Amoxicillina ac cla teva (Teva italia srl)

Soluzione iniettabile polv iv1g+

Principio attivo:Amoxicillina sodica/potassio clavulanato
Gruppo terapeutico:Antibatterici beta-lattamici, penicilline
Tipo di farmaco:Farmaco generico
Rimborsabilità:H
Ricetta:Osp - uso ospedaliero
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • infezioni
  • mastoiditi
  • ascessi
  • sinusiti
  • bronchiti croniche
  • polmonite
  • cellulite
  • ascesso
  • celluliti
  • osteomielite
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    Posologia

    Le dosi sono espresse in termini di contenuto di amoxicillina/acido clavulanico tranne quando le dosi sono definite nei termini di un singolo componente.

    La dose di amoxicillina/acido clavulanico che viene scelta per il trattamento di ogni singola infezione deve tenere conto di:

    – Patogeni attesi e loro probabile suscettibilità agli agenti antibatterici (vedere Paragrafo 4.4)

    – Gravità e sito dell’infezione

    – Età, peso e funzionalità renale del paziente, come descritto di seguito.

    L’uso di formulazioni alternative di amoxicillina/acido clavulanico (ad esempio quelle che forniscono dosi più alte di amoxicillina e/o di differenti rapporti di amoxicillina – acido clavulanico) deve essere considerato come necessario (vedere Paragrafi 4.4 e 5.1).

    Quando viene somministrato come raccomandato di seguito, amoxicillina/acido clavulanico polvere per soluzione per infusione ed iniettabile fornisce giornalmente 3000 mg di amoxicillina e 600 mg di acido clavulanico. Se si considera necessario aumentare la dose giornaliera di amoxicillina, si raccomanda di identificare un’altra formulazione di amoxicillina/acido clavulanico per evitare la somministrazione di dosi elevate non necessarie di acido clavulanico. La durata della terapia deve essere definita in base alla risposta del paziente. Alcune infezioni (ad esempio le osteomieliti) richiedono periodi di trattamento più lunghi. Il trattamento non deve essere proseguito oltre 14 giorni senza un controllo medico (vedere Paragrafo 4.4 relativo alla terapia prolungata).

    Si devono tenere in considerazione le linee–guida locali sulle appropriate frequenze di somministrazione di amoxicillina/acido clavulanico.

    Adulti e bambini di peso ≥ 40 kg:

    Per il trattamento delle infezioni come indicato nel Paragrafo 4.1: 1000 mg/200 mg ogni 8 ore.

    Per profilassi chirurgica Per operazioni inferiori ad 1 ora, la dose di amoxicillina/acido clavulanico raccomandata è da 1000 mg/200 mg a 2000 mg/200 mg indotta con anestesia. (La dose di 2000 mg/200 mg può essere raggiunta usando una formulazione alternativa di amoxicillina/acido clavulanico).
    Per operazioni superiori ad 1 ora, la dose di amoxicillina/acido clavulanico raccomandata è da 1000 mg/200 mg a 2000 mg/200 mg indotta con anestesia, fino a 3 dosi di 1000 mg/200 mg in 24 ore.
    Chiari segnali clinici di infezione durante l’operazione richiederanno normale corso di terapia endovena o orale post–operatoria.

    Bambini di peso < 40 kg

    Dosi raccomandate:

    Bambini di età ≥ 3 mesi: 25 mg/5 mg per kg ogni 8 ore.

    Bambini di età inferiore ai 3 mesi o di peso inferiore a 4 kg: 25 mg/5 mg per kg ogni 12 ore.

    Anziani

    Non si considera necessario un aggiustamento del dosaggio.

    Insufficienza renale

    Gli aggiustamenti del dosaggio si basano sul livello massimo raccomandato di amoxicillina. Non è richiesto un aggiustamento della dose nei pazienti con clearance della creatinina (ClCr) maggiore di 30 ml/min.

