Ceftriaxone ang (Angenerico spa)

Soluzione iniett polv solv im 1g+f 3,5ml

da4.96 €
Principio attivo:Ceftriaxone disodico
Gruppo terapeutico:Altri antibatterici beta-lattamici
Tipo di farmaco:Farmaco generico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioPresente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • gram-negativi
  • infezioni chirurgiche
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    Posologia

    Non devono essere utilizzati diluenti contenenti calcio (ad es. soluzione di Ringer o di Hartmann) per ricostituire i flaconcini di ceftriaxone o per diluire ulteriormente i flaconcini ricostituiti per la somministrazione e.v., dato che può formarsi un precipitato. La precipitazione del ceftriaxone con il calcio può anche avvenire quando il ceftriaxone è mescolato con soluzioni contenenti calcio nella stessa linea di somministrazione e.v..

    Pertanto, il ceftriaxone e le soluzioni contenenti calcio non devono essere mescolate insieme o somministrate contemporaneamente (vedere sez.4.3,4.4 e 6.2).

    Schema posologico generale

    Adulti e bambini oltre 12 anni: la dose consigliata è di 1g di CEFTRIAXONE ANGENERICO una volta al giorno (ogni 24 ore). Nei casi più gravi o in infezioni causate da microrganismi moderatamente sensibili, la dose può raggiungere i 4 g somministrati in un'unica soluzione.

    Neonati (fino a 2 settimane): la dose giornaliera è di 20-50 mg/kg di peso corporeo in monosomministrazione; a causa della immaturità dei loro sistemi enzimatici non bisognerebbe superare i 50 mg/Kg (vedere sez. 4.4).

    Bambini (da 3 settimane a 12 anni): la dose giornaliera può variare tra 20 e 80 mg/Kg. Per dosi endovenose pari o superiori a 50 mg/Kg si consiglia di utilizzare una perfusione della durata di almeno 30 minuti. Per i bambini di peso superiore a 50 Kg andrà usato il dosaggio proprio degli adulti.

    Anziani: lo schema posologico degli adulti non richiede modificazioni nel caso di pazienti anziani.

    La durata della terapia è in funzione del decorso dell'infezione.

    Come tutte le terapie a base di antibiotici, in generale la somministrazione di CEFTRIAXONE ANGENERICO va protratta per un minimo di 48-72 ore dopo lo sfebbramento o dopo la dimostrazione di completa eradicazione batterica.

    Profilassi delle infezioni chirurgiche

    Per la prevenzione delle infezioni post-operatorie verranno somministrati, in relazione a tipo e rischio di contaminazione dell'intervento, 1 g i.m. in dose singola, un'ora prima dell'intervento.

    Posologia in particolari condizioni

    Insufficienza renale: in soggetti con clearance della creatinina maggiore di 10 ml/min la posologia resta inalterata. In caso di clearance della creatinina uguale o minore di 10 ml/min si può somministrare fino ad un massimo di 2 g una volta al giorno.

    Insufficienza epatica: posologia normale.

    Insufficienza renale ed epatica associate: controllare le concentrazioni plasmatiche del ceftriaxone.

    Prematuri: dose massima 50 mg/kg una volta al giorno

    Modo di somministrazione

    Da un punto di vista microbiologico il prodotto dovrebbe essere usato immediatamente dopo la ricostituzione. Se non utilizzato immediatamente, le condizioni e il periodo di conservazione prima dell’uso sono responsabilità dell’utilizzatore. La stabilità chimica e fisica del medicinale dopo ricostituzione è stata dimostrata per 24 ore tra +2°C e +8°C e per 6 ore per il prodotto conservato a temperatura inferiore a 25°C.

    Possono variare nella colorazione da giallo pallido ad ambra in funzione della concentrazione e del periodo di conservazione; tale caratteristica non ha influenza sull'efficacia o sulla tollerabilità del farmaco.

    Soluzione per uso intramuscolare

    Per praticare l'iniezione intramuscolare, sciogliere CEFTRIAXONE ANGENERICO i.m. con l'apposito solvente (soluzione di lidocaina 1%) che è di ml 2 per CEFTRIAXONE ANGENERICO 500 mg, e di 3,5 ml per CEFTRIAXONE ANGENERICO 1 g: iniettare profondamente la soluzione estemporanea così ottenuta nel gluteo, alternando i glutei nelle successive iniezioni.

