Carbamazepina eg (Eg spa)

Compresse 30cpr 400mg

da5.21 €
Principio attivo:Carbamazepina
Gruppo terapeutico:Antiepilettici
Tipo di farmaco:Farmaco generico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • epilessie
  • grande male
  • forme miste
  • nevralgie essenziali del trigemino
  • mania
  • piccolo male
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    Posologia

    Le compresse o la sospensione (il flacone deve essere agitato prima dell’uso) possono essere assunte prima, durante o dopo i pasti con un po’ di liquido.

    Le compresse a rilascio controllato (sia intere che spezzate a metà) devono essere ingerite, senza masticare, con un po’ di liquido. La sospensione è particolarmente adatta per quei pazienti che hanno difficoltà ad inghiottire le compresse o che richiedono un attento adeguamento della posologia. In virtù delrilascio controllato della CARBAMAZEPINA EG, le compresse a rilascio prolungato possono essere assunte 2 volte al giorno.

    Poiché la stessa dose di CARBAMAZEPINA EG sospensione produce picchi plasmatici più alti rispetto a quelli di una compressa, si raccomanda di iniziare con dosi basse e di aumentarle lentamente onde evitare l’insorgenza di effetti collaterali.

    Nel caso in cui sia necessario passare da una terapia con compresse ad una con lo sciroppo, si consiglia di somministrare la stessa quantità di mg al giorno, ma con somministrazioni più ravvicinate (ad esempio tre volte al giorno per lo sciroppo al posto di due volte al giorno per le compresse).

    Nel caso in cui si voglia passare dalle compresse normali a quelle a rilascio prolungato, l’esperienza clinica dimostra che il dosaggio della forma a rilascio prolungato può necessitare un aumento.

    Nei pazienti anziani il dosaggio di CARBAMAZEPINA EG deve essere individuato con cura.

    Epilessia

    Dove possibile CARBAMAZEPINA EG deve essere somministrata in monoterapia.

    Il trattamento deve essere iniziato con basse dosi giornaliere, che devono essere aumentate lentamente fino all’ottenimento dell’effetto ottimale. Dopo aver ottenuto un buon controllo delle crisi, il dosaggio può essere diminuito molto gradualmente fino al minimo livello efficace.

    La determinazione delle concentrazioni plasmatiche può aiutare a trovare la posologia ottimale particolarmente nel trattamento in associazione.

    Quando la CARBAMAZEPINA EG viene aggiunta ad una terapia antiepilettica preesistente, bisogna farlo gradualmente, mantenendo la terapia iniziale e aggiustando il dosaggio, ove necessario, degli altri antiepilettici.

    Adulti

    Dose iniziale 100–200 mg 1–2 volte al giorno, poi aumentare lentamente fino a raggiungere la dose ottimale, che si aggira generalmente sui 400 mg 2–3 volte al giorno. In alcuni pazienti il dosaggio richiesto può essere di 1600–2000 mg al giorno.

    Bambini

    La dose giornaliera consigliata nei bambini per il trattamento dell’epilessia (10–20 mg/kg di peso corporeo, pro die) è di:

    meno di 1 anno 100 – 200 mg (=1–2 misurini di sospensione)
    da 1 a 5 anni 200 – 400 mg (=2 x 1–2 misurini di sospensione)
    da 6 a 10 anni 400 – 600 mg (=2 x 2–3 misurini di sospensione)
    da 11 a 15 anni 600 – 1000 mg (=3 x 2–3 misurini di sospensione)

    Si consiglia di ripartire un dosaggio dai 200 mg o più, in 2–3 somministrazioni al giorno.

    Nei bambini di circa 4 anni si raccomanda una dose da 20 a 60 mg/die, aumentata da 20 a 60 mg ogni 2 giorni.

    Per i bambini sopra i 4 anni la terapia può essere iniziata con 100 mg/die ed aumentata di 100 mg settimanalmente.

    Nevralgie del trigemino

    Aumentare lentamente la dose iniziale di 200–400 mg al giorno fino alla scomparsa della sintomatologia dolorosa (in genere 200 mg 3 o 4 volte al giorno); quindi, ridurla fino a raggiungere la dose minima efficace.

    Nelle persone anziane e nei malati particolarmente sensibili, iniziare con 100 mg 2 volte al giorno.

