Zopiclone eg (Eg spa)

Compresse rivestite divisibili 20cpr riv 7,5mg

da8.60 €
Principio attivo:Zopiclone
Gruppo terapeutico:Ipnotici e sedativi
Tipo di farmaco:Farmaco generico
Rimborsabilità:C
Ricetta:Rr - ripetibile 3v in 30giorni
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • insonnia
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    Posologia

    La durata del trattamento con Zopiclone deve essere la più breve possibile.

    Generalmente la durata del trattamento deve variare da alcuni giorni a 2 settimane, con un massimo di 4 settimane inclusa la fase di sospensione del farmaco. In certi casi può essere necessario prolungare il trattamento oltre il periodo massimo. In tal caso, comunque, la terapia deve essere continuata solo dopo la rivalutazione delle condizioni del paziente.

    La dose raccomandata per gli adulti è di 7,5 mg (una compressa). Tale dose non deve essere superata.

    Il medicinale deve essere assunto immediatamente prima di coricarsi.

    Negli anziani e nei pazienti con insufficienza epatica o insufficienza respiratoria cronica, il trattamento deve essere iniziato con un dosaggio di 3,75 mg ad es. mezza compressa.

    Sebbene in pazienti con insufficienza renale non sia stato evidenziato alcun accumulo di zopiclone o dei suoi metaboliti, nei pazienti con ridotta funzionalità renale si raccomanda di iniziare il trattamento con 3,75 mg.

    Le compresse possono essere divise come segue:

    – appoggiare la compressa su un tavolo

    – con i pollici o gli indici destro e sinistro e premere su entrambe le parti della linea di incisione.

    Pazienti pediatrici

    Zopiclone EG è controindicato nei bambini e negli adolescenti al di sotto dei 18 anni di età (vedere paragrafo 4.3).

    Controindicazioni
  • ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti
  • miastenia
  • insufficienza respiratoria grave
  • bambini
  • insufficienza epatica grave
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    Interazioni
  • alcool
  • sedativo
  • zopiclone
  • agenti
  • antipsicotici
  • neurolettici
  • ipnotici
  • ansiolitici/sedativi
  • antidepressivi
  • analgesici narcotici
  • antiepilettici
  • anestetici
  • antistaminici sedativi
  • rilassanti muscolari
  • rilassante muscolare
  • antibiotici
  • macrolidi
  • antimicotici
  • succo di pompelmo
  • fenobarbital
  • fenitoina
  • carbamazepina
  • rifampicina
  • eritromicina
  • ipnotico
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    Avvertenze

    Prima di iniziare il trattamento con zopiclone si deve valutare accuratamente ogni causa che sta alla base dell’insonnia.

    Dipendenza

    L’uso di benzodiazepine e sostanze benzodiazepino–simili può portare a dipendenza fisica e psicologica da questi farmaci. Il rischio di dipendenza cresce con l’aumentare della dose e della durata del periodo di trattamento; il rischio di dipendenza risulta maggiore anche in pazienti che hanno pregressi di abuso di alcol o di sostanze stupefacenti o che hanno notevoli disturbi della personalità. In caso di dipendenza fisica, l’improvvisa interruzione del trattamento sarà accompagnata da sintomi da sospensione. Tali sintomi possono presentarsi sotto forma di cefalea, dolori muscolari, ansia estrema, tensione, agitazione, confusione ed irritabilità. In casi gravi possono insorgere i seguenti sintomi: derealizzazione, depersonalizzazione, iperacusia, intorpidimento e formicolio alle estremità, ipersensibilità alla luce, al rumore e al contatto fisico, allucinazioni o attacchi epilettici. Raramente sono stati segnalati casi di abuso.

    Insonnia rebound

    dopo sospensione del trattamento con benzodiazepine o sostanze benzodiazepino–simili può verificarsi una sindrome temporanea che consiste nella ricomparsa, in forma accentuata, dei sintomi che in origine avevano indotto al trattamento con una benzodiazepina o sostanze benzodiazepino–simili. Tale sindrome può essere accompagnata da altre reazioni, incluso cambiamenti d’umore, ansia e agitazione. Poiché il rischio di sintomi da sospensione o sintomi rebound è più accentuato dopo una brusca interruzione del trattamento, si raccomanda di ridurre gradatamente il dosaggio.

    Durata del trattamento

    La durata del trattamento deve essere la più breve possibile (vedere Posologia e modo di somministrazione) ma non deve superare le 4 settimane, incluso il processo di sospensione del farmaco. Tale durata può essere prolungata solo dopo la rivalutazione delle condizioni del paziente.

