Il trattamento deve essere iniziato sotto la supervisione di un medico esperto nel trattamento della malattia.
Posologia
Adulti: la dose raccomandata per il trattamento delle forme recidivanti di SM è di 30 mcg (0,5 ml di soluzione), somministrati tramite iniezione intramuscolare (i.m.) una volta alla settimana (vedere paragrafo 6.6). Nessun ulteriore beneficio è stato dimostrato somministrando una dose più elevata (60 mcg ) una volta a settimana.
Titolazione: per aiutare i pazienti a ridurre l’incidenza e la severità dei sintomi simil–influenzali (vedere paragrafo 4.8), all’inizio della terapia può essere effettuata la titolazione.
La titolazione può essere ottenuta, sia con BIOSET che con la siringa preriempita, iniziando la terapia con incrementi settimanali di ¼ di dose fino a raggiungere la dose intera (30 mcg /settimana) entro la quarta settimana.
Uno schema alternativo di titolazione può essere ottenuto iniziando la terapia con approssimativamente ½ dose di AVONEX una volta a settimana prima di raggiungere la dose intera. Per ottenere un’adeguata efficacia della terapia, dopo il periodo iniziale di titolazione deve essere raggiunta e mantenuta una dose di 30 mcg a settimana.
Una volta che la dose intera è stata raggiunta, i pazienti possono iniziare ad utilizzare AVONEX PEN.
Prima dell’iniezione e per altre 24 ore dopo ciascuna iniezione, è consigliato un analgesico antipiretico per diminuire i sintomi simil–influenzali associati con la somministrazione di AVONEX. Questi sintomi sono di norma presenti durante i primi mesi di trattamento.
Popolazione pediatrica: la sicurezza e l’efficacia di AVONEX negli adolescenti di età compresa tra 12 e 16 anni non sono state ancora stabilite. I dati al momento disponibili sono riportati nei paragrafi 4.8 e 5.1, ma non può essere fatta alcuna raccomandazione sulla posologia.
La sicurezza e l’efficacia di AVONEX nei bambini di età inferiore ai 12 anni non sono state ancora stabilite. Non vi sono dati disponibili.
Anziani: gli studi clinici non hanno incluso un numero sufficiente di pazienti di età pari o superiore a 65 anni da potere determinare se questi rispondano in maniera diversa rispetto ai soggetti più giovani. Tuttavia, sulla base della modalità di clearance del principio attivo, non vi è alcuna ragione teorica per cui sia necessario un aggiustamento del dosaggio nei pazienti anziani.
Modo di somministrazione
Attualmente non è noto per quanto tempo il paziente debba essere trattato. I pazienti devono essere valutati clinicamente dopo due anni di trattamento e la decisione per un trattamento a più lungo termine va presa su base individuale dal medico curante. Il trattamento deve essere interrotto se il paziente sviluppa una SM cronica progressiva.
AVONEX PEN è una penna preriempita, monouso, che deve essere utilizzata soltanto dopo che il paziente è stato adeguatamente formato.
Il sito raccomandato per l’iniezione intramuscolare, quando si utilizza AVONEX PEN, è il muscolo esterno della parte superiore della coscia. Il sito dell’iniezione deve essere cambiato ogni settimana.
Per la somministrazione di AVONEX con AVONEX PEN, attenersi alle istruzioni fornite nel foglio illustrativo.
AVONEX deve essere somministrato con prudenza ai pazienti con sindrome depressiva o altri disturbi dell’umore in atto o pregressi, in particolare ai pazienti con precedenti di ideazione suicidaria (vedere paragrafo 4.3). È noto che la depressione e l’ideazione suicidaria sono condizioni che si verificano conuna maggiore frequenza nei pazienti affetti da sclerosi multipla ed in associazione all’uso dell’interferone. I pazienti devono essere avvertiti di riferire immediatamente qualunque sintomo di depressione e/o ideazione suicidaria al loro medico curante.
I pazienti con segni di depressione devono essere strettamente monitorati durante la terapia e trattati in modo appropriato. La sospensione della terapia con AVONEX deve essere presa in considerazione (vedere anche paragrafi 4.3 e 4.8).
AVONEX deve essere somministrato con prudenza ai pazienti con anamnesi di crisi convulsive ed in quelli trattati con farmaci antiepilettici, specialmente se la loro epilessia non è adeguatamente controllata dagli antiepilettici (vedere paragrafi 4.5 e 4.8).
Deve essere usata cautela e va preso in considerazione uno stretto monitoraggio quando si somministri AVONEX a pazienti con severa insufficienza renale ed epatica ed a pazienti con severa mielosoppressione.
