Zestril (Astrazeneca spa)

Compresse divisibili 14cpr 5mg

Principio attivo:Lisinopril diidrato
Gruppo terapeutico:Ace inibitori non associati
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • ipertensione
  • scompenso cardiaco
  • diabete mellito </p
  • diabete mellito di tipo
  • infarto miocardico acuto
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    Posologia

    Zestril deve essere somministrato per via orale in una dose singola giornaliera. Come per tutti i farmaci da assumere una volta al giorno, Zestril deve essere assunto approssimativamente alla stessa ora ogni giorno. L’assorbimento delle compresse di Zestril non è influenzato dal cibo.

    La dose deve essere individualizzata secondo il profilo del paziente e della risposta pressoria (vedere paragrafo 4.4).

    Ipertensione

    Zestril può essere usato in monoterapia o in combinazione con altre classi di prodotti medicinali antipertensivi (vedere paragrafi 4.3, 4.4, 4.5 e 5.1).

    Dose iniziale

    Nei pazienti con ipertensione la dose iniziale usuale raccomandata è 10 mg. Nei pazienti con un sistema renina–angiotensina–aldosterone fortemente attivato (in particolare ipertensione renovascolare, per deplezione di sodio e/o volume, decompensazione cardiaca, o con ipertensione grave) può verificarsi un’eccessiva caduta della pressione arteriosa a seguito della dose iniziale. In questi pazienti è raccomandata una dose iniziale di 2,5–5 mg e l’inizio del trattamento deve avvenire sotto controllo del medico. In presenza di insufficienza renale è richiesta una dose iniziale più bassa (vedere oltre, tabella 1).

    Dose di mantenimento

    Il dosaggio efficace usuale di mantenimento è 20 mg somministrati in una singola dose giornaliera. In genere se l’effetto terapeutico desiderato non può essere ottenuto nell’arco di 2–4 settimane ad un determinato livello di dose, la dose può essere ulteriormente aumentata. La massima dose impiegata negli studi clinici controllati a lungo termine è stata di 80 mg/die.

    Pazienti in trattamento con diuretici

    L’inizio della terapia con Zestril può causare ipotensione sintomatica. Ciò è più probabile nei pazienti al momento in trattamento con diuretici. Si raccomanda quindi cautela, dato che questi pazienti possono essere volume e/o sodio depleti. Se possibile, il diuretico deve essere sospeso 2–3 giorni prima di iniziare la terapia con Zestril. Nei pazienti ipertesi nei quali il diuretico non può essere sospeso, la terapia con Zestril deve essere iniziata con una dose di 5 mg. La funzionalità renale ed il potassio sierico devono essere monitorati. Il successivo dosaggio di Zestril deve essere aggiustato in base alla risposta pressoria. Se necessario, la terapia diuretica può essere ripresa (vedere paragrafo 4.4 e paragrafo 4.5).

    Aggiustamenti posologici nella compromissione renale

    Il dosaggio nei pazienti con compromissione renale deve basarsi sulla clearance della creatinina come delineato nella sottostante tabella 1.

    Tabella 1 Aggiustamenti posologici in caso di compromissione renale

    Clearance della creatinina (ml/min) Dose iniziale (mg/die)
    < 10 ml/min (inclusi i pazienti dializzati) 2,5 mg*
    10 – 30 ml/min 2,5 – 5 mg
    31 – 80 ml/min 5 – 10 mg

    *Il dosaggio e/o la frequenza della somministrazione devono essere aggiustati a seconda della risposta pressoria.

    Il dosaggio può essere aumentato gradualmente finché la pressione arteriosa non sia controllata o fino ad un massimo di 40 mg/die.

    Uso in pazienti ipertesi pediatrici di età dai 6 ai 16 anni

    La dose iniziale raccomandata è di 2,5 mg una volta al giorno in pazienti con peso da 20 a < 50 Kg, e di 5 mg al giorno in pazienti con peso ≥50 Kg. Il dosaggio deve essere aggiustato individualmente da un massimo di 20 mg una volta al giorno in pazienti di peso dai 20 a < 50 Kg, e 40 mg in pazienti di peso ≥50 Kg. Dosi superiori a 0,61 mg/Kg (o superiori a 40 mg) non sono state studiate nei pazienti pediatrici (vedere paragrafo 5.1).

