Betmiga (Astellas pharma spa)

Compresse rp 30cpr 25mg rp

Principio attivo:Mirabegron
Gruppo terapeutico:Urologici
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:Cn
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • incontinenza da urgenza
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    Posologia

    Posologia

    Adulti (compresi pazienti anziani)

    La dose raccomandata è di 50 mg una volta al giorno assunto con o senza cibo.

    Popolazioni speciali

    Compromissione renale ed epatica

    Betmiga non è stato studiato in pazienti con malattia renale in fase terminale (GFR < 15 mL/min/1,73m² o pazienti che hanno necessità di emodialisi) o grave compromissione epatica (Classe C di Child–Pugh) e quindi non è raccomandato l’uso in queste popolazioni di pazienti (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).

    La seguente tabella fornisce raccomandazioni per le dosi giornaliere in pazienti con compromissione epatica o renale in presenza o in assenza di potenti inibitori del CYP3A (vedere paragrafi 4.4, 4.5 e 5.2).

      Potenti inibitori del CYP3A (3)
    In assenza di inibitore Con inibitore
    Compromissione renale ( 1) Lieve 50 mg 25 mg
    Moderata 50 mg 25 mg
      Grave 25 mg Non raccomandato
    Compromissione epatica(2) Lieve 50 mg 25 mg
      Moderata 25 mg Non raccomandato

    1. Lieve: velocità di filtrazione glomerulare (glomerular filtartion rate – GFR) da 60 a 89 mL/min/1,73m²; moderata: GFR da 30 a 59 mL/min/1,73m²; grave: GFR da 15 a 29 mL/min/1,73m².

    2. Lieve: Classe A di Child–Pugh; Moderata: Classe B di Child–Pugh.

    3. Per i potenti inibitori del CYP3A vedere paragrafo 4.5.

    Sesso

    Non è necessario un aggiustamento della dose in base al sesso.

    Popolazione pediatrica

    La sicurezza e l’efficacia di mirabegron nei bambini di età inferiore ai 18 anni non sono state ancora stabilite.

    Non ci sono dati disponibili.

    Modo di somministrazione

    La compressa deve essere assunta una volta al giorno, con liquidi, ingerita intera e non deve essere masticata, divisa o spezzata.

    Controindicazioni
  • ipersensibilità al principio attivo
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    Interazioni
  • noto
  • prevista
  • interazione
  • metoprololo
  • metformina
  • previste
  • ketoconazolo
  • itraconazolo
  • ritonavir
  • claritromicina
  • induttori enzimatici
  • rifampicina
  • dopo
  • desipramina
  • antiaritmici
  • propafenone
  • antidepressivi triciclici
  • imipramina
  • digossina
  • state osservate interazioni
  • warfarina
  • contraccettivi orali
  • etinilestradiolo
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    Avvertenze

    Compromissione renale

    Betmiga non è stato studiato in pazienti con malattia renale all’ultimo stadio (GFR < 15 mL/min/1,73m² o in pazienti che richiedono emodialisi) e quindi non ne è raccomandato l’uso in questa popolazione di pazienti. I dati in pazienti con grave compromissione renale (GFR da 15 fino a 29 mL/min/1,73 m²) sono limitati; in base a studi di farmacocinetica (vedere paragrafo 5.2) in questa popolazione è raccomandabile una riduzione della dose a 25 mg. L’uso di Betmiga non è raccomandato in pazienti con grave compromissione renale (GFR da 15 a 29 mL/min/1,73 m²) che ricevono contemporaneamente potenti inibitori del CYP3A (vedere paragrafo 4.5).

    Compromissione epatica

    Betmiga non è stato studiato in pazienti con grave compromissione epatica (Classe C di Child–Pugh) e quindi non ne è raccomandato l’uso in questa popolazione di pazienti. L’uso di Betmiga non è raccomandato in pazienti con moderata compromissione renale (Classe B di Child–Pugh) che ricevono contemporaneamente potenti inibitori del CYP3A (vedere paragrafo 4.5).

    Ipertensione

    Betmiga non è stato valutato in pazienti con ipertensione grave non controllata (pressione arteriosa sistolica ≥ 180 mmHg e/o pressione arteriosa diastolica ≥ 110 mmHg); quindi, l’uso in questi pazienti non è raccomandato. In pazienti con ipertensione al secondo stadio (pressione arteriosa sistolica ≥ 160 mmHg e/o pressione arteriosa diastolica ≥ 100 mmHg) vi sono dati limitati.

    Pazienti con prolungamento dell’intervallo QT congenito o acquisito

    Nel corso di studi clinici, la somministrazione di Betmiga alle dosi terapeutiche non ha causato un prolungamento dell’intervallo QT clinicamente rilevante (vedere paragrafo 5.1). D’altronde, negli studi non sono stati inclusi pazienti con anamnesi di prolungamento dell’intervallo QT o pazienti che stanno assumendo medicinali noti per prolungare l’intervallo QT,quindi l’effetto di mirabegron in questi pazienti non è noto. Deve essere usata cautela quando mirabegron viene somministrato a questi pazienti.

