Posologia
Somministrare una singola dose (0,65 ml) per via sottocutanea.
La necessità di una seconda dose non è attualmente nota. Vedere paragrafo 5.1.
Popolazione pediatrica
Zostavax non è indicato per la prevenzione dell’infezione primaria da varicella (chickenpox) e non deve essere usato nei bambini e negli adolescenti.
Modo di somministrazione
Il vaccino deve essere somministrato per VIA SOTTOCUTANEA, preferibilmente nella regione deltoidea.
Non iniettare per via intravascolare.
Per le precauzioni da prendere prima della manipolazione o somministrazione del vaccino, vedere paragrafo 6.6.
Per le istruzioni per la ricostituzione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.
Un adeguato trattamento e supervisione medica devono essere sempre prontamente disponibili in caso di una rara reazione anafilattica/anafilattoide successiva alla somministrazione del vaccino, poiché vi è la possibilità di reazioni di ipersensibilità, non solo ai principi attivi, ma anche agli eccipienti ed alle tracce di residui (per esempio la neomicina) presenti nel vaccino (vedere paragrafi 4.3, 4.8 e 6.1).
L’allergia alla neomicina generalmente si manifesta come dermatite da contatto. Tuttavia, un’anamnesi di dermatite da contatto dovuta alla neomicina non è una controindicazione alla vaccinazione con vaccini a virus vivo.
ZOSTAVAX non è indicato per il trattamento dello zoster o della nevralgia post–erpetica (PHN).
In presenza di febbre valutare la possibilità di posticipare la vaccinazione.
Come per tutti i vaccini, la vaccinazione con ZOSTAVAX potrebbe non proteggere completamente tutti coloro che ricevono il vaccino. Vedere paragrafo 5.1.
La sicurezza e l’efficacia di ZOSTAVAX non sono state determinate negli adulti infettati da HIV con o senza evidenza di immunosoppressione (vedere paragrafo 4.3), tuttavia è stato completato uno studio di fase II di sicurezza ed immunogenicità in soggetti con infezione da HIV con funzione immunitaria conservata (conta delle cellule T CD4+ ≥ 200 cellule/mcL) (vedere paragrafi 4.8 e 5.1).
Trasmissione
Negli studi clinici con ZOSTAVAX, non è stata riportata trasmissione del virus vaccinico. Tuttavia, l’esperienza post–marketing con i vaccini della varicella suggerisce che la trasmissione del virus vaccinico può avvenire raramente tra soggetti vaccinati che sviluppano un rash varicella–simile ed i soggetti suscettibili (per esempio, al nipote lattante suscettibile all’infezione da varicella). È stata inoltre riportata la trasmissione del virus vaccinico da parte di coloro che hanno ricevuto il vaccino della varicella senza aver sviluppato un rash varicella–simile. Ciò costituisce un rischio teorico nella vaccinazione con ZOSTAVAX. Il rischio di trasmettere il virus vaccinico attenuato da un soggetto vaccinato ad un individuo suscettibile deve essere valutato rispetto al rischio di sviluppare l’herpeszoster naturale e di trasmettere potenzialmente il ceppo selvaggio di Varicella Zoster Virus (VZV) ad un individuo suscettibile.
Gravidanza
Non vi sono studi nelle donne in stato di gravidanza. Non è inoltre noto se ZOSTAVAX possa provocare danno fetale quando somministrato ad una donna in stato gravidanza o se possa influenzare la capacità riproduttiva. Tuttavia è noto che l’infezione naturale da Varicella Zoster Virus può causare talvolta danno fetale. ZOSTAVAX non è destinato ad essere somministrato a donne in stato di gravidanza in quanto il prodotto non è indicato in soggetti di età inferiore ai 50 anni. In ogni caso, la gravidanza deve essere evitata nel primo mese successivo alla vaccinazione (vedere paragrafo 4.3).
Allattamento
Non è noto se il Varicella Zoster Virus venga secreto nel latte umano. Pertanto, poichè alcuni virus vengono secreti nel latte umano, bisogna valutare con attenzione l’opportunità di somministrare ZOSTAVAX ad una donna in allattamento.
Fertilità
ZOSTAVAX non è stato valutato in studi di fertilità.
a. Riassunto del profilo di sicurezza
Negli studi clinici, la sicurezza generale è stata valutata in più di 57.000 adulti vaccinati con ZOSTAVAX.
