Adulti
Una iniezione sottocutanea di ZOLADEX 3,6 mg, a livello della parete addominale anteriore, ogni 28 giorni.
Endometriosi:
La durata del trattamento per l’endometriosi deve essere di soli 6 mesi, poiché ad oggi non sono disponibili dati per periodi di trattamento più lunghi. Il trattamento non deve essere ripetuto per le implicazioni sulla perdita della densità minerale ossea. L’aggiunta di una terapia ormonale sostitutiva (un estrogeno e un progestinico somministrati quotidianamente), nelle pazienti in trattamento con ZOLADEX per endometriosi, ha mostrato di ridurre la perdita della densità minerale ossea e i sintomi vasomotori.
Assottigliamento endometriale:
Per l’uso nell’assottigliamento endometriale: trattamento di 4 o 8 settimane. La seconda iniezione può essere necessaria per pazienti con utero di ampie dimensioni o per permettere una flessibilità nei tempi della chirurgia.
Fibromi uterini:
Per le donne che sono anemiche a causa dei fibromi uterini: una iniezione sottocutanea di ZOLADEX 3,6 mg con l’integrazione di un trattamento con ferro può essere somministrata fino a tre mesi prima dell’intervento chirurgico.
Riproduzione assistita:
ZOLADEX 3,6 mg viene somministrato per indurre la desensibilizzazione ipofisaria, come definita dai livelli sierici di estradiolo simili a quelli osservati nella fase follicolare precoce (circa 150 pmol/l). Questo avviene solitamente tra 7 e 21 giorni.
Quando la desensibilizzazione recettoriale ipofisaria è raggiunta, viene iniziata l’induzione della superovulazione (stimolazione ovarica controllata) con gonadotropine. La desensibilizzazione raggiunta con un agonista a rilascio prolungato è piu’ costante, indicando che, in alcuni casi, potrebbe esserci un’aumentata richiesta di gonadotropina. Allo stadio appropriato di sviluppo follicolare, la gonadotropina viene sospesa e viene somministrata la gonadotropina corionica umana (hCG) per indurre l’ovulazione. Il monitoraggio del trattamento, il recupero oocitario e le tecniche di fecondazione sono eseguiti secondo le normali procedure delle singole cliniche.
Insufficienza renale ed epatica: non è necessario alcun adeguamento della posologia in pazienti con insufficienza renale e/o epatica.
Anziani: Non è necessario alcun adeguamento della posologia nei pazienti anziani.
Bambini
ZOLADEX non è indicato per l’uso nei bambini.
Per una corretta somministrazione di ZOLADEX, seguire le istruzioni riportate sul foglio delle istruzioni.
ZOLADEX 3,6 mg non è indicato per l’uso nei bambini, poichè sicurezza ed efficacia non sono state stabilite in questo gruppo di pazienti.
Uomini
L’impiego di ZOLADEX 3,6 mg, in pazienti a particolare rischio di sviluppare ostruzione ureterica o compressione del midollo spinale, deve essere valutato con cautela ed i pazienti devono essere seguiti attentamente durante il primo mese di terapia.
Si deve prendere in considerazione l’uso iniziale di un antiandrogeno (per es. ciproterone acetato 300 mg al giorno per tre giorni prima e tre settimane dopo l’inizio della terapia con ZOLADEX) all’avvio della terapia con analoghi dell’LHRH, poiché e’ stato riportato che questo previene le possibili conseguenze dell’ iniziale innalzamento del testosterone sierico. In caso di presenza o di sviluppo di compressione del midollo spinale o di compromissione della funzionalità renale secondaria a ostruzione ureterica, deve essere istituito il trattamento standard specifico per queste complicazioni.
L’uso degli agonisti dell’LHRH può causare una riduzione della densità minerale ossea.
Negli uomini, dati preliminari suggeriscono che l’uso di bifosfonati in associazione ad agonisti dell’LHRH può ridurre la perdita minerale ossea.
Particolare cautela è necessaria per i pazienti con fattori di rischio aggiuntivi per osteoporosi (per es. abuso cronico di alcol, fumatori, terapia a lungo termine con anticonvulsivanti o corticoidi, anamnesi familiare di osteoporosi).
Sono stati riportati cambiamenti dell’umore, compresa depressione.
I pazienti con depressione nota ed i pazienti con ipertensione devono essere monitorati con attenzione (AT).
Nei pazienti sottoposti a trattamento con agonisti del GnRH, come Zoladex, vi è un aumento del rischio di depressione incidente (che può essere grave). Di conseguenza i pazienti devono essere opportunamente informati e trattati in maniera appropriata in caso di sintomi.