    La soluzione di lidocaina non deve essere somministrata endovena.

    Controindicazioni
  • cefalosporine
  • penicillina
  • donne
  • gravidanza
  • primissima infanzia
  • neonati
  • prematuri
  • ittero
  • acidosi
  • lidocaina
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    Interazioni
  • diuretici
  • furosemide
  • evidenziato
  • aminoglicosidi
  • alcool
  • disulfiram
  • cefalosporine
  • probenecid
  • cloramfenicolo
  • calcio
  • dopo
  • vancomicina
  • fluconazolo
  • antibiotici
  • contraccettivi ormonali
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    Avvertenze

    Come per altre cefalosporine, non può essere escluso lo shock anafilattico, anche in presenza di un’accurata anamnesi del paziente.

    Ogni grammo di CEFTRIAXONE ANGENERICO contiene 3,6 x mmol di sodio. Da tenere in considerazione nei pazienti che osservano una dieta a basso contenuto di sodio.

    Con l’uso di quasi tutti gli agenti antibatterici, compreso CEFTRIAXONE ANGENERICO,è stata riportata diarrea associata a Clostridium difficile (CDAD) la cui gravità può variare da una lieve diarrea a una colite fatale. Il trattamento con agenti antibatterici altera la normale flora del colon causando proliferazione di C. difficile.

    C. difficile produce tossine A e B che contribuiscono allo sviluppo di CDAD. I ceppi di C. difficile, produttori di ipertossina provocano un aumento di morbidità e mortalità, poiché queste infezioni possono essere refrattarie alla terapia antimicrobica e possono richiedere una colectomia.

    La CDAD deve essere considerata in tutti i pazienti che sviluppano diarrea dopo l’uso di antibiotici. Énecessaria un’accurata anamnesi medica poiché sono stati riportati casi di CDAD verificatasi oltre due mesi dopo la somministrazione di agenti antibatterici.

    Se la CDAD è sospettata o confermata, potrebbe essere necessario interrompere l’uso di antibiotici non direttamente in opposizione a C. difficile.

    A seconda delle indicazioni cliniche,devono essere istituiti una gestione adeguata dei liquidi e degli elettroliti, l’integrazione di proteine, il trattamento antibiotico per C. difficile e valutazione chirurgica.

    Come con altri agenti antibatterici potrebbero verificarsi superinfezioni con microrganismi non sensibili.

    Nelle ecografie della cistifellea sono state individuate ombre che sono sta scambiate per calcoli biliari, in genere in seguito alla somministrazione di dosi superiori a quelle standard raccomandate. Queste ombre sono tuttavia precipitati di calcio-ceftriaxone, che scompaiono al termine o con la sospensione della terapia con CEFTRIAXONE ANGENERICO. Raramente questi risultati sono stati associati ai sintomi. Nei casi sintomatici, si raccomanda una gestione conservativa non chirurgica.

    Nei casi sintomatici l’interruzione del trattamento con CEFTRIAXONE ANGENERICO deve essere a descrizione del medico.

    CEFTRIAXONE ANGENERICO viene eliminato per il 56% circa attraverso le urine e per il restante 44% attraverso la bile in forma microbiologicamente attiva. Nelle feci è presente prevalentemente in forma inattiva. In caso di ridotta funzionalità renale è eliminato in quota più elevata per via biliare, con le feci. Poiché anche in tale circostanza il tempo di emivita risulta solo leggermente aumentato, nella maggior parte dei casi non è necessario ridurre la posologia di CEFTRIAXONE ANGENERICO, a condizione che la funzionalità epatica sia normale. Solo in presenza di una gravissima insufficienza renale (clearance della creatinina ≤10 ml/min) la dose di mantenimento ogni 24 ore dovrà essere ridotta alla metà rispetto alla dose abituale.

    Al pari di altre cefalosporine, è stato dimostrato che il ceftriaxone può parzialmente interferire con i siti di legame della bilirubina con l'albumina plasmatica.