Shingles prevention study (SPS) in soggetti di età pari o superiore a 60 anni
Nel più grande di questi studi, lo Shingles Prevention Study (SPS), 38.546 soggetti hanno ricevuto una singola dose della formulazione congelata di ZOSTAVAX (n=19.270) o altrimenti di placebo (n=19.276) e sono stati monitorati per la sicurezza, per tutta la durata dello studio. Nel corso dello studio, sono stati riportati effetti indesiderati gravi correlati all’uso del vaccino in 2 soggetti vaccinati con ZOSTAVAX (esacerbazione dell’asma e polimialgia reumatica) ed in 3 soggetti che avevano ricevuto il placebo (sindrome di Goodpasture, reazione anafilattica e polimialgia reumatica).
Nel substudio di Monitoraggio degli Eventi Avversi, ad un sottogruppo di individui facenti parte dello studio SPS (n= 3.345 riceventi ZOSTAVAX e n= 3.271 riceventi il placebo) è stato consegnato un libretto di vaccinazione per registrare gli eventi avversi che si possono manifestare tra il giorno 0 ed il giorno 42 successivi alla vaccinazione, in aggiunta al monitoraggio di routine per la sicurezza che è stato effettuato per tutta la durata dello studio.
Le reazioni avverse sistemiche ed al sito di iniezione correlate all’uso del vaccino, riportate con una frequenza significativamente maggiore in coloro che avevano ricevuto il vaccino rispetto a coloro che avevano ricevuto il placebo nel substudio di Monitoraggio degli Eventi Avversi, sono elencate nella Tabella 1. La maggior parte di queste reazioni avverse sono state riportate come lievi per intensità. La Tabella 1 include eventi avversi ulteriori che sono stati segnalati spontaneamente mediante la sorveglianza post–marketing.
L’incidenza complessiva di reazioni avverse al sito di iniezione correlate al vaccino, è stata significativamente superiore nei soggetti vaccinati con ZOSTAVAX rispetto ai soggetti che hanno ricevuto il placebo (48% per ZOSTAVAX e 17% per il placebo).
La restante parte dei soggetti dello studio SPS è stata sottoposta al monitoraggio di routine per la sicurezza, ma non ha ricevuto il libretto di vaccinazione. La tipologia degli effetti indesiderati riportata in questi pazienti è stata generalmente simile a quella del sottogruppo di pazienti del substudio di Monitoraggio degli Eventi Avversi.
Nei 42 giorni post–vaccinazione del periodo di monitoraggio nello studio SPS, il numero di casi di rash herpes zoster–simile riportato tra tutti i soggetti è risultato essere piccolo (17 per ZOSTAVAX, 36 per il placebo; p=0,009). Di questi 53 casi di rash herpes zoster–simile, 41 hanno avuto campioni che sono risultati essere disponibili e adeguati per poter effettuare il test della PCR. Il ceppo selvaggio di Varicella Zoster Virus è stato rilevato in 25 di questi campioni (5 per ZOSTAVAX, 20 per il placebo). Il ceppo di Varicella Zoster Virus Oka/Merck non è stato trovato in alcuno di questi campioni.
Negli stessi 42 giorni post–vaccinazione del periodo di monitoraggio nello studio SPS, il numero (n=59) di casi di rash varicella–simile riportati, è stato ugualmente esiguo. Di questi casi di rash varicella–simile, 10 campioni sono risultati disponibili ed adeguati per poter effettuare il test di PCR. Il VZV non è stato trovato in nessuno di questi campioni.
Studio ZEST (ZOSTAVAX Efficacy and Safety Trial) in soggetti di età compresa tra 50 e 59 anni
Nello studio ZEST, i soggetti hanno ricevuto una singola dose di ZOSTAVAX (n=11.184) o di placebo (n=11.212) e sono stati monitorati rispetto al profilo di sicurezza per la durata dello studio. Durante lo studio è stata riportata una reazione avversa seria correlata al vaccino in 1 soggetto vaccinato con ZOSTAVAX (reazione anafilattica).
Tutti i soggetti vaccinati hanno ricevuto una vaccination report card (VRC) su cui registrare gli eventi avversi verificatisi dal giorno 1 al giorno 42 in seguito alla vaccinazione, oltre ad essere sottoposti ad un monitoraggio di routine rispetto al profilo di sicurezza del vaccino durante lo studio.
Le reazioni avverse al sito di iniezione e sistemiche correlate al vaccino riportate durante lo studio ZEST sono presentate in Tabella 1. La Tabella 1 include anche eventi avversi aggiuntivi che sono stati riportati spontaneamente durante la sorveglianza post–marketing.
L’incidenza complessiva di eventi avversi al sito d’iniezione correlati al vaccino è stata significativamente maggiore per i soggetti vaccinati con ZOSTAVAX rispetto ai soggetti che hanno ricevuto il placebo (63,9% per ZOSTAVAX e 14,4% per il placebo). La maggior parte di questi eventi avversi è stata riportata come di lieve entità.