    Adulti e bambini di peso ≥ 40 kg

    ClCr: 10–30 ml/min dose iniziale di 1000 mg/200 mg seguita da 500 mg/100 mg somministrati due volte al giorno
    ClCr < 10 ml/min dose iniziale di 1000 mg/200 mg seguita da 500 mg/100 mg somministrati ogni 24 ore
    Emodialisi dose iniziale di 1000 mg/200 mg seguita da 500 mg/100 mg somministrati ogni 24 ore, con ulteriore dose da 500 mg/100 mg alla fine della dialisi (in quanto le concentrazioni sieriche sia di amoxicillina che di acido clavulanico sono diminuite)

    Bambini di peso < 40 kg

    ClCr: 10–30 ml/min 25 mg/5 mg per kg somministrati ogni 12 ore
    ClCr < 10 ml/min 25 mg/5 mg per kg somministrati ogni 24 ore
    Emodialisi 25 mg/5 mg per kg somministrati ogni 24 ore, con ulteriore dose di 12,5 mg/2,5 mg per kg alla fine della dialisi (in quanto le concentrazioni sieriche sia di amoxicillina che di acido clavulanico sono diminuite).

    Insufficienza epatica

    Dosare con cautela e monitorare la funzionalità epatica ad intervalli regolari (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).

    MODALITÀ DI SOMMINISTRAZIONE:

    Amoxicillina/Acido clavulanico Teva è per uso endovenoso.

    Amoxicillina/Acido clavulanico Teva deve essere somministrato o con iniezione endovenosa lenta per un periodo da 3 a 4 minuti direttamente in vena oppure via flebo o infusione tra i 30 e 40 minuti. Amoxicillina/Acido clavulanico Teva non è adatto per somministrazioni intramuscolari.

    Ai bambini di età inferiore ai 3 mesi amoxicillina/acido clavulanico dovrebbe essere somministrato solo per infusione.

    Il trattamento con amoxicillina/acido clavulanico può essere iniziato con l’uso di una preparazione endovenosa e completato con una appropriata preparazione orale, come considerato adatto per il singolo paziente.

    Controindicazioni
  • ipersensibilità al principio attivo
  • penicillina
  • ipersensibilità immediata
  • cefalosporine
  • ittero
  • insufficienza epatica
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    Interazioni
  • anticoagulanti orali
  • penicilline
  • warfarin
  • amoxicillina
  • metotressato
  • probenecid
  • acido clavulanico
  • dopo
  • antibiotico
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    Avvertenze

    Prima di iniziare la terapia con amoxicillina/acido clavulanico, deve essere condotta un’indagine accurata riguardante precedenti reazioni di ipersensibilità alle penicilline, alle cefalosporine o altri agenti beta–lattamici (vedere paragrafi 4.3 e 4.8).

    In pazienti in terapia con penicilline sono state segnalate reazioni di ipersensibilità grave e occasionalmente fatale (reazioni anafilattoidi). Queste reazioni è più probabile che si verifichino in soggetti con anamnesi di ipersensibilità alla penicillina e in soggetti atopici. Se compare una reazione allergica, si deve interrompere la terapia con amoxicillina/acido clavulanico e si deve istituire una appropriata terapia alternativa.

    Nel caso in cui venga provato che una infezione è dovuta ad un organismo amoxicillino–suscettibile si deve considerare un cambio di terapia da amoxicillina/acido clavulanico ad amoxicillina in accordo con le linee–guida ufficiali.

    Questa formulazione di amoxicillina/acido clavulanico può non essere adatta per l’uso nel caso vi sia un rischio elevato che i presunti patogeni abbiano una resistenza agli agenti beta–lattamici, non mediata da betalattamasi suscettibili all’inibizione da parte dell’acido clavulanico. Non essendo disponibili dati per T>MIC e i dati per confrontare la presentazione orale sono borderline, questa presentazione (senza aggiunta di amoxicillina) può non essere adatta per il trattamento delle S. pneumoniae penicillinoresistenti.

    Convulsioni possono verificarsi in pazienti con funzionalità renale compromessa o in pazienti che ricevono dosi elevate (vedere paragrafo 4.8).

    Si deve evitare la somministrazione di amoxicillina/acido clavulanico qualora si sospetti la mononucleosi infettiva, in quanto in questa condizione l’utilizzo di amoxicillina è stato associato alla comparsa di rash morbilliforme.

    L’uso concomitante di allopurinolo durante il trattamento con amoxicillina può aumentare la probabilità di reazioni allergiche cutanee.

    L’uso prolungato può causare occasionalmente lo sviluppo di organismi resistenti.

    La comparsa di un eritema generalizzato con pustole causato da febbre durante la fase iniziale del trattamento può essere un sintomo di pustolosi esantematosa generalizzata acuta (AGEP) (vedere paragrafo 4.8). Questa reazione richiede una sospensione di amoxicillina/acido clavulanico ed è controindicata qualsiasi successiva somministrazione di amoxicillina.

