:

    – molto comuni: ≥ 1/10;

    – comuni: ≥ 1/100, < 1/10;

    – non comuni: ≥1/1.000, < 1/100;

    – rari: ≥ 1/10.000, < 1/1.000;

    – molto rari: < 1/10.000 e casi isolati.

    Patologie gastrointestinali:

    Molto comuni: nausea, anoressia, vomito, diarrea, dolore addominale.

    Patologie del sistema nervoso:

    Comuni: cefalea.

    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:

    Rari: eritema, prurito, orticaria.

    Molto rari: eritema multiforme, vasculite allergica.

    Disturbi del metabolismo e della nutrizione:

    Molto rari: ipoglicemia (vedere sezione 4.4 "Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego").

    Diminuzione dell’assorbimento di vitamina B12 con diminuzione dei livelli serici durante l’utilizzo a lungo termine. Si raccomanda di prendere in considerazione tale eziologia nei pazienti con anemia megaloblastica.

    Acidosi lattica (vedere sez. 4.4 "Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego").

    Patologie del sistema emolinfopoietico

    Molto rari: leucopenia, trombocitopenia, agranulocitosi, anemia emolitica, aplasia midollare, pancitopenia.

    Patologie epatobiliari:

    Molto rari: alterazioni nei test di funzionalità epatica, colestasi, epatite.

    Disturbi del sistema immunitario:

    Molto rari: reazioni da ipersensibilità.

    Segnalazione delle reazioni avverse sospette

    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

    Eccipienti

    Amido di mais, silice colloidale anidra, cellulosa microcristallina, gelatina, glicerolo 85%, talco, magnesio stearato, ipromellosa, titanio diossido, macrogol 400.

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.