    In bambini con funzione renale diminuita, deve essere considerata una dose iniziale più bassa o intervalli per aumentare la dose.

    Scompenso cardiaco

    Nei pazienti con scompenso cardiaco sintomatico, Zestril deve essere utilizzato come terapia aggiuntiva ai diuretici e, ove appropriato, alla digitale o ai beta–bloccanti. Zestril può essere iniziato con una dose iniziale di 2,5 mg una volta al giorno, che deve essere somministrata sotto osservazione medica per determinare l’effetto iniziale sulla pressione sanguigna. La dose di Zestril deve essere aumentata:

    ≥ con incrementi non superiori ai 10 mg;

    ≥ ad intervalli non inferiori alle due settimane;

    ≥ alla dose massima tollerata dal paziente, fino ad un massimo di 35 mg una volta al giorno.

    L’aggiustamento della dose deve essere basato sulla risposta clinica dei singoli pazienti.

    Nei pazienti a rischio elevato di ipotensione sintomatica, es. pazienti con deplezione salina con o senza iponatriemia, pazienti con ipovolemia o pazienti trattati con alte dosi di diuretici, queste condizioni devono essere corrette se possibile, prima della terapia con Zestril. La funzionalità renale ed il potassio sierico devono essere monitorati (vedere paragrafo 4.4).

    Posologia nell’infarto miocardico acuto

    I pazienti devono ricevere, nel modo appropriato, i trattamenti standard raccomandati come trombolitici, aspirina e beta–bloccanti. Il gliceril trinitrato per via endovenosa o per via transdermica può essere impiegato insieme a Zestril.

    Dose iniziale (primi 3 giorni dopo l’infarto)

    Il trattamento con Zestril può essere iniziato entro 24 ore dall’insorgenza dei sintomi. Il trattamento non deve essere iniziato se la pressione arteriosa sistolica è minore di 100 mmHg. La prima dose di Zestril è di 5 mg per via orale, seguita da 5 mg dopo 24 ore, 10 mg dopo 48 ore e poi 10 mg una volta al giorno. Ai pazienti con pressione arteriosa sistolica bassa (120 mmHg o meno) all’inizio del trattamento o durante i primi 3 giorni successivi all’infarto deve essere somministrata una dose ridotta di 2,5 mg per via orale (vedere paragrafo 4.4).

    In caso d’insufficienza renale (clearance della creatinina < 80 ml/min), il dosaggio iniziale di Zestril deve essere aggiustato sulla base della clearance della creatinina del paziente (vedere Tabella 1).

    Dose di mantenimento

    La dose di mantenimento è di 10 mg una volta al giorno. Se si verifica ipotensione (pressione arteriosa sistolica inferiore od uguale a 100 mmHg) può essere somministrata una dose di mantenimento giornaliera di 5 mg con riduzione temporanea a 2,5 mg, se necessario. Se si verifica una ipotensione prolungata (pressione arteriosa sistolica inferiore a 90 mmHg per più di un’ora) Zestril deve essere interrotto.

    Il trattamento deve continuare per 6 settimane e poi il paziente deve essere riesaminato. I pazienti che sviluppano sintomi di scompenso cardiaco devono continuare la terapia con Zestril (vedere paragrafo 4.2).

    Complicanze renali del diabete mellito

    Nei pazienti ipertesi affetti da diabete mellito di Tipo 2 e nefropatia incipiente, la dose di Zestril è 10 mg una volta al giorno che può essere incrementata, se necessario, fino a 20 mg una volta al giorno per raggiungere una pressione arteriosa diastolica in posizione seduta inferiore a 90 mmHg.

    Nei casi d’insufficienza renale (clearance della creatinina < 80 ml/min), il dosaggio iniziale di Zestril deve essere aggiustato sulla base della clearance della creatinina del paziente (vedere Tabella 1).