    Mania

    La posologia varia dai 400 mg ai 1600 mg al giorno, generalmente si somministrano 400 – 600 mg al giorno suddivisi in 2–3 dosi.

    Nel trattamento di pazienti anziani la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovrà valutare una eventuale riduzione dei dosaggi sopraindicati.

    Controindicazioni
  • ipersensibilità verso i componenti
  • antidepressivi triciclici
  • depressione midollare
  • porfiria
  • inibitori delle monoaminossidasi
  • dopo
  • gravidanza
  • allattamento
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    Interazioni
  • carbamazepina
  • sistema enzimatico epatico
  • etosuccimide
  • primidone
  • acido valproico
  • corticosteroidi
  • ciclosporina
  • digossina
  • doxiciclina
  • aloperidolo
  • imipramina
  • metadone
  • contraccettivi orali
  • anticoagulanti orali
  • fenitoina
  • troleandomicina
  • fluoxetina
  • isoniazide
  • litio
  • metoclopramide
  • tranquillanti
  • fenobarbitale
  • teofillina
  • diuretici
  • rilassanti muscolari non depolarizzanti
  • alcool
  • dopo
  • eritromicina
  • verapamil
  • diltiazem
  • viloxazina
  • acetazolamide
  • donazolo
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    Avvertenze

    La terapia deve essere condotta sotto controllo medico.

    Di norma la CARBAMAZEPINA EG non agisce sul piccolo male (assenze). In qualche caso è stata riferita una occasionale intensificazione degli accessi in pazienti affetti da forme di assenza atipica.

    Sono stati riportati casi di anemia aplastica e agranulocitosi associati all’uso di CARBAMAZEPINA EG. E’ stato valutato un rischio di circa 4,7 persone per milione ogni anno per l’agranulocitosi e di 2 persone per milione ogni anno per l’anemia aplastica.

    Nel corso del trattamento con CARBAMAZEPINA EG si può verificare una diminuzione temporanea o persistente del numero delle piastrine e globuli bianchi.

    Tuttavia, nella maggior parte dei casi, questi effetti sono temporanei e non sono segnali di inizio di anemia aplastica o di agranulocitosi.

    Tuttavia, si consiglia un esame completo del sangue, incluse piastrine, reticolociti e ferro sierico.

    Alcune autorità sanitarie, come linee guida, suggeriscono di eseguire le analisi del sangue una volta alla settimana durante il primo mese di trattamento, mensilmente per i successivi 5 mesi, quindi 2–4 volte all’anno. Se durante il trattamento si osservano valori decisamente bassi di globuli bianchi o piastrine, devono essere tenuti sotto stretto controllo i parametri ematici del paziente.

    CARBAMAZEPINA EG deve essere sospesa al comparire di una depressione midollare.

    • Con l’uso di CARBAMAZEPINA EG sono state segnalate le seguenti reazioni cutanee potenzialmente letali: sindrome di Stevens–Johnson (SJS) e necrolisi epidermica tossica (TEN).

    • I pazienti devono essere informati riguardo i segni e i sintomi e monitorati attentamente per le reazioni cutanee. Il più alto rischio di insorgenza di SJS e TEN si ha nelle prime settimane di trattamento.

    • Se si verificano i sintomi o i segni di SJS o TEN (per esempio rash cutaneo progressivo spesso con vesciche o lesioni della mucosa) il trattamento con CARBAMAZEPINA EG deve essere sospeso.

    • I migliori risultati nella gestione della SJS e della TEN si ottengono con una diagnosi precoce e l’immediata interruzione della terapia con qualsiasi farmaco sospetto. Una precoce sospensione è associata ad una migliore prognosi.

    • Se il paziente ha sviluppato SJS o TEN con l’uso di CARBAMAZEPINA EG, CARBAMAZEPINA EG non deve essere più riutilizzato in questo paziente.

    CARBAMAZEPINA EG deve essere utilizzata con cautela in pazienti con attacchi misti, che includono anche assenze atipiche, dal momento che, in questi casi, all’uso è stato associato un aumento della frequenza di comparsa di convulsioni generalizzate.

    In caso di peggioramento degli attacchi, la terapia con CARBAMAZEPINA EG deve essere sospesa.