Si è osservata una riduzione della tolleranza al glucosio in uomini a cui sono stati somministrati agonisti dell’LHRH. Ciò si può manifestare sotto forma di diabete o di perdita del controllo glicemico in chi è affetto da diabete mellito pre–esistente. Si deve perciò prendere in considerazione un monitoraggio della glicemia.
In uno studio farmacoepidemiologico con agonisti LHRH utilizzati nel trattamento del carcinoma prostatico sono stati osservati infarto del miocardio e insufficienza cardiaca. Il rischio sembra essere aumentato quando utilizzati in combinazione con anti–androgeni.
La terapia di deprivazione androgenica può prolungare l’intervallo QT.
Nei pazienti con una storia di prolungamento dell’intervallo QT o con fattori di rischio per il prolungamento dell’intervallo QT e nei pazienti che ricevono medicinali concomitanti che possono prolungare l’intervallo QT (vedere paragrafo 4.5), prima di iniziare il trattamento con ZOLADEX 3,6 mg i medici devono valutare il rapporto rischio–beneficio inclusa la possibilità di Torsioni di punta.
Donne
Carcinoma mammario
Riduzione della densità minerale ossea
L’uso degli agonisti dell’LHRH può causare una riduzione della densità minerale osseaDopo due anni di trattamento per carcinoma mammario allo stadio iniziale, la perdita media della densita’ minerale ossea è stata del 6,2% e dell’11,5% rispettivamente al collo del femore e alla spina lombare. Questa perdita ha mostrato di essere parzialmente reversibile ad un anno di follow up dall’interruzione del trattamento con un recupero rispetto ai valori basali del 3,4% e del 6,4% rispettivamente al collo del femore e alla spina lombare, benchè tale recupero sia basato su dati molto limitati. Nella maggior parte delle donne, i dati attualmente disponibili suggeriscono che un recupero della perdita ossea si verifica dopo l’interruzione della terapia. Dati preliminari suggeriscono che l’uso di ZOLADEX in associazione a tamoxifene in pazienti con cancro mammario possa ridurre la perdita minerale ossea.
Patologie benigne
Perdita della densità minerale ossea
L’uso di agonisti dell’LHRH può causare una riduzione della densità minerale ossea mediamente dell’1% al mese durante un periodo di trattamento di sei mesi. Ogni riduzione della densità minerale ossea del 10% è correlata con un aumento di due o tre volte del rischio di frattura.
Nella maggior parte delle donne, i dati attualmente disponibili suggeriscono che un recupero della perdita ossea si verifica dopo l’interruzione della terapia.
Nelle pazienti che assumono ZOLADEX per il trattamento dell’endometriosi, l’aggiunta di una terapia ormonale sostitutiva (un estrogeno e un progestinico somministrati quotidianamente), ha mostrato di ridurre la perdita della densità minerale ossea e i sintomi vasomotori.
Non sono disponibili dati specifici per le pazienti con osteoporosi stabilita o con fattori di rischio per osteoporosi (per es. abuso cronico di alcol, fumatori, terapia a lungo termine con farmaci che riducono la densità minerale ossea, per es. anticonvulsivanti e corticoidi, anamnesi familiare di osteoporosi, malnutrizione, per es. anoressia nervosa). Poiché la riduzione della densità minerale ossea può essere più dannosa in queste pazienti, il trattamento con ZOLADEX deve essere valutato su base individuale ed iniziato solo dopo un’attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio. Devono essere prese in considerazione misure addizionali per contrastare la perdita di densità minerale ossea.
Sanguinamento da sospensione
Durante la fase iniziale del trattamento con ZOLADEX alcune donne possono manifestare sanguinamento vaginale di durata ed intensità variabile. Il sanguinamento vaginale, se compare si manifesta generalmente nel corso del primo mese dall’inizio della terapia. Tale sanguinamento è probabilmente da attribuire alla sottrazione estrogenica ed è destinato a cessare spontaneamente. Nel caso il sanguinamento persista, è necessario indagarne la causa.
Non sono disponibili dati clinici relativi al trattamento di patologie ginecologiche benigne con ZOLADEX 3,6 mg per periodi superiori a sei mesi.
L’uso di ZOLADEX può causare un aumento della resistenza della cervice uterina, pertanto deve essere posta attenzione al momento della dilatazione cervicale.
L’iniezione dell’impianto di ZOLADEX 3,6 mg deve essere somministrata solo all’interno di un programma di riproduzione assistita, sotto lo stretto controllo di uno specialista in questa area.