    Popolazione pediatrica

    L’esperienza di sicurezza ed efficacia nei bambini ipertesi con età > a 6 anni è limitata, ma non c’è esperienza relativa alle altre indicazioni (vedere Paragrafo 5.1).

    Zestril non è raccomandato nei bambini in altre indicazioni che non sia l’ipertensione.

    Zestril non è raccomandato in bambini di età inferiore a 6 anni, o in bambini con insufficienza renale grave (GFR < 30 ml/min/1,73 m2 ) (vedere Paragrafo 5.2).

    Pazienti anziani

    Negli studi clinici, non si sono verificate variazioni correlate all’età per quanto riguarda l’efficacia o il profilo di sicurezza del farmaco. Tuttavia, quando l’età avanzata è associata ad una diminuzione della funzionalità renale, devono essere utilizzate le indicazioni riportate nella Tabella 1 per determinare la dose iniziale di Zestril. In seguito, il dosaggio deve essere aggiustato secondo la risposta pressoria.

    Uso nei pazienti con trapianto di rene

    Non vi è esperienza circa la somministrazione di Zestril nei pazienti sottoposti a recente trapianto di rene. Il trattamento con Zestril non è pertanto raccomandato.

    Controindicazioni
  • altro
  • angioedema
  • gravidanza
  • diabete mellito
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    Interazioni
  • agenti
  • antipertensivi
  • nitroglicerina
  • nitrati
  • vasodilatatori
  • ipotensivo
  • agente
  • antipertensivo
  • diuretico
  • diuretica
  • spironolattone
  • triamterene
  • amiloride
  • litio
  • diuretici tiazidici
  • antinfiammatori
  • acido acetilsalicilico
  • dopo
  • anestetici
  • antidepressivi triciclici
  • antipsicotici
  • simpaticomimetici
  • antidiabetici
  • insuline
  • ipoglicemizzanti orali
  • ipoglicemizzante
  • trombolitici
  • beta–bloccanti
  • beta bloccanti
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    Avvertenze

    Ipotensione sintomatica

    Raramente si osserva ipotensione sintomatica in pazienti con ipertensione non complicata. Nei pazienti ipertesi in trattamento con Zestril, l’ipotensione è più probabile che si verifichi nel paziente con ridotta volemia ad es. per terapia diuretica, restrizione salina nella dieta, dialisi, diarrea o vomito o con ipertensione grave renina–dipendente (vedere paragrafo 4.5 e paragrafo 4.8). Ipotensione sintomatica è stata osservata nei pazienti con insufficienza cardiaca, in presenza o meno di insufficienza renale associata. Ciò è più probabile che si verifichi in quei pazienti con forme più gravi d’insufficienza cardiaca, come dimostrato dall’uso di dosi elevate di diuretici dell’ansa, dall’iponatriemia o da compromissione della funzionalità renale. Nei pazienti con rischio aumentato d’ipotensione sintomatica, l’inizio della terapia e l’aggiustamento della dose devono essere strettamente monitorati. Analoghe considerazioni si applicano a pazienti con cardiopatia ischemica o cerebrovasculopatia in cui un’eccessiva caduta della pressione arteriosa può provocare un infarto miocardico o un evento cerebrovascolare. Se si verifica ipotensione, il paziente deve essere posto in posizione supina e, se necessario, deve ricevere una infusione endovenosa di soluzione salina.

    Una risposta ipotensiva transitoria non rappresenta una controindicazione ad ulteriori dosi, che di solito possono essere somministrate senza difficoltà, una volta che la pressione arteriosa sia aumentata dopo espansione della volemia.

    In alcuni pazienti con scompenso cardiaco e normali o bassi valori di pressione arteriosa, si può verificare un ulteriore abbassamento della pressione arteriosa con Zestril. Questo effetto è previsto e non costituisce di solito una ragione per interrompere il trattamento. Se l’ipotensione diviene sintomatica, può essere necessaria una riduzione del dosaggio o l’interruzione di Zestril.

