Claritromicina eg (Eg spa)

Compresse rivestite 12cpr 250mg

Principio attivo:Claritromicina
Gruppo terapeutico:Macrolidi, lincosamidi e streptogramine
Tipo di farmaco:Farmaco generico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioPresente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • faringite
  • sinusite
  • bronchite cronica
  • polmonite
  • infezioni dei tessuti molli
  • cicatrizzante
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    Posologia

    La dose di claritromicina dipende dalle condizioni cliniche del paziente e deve essere definita in ogni caso dal medico.

    Adulti e adolescenti:

    Dosaggio standard: la dose abituale è di 250 mg due volte al giorno.

    Trattamento ad alto dosaggio (infezioni gravi): nei casi di infezioni gravi, il dosaggio può essere aumentato fino a 500 mg due volte al giorno.

    Bambini:

    Non è consigliato l’uso di Claritromicina EG 250 mg compresse rivestite con film nei bambini al di sotto dei 12 anni e con peso inferiore ai 30 kg.

    Eradicazione di H. pylori nei pazienti con ulcere duodenali (Adulti) dati come esempio:

    La terapia tripla di prima scelta consiste nel somministrare claritromicina in dosi da 500 mg due volte al dì. Si devono tenere in considerazione le solite raccomandazioni per l’eradicazione dell’H. Pylori.

    Anziani: Come per gli adulti.

    Compromissione della funzionalità renale:

    L’adattamento posologico non è abitualmente necessario, tranne che nei pazienti con grave compromissione della funzionalità renale (clearance della creatinina <30 ml/min). Se è necessario l’adeguamento posologico, si deve ridurre a metà il dosaggio giornaliero totale, per es. 250 mg una volta al giorno o 250 mg due volte al giorno nei casi di infezione più gravi. In questi pazienti il trattamento non deve essere protratto oltre i 14 giorni.

    Modi di somministrazione:

    Le compresse di claritromicina possono essere assunte indipendentemente dai pasti.

    Durata della terapia:

    La durata della terapia dipende dai batteri che hanno causato l’infezione e dalle condizioni cliniche del paziente. La durata del trattamento deve in qualunque caso essere determinata dal medico.

    La durata usuale del trattamento va da 6 a 14 giorni.

    La terapia deve essere continuata per almeno 2 giorni dopo che i sintomi sono scomparsi.

    Nelle infezioni da Streptococcus pyogenes la durata della terapia deve essere di almeno 10 giorni così da evitare complicazioni come febbre reumatica e glomerulonefrite.

    Controindicazioni
  • macrolidi
  • cisapride
  • pimozide
  • terfenadina
  • aritmie
  • tachicardia
  • fibrillazione ventricolare
  • astemizolo
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    Interazioni
  • claritromicina
  • cisapride
  • terfenadina
  • pimozide
  • chinidina
  • disopiramide
  • simvastatina
  • interazione
  • atorvastatina
  • agenti
  • diidroergotamina
  • ergotamina
  • stati descritti
  • alcaloidi
  • midazolam
  • dopo
  • benzodiazepine
  • triazolam
  • tacrolimus
  • ciclosporina
  • agente
  • digossina
  • teofillina
  • zidovudina
  • omeprazolo
  • nessuna
  • ranitidina
  • ritonavir
  • rifampicina
  • fenitoina
  • carbamazepina
  • fenobarbitale
  • efavirenz
  • nessun
  • antibiotici
  • macrolidi
  • stata descritta
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    Avvertenze

    La claritromicina è principalmente eliminata dal fegato. Perciò si deve prestare cautela nel somministrare claritromicina a pazienti con funzione epatica ridotta.

    Come per altri antibiotici quando la funzionalità renale è compromessa, si deve adeguatamente ridurre il dosaggio di claritromicina a seconda del grado di compromissione (vedere paragrafo 4.2).

    In pazienti anziani, la possibilità di compromissione della funzionalità renale deve essere presa in considerazione.

    La terapia con claritromicina per H. Pylori può far insorgere organismi resistenti.

    Pazienti che sono ipersensibili ad altri macrolidi, clindamicina e lincomicina possono pure essere sensibili alla claritromicina. Perciò si deve prestare attenzione nel prescrivere claritromicina per tali pazienti.

    Con l’uso di antibiotici a largo spettro si è riscontrata colite pseudomembranosa. Perciò è importante considerare la sua diagnosi in pazienti che sviluppano grave diarrea durante o dopo la terapia con claritromicina. Il trattamento con claritromicina deve essere sospeso e si deve iniziare una adeguata terapia. Gli anti-peristaltici sono controindicati.

    L’uso prolungato o ripetuto di claritromicina può risultare in superinfezioni con organismi non suscettibili. In caso di superinfezioni, la terapia con claritromicina deve essere sospesa.

    A causa del rischio di prolungamento dell’intervallo Q-T, claritromicina deve essere usata con cautela in pazienti affetti da vasculopatia coronarica, con una storia di aritmia ventricolare, grave insufficienza cardiaca, ipokaliemia e/o ipomagnesemia non controllate, bradicardia (<50 bpm) o quando co-somministrato con altri farmaci con un effetto prolungante sull’intervallo Q-T. La claritromicina non deve essere usata su pazienti con prolungamento dell’intervallo Q-T congenito o acquisito in modo dimostrabile (vedere paragrafo 4.5).