Come con altri agonisti dell’LHRH, sono stati riportati casi di sindrome da iperstimolazione ovarica associata all’impiego di ZOLADEX 3,6 mg, quando utilizzato in combinazione a gonadotropine. Il ciclo di induzione deve essere attentamente monitorato allo scopo di identificare le potenziali pazienti a rischio di sviluppare la sindrome da iperstimolazione ovarica. Se il rischio esiste, la gonadotropina corionica umana deve essere sospesa, se possibile.
Si raccomanda che ZOLADEX 3,6 mg, nel corso di un programma di riproduzione assistita, venga somministrato con cautela alle pazienti con sindrome dell’ovaio policistico in quanto la stimolazione follicolare può essere aumentata.
Le donne in età fertile devono adottare metodi contraccettivi non ormonali durante il trattamento con ZOLADEX e fino alla ripresa del ciclo mestruale dopo l’interruzione del trattamento con ZOLADEX.
La terapia di deprivazione androgenica può prolungare l’intervallo QT.
Nei pazienti con una storia di prolungamento dell’intervallo QT o con fattori di rischio per il prolungamento dell’intervallo QT e nei pazienti che ricevono medicinali concomitanti che possono prolungare l’intervallo QT (vedere paragrafo 4.5), prima di iniziare il trattamento con ZOLADEX 3,6 mg i medici devono valutare il rapporto rischio–beneficio inclusa la possibilità di Torsioni di punta.
I pazienti con depressione nota ed i pazienti ipertesi devono essere monitorati attentamente (AT).
Il trattamento con ZOLADEX può causare positività ai test antidoping.
Gravidanza
ZOLADEX non deve essere usato in gravidanza in quanto vi è il rischio teorico di aborto o di anomalie fetali a seguito della somministrazione di agonisti dell’LHRH durante la gravidanza.
Prima del trattamento, le donne potenzialmente fertili devono essere sottoposte ad attenti controlli per escludere una gravidanza in atto. Durante il trattamento devono essere adottati metodi contraccettivi non ormonali. Tali metodi devono essere mantenuti fino alla ripresa del ciclo mestruale (vedere anche l’avvertenza relativa alla ripresa del ciclo mestruale riportata nel paragrafo 4.4).
Prima dell’utilizzo di ZOLADEX 3,6 mg per un trattamento di fecondazione assistita deve essere esclusa una gravidanza in atto. Quando ZOLADEX viene utilizzato in questi casi, non ci sono evidenze cliniche che suggeriscano una connessione causale tra l’uso di ZOLADEX e anomalie dello sviluppo oocitario o della gravidanza o del parto.
Allattamento
L’impiego di ZOLADEX non è raccomandato durante l’allattamento.
Le seguenti categorie di frequenza per le reazioni avverse al farmaco (ADRs) sono state calcolate sulla base dei report provenienti dagli studi clinici effettuati con ZOLADEX e dai dati di post–commercializzazione.
In questa sezione gli effetti indesiderati sono definiti come segue: Molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, <1/10), non comune (≥ 1/1,000, < 1/100), raro (≥ 1 / 10,000, < 1/1,000), molto raro (< 1/10,000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Tabella 1 ZOLADEX 3,6 mg reazioni avverse al farmaco elencate secondo la frequenza e la Classificazione per Organi e Sistemi (SOC)
SOC | Frequenza | Uomini | Donne |
Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi) | Molto raro | Tumore ipofisario | Tumore ipofisario |
Non nota | N/A | Degenerazione di fibromi uterini | |
Disturbi del sistema immunitario | Non comune | Ipersensibilità al farmaco | Ipersensibilità al farmaco |
Raro | Reazione anafilattica | Reazione anafilattica | |
Patologie endocrine | Molto raro | Emorragia ipofisaria | Emorragia ipofisaria |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Comune | Diminuita tolleranza al glucosio b | N/A |
Non comune | N/A | Ipercalcemia | |
Disturbi psichiatrici | Molto comune | Diminuzione della libidoa | Diminuzione della libidoa |
Comune | Cambiamenti di umore, depressione | Umore alterato, depressione | |
Molto raro | Disturbi psicotici | Disturbi psicotici | |
Patologie del sistema nervoso | Comune | Parestesia | Parestesia |
Comune | Compressione del midollo spinale | N/A | |
Comune | N/A | Cefalea | |
Patologie cardiache | Comune | Insufficienza cardiacaf, infarto del miocardiof | N/A |
Non nota | Prolungamento dell’intervallo QT (vedere paragrafi 4.4 e 4.5) | Prolungamento dell’intervallo QT (vedere paragrafi 4.4 e 4.5) | |