    Ipotensione nell’infarto acuto del miocardio

    Il trattamento con Zestril non deve essere iniziato nei pazienti con infarto acuto del miocardio che sono a rischio di ulteriore grave deterioramento delle condizioni emodinamiche dopo un trattamento con un vasodilatatore. Questi sono pazienti che presentano valori di pressione arteriosa sistolica £ 100 mmHg o quelli con shock cardiogeno. Durante i primi 3 giorni successivi all’infarto, la dose deve essere ridotta se la pressione arteriosa sistolica risulta essere £ 120 mmHg. Le dosi di mantenimento devono essere ridotte a 5 mg o, temporaneamente, a 2,5 mg se la pressione arteriosa sistolica presenta valori £ 100 mmHg. Se l’ipotensione persiste (pressione arteriosa sistolica < 90 mmHg per più di 1 ora) Zestril deve essere interrotto.

    Stenosi della valvola aortica o mitralica/cardiomiopatia ipertrofica

    Come per altri ACE–inibitori, Zestril deve essere somministrato con cautela nei pazienti con stenosi della valvola mitralica ed ostruzione dell’efflusso dal ventricolo sinistro come stenosi aortica o cardiomiopatia ipertrofica.

    Compromissione della funzionalità renale

    In caso di insufficienza renale (clearance della creatinina < 80ml/min), il dosaggio iniziale di Zestril deve essere aggiustato sulla base della clearance della creatinina del paziente (vedere Tabella 1 nel paragrafo 4.2) e poi in funzione della risposta del paziente al trattamento. Il controllo sistematico del potassio e della creatinina è parte della normale pratica per questi pazienti.

    Nei pazienti con insufficienza cardiaca, l’ipotensione che segue l’inizio della terapia con ACE–inibitori può portare ad un’ulteriore compromissione della funzionalità renale. In questa situazione è stata riportata insufficienza renale acuta, di solito reversibile.

    In alcuni pazienti con stenosi bilaterale dell’arteria renale o stenosi dell’arteria renale in monorene, trattati con inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina, sono stati osservati aumenti dell’azotemia e della creatinina sierica di solito reversibili dopo interruzione della terapia. Ciò è particolarmente probabile nei pazienti con insufficienza renale. La contemporanea presenza di ipertensione renovascolare comporta un maggior rischio di ipotensione grave e insufficienza renale. In questi pazienti il trattamento va iniziato sotto stretta sorveglianza medica, a basse dosi e accurata titolazione della dose. Poichè il trattamento con diuretici può contribuire all’instaurarsi di quanto sopra descritto, questi devono essere interrotti e la funzionalità renale deve essere monitorata durante le prime settimane di terapia con Zestril.

    Alcuni pazienti ipertesi senza un’apparente patologia vascolare renale preesistente hanno sviluppato aumenti, di solito lievi e transitori, dell’azotemia e della creatinina sierica, specialmente quando Zestril è stato somministrato in concomitanza ad un diuretico. Ciò è più probabile che accada in pazienti con preesistente insufficienza renale. Può essere necessario ridurre il dosaggio e/o sospendere il diuretico e/o Zestril.

    Nell’infarto acuto del miocardio, il trattamento con Zestril non deve essere iniziato nei pazienti con evidenza di disfunzione renale, definita come concentrazione sierica di creatinina > 177 mmol/l, e/o proteinuria > 500 mg/24h. Se si sviluppa disfunzione renale durante il trattamento con Zestril (concentrazione sierica di creatinina > 265 mmol/l, o raddoppio rispetto al valore pre–trattamento), il medico deve prendere in considerazione l’interruzione del trattamento.

    Ipersensibilità/angioedema

    E’ stato raramente riportato angioedema del viso, delle estremità, delle labbra, della lingua, della glottide e/o della laringe, in pazienti trattati con inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina, incluso Zestril. Ciò può avvenire in un qualunque momento durante il trattamento. In tali casi, Zestril deve essere prontamente interrotto e si deve istituire un appropriato trattamento e monitoraggio per assicurarsi della completa risoluzione dei sintomi prima di dimettere i pazienti. Anche nei casi in cui il gonfiore è limitato alla lingua, senza sofferenza respiratoria, il paziente può richiedere un’osservazione prolungata poiché il trattamento con antistaminici e corticosteroidi può non essere sufficiente.

