Principio attivo:Calcio cloruro
Gruppo terapeutico:Soluzioni endovena additive
Tipo di farmaco:Farmaco generico
Rimborsabilità:C
Ricetta:Osp - uso ospedaliero
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • p
  • ipocalcemie
  • insufficienza renale
  • ipoparatiroidismo
  • tetania neonatale
  • alcalosi
  • intossicazione
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    Posologia

    Calcio cloruro Galenica Senese concentrato per soluzione per infusione è una soluzione ipertonica e deve essere diluito prima della somministrazione; la soluzione è compatibile con glucosio 5% e sodio cloruro 0,9%. Una volta aperta la fiala, la soluzione deve essere usata immediatamente. Dopo la diluizione, usare per una singola e ininterrotta somministrazione, l’eventuale residuo deve essere eliminato.

    Calcio cloruro è somministrato, dopo opportuna diluizione, per infusione endovenosa lenta, fatte salve le situazioni d’emergenza.

    Non superare la velocità di somministrazione di 0,35–0,7 mmol (0,7–1,4 mEq)/minuto, per evitare un danno venoso e per prevenire il raggiungimento di alte concentrazioni di calcio a livello del cuore che possono causare una sincope (vedere paragrafo 4.4).

    La somministrazione deve essere interrotta se il paziente manifesta dolore o rossore al sito di iniezione, in quanto ciò potrebbe indicare uno stravaso del farmaco.

    E’ raccomandabile che il paziente rimanga disteso per un breve periodo dopo la somministrazione.

    La dose e la velocità di dosaggio dipendono dall’età, dal peso e dalle condizioni cliniche del paziente.

    Occorre monitorare frequentemente le concentrazioni del calcio plasmatico.

    Nei bambini l’efficacia e la sicurezza di calcio cloruro non sono state determinate.

    Ipocalcemia acuta

    Adulti: la dose iniziale raccomandata è di 3,5–7 mmol (7–14 mEq) di calcio. Se necessario, ripetere la somministrazione ad intervalli di 1 – 3 giorni.

    Tetania ipocalcemica

    Adulti: la dose iniziale raccomandata è di 2,25–8 mmol (4,5– 16 mEq) di calcio. Ripetere la somministrazione fino al raggiungimento della risposta.

    Iperpotassiemia

    Adulti: la dose iniziale raccomandata è di 1,12–7 mmol (2,25–14 mEq) di calcio. Se necessario, la dose può essere ripetuta dopo 1–2 minuti. Durante la somministrazione è necessario monitorare l’ECG.

    Intossicazione da magnesio

    Adulti: la dose raccomandata è di 3,5 mmol (7mEq) di calcio. Ripetere la somministrazione soltanto se il quadro clinico non migliora.

    Rianimazione cardiaca

    Adulti:

    a) somministrazione endovenosa: la dose raccomandata di calcio è di 0,054 – 0,109 mmol (0,109 – 0,218 mEq) per kg di peso corporeo o di 3,5 – 7 mmol (7 – 14 mEq) di calcio. Se necessario, ripetere la somministrazione ad intervalli di 10 minuti;

    b) somministrazione intraventricolare: la dose raccomandata è di 1,35 – 2,7 mmol (2,7 – 5,4 mEq) di calcio.

    Bambini: la dose raccomandata di calcio è di 0,136 mmol (0,272 mEq) per kg di peso corporeo (il calcio cloruro presenta una migliore biodisponibilità di calcio rispetto al calcio gluconato). La somministrazione lenta in una vena centrale è da preferire, tuttavia anche la somministrazione intraossea è considerata accettabile.

    Pazienti con insufficienza renale

    Nei pazienti con insufficienza renale grave che hanno una clearance della creatinina al di sotto di 25ml/min, potrebbero essere necessari aggiustamenti del dosaggio in base ai livelli sierici del calcio.

    Controindicazioni
  • ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti
  • ipercalcemia
  • ipercalciuria
  • patologie renali
  • fibrillazione ventricolare
  • aritmie
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    Interazioni
  • calcio
  • diuretici tiazidici
  • glicosidi cardioattivi
  • digitalici
  • digossina
  • digitossina
  • verapamil
  • antipertensivo
  • magnesio
  • tubocurarina
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    Avvertenze

    Il calcio cloruro deve essere usato con molta cautela nei pazienti:

    • con patologie renali

    • con patologie cardiache

    • che hanno ricevuto una trasfusione di sangue in quanto le concentrazioni di ioni calcio possono risultare diverse da quelle previste.