    Le cefalosporine di terza generazione, come altre betalattamine, possono indurre resistenza microbica e tale evenienza è maggiore verso organismi opportunisti specialmente Enterobacteriaceae e Pseudomonas, in soggetti immunodepressi e probabilmente, associando tra loro più betalattamine.

    Come per qualsiasi terapia antibiotica, in caso di trattamenti prolungati si dovranno effettuare regolari controlli della crasi ematica.

    In casi estremamente rari, in pazienti trattati con dosi elevate, l'ultrasuonografia della cistifellea ha messo in evidenza reperti interpretabili come ispessimento della bile. Tale condizione è prontamente regredita all'interruzione o al termine della terapia. Anche se questi riscontri dovessero essere sintomatici, si raccomanda un trattamento puramente conservativo.

    Sono state segnalate in corso di trattamento con cefalosporine, positività dei test di Coombs (talora false).

    Prima di iniziare la terapia con CEFTRIAXONE ANGENERICO, dovrebbe essere svolta un'indagine accurata per stabilire se il paziente ha manifestato in passato fenomeni di ipersensibilità alle cefalosporine, penicilline ed altri farmaci.

    Il prodotto deve essere somministrato con cautela in pazienti allergici alla penicillina poichè sono descritti casi di ipersensibilità crociata fra penicilline e cefalosporine. A causa dell'immaturità delle funzioni organiche,i prematuri non dovrebbero essere trattati con dosi di CEFTRIAXONE ANGENERICO superiori a 50 mg/Kg/die.

    Come per gli altri antibiotici l'impiego protratto può favorire lo sviluppo di batteri resistenti ed in caso di superinfezione occorre adottare le misure più appropriate.

    Reazioni acute di ipersensibilità possono richiedere l'uso di adrenalina ed altre misure di emergenza. Le preparazioni contenenti lidocaina non devono essere somministrate per via endovenosa ed a pazienti allergici a questo anestetico locale. Se si evidenziano segni di infezione, il microrganismo responsabile dovrebbe essere isolato ed una opportuna terapia, basata sui test di sensibilità, dovrebbe venire adottata.

    Analisi su campioni raccolti prima dell'inizio della terapia dovrebbero venire effettuate per determinare la sensibilità a ceftriaxone del microrganismo responsabile. La terapia con CEFTRIAXONE ANGENERICO può essere comunque iniziata in attesa dei risultati di queste analisi; ed il trattamento dovrebbe comunque essere, se il caso, successivamente modificato secondo i risultati delle analisi. Prima di impiegare CEFTRIAXONE ANGENERICO in associazione ad altri antibiotici dovrebbero essere attentamente rilette le istruzioni per l'uso degli altri farmaci per conoscerne eventuali controindicazioni, avvertenze, precauzioni e reazioni indesiderate.

    La funzionalità renale dovrebbe essere controllata attentamente.

    Coliti pseudomembranose sono state riportate a seguito dell'uso di cefalosporine (o altri antibiotici a largo spettro); è importante considerare questa diagnosi in pazienti che manifestino diarrea dopo l'uso di antibiotico.

    Interazioni con prodotti contenenti calcio

    Sono stati descritti casi di reazione fatale con precipitati di calcio-ceftriaxone nei polmoni e nei reni nei nati prematuri e nei neonati a termine di età inferiore ad 1 mese. Almeno uno di loro aveva ricevuto ceftriaxone e calcio in tempi diversi e attraverso differenti linee di somministrazione endovenosa. Tra i dati scientifici disponibili non esistono segnalazioni di precipitazione intravascolare confermate nei pazienti che non fossero neonati, trattati con ceftriaxone e soluzioni contenenti calcio o qualsivoglia altro prodotto contenente calcio. Gli studi in vitro hanno dimostrato che i neonati presentano un rischio aumentato di precipitazione di calcio- ceftriaxone rispetto ad altri gruppi d’età.

    Nei pazienti di qualsiasi età, CEFTRIAXONE ANGENERICO non deve essere miscelato o somministrato contemporaneamente con qualsiasi soluzione endovenosa contenente calcio anche attraverso diverse linee di infusione o in differenti siti di infusione.