    Molto raramente sono stati riportati eventi fatali dovuti ad angioedema associato ad edema della laringe o della lingua.

    Nei pazienti in cui siano interessate la lingua, la glottide o la laringe, è probabile avere ostruzione delle vie aeree, specialmente in quelli con una storia di chirurgia alle vie aeree. In questi casi deve essere prontamente somministrata una terapia di emergenza. Ciò può includere la somministrazione di adrenalina e/o il mantenimento dell’apertura delle vie aeree. Il paziente deve essere posto sotto stretta sorveglianza medica fino a completa e prolungata risoluzione dei sintomi.

    Gli inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina causano angioedema con maggior frequenza nei pazienti di etnia nera rispetto ai pazienti non di etnia nera.

    Pazienti con una storia di angioedema non correlato a terapia con ACE–inibitori possono essere a rischio aumentato di angioedema durante assunzione di un ACE–inibitore (vedere paragrafo 4.3).

    Reazioni anafilattoidi in pazienti emodializzati

    Nei pazienti sottoposti a dialisi con membrane ad alto flusso (es. AN 69) e in concomitante trattamento con un ACE–inibitore sono state riportate reazioni anafilattoidi. Per questi pazienti deve essere preso in considerazione l’utilizzo di tipi di membrane per dialisi diverse o classi diverse di agenti antipertensivi.

    Reazioni anafilattoidi durante aferesi delle lipoproteine a bassa densità (LDL)

    Raramente, nei pazienti che ricevono gli ACE–inibitori durante aferesi delle lipoproteine a bassa densità con destrano solfato si sono verificate reazioni anafilattoidi con rischio di vita per il paziente. Queste reazioni sono state evitate dalla temporanea sospensione della terapia con ACE–inibitori prima di ciascuna aferesi.

    Desensibilizzazione

    Pazienti che hanno ricevuto ACE–inibitori durante un trattamento desensibilizzante (es. veleno di imenotteri) hanno sofferto di reazioni anafilattoidi. Negli stessi pazienti queste reazioni sono state evitate quando gli ACE–inibitori erano stati temporaneamente sospesi, ma sono ricomparse subito dopo che il farmaco era stato inavvertitamente risomministrato.

    Insufficienza epatica

    Molto raramente, gli ACE–inibitori sono stati associati ad una sindrome che inizia con ittero colestatico e progredisce a necrosi fulminante e (talvolta) a morte. Il meccanismo di questa sindrome non è noto. I pazienti in trattamento con Zestril che sviluppano ittero o un marcato innalzamento degli enzimi epatici devono interrompere il trattamento con Zestril e ricevere un adeguato follow up medico.

    Neutropenia/agranulocitosi

    Nei pazienti in trattamento con ACE–inibitori sono stati riportati neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia ed anemia. Nei pazienti con funzionalità renale normale e nessuna altra complicazione, la neutropenia si verifica raramente. La neutropenia e l’agranulocitosi sono reversibili dopo l’interruzione del trattamento con l’ACE–inibitore. Zestril deve essere impiegato con estrema cautela nei pazienti con collagenopatie con interessamento vasculitico, terapia immunosoppressiva, in trattamento con allopurinolo o procainamide, o con una combinazione di tali condizioni, specialmente se c’è una preesistente compromissione della funzionalità renale. Alcuni di questi pazienti hanno sviluppato infezioni gravi, che in alcuni casi non hanno risposto ad una terapia antibiotica intensiva. Qualora Zestril fosse usato in questi pazienti, si raccomanda un controllo periodico della conta leucocitaria e occorre invitare il paziente a segnalare una qualunque manifestazione di infezione.

    Duplice blocco del sistema renina–angiotensina–aldosterone (RAAS)

    Esiste l’evidenza che l’uso concomitante di ACE–inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l’uso combinato di ACE–inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren non è pertanto raccomandato (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).