    La claritromicina deve essere usata con cautela qualora indicata per l’uso in pazienti sotto trattamento con un induttore del CYP3A4 a causa della possibilità di livelli subterapeutici di claritromicina ( vedere paragrafo 4.5).

    La claritromicina è un inibitore del CYP3A4 e l’uso concomitante con altri farmaci ampiamente metabolizzati da questo enzima deve essere limitato a situazioni chiaramente indicate (vedere paragrafo 4.5).

    La claritromicina inibisce il metabolismo di alcuni inibitori della HMG-CoA riduttasi, che comporta un’aumentata concentrazione plasmatica di questi farmaci.

    Com’è noto per altri macrolidi, la claritromicina può causare un peggioramento o aggravamento della miastenia grave e deve perciò essere usato con cautela in pazienti con miastenia grave.

    Gravidanza

    Gravidanza:

    I dati sull’uso di claritromicina durante il primo trimestre di più di 200 gravidanze non mostrano alcuna chiara evidenza di effetti teratogeni o avversi sulla salute del neonato. I dati desunti da un numero limitato di donne incinte esposte nel primo trimestre indicano un possibile aumentato rischio di aborti. Fino ad oggi non vi sono altri dati epidemiologici particolari disponibili.

    I dati da studi su animali hanno dimostrato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Il rischio per la specie umana è sconosciuto. La claritromicina deve essere data a donne incinte solamente dopo un accurato accertamento del rapporto rischio/beneficio.

    Allattamento:

    La claritromicina ed i suoi metaboliti attivi sono secreti nel latte materno. Perciò, diarrea ed infezioni micotiche delle membrane mucose possono verificarsi nei bambini allattati al seno, tanto da dover sospendere l’allattamento. La possibilità di sensibilizzazione deve essere tenuta presente. Il beneficio del trattamento della madre deve essere valutato in relazione al rischio potenziale per il bambino.

    Effetti Collaterali

    Gli eventi più spesso riferiti in adulti che assumono compresse di claritromicina sono diarrea (3%), nausea (3%), disgeusia (3%), dispepsia (2%), dolore/malessere addominale (2%) e mal di testa (2%).

    In questo paragrafo gli effetti indesiderati sono definiti come segue: Molto comuni (>=1/10), comuni (>=1/100; < 1/10), non comuni (>=1/1000; < 1/100), rari (>=1/10 000; < 1/1000), molto rari (< 1/10 000).

    Esami diagnostici:

    Comuni: azotemia elevata.

    Non comuni: prolungamento del tempo di protrombina, creatinina sierica elevata, prove alterate di funzione epatica (aumentati livelli delle transaminasi).

    Molto rari: ipoglicemia è stata osservata specialmente dopo somministrazione concomitante con farmaci antidiabetici ed insulina.

    Patologie cardiache:

    Molto rari: prolungamento dell’intervallo QT, tachicardia ventricolare e Torsades de Pointes.

    Patologie del sistema emolinfopoietico:

    Non comuni: diminuiti livelli dei leucociti

    Molto rari: trombocitopenia

    Patologie del sistema nervoso:

    Comuni: mal di testa, alterazione dell’olfatto.

    Molto rari: capogiro, vertigine, parestesia, convulsioni.

    Patologie dell’orecchio e del labirinto:

    Rari: tinnito

    Molto rari: perdita dell'udito reversibile

    Patologie gastrointestinali:

    Comuni: nausea, diarrea, vomito, dolore addominale, dispepsia, stomatite, glossite, alterazione reversibile del colore della lingua e dei denti ed alterazione del gusto, ovvero gusto metallico o amaro.

    Molto rari: pancreatite.

    È stata descritta molto raramente colite pseudomembranosa con claritromicina, e può variare in gravità da mite a pericolosa per la vita.

    Patologie renali e urinarie:

    Molto rari: nefrite interstiziale, insufficienza renale.

    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:

    Molto rari: sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica.

    Patologie del sistema muscoloscheletrico, del tessuto connettivo e dell’osso:

    Non comuni: artralgia, mialgia.

    Infezioni ed infestazioni:

    Comuni: candidosi orale

    Come per altri antibiotici, l’uso prolungato può dare luogo a crescita eccessiva di organismi nonsuscettibili.

    Disturbi del sistema immunitario:

    Non comuni: reazioni allergiche che variano da orticaria ed eruzioni miti della pelle ad anafilassi.

    Patologie epatobiliari:

    Non comuni: disfunzione epatica che è di solito transitoria e reversibile, epatite e colestasi con o senza ittero.

    Molto rari: insufficienza epatica mortale è stata descritta particolarmente in pazienti con epatopatie pre-esistenti o che assumevano altri farmaci epatotossici.

    Disturbi psichiatrici:

    Molto rari: ansia, insonnia, allucinazioni, psicosi, disorientamento, depersonalizzazione, incubi e confusione.

    Eccipienti

    Nucleo: croscarmellosa sodica; cellulosa microcristallina; silice colloidale anidra; povidone (K 30); acido stearico; magnesio stearato; talco. Rivestimento (Opadry 20 H 52875): ipromellosa; glicole propilenico; idrossipropilcellulosa; talco; titanio diossido (E 171); giallo chinolina (E 104); vanillina.

    Conservazione

    Nessuna speciale precauzione per la conservazione.