    Tuttavia, nei pazienti di età superiore ai 28 giorni, ceftriaxone e le soluzioni contenenti calcio possono essere somministrati in sequenza uno dopo l’altro purché vengano utilizzate linee di infusione in siti diversi oppure se,tra un’infusione e l’altra, le linee di infusione vengono sostituite o lavate a fondo con soluzione fisiologica salina per evitare precipitazioni. Nei pazienti che richiedono l’infusione continua di soluzioni per TPN contenenti calcio, gli operatori sanitari possono prendere in considerazione l’uso di trattamenti antibatterici alternativi che non comportano un simile rischio di precipitazione. Se l’uso di ceftriaxone è considerato necessario nei pazienti che necessitano alimentazione continua, le soluzioni per TPN e ceftriaxone possono essere somministrate contemporaneamente, purchè attraverso linee di infusione diverse e in siti differenti. In alternativa,è possibile interrompere l’infusione di soluzione per TPN per il periodo di infusione di ceftriaxone, osservando l’accorgimento di lavare linee di infusione tra la somministrazione delle due soluzioni (vedere i paragrafi 4.3, 4.8, 5.2 e 6.2).

    Nei pazienti trattati con CEFTRIAXONE ANGENERICO sono stati raramente osservati casi di pancreatite, forse dovuti a ostruzione biliare. La maggior parte dei pazienti presentava fattori di rischio per stasi biliare e fango biliare, per esempio prima della terapia principale, di una malattia grave e della nutrizione parenterale totale. Non può essere escluso il ruolo scatenante o concomitante della precipitazione biliare correlata a CEFTRIAXONE ANGENERICO.

    Nei casi di insufficienza renale ed epatica grave, il dosaggio deve essere ridotta in base alle raccomandazioni fornite.

    La sicurezza e l’efficacia di CEFTRIAXONE ANGENERICO nei neonati,negli infanti e nei bambini sono state stabilite per i dosaggi descritti al paragrafo Dosaggio e somministrazione. Gli studi hanno dimostrato che ceftriaxone, come alcune altre cefalosporine, può rimuovere la bilirubina dall’albumina sierica.

    CEFTRIAXONE ANGENERICO non deve essere utilizzato nei neonati (in particolare quelli prematuri) a rischio di sviluppare encefalopatia da bilirubina.

    Durante il trattamento prolungato deve essere eseguita ad intervalli regolari la conta ematica completa.

    Se lidocaina viene usata come diluente, le soluzioni di ceftriaxone devono essere somministrate solo per iniezione intramuscolare.

    Gravidanza

    Ceftriaxone attraversa la barriera placentare. La sua sicurezza durante la gravidanza umana non è stata stabilita . Studi sulla riproduzione negli animali non hanno mostrato alcuna prova di embriotossicità, fetotossicità, o teratogenictà, né effetti negativi sulla fertilità maschile o femminile, sul parto o sullo sviluppo perinatale e postnatale. Nei primati non è stata osservata embriotossicità o teratogenicità.

    Basse concentrazioni di ceftriaxone vengono escreti nel latte materno umano. Si deve pertanto procedere con cautela quando si somministra CEFTRIAXONE ANGENERICO a donne che allattano al seno.

    Nelle donne in stato di gravidanza, durante l’allattamento e nella primissima infanzia, il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessità e sotto il diretto controllo del medico.

    Effetti Collaterali

    Gli effetti indesiderati sono generalmente lievi e di breve durata.

    Effetti indesiderati sistemici

    Disturbi gastrointestinali (circa 2% dei casi): feci non formate o diarrea, nausea, vomito, stomatite e glossite.

    Alterazioni ematologiche (circa 2%): eosinofilia, leucopenia, granulocitopenia, anemia emolitica, trombocitopenia. Frequenza non nota: sono stati riportati casi di agranulocitosi (< 500/mm³ ),la maggior parte dei quali dopo 10 giorni di trattamento e in seguito a dosi totali di 20 g o più.

    Reazioni cutanee (circa 1%): esantema, dermatite allergica, prurito, orticaria ed edema. Frequenza non nota: sono stati riportati casi di gravi reazioni avverse cutanee (eritema multiforme, sindrome di Stevens Johnson o Sindrome di Lyell/necrolisi epidermica tossica).