    Se la terapia del duplice blocco è considerata assolutamente necessaria, ciò deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalità renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna.

    Gli ACE–inibitori e gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.

    Etnia

    Gli inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina causano angioedema con maggior frequenza nei pazienti di etnia nera rispetto ai pazienti di etnia non nera.

    Come con altri ACE–inibitori, Zestril può essere meno efficace nell’abbassare la pressione arteriosa nei pazienti neri ipertesi rispetto ai pazienti ipertesi non neri, forse a causa di una maggiore prevalenza di condizioni di bassa renina nella popolazione nera ipertesa.

    Tosse

    Con l’uso di ACE–inibitori e’ stata riportata tosse. Questa è caratteristicamente non produttiva, persistente e si risolve con l’interruzione della terapia. La tosse indotta dagli ACE–inibitori deve essere presa in considerazione nella diagnosi differenziale di tosse.

    Chirurgia/anestesia

    Nei pazienti sottoposti ad interventi di chirurgia maggiore o durante anestesia con agenti che causano ipotensione, Zestril può bloccare la formazione di angiotensina II secondaria alla liberazione compensatoria di renina. Se compare ipotensione ed essa è ritenuta effetto di questo meccanismo, può essere corretta mediante espansione della volemia.

    Iperpotassiemia

    In alcuni pazienti trattati con ACE–inibitori, incluso Zestril, sono stati osservati innalzamenti del potassio sierico. I pazienti a rischio di sviluppare iperpotassiemia includono quelli con insufficienza renale, diabete mellito o quelli in trattamento concomitante con diuretici risparmiatori di potassio, con integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio, o quei pazienti in trattamento con altri farmaci ai quali è associato un incremento del potassio sierico (es. eparina). Se l’uso concomitante dei sopraccitati agenti viene considerato necessario, si raccomanda un monitoraggio regolare del potassio sierico (vedere paragrafo 4.5).

    Pazienti diabetici

    Nei pazienti diabetici in trattamento con farmaci antidiabetici orali o insulina, deve essere attentamente monitorato il controllo glicemico durante il primo mese di trattamento con un ACE–inibitore (vedere paragrafo 4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione).

    Litio

    La combinazione di litio con Zestril non è generalmente raccomandata (vedere paragrafo 4.5).

    Gravidanza

    Gli ACE inibitori non devono essere iniziati durante la gravidanza. A meno che il proseguimento della terapia con ACE inibitori sia considerato essenziale, le pazienti che stanno programmando una gravidanza devono passare a trattamenti antipertensivi alternativi che hanno un accertato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza.

    Quando una gravidanza viene accertata, il trattamento con gli ACE inibitori deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6).

    Gravidanza

    Gravidanza

    L’uso degli ACE inibitori non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L’uso degli ACE inibitori è controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4)

    Le evidenze epidemiologiche relativamente al rischio teratogenico in seguito all’esposizione agli ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non sono state esaurienti; comunque non si può escludere un piccolo aumento del rischio. A meno che la terapia continuata con ACE inibitori non sia considerata essenziale, le pazienti che stanno programmando una gravidanza devono passare a trattamenti antipertensivi alternativi che abbiano un accertato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza.

    Quando viene accertata una gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa.

    L’esposizione alla terapia con ACE inibitori, durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza, notoriamente provoca fetotossicità umana (diminuzione funzionalità renale, oligoidramnios, ritardo nell’ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkalemia) (Vedere paragrafo 5.3).

    Qualora fosse avvenuta un’esposizione agli ACE inibitori dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda una valutazione ecografica della funzionalità renale e del cranio.

    I bambini, le cui madri hanno assunto ACE inibitori, devono essere attentamente osservati a causa dell’ipotensione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).

    Allattamento

    Dato che non sono disponibili informazioni sull’uso di Zestril durante l’allattamento, Zestril non è raccomandato e sono preferibili trattamenti alternativi con profili di sicurezza meglio stabiliti durante l’allattamento, specialmente durante l’allattamento di un neonato o di un bambino prematuro.