    Poiché il calcio cloruro è un acidificante, è necessario usare cautela nel caso venga somministrato in condizioni quali patologie renali, cuore polmonare, acidosi respiratoria o insufficienza respiratoria, in cui l’acidificazione può aggravare il quadro clinico.

    Inoltre, occorre usare cautela nelle condizioni in cui si può verificare un aumento del rischio di ipercalcemia, come insufficienza renale cronica, disidratazione o sbilancio elettrolitico.

    Poiché i sali di calcio possono aumentare il rischio di aritmie, si deve prestare attenzione nel prolungare la somministrazione di calcio cloruro in pazienti con patologie cardiache.

    E’ fondamentale il monitoraggio dell’elettrocardiogramma e del bilancio dei fluidi e degli elettroliti.

    Occorre monitorare attentamente i livelli sierici di calcio durante la terapia per controllare che questi non eccedano.

    Occorre anche monitorare le concentrazioni di calcio nelle urine per evitare ipercalciuria, poiché l’ipercalciuria può tramutarsi in ipercalcemia.

    I dati di sicurezza e efficacia del farmaco nei bambini sono scarsi.

    Non iniettare la soluzione concentrata come tale, ma solo dopo opportuna diluizione. La soluzione deve essere limpida, incolore e priva di particelle visibili.

    La somministrazione deve avvenire lentamente e attraverso una grande vena ad una velocità non superiore a 0,35 – 0,7 mmol/min, in modo da evitare eventuali danni alle vene e per prevenire il raggiungimento di alte concentrazioni di calcio nel cuore che possono causare una sincope. Se il paziente manifesta dolore, occorre interrompere la somministrazione.

    E’ preferibile evitare la somministrazione diretta nei tessuti cardiaci.

    La somministrazione di calcio cloruro può causare vasodilatazione con conseguente abbassamento della pressione sanguigna.

    La soluzione di calcio cloruro è irritante e, pertanto, non deve essere somministrata per via intramuscolare o sottocutanea o nel tessuto peri–vascolare in quanto può verificarsi necrosi dei tessuti.

    Informazioni importanti su alcuni eccipienti: vedere paragrafo 6.1

    Gravidanza

    Gravidanza

    Gli studi su animali sono insufficienti per evidenziare gli effetti sulla gravidanza, sullo sviluppo embrionale, sul parto e sullo sviluppo post–natale. Il rischio potenziale per gli esseri umani non è noto.

    Il calcio cloruro non deve essere usato durante la gravidanza, se non in caso di assoluta necessità.

    Nella valutazione del rapporto rischio/beneficio occorre considerare che il calcio cloruro è usato anche come salvavita nelle emergenze cardiache.

    Allattamento

    Seppure il calcio sia un normale costituente del latte materno, non è noto se il calcio cloruro venga escreto nel latte materno. Pertanto, il calcio cloruro non deve essere usato durante l’allattamento, se non in caso di assoluta necessità.

    Effetti Collaterali

    Di seguito sono riportati gli effetti indesiderati del calcio cloruro, organizzati secondo la classificazione sistemica organica MedDRA. Non sono disponibili dati sufficienti per stabilire la frequenza dei singoli effetto elencati.

    Alcuni effetti indesiderati riportati di seguito si sono manifestati in caso di non adeguata somministrazione del farmaco, ad esempio somministrazione troppo veloce o via di somministrazione diversa da quella endovenosa.

    Patologie cardiache e vascolari

    Vasodilatazione, ipotensione, bradicardia, aritmie, sincope, arresto cardiaco, vampate, ipertensione, fibrillazione ventricolare.

    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

    Stravaso necrosi tissutale, formazione di ascessi, calcificazione cutanea, infezioni nella sede di iniezione, trombosi venosa, flebite, rossore, rush, dolore, febbre.

    Disturbi del metabolismo e della nutrizione

    Ipercalcemia, sindrome di Burnett (sindrome latte–alcali).

    Patologie gastrointestinali

    Irritazione gastrointestinale, stipsi, sapore metallico, sapore calcareo, nausea, vomito.

    Patologie renali e urinarie

    Poliuria.

    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

    Dolore addominale, pneumotorace.

    Patologie del sistema nervoso

    Disturbi mentali.

    Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo

    Debolezza muscolare.

    Eccipienti

    Acqua per preparazioni iniettabili.

    Conservazione

    Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.

    Non usare il medicinale se la soluzione non si presenta limpida, incolore o se contiene particelle.

    Non congelare. La data di scadenza si riferisce al prodotto in confezionamento integro, correttamente conservato. Non usare oltre tale data.