Microangiopatia trombotica (TMA): sono stati segnalati casi di TMA, che si manifesta come porpora trombotica trombocitopenica (TTP) o sindrome emolitico uremica (HUS), compresi casi fatali con prodotti a base di interferone–beta. Gli eventi sono stati segnalati in tempi diversi nel corso del trattamento e possono manifestarsi da diverse settimane a diversi anni dopo l’inizio del trattamento con interferone–beta. Le caratteristiche cliniche iniziali comprendono trombocitopenia, ipertensione di nuova insorgenza, febbre, sintomi a carico del sistema nervoso centrale (ad es. confusione, paresi) e funzione renale compromessa. I risultati di laboratorio che suggeriscono la presenza di TMA comprendono la riduzione delle conte piastriniche, l’aumento della lattato–deidrogenasi (LDH) nel siero dovuto a emolisi e la presenza di schistociti (frammentazione degli eritrociti) su uno striscio ematico. Di conseguenza, se si osservano le caratteristiche cliniche della TMA, si raccomanda l’effettuazione di ulteriori esami dei livelli delle piastrine nel sangue, della LDH nel siero, degli strisci ematici e della funzione renale. Nel caso di diagnosi di TMA, è necessario un trattamento tempestivo (considerando lo scambio plasmatico) ed è raccomandata l’interruzione immediata di Avonex.
Sindrome nefrosica âE.“ Durante il trattamento con prodotti a base di interferone beta sono stati segnalati casi di sindrome nefrosica con diverse nefropatiesottostanti, tra cui la glomerulosclerosi focale segmentaria collassante (collapsing focal segmental glomerulosclerosis, FSGS), la malattia a lesioni minime (minimal change disease, MCD), la glomerulonefrite membrano–proliferativa (membranoproliferative glomerulonephritis, MPGN) e la glomerulopatia membranosa (membranous glomerulopathy, MGN). Gli eventi sono stati segnalati in tempi diversi nel corso del trattamento e possono manifestarsi dopo diversi anni di trattamento con interferone beta. Si raccomanda il monitoraggio periodico dei segni o sintomi precoci, quali ad esempio edema, proteinuria e compromessione funzione renale, in particolare nei pazienti a maggiore rischio di malattia renale. La sindrome nefrosica deve essere trattata tempestivamente e deve essere presa in considerazione l’eventuale interruzione del trattamento con AVONEX.
Dopo la commercializzazione, sono stati segnalati casi di danno epatico, inclusi elevati livelli degli enzimi epatici nel siero, epatite, epatite autoimmune ed insufficienza epatica associati all’uso di interferone beta (vedere paragrafo 4.8). In alcuni casi, tali reazioni si sono verificate in presenza di altri medicinali che sono stati associati a danno epatico. Il potenziale di effetti aggiuntivi provocati dalla somministrazione di più medicinali o da altri agenti epatotossici (ad esempio alcol), non è stato determinato. I pazienti devono essere monitorati per segni di danno epatico ed è necessario usare cautela durante l’uso di interferoni contemporaneamente ad altri medicinali associati a danno epatico.
I pazienti con malattie cardiache quali l’angina, l’insufficienza cardiaca congestizia o l’aritmia devono essere monitorati strettamente per il peggioramento delle loro condizioni cliniche durante il trattamento con AVONEX. I sintomi simil–influenzali associati alla terapia con AVONEX possono risultare stressanti per i pazienti con associate disfunzioni cardiache.
Anormalità nei dati di laboratorio si possono manifestare con l’uso degli interferoni. Perciò, oltre a quegli esami di laboratorio normalmente richiesti per il monitoraggio di pazienti con SM, durante la terapia con AVONEX si raccomanda di eseguire conte complete e differenziali di leucociti, conta piastrinica ed esami del sangue comprendenti i test di funzionalità epatica. I pazienti con mielosoppressione possono richiedere un monitoraggio più intensivo degli emocromi, con conte differenziali e conta piastrinica.
I pazienti possono sviluppare anticorpi verso AVONEX. Gli anticorpi di alcuni di questi pazienti riducono l’attività dell’interferone beta–1a in vitro (anticorpi neutralizzanti). Gli anticorpi neutralizzanti sono associati ad una riduzione in vivo degli effetti biologici di AVONEX e potenzialmente possono essere associati ad una riduzione dell’efficacia clinica. È stimato che il plateau di incidenza di formazione degli anticorpi neutralizzanti viene raggiunto dopo 12 mesi di trattamento. Recenti studi clinici eseguiti su pazienti trattati fino a tre anni con AVONEX suggeriscono che approssimativamente dal 5% all’8% di essi sviluppa anticorpi neutralizzanti.