    I pazienti devono essere informati sui primi sintomi di tossicità e sui potenziali problemi neurologici, così come sulle reazioni epatiche o dermatologiche.

    Se dovessero comparire sintomi come febbre, gola infiammata, rash, ulcere in bocca, fragilità capillare, petecchie o emorragie purpuree, il paziente deve comunicarlo immediatamente al suo medico curante.

    In pazienti con anamnesi di danni epatici, cardiaci o renali, effetti collaterali ematologici ad altri farmaci, o a precedenti cicli di terapia con carbamazepina, CARBAMAZEPINA EG deve essere prescritta solo dopo aver valutato il rapporto rischio–beneficio e sotto stretto controllo.

    Particolarmente in pazienti con disturbi del fegato e negli anziani trattati cronicamente con CARBAMAZEPINA EG, devono essere effettuati controlli periodici della funzionalità epatica. La somministrazione di CARBAMAZEPINA EG deve essere sospesa immediatamente nei casi di aggravata disfunzione epatica. Si raccomanda di eseguire periodicamente un’analisi completa delle urine.

    Deboli reazioni cutanee sono generalmente transitorie e non pericolose, solitamente scompaiono in pochi giorni o settimane, sia durante il corso del trattamento che con dosaggi più bassi; tuttavia i pazienti devono essere strettamente controllati durante la terapia.

    CARBAMAZEPINA EG ha mostrato una debole attività anticolinergica; pertanto, i pazienti affetti da elevata pressione oculare devono essere strettamente controllati durante la terapia.

    Nei pazienti anziani non bisogna dimenticare la possibilità di attivazione di una psicosi latente, con confusione o agitazione.

    Sono riportati casi isolati di infertilità maschile e/o di anormale spermatogenesi. La causa non è stata stabilita.

    Sono state segnalate perdite ematiche in donne che assumono contraccettivi orali; la sicurezza dei contraccettivi orali può essere compromessa dall’uso di CARBAMAZEPINA EG.

    Sebbene la correlazione tra dose di CARBAMAZEPINA EG, livelli plasmatici ed efficacia clinica–tollerabilità sia piuttosto debole, il controllo dei livelli plasmatici può essere utile nelle seguenti condizioni: rilevante aumento della frequenza degli attacchi, in gravidanza, nei bambini e adolescenti, nei casi di sospetta tossicità, quando si stanno somministrando più farmaci.

    Se il trattamento con CARBAMAZEPINA EG deve essere interrotto bruscamente, il cambiamento con un nuovo preparato antiepilettico deve essere fatto con un’adeguata copertura farmacologica.

    Preparazioni a base di Hypericum perforatum non dovrebbero essere assunte in contemporanea con medicinali contenenti carbamazepina a causa del rischio di un decremento dei livelli plasmatici e di diminuzione dell’efficacia terapeutica di carbamazepina (vedi Sez. 4.5 Interazioni)

    Negli individui di origine cinese di etnia Han o tailandese, è stato dimostrato che la positività per HLA–B*1502 è fortemente correlata con il rischio di sviluppare una reazione cutanea grave, conosciuta come Sindrome di Stevens–Johnson (SJS), in caso di trattamento con carbamazepina. Quando possibile, questi pazienti dovrebbero essere sottoposti ad uno screening per questo allele prima di iniziare il trattamento con carbamazepina. Se questi pazienti risultano positivi al test, il trattamento con la carbamazepina non dovrebbe essere iniziato, a meno che le altre alternative terapeutiche non siano praticabili. I pazienti testati che sono risultati negativi per HLA–B*1502 sono a basso rischio di insorgenza di Stevens–Johnson (SJS), sebbene tale reazione possa ancora verificarsi anche se molto raramente.

    Al momento, a causa della mancanza di dati, non è noto se tutti gli individui di discendenza sud–est asiatica siano a rischio.

    La positività per l’allele HLA–B*1502 non è stata associata alla SJS nella popolazione caucasica.

    Gravidanza

    Alle pazienti che potrebbero iniziare una gravidanza o che siano in età fertile deve essere fornita una consulenza specialistica.

    La necessità del trattamento antiepilettico deve essere rivalutata quando la paziente pianifica una gravidanza.