    Effetti Collaterali

    Durante il trattamento con Zestril e con altri ACE–inibitori sono stati osservati e riportati i seguenti effetti indesiderati con le seguenti frequenze: molto comune, (≥1/10), comune, (≥1/100 e <1/10), non comune, (≥1/1.000 e <1/100), raro (≥1/10.000 e <1/1.000), molto raro (<1/10.000) non nota, (la frequenza non può essere definita sulla base dai dati disponibili).

    Patologie del sistema emolinfopoietico

    Raro: diminuzione dell’emoglobina, diminuzione dell’ematocrito.

    Molto raro: depressione midollare, anemia, trombocitopenia, leucopenia, neutropenia, agranulocitosi (vedere paragrafo 4.4), anemia emolitica, linfoadenopatia, malattie autoimmuni.

    Disturbi del metabolismo e della nutrizione

    Molto raro: ipoglicemia.

    Patologie del sistema nervoso e disturbi psichiatrici

    Comune: capogiri, cefalea.

    Non comune: alterazioni dell’umore, parestesia, vertigini, alterazioni del gusto, disturbi del sonno, allucinazioni.

    Raro: confusione mentale, disturbi olfattivi.

    Frequenza non nota: sintomi depressivi, sincope.

    Patologie cardiache e vascolari

    Comune: effetti ortostatici (inclusa ipotensione).

    Non comune: infarto miocardico o evento cerebrovascolare, probabilmente secondari ad una eccessiva ipotensione nei pazienti ad alto rischio (vedere paragrafo 4.4), palpitazioni, tachicardia. Fenomeno di Raynaud.

    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

    Comune: tosse.

    Non comune: rinite.

    Molto raro: broncospasmo, sinusite. Alveolite allergica/polmonite eosinofila.

    Patologie gastrointestinali

    Comune: diarrea, vomito.

    Non comune: nausea, dolore addominale ed indigestione.

    Raro: secchezza delle fauci.

    Molto raro: pancreatite, angioedema intestinale, epatite epatocellulare o colestatica, ittero e insufficienza epatica (vedere paragrafo 4.4).

    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

    Non comune: rash, prurito

    Raro: orticaria, alopecia, psoriasi, ipersensibilità/edema angioneurotico: edema angioneurotico di viso, estremità, labbra, lingua, glottide, e/o laringe (vedere paragrafo 4.4).

    Molto raro: sudorazione, pemfigo, necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens–Johnson, eritema multiforme, pseudolinfoma cutaneo.

    E’ stato riportato un complesso di sintomi che può includere uno o più dei seguenti: possono verificarsi febbre, vasculite, mialgia, artralgia/artrite, positività degli anticorpi antinucleari (ANA), aumento della velocità di eritrosedimentazione (VES), eosinofilia e leucocitosi, rash, fotosensibilità e altre manifestazioni dermatologiche.

    Patologie renali ed urinarie

    Comune: disfunzione renale.

    Raro: uremia, insufficienza renale acuta.

    Molto raro: oliguria/anuria.

    Patologie endocrine

    Raro: sindrome da secrezione inappropriata di ormone antidiuretico (SIADH).

    Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella

    Non comune: impotenza.

    Raro: ginecomastia.

    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

    Non comune: fatica, astenia.

    Esami diagnostici

    Non comune: aumento dell’urea nel sangue, aumento della creatinina sierica, aumento degli enzimi epatici, iperpotassiemia.

    Raro: aumento della bilirubina sierica, iponatriemia.

    Dati di sicurezza emersi dagli studi clinici suggeriscono che lisinopril è generalmente ben tollerato nei pazienti pediatrici ipertesi e che il profilo di sicurezza in questo gruppo di età è comparabile con quanto visto negli adulti.

    Segnalazione delle reazioni avverse sospette

    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo "www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili".

    Eccipienti

    Mannitolo,

    calcio idrogeno fosfato diidrato,

    ossido di ferro rosso (E172),

    amido di mais,

    amido pregelatinizzato,

    magnesio stearato.

    Conservazione

    Non conservare a temperatura superiore ai 30 °C.