Nello studio ZEST, entro il periodo di 42 giorni successivi alla vaccinazione, 34 soggetti (19 per ZOSTAVAX e 15 per il placebo) hanno riportato l’insorgenza di rash herpes zoster–simile non al sito d’iniezione. Su 24 campioni, adeguati per essere testati con la Reazione a Catena della Polimerasi(PCR), il virus Varicella Zoster Virus di tipo selvaggio è stato rinvenuto in 10 campioni (3 nel gruppo ZOSTAVAX, 7 nel gruppo placebo). Il ceppo di Varicella Zoster Virus Oka/Merck non è stato rinvenuto in alcuno di questi campioni.
Nello studio ZEST, entro il periodo di 42 giorni successivi alla vaccinazione, rash varicella–simili sono stati riportati da 124 soggetti (69 per ZOSTAVAX e 55 per il placebo). Di 23 campioni disponibili e adeguati per il test PCR, il Varicella Zoster Virus è stato rinvenuto in un campione, proveniente dal gruppo di soggetti che aveva ricevuto ZOSTAVAX; tuttavia, il ceppo virale (tipo selvaggio o ceppo Oka/Merck) non si è potuto determinare.
Altri studi
Adulti sani
In altri studi clinici effettuati a supporto dell’autorizzazione all’immissione in commercio iniziale riferita alla formulazione congelata di ZOSTAVAX, la frequenza riportata di rash herpes zoster–simile e varicella–simile non al sito di iniezione nei 42 giorni post–vaccinazione è stata anche bassa sia tra coloro che avevano ricevuto il vaccino contro lo zoster che tra coloro che avevano ricevuto il placebo. Dei 17 casi riportati di rash herpes zoster–simile e varicella–simile, non al sito di iniezione, 10 campioni sono risultati disponibili ed adeguati per effettuare il test della PCR. Il ceppo Oka/Merck è stato identificato attraverso l’analisi in PCR di campioni ottenuti dalle lesioni di soli due soggetti che hanno manifestato rash varicella–simile (insorgenza al giorno 8 e 17).
In altri studi clinici che hanno valutato ZOSTAVAX in soggetti di età pari o superiore ai 50 anni, incluso uno studio relativo alla somministrazione concomitante con il vaccino influenzale inattivato, il profilo di sicurezza è stato generalmente simile a quello osservato nel Substudio di Monitoraggio degli Eventi Avversi dello studio SPS. Tuttavia, in questi studi è stata riportata una frequenza maggiore di eventi avversi al sito di iniezione di intensità lieve–moderata nei soggetti di 50–59 anni di età rispetto ai soggetti di età pari o superiore ai 60 anni (vedere paragrafo 5.1).
I risultati di uno studio clinico (n=368) hanno dimostrato che l’attuale formulazione refrigerata è generalmente ben tollerata con un profilo di sicurezza comparabile a quello della formulazione congelata.
In uno studio clinico randomizzato, in doppio cieco, placebo–controllato, in cui ZOSTAVAX è stato somministrato a 100 soggetti di età pari o superiore a 50 anni, con un’anamnesi di herpes zoster (HZ) prima della vaccinazione, il profilo di sicurezza è stato essenzialmente simile a quello osservato nel substudio di Monitoraggio degli Eventi Avversi dello studio SPS.
Sulla base dei dati limitati ottenuti in 2 studi clinici che hanno coinvolto soggetti VZV–sieronegativi o debolmente sieropositivi (27 soggetti di età pari o superiore a 30 anni che hanno ricevuto il vaccino dello zoster vivo attenuato), le reazioni avverse sistemiche ed al sito di iniezione sono risultate generalmente simili a quelle riportate da altri soggetti che hanno ricevuto ZOSTAVAX nel corso degli studi clinici, con 2 soggetti su 27 che hanno manifestato la febbre. Nessun soggetto ha riportato rash varicella–simile o herpes zoster–simile. Non sono stati riportati effetti indesiderati gravi correlati all’uso del vaccino.
Adulti sotto terapia corticosteroidea cronica/di mantenimento
In uno studio clinico randomizzato, in doppio cieco, placebo–controllato, ZOSTAVAX è stato somministrato a 206 soggetti di età pari o superiore a 60 anni che stavano assumendo una terapia corticosteroidea cronica/di mantenimento per via sistemica ad una dose equivalente giornaliera di 5–20 mg di prednisone per almeno 2 settimane prima dell’arruolamento, ed a 6 settimane o più dopo la vaccinazione, per valutare l’immunogenicità ed il profilo di sicurezza di ZOSTAVAX. Gli eventi avversi sono stati monitorati fino al Giorno 42 dopo la vaccinazione e gli eventi avversi gravi sono stati monitorati nel corso dell’intero periodo dello studio (ossia sino al Giorno 180). In questo studio clinico il profilo di sicurezza è stato generalmente paragonabile a quello osservato nel substudio di Monitoraggio degli Eventi Avversi dello studio SPS (vedere paragrafo 4.3 Controindicazioni relative ai corticosteroidi).