    Il rischio di difetti congeniti e’ aumentato di un fattore da 2 a 3 volte nella prole di madri trattate con un antiepilettico, quelli più frequentemente riportati sono labbro leporino, malformazioni cardiovascolari e difetti del tubo neurale.

    La politerapia con farmaci antiepilettici può essere associata con un rischio più alto di malformazioni congenite della monoterapia. Perciò e’ importante che si pratichi la monoterapia ogni volta che sia possibile.

    Non si deve praticare una brusca interruzione della terapia antiepilettica per il pericolo di una ripresa di attacchi epilettici che potrebbe avere gravi conseguenze sia per la madre che per il bambino.

    La carbamazepina passa nel latte materno (circa 25–60% della concentrazione plasmatica). Il beneficio dell’allattamento al seno deve essere ben valutato contro il rischio, seppure remoto, di possibili effetti collaterali sul neonato (es. eccessiva sonnolenza).

    E’ stato segnalato un caso di grave reazione di ipersensibilità in un bambino allattato da madre in trattamento con CARBAMAZEPINA EG.

    Effetti Collaterali

    CARBAMAZEPINA EG è generalmente ben tollerata purché vengano rispettate le direttive posologiche.

    Talvolta, soprattutto all’inizio del trattamento con CARBAMAZEPINA EG, o se la dose iniziale è troppo alta, o nei pazienti anziani, si possono verificare effetti collaterali a carico del SNC, del tratto gastrointestinale e raramente reazioni cutanee. Gli effetti collaterali correlati alla dose solitamente scompaiono in pochi giorni, spontaneamente o dopo temporanea riduzione del dosaggio. Gli effetti collaterali sul SNC possono essere espressione di un sovradosaggio o di fluttuazioni significative dei livelli plasmatici. In questi casi si suggerisce di controllare i livelli plasmatici e di abbassare la dose giornaliera e/o di suddividerla in 3–4 dosaggi.

    Sono stati riportati casi di diminuzione della densità minerale ossea, osteopenia, osteoporosi e fratture in pazienti in terapia a lungo termine con Carbamazepina EG. Il meccanismo mediante il quale Carbamazepina EG influenza il metabolismo osseo non è stato identificato.

    A livello del SNC si possono verificare i seguenti effetti indesiderati.

    Neurologici : vertigini, atassia, sonnolenza, affaticamento; occasionalmente cefalea, diplopia, disturbi dell’accomodazione; raramente movimenti anormali involontari dei segmenti scheletrici, nistagmo; in casi isolati disturbi oculomotori e della parola, neuriti periferiche, parestesie, debolezza muscolare e sintomi paretici.

    Psichiatrici : in casi isolati allucinazioni (visive o acustiche), depressione, perdita di appetito, agitazione, comportamento aggressivo, confusione, attivazione di psicosi.

    Cutanei : occasionalmente occorrono reazioni allergiche tipo orticaria, che possono talvolta essere importanti.

    Raramente, dermatite esfoliativa, eritrodermia e lupus eritematosus simile.

    Frequenza molto rara: Gravi reazioni avverse cutanee (SCARs) come la sindrome di Stevens–Johnson (SJS) e la necrolisi epidermica tossica (TEN) sono state segnalate (vedere paragrafo 4.4).

    In casi isolati si può verificare alterazione della pigmentazione cutanea, porpora, prurito, acne, sudorazione, perdita dei capelli, necrolisi epidermica tossica, fotosensibilità, eritema multiforme e nodoso.

    Ematici : leucopenia, eosinofilia occasionale, trombocitopenia, leucocitosi, linfoadenopatia; casi isolati di agranulocitosi, anemia aplastica, aplasia dei globuli rossi, anemia megaloblastica, porfiria intermittente acuta, reticolocitosi, carenza di acido folico, possibilità di anemia emolitica.

    Epatici : si sono verificati innalzamento delle gamma–GT, clinicamente irrilevanti; occasionalmente innalzamento della fosfatasi alcalina, raramente delle transaminasi; raramente ittero, epatiti colestatiche, parenchimali o di tipo misto; in casi isolati epatiti granulomatose.

    Tratto gastrointestinale : nausea, vomito; occasionalmente secchezza delle fauci; raramente diarrea o costipazione e in casi isolati dolori addominali, glossiti, stomatiti.