    Pazienti con ostruzione cervico uretrale che assumono farmaci antimuscarinici per l’OAB

    Nel postmarketing, in pazienti che assumono mirabegron, sono stati riportati casi di ritenzione urinaria in soggetti con ostruzione cervico uretrale (bladder outlet obstruction – BOO) e in soggetti che assumono farmaci antimuscarinici per il trattamento dell’OAB. Uno studio clinico controllato di safety in pazienti con BOO non ha dimostrato l’aumento di ritenzione urinaria in pazienti trattati con Betmiga; d’altra parte tuttavia, Betmiga deve essere somministrato con cautela in pazienti con BOO clinicamente significativa. Betmiga deve essere somministrato con cautela anche in pazienti che assumono farmaci antimuscarinici per il trattamento dell’OAB.

    Gravidanza

    Gravidanza

    I dati relativi all’uso di Betmiga in donne in gravidanza sono in numero limitato. Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Betmiga non è raccomandato durante la gravidanza e in donne in età fertile che non usano misure contraccettive.

    Allattamento

    Mirabegron viene escreto nel latte dei roditori, è quindi prevedibile che sia presente nel latte umano (vedere paragrafo 5.3). Non sono stati condotti studi per verificare l’impatto di mirabegron sulla produzione di latte negli esseri umani, la sua presenza nel latte materno o il suo effetto sui bambini allattati al seno. Betmiga non deve essere somministrato durante l’allattamento al seno.

    Fertilità

    Non sono stati osservati effetti correlati al trattamento con mirabegron sulla fertilità negli animali (vedere paragrafo 5.3). L’effetto di mirabegron sulla fertilità umana non è stato stabilito.

    Effetti Collaterali

    Riassunto del profilo di sicurezza

    La sicurezza di Betmiga è stata valutata in 8.433 pazienti con OAB, dei quali 5.648 avevano ricevuto almeno una dose di mirabegron nel corso delle fasi 2/3 del programma clinico, e 622 pazienti avevano ricevuto Betmiga per almeno 1 anno (365 giorni). Nei tre studi di fase 3, in doppio cieco verso placebo, della durata di 12 settimane, l’88% dei pazienti aveva completato il trattamento con Betmiga e il 4% lo aveva interrotto a causa di eventi avversi. Gran parte delle reazioni era di entità da lieve a moderata.

    Le reazioni avverse più comuni riportate in pazienti trattati con Betmiga 50 mg nel corso dei tre studi di fase 3, in doppio cieco verso placebo, della durata di 12 settimane sono state tachicardia e infezioni del tratto urinario. La frequenza della tachicardia è stata 1,2% nei pazienti che avevano ricevuto Betmiga 50 mg. La tachicardia ha causato la sospensione del trattamento nello 0,1% dei pazienti che avevano ricevuto Betmiga 50 mg. La frequenza delle infezioni alle vie urinarie è stata 2,9% nei pazienti che avevano ricevuto Betmiga 50 mg. Le infezioni alle vie urinarie non hanno causato la sospensione del trattamento in nessuno dei pazienti che avevano ricevuto Betmiga 50 mg. Tra le reazioni avverse gravi erano comprese le fibrillazioni atriali (0,2%).

    Le reazioni avverse osservate durante uno studio di 1 anno (lungo termine) verso principio attivo (antagonista muscarinico) sono state simili per tipo e gravità a quelle osservate nei tre studi di fase 3, in doppio cieco verso placebo, della durata di 12 settimane.

    Tabella delle reazioni avverse

    La tabella sottostante elenca le reazioni avverse osservate nel corso dei tre studi di fase 3, in doppio cieco verso placebo, della durata di 12 settimane.

    La frequenza delle reazioni avverse è definita come segue: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000). All’interno dello stesso gruppo di frequenza, le reazioni avverse sono elencate in ordine descrescente di gravità.

    Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA Comune Non comune Raro
    Infezioni ed infestazioni Infezione del tratto urinario Infezione vaginale, Cistite  
    Patologie dell’occhio     Edema della palpebra
    Patologie cardiache Tachicardia Palpitazione, Fibrillazione atriale  
    Patologie gastrointestinali Nausea* Dispepsia, Gastrite Edema delle labbra
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo   Orticaria, Rash, Rash maculare, Rash papulare, Prurito Vasculite leucocitoclastica, Porpora, Angioedema*
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo   Gonfiore delle articolazioni  
    Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella   Prurito vulvovaginale  
    Esami diagnostici   Aumento della pressione arteriosa, Aumento delle GGT, Aumento delle AST Aumento delle ALT  

    *osservato nel corso dell’esperienza post–marketing

    Segnalazione delle reazioni avverse sospette

    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’Allegato V.

    Eccipienti

    Nucleo delle compresse

    Macrogol

    Idrossipropilcellulosa

    Butilidrossitoluene

    Magnesio stearato

    Rivestimento

    Ipromellosa

    Macrogol

    Ossido di ferro giallo (E172)

    Ossido di ferro rosso (E172)

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.