Adulti con infezione da HIV con funzione immunitaria conservata
In uno studio clinico randomizzato, in doppio cieco, placebo–controllato, ZOSTAVAX è stato somministrato ad adulti con infezione da HIV (di età pari o superiore a 18 anni) (vedere paragrafo 5.1). 286 soggetti hanno ricevuto due dosi e 9 soggetti hanno ricevuto solamente una dose. Gli eventi avversi sono stati monitorati fino al Giorno 42 dopo la vaccinazione e gli eventi avversi gravi sono stati monitorati nel corso dell’intero periodo dello studio (ossia sino al Giorno 180). Un caso grave di rash maculo–papulare correlato al vaccino è stato riportato al Giorno 4 successivo alla Dose 1 di ZOSTAVAX. Il profilo di sicurezza è stato in generale simile a quello osservato nel substudio di Monitoraggio degli Eventi Avversi dello studio SPS (vedere paragrafo 4.3 in merito all’immunosoppressione dovuta a HIV/AIDS).
b. Tabella riassuntiva degli eventi avversi
La Tabella 1 presenta le reazioni avverse sistemiche ed al sito di iniezione correlate all’uso del vaccino che sono state riportate con una frequenza significativamente maggiore nel Substudio di Monitoraggio degli Eventi Avversi.
Le reazioni sono state raggruppate per frequenza in accordo alla seguente convenzione:
[Molto comune (≥1/10);
Comune (≥1/100, <1/10);
Non comune (≥1/1.000, <1/100);
Raro (≥1/10.000, <1/1.000);
Molto raro (<1/10.000)]
La Tabella 1 include anche eventi avversi ulteriori che sono stati segnalati spontaneamente mediante la sorveglianza post–marketing. Poichè questi eventi sono stati segnalati volontariamente da una popolazione di dimensione non certa, non è sempre possibile stimare in modo attendibile la loro frequenza o stabilire una relazione causale con l’uso del vaccino. Di conseguenza, la frequenza di questi eventi avversi è indicata come "non nota".
Tabella 1
Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA | Reazioni avverse | Frequenza |
Infezioni ed infestazioni | Varicella | Molto raro |
Herpes zoster (ceppo vaccinico) | Molto raro¹ | |
Patologie del sistema emolinfopoietico | Linfoadenopatia (cervicale, ascellare) | Non nota** |
Disturbi del sistema immunitario | Reazioni di ipersensibilità che comprendono reazioni anafilattiche | Non nota** |
Patologie del sistema nervoso | Cefalea | Comune |
Patologie gastrointestinali | Nausea | Non nota** |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Rash | Non nota** |
Patologie del tessuto muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Artralgia, Mialgia | Non Nota** |
Dolore alle estremità | Comune | |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Eritema†*, Dolore/dolorabilità †*, Gonfiore†*, Prurito† | Molto comune |
Ecchimosi†, Calore†, Indurimento† | Comune | |
Rash †, Orticaria †, Piressia | Non nota** |
* Molte reazioni avverse sono state sollecitate (entro 5 giorni dalla vaccinazione).
** Eventi avversi post–marketing (la frequenza non può essere stabilita sulla base dei dati disponibili).
† Reazioni avverse al sito di iniezione
1 Questa reazione avversa è stata identificata attraverso la sorveglianza post–marketing ma non è stata osservata durante il programma di sviluppo clinico. La categoria di frequenza è stata stimata da un calcolo statistico basato su zero casi osservati sul numero totale di pazienti che hanno ricevuto Zostavax nel programma di sviluppo clinico (n > 57.000).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’Allegato V.
Polvere:
Saccarosio
Gelatina idrolizzata
Sodio cloruro
Potassio diidrogeno fosfato
Potassio cloruro
Monosodio L–glutammato
Disodio fosfato anidro
Sodio idrossido (per aggiustare il pH)
Urea
Solvente:
Acqua per preparazioni iniettabili
Conservare e trasportare refrigerato (2° C – 8° C).
Non congelare.
Conservare nella confezione originale per proteggere dalla luce.
Per le condizioni di conservazione dopo la ricostituzione del medicinale, vedere il paragrafo 6.3.