L’uso di vari metodi per determinare gli anticorpi sierici all’interferone limita la capacità di comparare l’antigenicità tra differenti prodotti.
Gravidanza
Esistono dati limitati sull’uso di AVONEX in gravidanza. I dati disponibili indicano un possibile aumentato rischio di aborto spontaneo. L’inizio del trattamento è controindicato in gravidanza (vedere paragrafo 4.3).
Le donne in età fertile devono adottare metodi contraccettivi adeguati. Le pazienti che rimangono gravide e quelle che programmano una gravidanza durante la terapia con AVONEX devono essere informate sui rischi potenziali e la sospensione della terapia con AVONEX deve essere presa in considerazione (vedere paragrafo 5.3). Nelle pazienti con un’elevata incidenza di recidive prima dell’inizio della terapia, occorre valutare il rischio di una recidiva seria in seguito alla sospensione di AVONEX a causa di una gravidanza rispetto ad un possibile aumentato rischio di aborto spontaneo.
Allattamento
Non è noto se AVONEX sia escreto nel latte materno. A causa della possibilità di reazioni avverse gravi nei bambini allattati al seno, occorre decidere se sospendere l’allattamento al seno o la terapia con AVONEX.
Fertilità
Sono stati condotti studi, con una forma correlata di interferone beta–1a, di fertilità e di sviluppo nelle scimmie Rhesus. A dosi molto alte sono stati osservati effetti anovulatori e abortivi negli animali in studio (vedere paragrafo 5.3).
Non sono disponibili informazioni sugli effetti dell’interferone beta–1a sulla fertilità maschile.
L’incidenza più elevata di reazioni avverse associate con la terapia con AVONEX è correlata ai sintomi simil–influenzali. I sintomi simil–influenzali più comunemente riportati sono: dolori muscolari, febbre, brividi, sudorazione, astenia, mal di testa e nausea. La titolazione di AVONEX all’inizio della terapia ha dimostrato una riduzione nella severità e nell’incidenza dei sintomi simil–influenzali. I sintomi simil–influenzali tendono ad essere più evidenti all’inizio della terapia e diventano meno frequenti con la prosecuzione del trattamento.
Dopo l’iniezione del prodotto, possono manifestarsi sintomi neurologici transitori, che possono sembrare simili ad un’esacerbazione della SM. In qualsiasi momento del trattamento possono insorgere episodi transitori di ipertonia e/o severa debolezza muscolare che impediscono movimenti volontari. Questi episodi sono di durata limitata, temporalmente correlati alle iniezioni e possono ripresentarsi dopo successive iniezioni. In alcuni casi questi sintomi sono associati ai sintomi simil–influenzali.
Le frequenze delle reazioni avverse osservate sono espresse in pazienti–anni, secondo le seguenti categorie:
Molto comune (≥1/10 anni–paziente);
Comune (≥1/100, <1/10 anni–paziente);
Non comune (≥1/1.000, <1/100 anni–paziente);
Raro (≥1/10.000, <1/1.000 anni–paziente);
Molto raro (<1/10.000 anni–paziente);
Non nota (la frequenza non puo essere definita sulla base dei dati disponibili).
L’indice tempo–paziente rappresenta la somma delle singole unità di tempo in cui il paziente dello studio è stato esposto ad AVONEX prima di manifestare la reazione avversa. Ad esempio, 100 anni–persona può indicare 100 pazienti trattati per un anno oppure 200 pazienti trattati per metà anno.
Nella seguente tabella sono riportate le reazioni avverse rilevate tramite studi (studi clinici ed osservazionali, con un periodo di follow–up compreso fra due e sei anni) e altre reazioni avverse identificate attraverso segnalazioni spontanee degli utilizzatori, con frequenza imprecisata.
All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.