    Altri effetti indesiderati rari: cefalea, vertigini e capogiri, precipitazione sintomatica di calcio ceftriaxone nella cistifellea, aumento degli enzimi epatici, glicosuria, ematuria, oliguria, aumento della creatinina, micosi del tratto genitale, febbre, brividi, e reazioni anafilattiche o anafilattoidi, per esempio broncospasmo.

    Ceftriaxone non deve essere miscelato o somministrato in concomitanza con soluzioni o prodotti contenenti calcio, anche attraverso le linee di infusione diverse.

    Raramente,sono state riportate reazioni avverse gravi, e in alcuni casi a esito fatale nei nati prematuri e nei neonati a termine (età <28 giorni) che erano stati trattati con ceftriaxone e calcio per via endovenosa.Nei polmoni e nei reni sono state osservate post-mortem precipitazioni di sale di calcio-ceftriaxone.

    L’elevato rischio di precipitazione nei neonati è dovuto al loro ridotto volume plasmatico e alla più lunga emivita di ceftriaxone, rispetto agli adulti (vedere i paragrafi 4.3,4.4 e 5.2)

    Possono svilupparsi superinfezioni causate da microrganismi non sensibili al ceftriaxone (candida, funghi o altri microrganismi resistenti). Un raro effetto indesiderato causato dall’infezione con Clostridium difficile in corso di trattamento con CEFTRIAXONE ANGENERICO è la colite pseudomembranosa. Pertanto, nei pazienti che presentano diarrea in seguito all’utilizzo di un agente antibatterico è necessario considerare la possibilità di sviluppo di questa patologia.

    Sono stati segnalati casi molto rari di precipitazione renale, in particolare nei bambini di età superiore a 3 anni e che erano stati trattati con elevate dosi giornaliere (per esempio ≥ 80 mg/kg/die) o con dosi totali superiori a 10 grammi e che presentano elevati fattori di rischio (per esempio restrizioni di liquidi, relegazione a letto, ecc.). Il rischio di formazione di precipitati aumenta nei pazienti disidratati o immobilizzati. Questo evento può essere sintomatico o asintomatico, può provocare insufficienza renale e anuria ed è reversibile con l’interruzione di CEFTRIAXONE ANGENERICO.

    È stata osservata precipitazione di sali di calcio-ceftriaxone nella cistifellea, in prevalenza nei pazienti trattati con dosi superiori a quella standard raccomandata. Nei bambini gli studi prospettici hanno mostrato un’incidenza variabile di precipitazione con la somministrazione per via endovenosa,che in alcuni studi è risultata superiore al 30%. L’incidenza sembra essere inferiore con l’ infusione lenta (20-30 minuti). Questo effetto è in genere asintomatico, ma in rari casi, le precipitazioni sono state accompagnate da sintomi clinici come dolore, nausea e vomito.

    In questi casi si raccomanda il trattamento sintomatico. Le precipitazioni sono generalmente reversibili dopo la sospensione di ceftriaxone.

    Sono stati riportati casi isolati di pancreatite.

    Sono stati segnalati disturbi della coagulazione come effetti indesiderati molto rari.

    Effetti indesiderati locali

    In rari casi dopo la somministrazione e.v. si sono verificate reazioni flebitiche .

    Queste possono essere ridotte al minimo praticando un’ iniezione lenta (2-4 minuti).

    L'iniezione intramuscolare senza soluzione di lidocaina è dolorosa.

    In soggetti predisposti possono manifestarsi reazioni di ipersensibilità.

    Influenza sui test diagnostici

    Nei pazienti trattati con CEFTRIAXONE ANGENERICO il test di Coombs può raramente produrrei risultati falsi-positivi. Come altri antibiotici, CEFTRIAXONE ANGENERICO può produrre risultati falsi-positivi nei test per la galattosemia.

    Parimenti, i metodi non enzimatici per la determinazione del glucosio nelle urine possono produrre risultati falsi-positivi. Per questo motivo, la determinazione dei livelli di glucosio nelle urine durante la terapia con CEFTRIAXONE ANGENERICO deve essere effettuata in modo enzimatico.

    Eccipienti

    Polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare:

    la fiala solvente contiene lidocaina cloridrato.

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.