    Può essere utile informare il paziente, all’inizio del trattamento, che questo sarà di durata breve e spiegare esattamente come ridurre gradualmente la dose. Inoltre è importante far notare al paziente la possibilità che si verifichino fenomeni rebound allo scopo di mantenere al minimo ogni preoccupazione all’insorgere di tali sintomi durante la fase di sospensione del trattamento.

    Nel trattamento con benzodiazepine o sostanze benzodiazepino–simili a breve emivita, i fenomeni da sospensione possono manifestarsi entro l’intervallo di dosaggio, soprattutto se la dose è elevata.

    Tolleranza

    L’effetto ipnotico delle benzodiazepine o sostanze benzodiazepino–simili a breve durata d’azione può diminuire dopo un uso ripetuto per alcune settimane. Per zopiclone tuttavia non si è verificata una tolleranza pronunciata durante un periodo di trattamento fino a 4 settimane.

    Amnesia anterograda

    Le benzodiazepine o sostanze benzodiazepino–simili possono provocare amnesia anterograda, soprattutto a distanza di alcune ore dall’assunzione del farmaco. Per ridurre tale rischio, i pazienti devono assicurarsi di poter avere un periodo ininterrotto di sonno di 7–8 ore (vedere paragrafo 4.8 "Effetti indesiderati").

    Reazioni psichiatriche e "paradosse"

    È noto che durante l’assunzione di benzodiazepine o sostanze benzodiazepino–simili possono verificarsi reazioni come inquietudine, agitazione, irritabilità, aggressività, delirio, accessi di rabbia, incubi notturni, allucinazioni, psicosi, comportamento inappropriato e altri disordini comportamentali. Qualora ciò si verificasse, l’uso del farmaco deve essere sospeso. Il rischio di tali reazioni è più elevato nei bambini e negli anziani.

    Sonnambulismo e comportamenti associati

    Camminare nel sonno ed altri comportamenti come "guidare nel sonno", preparare e mangiare cibo o fare chiamate telefoniche con amnesia dell’evento sono state riportate in pazienti che avevano preso zopiclone e non erano completamente svegli. L’uso di alcol ed altre sostanze con effetto deprimente il sistema nervoso centrale assieme a zopiclone sembra aumentare il rischio di tali comportamenti, come l’uso di zopiclone a dosi che superano la dose massima raccomandata. La sospensione di zopiclone deve essere presa in seria considerazione per i pazienti che presentano tali comportamenti (vedere paragrafo 4.5).

    Gruppi specifici di pazienti

    Anziani: vedere anche paragrafo 4.2. A causa delle proprietà miorilassanti di zopiclone vi è il rischio di cadere, soprattutto negli anziani in caso si alzino durante la notte.

    Si raccomanda una dose inferiore per i pazienti con insufficienza respiratoria cronica, a causa del rischio di depressione respiratoria. Le benzodiazepine e le sostanze benzodiazepino–simili non sono indicate per il trattamento di pazienti con grave insufficienza epatica, poiché questi farmaci possono far precipitare un’encefalopatia. Le benzodiazepine e le sostanze benzodiazepino–simili non sono raccomandate quale trattamento primario delle psicosi. Le benzodiazepine e le sostanze benzodiazepino–simili non devono essere utilizzate da sole per il trattamento della depressione o dell’ansia associata a depressione (in tali pazienti possono aumentare le tendenze suicide). Le benzodiazepine e le sostanze benzodiazepino–simili devono essere somministrate con estrema cautela in pazienti con precedenti di abuso di alcol o stupefacenti.

    Questo medicinale contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di lattasi o da malassorbimento di glucosio–galattosio non devono assumere questo medicinale.

    Gravidanza

    Gravidanza

    La sicurezza dell’utilizzo in donne incinte non è stata dimostrata.

    Studi animali hanno mostrato che lo zopiclone attraversa parzialmente la placenta e non ha alcun effetto teratogeno. Lo zopiclone non deve essere impiegato in gravidanza a meno che non sia strettamente necessario.

    Se per ragioni mediche stringenti zopiclone viene prescritto negli ultimi tre mesi di gravidanza o durante il travaglio, ci si deve aspettare effetti sul neonato a fronte delle proprietà farmacologiche del farmaco, tipo ipotermia, ipotensione, ipotonia, depressione respiratoria e ridotto riflesso di suzione ("sindrome del bambino floscio"). Sintomi da astinenza possono subentrare nei neonati di madri che hanno utilizzato zopiclone per lunghi lassi di tempo negli ultimi mesi di gravidanza a causa dello sviluppo di dipendenza fisica. Se lo zopiclone viene prescritto a donne in età fertile, devono essere informate che se hanno intenzione di restare incinte o pensano di esserlo, devono contattare il medico per la sospensione del trattamento.