Esami diagnostici | |
comune | diminuzione dei valori della conta dei linfociti, dei leucociti, dei neutrofili, dell’ematocrito, aumento dei valori ematici del potassio e dell’azoto ureico |
non comune | diminuzione della conta delle piastrine |
non nota | diminuzione o aumento del peso corporeo, anomalie nei test di funzionalità epatica |
Patologie cardiache | |
non nota | cardiomiopatia, insufficienza cardiaca congestizia (vedere paragrafo 4.4), palpitazioni, aritmia, tachicardia |
Patologie del sistema emolinfopoietico | |
non nota | pancitopenia, trombocitopenia |
raro | microangiopatia trombotica, comprendente porpora trombotica trombocitopenica/sindrome emolitico uremica.* |
Patologie del sistema nervoso | |
molto comune | cefalea² |
comune | ipoestesia, spasticità muscolare |
non nota | sintomi neurologici, sincope³, ipertonia, capogiro, parestesia, convulsioni, emicrania |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | |
comune | rinorrea |
raro | dispnea |
non nota | ipertensione arteriosa polmonare† |
Patologie gastrointestinali | |
comune | vomito, diarrea, nausea² |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | |
comune | eruzione cutanea, aumento della sudorazione, ecchimosi |
non comune | alopecia |
non nota | edema angioneurotico, prurito, esantema vescicolare, orticaria, peggioramento della psoriasi |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | |
comune | crampi muscolari, dolore cervicale, mialgia², artralgia, dolore alle estremità, mal di schiena, rigidità muscolare, rigidità muscolo–scheletrica |
non nota | lupus eritematoso sistemico, debolezza muscolare, artrite |
Patologie renali e urinarie | |
raro | sindrome nefrosica, glomerulosclerosi (vedere paragrafo 4.4 ’Avvertenze speciali e precauzioni di impiego’) |
Patologie endocrine | |
non nota | ipotiroidismo, ipertiroidismo |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | |
comune | anoressia |
Infezioni e infestazioni | |
non nota | ascesso nel sito di iniezione¹ |
Patologie vascolari | |
comune | vampate |
non nota | vasodilatazione |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | |
molto comune | sintomi simil–influenzali, piressia², brividi², sudorazione² |
comune | dolore nel sito d’iniezione, eritema nel sito d’iniezione, ecchimosi nel sito d’iniezione, astenia², dolore, senso di affaticamento², malessere, sudorazione notturna |
non comune | senso di bruciore nel sito d’iniezione |
non nota | reazione nel sito d’iniezione, infiammazione nel sito d’iniezione, cellulite nel sito d’iniezione¹, necrosi nel sito d’iniezione, sanguinamento nel sito d’iniezione, dolore toracico |
Disturbi del sistema immunitario | |
non nota | reazione anafilattica, shock anafilattico, reazioni d’ipersensibilità (angioedema, dispnea, orticaria, eruzione cutanea, esantema pruriginoso) |
Patologie epatobiliari | |
non nota | insufficienza epatica, (vedere paragrafo 4.4) epatite, epatite autoimmune |
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | |
non comune | metrorragia, menorragia |
Disturbi psichiatrici | |
comune | depressione (vedere paragrafo 4.4), insonnia |
non nota | suicidio, psicosi, ansia, confusione, labilità emotiva |
*Effetto di classe per i prodotti a base di interferone–beta (vedere paragrafo 4.4)
†Effetto di classe per i medicinali contenenti interferone, vedere di seguito Ipertensione arteriosa polmonare.
¹Sono state segnalate reazioni a carico del sito d’iniezione, che comprendono dolore, infiammazione e casi molto rari di ascesso o di cellulite che possono richiedere un intervento chirurgico.
²La frequenza della manifestazione è più elevata all’inizio della terapia.
³Dopo un’iniezione di AVONEX è possibile che si verifichi un episodio di sincope, ma generalmente si tratta di un episodio isolato che di norma si presenta all’inizio della terapia e non si ripete con le iniezioni successive.
Ipertensione arteriosa polmonare
Casi di ipertensione arteriosa polmonare (IAP) sono stati segnalati con i medicinali contenenti interferone beta. Gli eventi sono stati segnalati in tempi diversi, anche diversi anni dopo l’inizio del trattamento con interferone beta.
Popolazione pediatrica
I pochi dati pubblicati suggeriscono che il profilo di sicurezza negli adolescenti di età compresa tra 12 e 16 anni, che ricevono AVONEX 30 mcg per via intramuscolare (IM) una volta alla settimana, è simile a quello osservato negli adulti.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite l’Agenzia Italiana del Farmaco. Sito web: http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
Sodio acetato triidrato
Acido acetico glaciale
Arginina cloridrato
Polisorbato 20
Acqua per preparazioni iniettabili
Conservare in frigorifero (2°C – 8°C)
NON CONGELARE.
AVONEX PEN contiene una siringa preriempita di AVONEX e deve essere conservata in frigorifero.
Qualora non fosse disponibile un frigorifero, AVONEX PEN può essere conservato a temperatura ambiente (tra 15°C e 30°C) per un massimo di una settimana.
Conservare AVONEX PEN nella confezione originale, per proteggere il medicinale dalla luce (vedere paragrafo 6.5).