Patologie vascolari | Molto comune | Vampate di calorea | Vampate di calorea |
Comune | Pressione sanguigna anormale c | Pressione sanguigna anormale c | |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Molto comune | Iperidrosia | Iperidrosia, acnei |
Comune | Eruzione cutanead | Eruzione cutanead, alopeciag | |
Non nota | Alopeciah | (vedere Comune) | |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Comune | Dolore osseoe | N/A |
Comune | (vedere Non comune) | Artralgia | |
Non comune | Artralgia | (vedere Comune) | |
Patologie renali e urinarie | Non comune | Ostruzione dell’uretere | N/A |
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | Molto comune | Disfunzione erettile | N/A |
Molto comune | N/A | Secchezza vulvovaginale | |
Molto comune | N/A | Ingrandimento del seno | |
Comune | Ginecomastia | N/A | |
Non comune | Dolorabilità mammaria | N/A | |
Raro | N/A | Cisti ovariche | |
Raro | N/A | Sindrome da iperstimolazione ovarica | |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Molto comune | (vedere Comune) | Reazioni al sito di iniezione |
Comune | N/A | Ingrossamento tumorale, dolore tumorale | |
Comune | Reazioni al sito di iniezione | (vedere Molto comune) | |
Esami diagnostici | Comune | Diminuita densità ossea, aumento del peso | Diminuita densità ossea, aumento del peso |
a Questi sono effetti farmacologici che raramente richiedono la sospensione della terapia.
Iperidrosi e vampate di calore possono continuare dopo l’interruzione di Zoladex.
b È stata osservata una riduzione della tolleranza al glucosio negli uomini in trattamento con LHRH agonisti. Ciò può manifestarsi con diabete o calo del controllo glicemico nei pazienti con diabete mellito pre–esistente.
c Questi effetti possono manifestarsi come ipotensione o ipertensione, e sono stati osservati occasionalmente in pazienti trattati con ZOLADEX. Tali variazioni sono generalmente transitorie, e si risolvono durante il proseguimento della terapia o dopo la sospensione del trattamento con ZOLADEX. Raramente tali variazioni hanno richiesto l’intervento medico, inclusa la sospensione del trattamento con ZOLADEX.
d Questi effetti sono generalmente di natura lieve, e regrediscono spesso senza interruzione della terapia.
e Inizialmente, i pazienti con carcinoma della prostata possono manifestare un aumento temporaneo del dolore osseo, che può essere trattato sintomaticamente.
f Osservato in uno studio farmaco–epidemiologico sugli LHRH agonisti utilizzati nel trattamento del carcinoma prostatico. Il rischio appare aumentato quando utilizzato in associazione con antiandrogeni.
g Perdita dei capelli è stata riportata nelle donne, comprese le pazienti giovani trattate per condizioni benigne. Solitamente si verifica in modo lieve ma occasionalmente può essere grave.
h Particolarmente perdita dei peli corporei, effetto atteso dalla riduzione dei livelli di androgeni.
i Nella maggior parte dei casi è stata segnalata acne entro un mese dopo l’inizio di Zoladex.
Esperienza post–marketing
In un ridotto numero di casi, l’uso di ZOLADEX è stato associato alla comparsa di variazioni nel conteggio delle cellule ematiche, disfunzione epatica, embolia polmonare e polmonite interstiziale.
In aggiunta, nelle donne trattate per patologie ginecologiche benigne sono state riportate le seguenti reazioni avverse: acne, cambiamento dei peli del corpo, secchezza cutanea, aumento ponderale, aumento del colesterolo sierico, vaginite, perdite vaginali, nervosismo, disturbi del sonno, stanchezza, edema periferico, mialgia, crampi ai polpacci, nausea, vomito, diarrea, stipsi, dolore addominale, alterazione della voce.
Inizialmente, le pazienti con carcinoma della mammella possono manifestare un aumento temporaneo dei segni e dei sintomi, che può essere trattato sintomaticamente.
Raramente, le pazienti affette da carcinoma della mammella con metastasi hanno sviluppato ipercalcemia all’inizio della terapia. In presenza di sintomi indicativi di ipercalcemia (ad esempio sete), l’ipercalcemia deve essere esclusa.
Raramente, alcune donne possono raggiungere la menopausa durante il trattamento con analoghi dell’LHRH e a terapia ultimata, possono non riprendere il ciclo mestruale. Non è notose questo sia un effetto del trattamento con Zoladex o un riflesso della loro condizione ginecologica.
Copolimero lattide/glicolide.
Non conservare al di sopra di 25° C.