    Reazioni di ipersensibilità : raramente febbre, rash cutanei, vasculiti, linfoadenopatia, disturbi linfoma simili, artralgia, leucopenia, eosinofilia, epato–splenomegalia e alterazione dei tests di funzionalità epatica; meningite asettica con mioclono, eosinofilia periferica, reazioni anafilattiche.

    Si consiglia l’interruzione del trattamento qualora si verificassero tali reazioni di ipersensibilità.

    Sistema cardiovascolare : raramente si presentano disturbi della conduzione cardiaca. In casi isolati bradicardia, aritmia, blocco A–V con sincope, collasso, insufficienza cardiaca congestizia, ipertensione o ipotensione, aggravamento della arteriopatia coronarica, tromboflebite, tromboembolia.

    Sistema endocrino e metabolico : occasionalmente edema, ritenzione idrica, aumento del peso corporeo, iponatriemia e riduzione dell’osmolarità plasmatica dovuta ad un’azione simile all’ADH, che può portare in casi isolati ad intossicazioni da acqua accompagnata da vomito, letargia, cefalea, confusione mentale. Attenzione nel distinguere la confusione, vertigini, nausea e cefalea indotti dall’intossicazione da acqua dagli effetti indesiderati relativi al SNC od a quello gastrointestinale. In casi isolati ginecomastia e galattorrea, alterazione dei parametri funzionali della tiroide, disturbi del metabolismo osseo, che possono portare all’osteomalacia, livelli elevati di colesterolo e trigliceridi.

    Sistema urogenitale : in casi isolati possono occorrere nefriti interstiziali e disturbi renali, così come segni di disfunzione renale, pollachiuria, ritenzione urinaria, disturbi sessuali, impotenza.

    Organi di senso : in casi isolati alterazione del gusto, congiuntiviti, opacità del cristallino, iperacusia, tinnito.

    Sistema muscolo–scheletrico : in casi isolati artralgia, dolori muscolari o crampi.

    Tratto respiratorio : in casi isolati ipersensibilità polmonare caratterizzata da febbre, dispnea, polmonite.

    Eccipienti

    CARBAMAZEPINA EG 200 mg Compresse:

    Ogni compressa contiene :

    Cellulosa microcristallina

    Sodio carbossimetilcellulosa

    Silicio colloidale diossido

    Magnesio stearato

    CARBAMAZEPINA EG 400 mg Compresse:

    Ogni compressa contiene :

    Cellulosa microcristallina

    Sodio carbossimetilcellulosa

    Silicio colloidale diossido

    Magnesio stearato

    CARBAMAZEPINA EG 200 mg Compresse a Rilascio Prolungato:

    Ogni compressa contiene :

    Silicio colloidale diossido

    Etilcellulosa

    Copolimero di acido metacrilico

    Cellulosa microcristallina

    Croscaramellosio sodico

    Talco

    Magnesio stearato

    Rivestimento della compressa:

    Idrossipropilmetilcellulosa

    Olio di ricino polioxil–40–idrogenato

    Ossido di ferro rosso (E 172)

    Ossido di ferro giallo (E172)

    Titanio diossido

    Talco

    CARBAMAZEPINA EG 400 mg Compresse a Rilascio Prolungato:

    Ogni compressa contiene :

    Silicio colloidale diossido

    Etilcellulosa

    Copolimero dell’acido metacrilico

    Cellulosa microcristallina

    Croscaramellosio sodico

    Talco

    Magnesio stearato

    Rivestimento della compressa:

    Idrossipropilmetilcellulosa

    Olio di ricino polioxil–40–idrogenato

    Ossido di ferro rosso (E 172)

    Ossido di ferro giallo (E172)

    Titanio diossido

    Talco

    CARBAMAZEPINA EG 2% sospensione orale:

    100 ml di sospensione contengono :

    Polietilenglicol 1000 monostearato

    Cellulosa microcristallina e

    Sodio carbossimetilcellulosa

    Idrossipropilcellulosa

    Sorbitolo70% non cristallizzato

    Sodio saccarinato

    Metil p–idrossibenzoato

    Propil p–idrossibenzoato

    Acido sorbico

    Propilen glicole

    Gusto caramello

    Acqua purificata quanto basta a 100 ml.

    Conservazione

    Conservare le compresse e la sospensione a temperatura ambiente.