    Amoxicillina/acido clavulanico deve essere usata con cautela in pazienti con evidente compromissione epatica (vedere paragrafi 4.2, 4.3 e 4.8).

    Eventi epatici sono stati riportati particolarmente nei pazienti maschi ed anziani e possono essere associati al trattamento prolungato. Questi eventi sono stati molto raramente riportati nei bambini. In tutte le popolazioni, segni e sintomi si verificano generalmente durante o subito dopo il trattamento ma in alcuni casi possono essere evidenti solo dopo parecchie settimane successive all’interruzione del trattamento. Questi eventi sono in genere reversibili. Gli eventi epatici possono essere gravi e, in circostanze estremamente rare, sono stati riportati decessi. Questi si sono verificati quasi sempre in pazienti con gravi malattie preesistenti o che stavano assumendo farmaci noti per avere potenziali effetti epatici (vedere paragrafo 4.8).

    Colite associata agli antibiotici è stata segnalata con quasi tutti gli agenti antibatterici e può essere di gravità da lieve a pericolosa per la vita (vedere paragrafo 4.8). Pertanto, è importante tenere in considerazione questa diagnosi nei pazienti che presentano diarrea durante o dopo la somministrazione di qualsiasi antibiotico. Se dovesse sopravvenire colite associata ad antibiotici, amoxicillina/acido clavulanico deve essere immediatamente sospesa, deve essere consultato un medico e iniziata una appropriata terapia. In questa situazione i farmaci anti–peristaltici sono controindicati.

    Durante una terapia prolungata si consiglia di verificare periodicamente la funzionalità sistemicoorganica, compresa la funzionalità renale, epatica ed ematopoietica.

    Raramente è stato segnalato allungamento del tempo di protrombina in pazienti in trattamento in trattamento con amoxicillina/acido clavulanico. Un appropriato monitoraggio deve essere effettuato nel caso di somministrazione concomitante di anticoagulanti. Per mantenere il livello desiderato di anticoagulazione possono essere necessari aggiustamenti del dosaggio degli anticoagulanti orali (vedere paragrafi 4.5 e 4.8).

    Nei pazienti con insufficienza renale, il dosaggio deve essere aggiustato in base al grado di insufficienza (vedere paragrafo 4.2).

    Nei pazienti con ridotta emissione di urina, è stata osservata molto raramente cristalluria, soprattutto

    con la terapia parenterale. Durante la somministrazione di amoxicillina a dosi elevate, si consiglia di mantenere una assunzione di liquidi ed una emissione di urina adeguate, al fine di ridurre la possibilità di cristalluria da amoxicillina. Nei pazienti con cateteri vescicali, deve essere mantenuto un controllo regolare della pervietà (vedere paragrafo 4.9).

    Durante il trattamento con amoxicillina, si devono utilizzare i metodi enzimatici con glucosio ossidasi ogni volta che si effettuano test per la presenza di glucosio nelle urine in quanto possono presentarsi risultati falsi positivi con i metodi non enzimatici.

    La presenza di acido clavulanico nell’amoxicillina/acido clavulanico può causare un legame non specifico di IgG e albumina da parte delle membrane dei globuli rossi, che porta a un falso positivo nel test di Coombs.

    Sono stati riportati risultati di test positivi utilizzando il test Bio–Rad Laboratories Platelia Aspergillus

    EIA in pazienti che ricevevano amoxicillina/acido clavulanico e che sono stati conseguentemente trovati esenti da infezioni da Aspergillus. Con il test bio–Rad Laboratories Platelia Aspergillus EIA, sono state riportate reazioni incrociate con polisaccaridi non–Aspergillus e polifuranosio. Pertanto risultati positivi nei test in pazienti che ricevono amoxicillina/acido clavulanico devono essere interpretati con cautela e confermati da altri metodi diagnostici.

    Questo farmaco contiene 3,4 mmol di sodio per flacone. Ciò deve essere tenuto in considerazione per i pazienti che seguono una dieta con apporto controllato di sodio.

    Questo farmaco contiene 1 mmol di potassio per flacone. Ciò deve essere tenuto in considerazione nei pazienti con ridotta funzionalità renale o pazienti che seguono una dieta ad apporto di potassio controllato.