    Allattamento

    La sicurezza dell’uso durante l’allattamento non è stata dimostrata.

    Lo zopiclone e i suoi metaboliti vengono escreti nel latte materno. Benché la concentrazione nel latte materno sia molto bassa, lo zopiclone non deve essere prescritto a donne che stanno allattando.

    Fertilità

    Lo zopiclone ha causato una diminuzione della fertilità nei ratti maschi (vedere paragrafo 5.3).

    Effetti Collaterali

    In questo paragrafo le frequenze degli effetti indesiderati sono definite come segue: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

    Gusto amaro o retrogusto metallico è la reazione avversa più comune con lo zopiclone.

    In pazienti trattati con zopiclone sono stati osservati i seguenti effetti indesiderati:

    Disturbi del sistema immunitario

    Raro: reazioni allergiche, reazioni cutanee come prurito ed eruzione cutanea (inclusa orticaria).

    Molto raro: reazioni anafilattiche ed angioedema. Sindrome di Stevens–Johnson, necrolisi epidermica tossica/sindrome di Lyell, eritema multiforme.

    Disturbi psichiatrici

    Raro: ottundimento delle emozioni, confusione e depressione. Reazioni paradosse come inquietudine, agitazione, irritabilità, aggressività, deliri, accessi di rabbia, incubi notturni, allucinazioni, psicosi, comportamento inappropriato ed altri disturbi comportamentali.

    Molto raro: riduzione della libido.

    Non nota: dipendenza fisica e psicologica.

    Vedere anche paragrafi "Depressione", "Reazione psichiatriche e paradosse" e "Dipendenza".

    Patologie del sistema nervoso

    Molto comune: gusto amaro o metallico (disgeusia).

    Comune: sonnolenza durante il giorno successivo, riduzione della vigilanza, cefalea, capogiri

    Raro: amnesia, mancanza di coordinazione, atassia (si verifica principalmente all’inizio del trattamento e generalmente scompare dopo ripetute somministrazioni), stordimento mentale.

    Non nota: sonnambulismo (vedere paragrafo 4.4).

    Vedere anche il paragrafo "Amnesia".

    Patologie dell’occhio

    Raro: sdoppiamento della visione (si verifica principalmente all’inizio del trattamento e generalmente scompare dopo ripetute somministrazioni).

    Patologie gastrointestinali

    Comune: disturbi gastrointestinali (inclusi nausea e vomito), dispepsia.

    Raro: secchezza della bocca

    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo

    Raro: debolezza muscolare

    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

    Raro: stanchezza

    Esami diagnostici

    Raro: leggero o moderato aumento delle transaminasi sieriche e/o fosfatasi alcalina.

    Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura

    Raro: rischio di caduta, specialmente negli anziani (vedere paragrafo 4.4)

    Amnesia

    Può verificarsi amnesia anterograda alle dosi terapeutiche, e il rischio è maggiore a dosi più elevate.

    L’amnesia può essere accompagnata da un comportamento inappropriato (vedere paragrafo 4.4).

    Depressione

    Durante l’uso di benzodiazepine o sostanze benzodiazepino–simili possono rendersi manifesti stati di depressione preesistenti (raro).

    Reazioni psichiatriche e "paradosse"

    Durante l’assunzione di benzodiazepine o sostanze benzodiazepino–simili possono riscontrarsi reazioni come inquietudine, agitazione, irritabilità, aggressività, delirio, accessi di rabbia, incubi notturni, allucinazioni, psicosi, comportamento inappropriato e altri disturbi comportamentali. In alcuni casi questo farmaco può dare tali manifestazioni in forma relativamente grave. Il rischio di tali reazioni è più elevato nei bambini e negli anziani.

    Dipendenza

    L’uso anche alle dosi terapeutiche può condurre alla dipendenza fisica: l’interruzione della terapia può causare fenomeni di sospensione o di rebound (vedere paragrafo 4.4). Può verificarsi anche una dipendenza psicologica. Sono stati riportati casi di abuso.

    Segnalazione delle reazioni avverse sospette

    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

    Eccipienti

    Lattosio monoidrato, calcio idrogeno fosfato diidrato, amido di mais, croscarmellosa sodica, magnesio stearato, titanio diossido (E 171), ipromellosa.

    Conservazione

    Non conservare a temperatura superiore ai 25°C.