    Gravidanza

    Gravidanza

    Studi negli animali non indicano effetti dannosi, diretti o indiretti, relativi alla gravidanza, allo sviluppo embrionale/fetale, al parto o allo sviluppo postnatale. Dati limitati sull’uso di amoxicillina/acido clavulanico durante la gravidanza negli esseri umani non indicano un aumento nel rischio di malformazioni congenite. In un unico studio in donne con rottura prematura, pretermine, della membrana fetale, è stato segnalato che il trattamento profilattico con amoxicillina/acido clavulanico può essere associato ad un aumento del rischio di enterocolite necrotizzante nei neonati. L’uso in gravidanza deve essere evitato, a meno che non sia considerato essenziale da parte del medico.

    Allattamento

    Entrambe le sostanze sono escrete nel latte materno (non sono noti gli effetti dell’acido clavulanico sul bambino che viene allattato). Di conseguenza, nel bambino che viene allattato sono possibili diarrea e infezioni micotiche delle mucose, così che l’allattamento debba essere interrotto. Amoxicillina/acido clavulanico deve essere somministrato durante il periodo dell’allattamento solo dopo che il rischio/beneficio sia stato valutato da parte del medico.

    Effetti Collaterali

    Le reazioni avverse (ADR) più comunemente riportate sono diarrea, nausea e vomito.

    Le ADRs provenienti da studi clinici e da indagini post–marketing con amoxicillina/acido clavulanico, sono di seguito riportate secondo la classificazione MedDRA per Sistemi ed Organi.

    La seguente terminologia è stata utilizzata per classificare la frequenza degli effetti indesiderati.

    Molto comune (≥1/10)

    Comune (da ≥1/100 a <1/10)

    Non comune (da ≥1/1.000 a <1/100)

    Rara (da ≥1/10.000 a <1/1.000)

    Molto rara (<1/10.000)

    Non nota (non può essere stimata dai dati disponibili)

    Classificazione per sistemi ed organi
    Candidosi mucocutanea Comune
    Sviluppo di organismi non–suscettibili Non nota
    Patologie del sistema emolinfopoietico
    Leucopenia reversibile (compresa neutropenia) Rara
    Trombocitopenia Rara
    Agranulocitosi reversibile Non nota
    Anemia emolitica Non nota
    Prolungamento del tempo di sanguinamento e di protrombina¹ Non nota
    Disturbi del sistema immunitario 10
    Edema angioneurotico Non nota
    Anafilassi Non nota
    Sindrome tipo da malattia da siero Non nota
    Vasculite da ipersensibilità Non nota
    Patologie del sistema nervoso
    Vertigini Non comune
    Cefalea Non comune
    Iperattività reversibile Non nota
    Convulsioni² Non nota
    Meningite asettica Non nota
    Patologie gastrointestinali
    Diarrea Comune
    Nausea³ Non comune
    Vomito Non comune
    Indigestione Non comune
    Colite associate ad antibiotici4 Non nota
    Patologie epatobiliari
    Aumento delle AST e/o ALT5 Non comune
    Epatite6 Non nota
    Ittero colestatico6 Non nota
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo 7
    Rash cutaneo Non comune
    Prurito Non comune
    Orticaria Non comune
    Eritema multiforme Rara
    Sindrome di Stevens–Johnson Non nota
    Necrolisi epidermica tossica Non nota
    Dermatite esfoliativa bollosa Non nota
    Pustolosi esantematosa generalizzata acuta (AGEP)9 Non nota
    Patologie renali e urinarie
    Nefrite interstiziale Non nota
    Cristalluria8 Non nota

    ¹ Vedere paragrafo 4.4

    ² Vedere paragrafo 4.4

    ³ Al sito di iniezione

    4 Incluso colite pseudo membranosa e colite emorragica (vedere paragrafo 4.4)

    5 Un aumento moderato di AST e / o ALT è stato osservato nei pazienti trattati con antibiotici beta–lattamici, ma il significato di queste scoperte è ignota.

    6 Questi eventi sono stati riscontrati con alter penicilline e cefalosporine (vedere paragrafo 4.4)

    7 Se compare qualsiasi reazione cutanea di ipersensibilità, il trattamento deve essere interrotto (vedere paragrafo 4.4).

    8 Vedere paragrafo 4.9

    9 Vedere paragrafo 4.4

    10 Vedere paragrafi 4.3 and 4.4

    Eccipienti

    Non vi sono eccipienti.

    Conservazione

    Non conservare a temperatura superiore a 25° C. Conservare nel contenitore originale.

    Condizioni di conservazione dopo ricostituzione: Non conservare a temperatura superiore a 25° C.