Infezioni intestinali
Adulti e bambini al di sopra dei 2 anni
Di norma, una dose di 1 compressa di ZENTEL 400 mg.
In caso di infestazioni sostenute da Strongyloides stercoralis, Taenia spp. o Hymenolepis nana, tale trattamento dovrà essere ripetuto per tre giorni consecutivi. In caso di provata infestazione da Hymenolepis nana, si raccomanda di ripetere il trattamento dopo 10-21 giorni.
Nel caso di infestazioni miste comprendenti Opistorchis viverrini e Chlonorchis sinensis la dose di ZENTEL consigliata è di 400 mg (1 compressa) due volte al dì per tre giorni consecutivi.
Se il paziente dovesse risultare ancora infestato tre settimane dopo la somministrazione, è consigliabile un secondo ciclo di terapia.
Nel caso di Giardiasi (solo nei bambini tra 2 e 12 anni d’età) somministrare una dose singola da 400 mg al giorno per 5 giorni.
Bambini di età compresa tra 1 e 2 anni
Gli studi clinici hanno documentato l’efficacia di 200 mg nel trattamento delle parassitosi intestinali sostenute da Ascaris lumbricoides, Ancylostoma duodenale, Trichuris trichiura, Necator americanus, Hymenolepis nana, Taenia saginata; in caso di strongiloidosi la somministrazione deve essere ripetuta per tre giorni consecutivi.
Infezioni elmintiche sistemiche
Ad oggi si dispone di un’esperienza limitata relativamente all’uso di albendazolo in bambini di età inferiore a sei anni; pertanto l’utilizzo in bambini di età inferiore a sei anni non è raccomandato. I dosaggi dipendono dai parassiti coinvolti, dal peso del paziente e dalla gravità dell’infezione:
Echinococcosi cistica
Pazienti di peso superiore a 60 kg: 1 compressa da 400 mg due volte al giorno per un totale di 28 giorni.
Pazienti di peso inferiore a 60 kg: dose giornaliera totale: 15 mg/kg somministrata in due dosi uguali separate (dose massima 800 mg/die) per un totale di 28 giorni.
Questo ciclo di trattamento della durata di 28 giorni può essere ripetuto, dopo un periodo di 14 giorni senza alcun trattamento, per un totale di tre cicli.
Echinococcosi alveolare
Pazienti di peso superiore a 60 kg: 1 compressa da 400 mg due volte al giorno per cicli di 28 giorni, con un intervallo di 14 giorni senza trattamento tra un ciclo e l’altro.
Pazienti di peso inferiore a 60 kg: dose giornaliera totale: 15 mg/kg somministrata in due dosi uguali separate (dose massima 800 mg/die) per cicli di 28 giorni, con un intervallo di 14 giorni senza trattamento tra un ciclo e l’altro.
Potrebbe essere necessario prolungare il trattamento per mesi o anni. Il trattamento continuo con lo stesso dosaggio è stato effettuato per periodi fino a 20 mesi.
Modalità d’uso
Le compresse possono essere inghiottite, masticate o spezzate e mescolate al cibo.
Infezioni intestinali
Non è richiesta alcuna particolare precauzione, come osservare digiuno o assumere purganti.
Infezioni sistemiche
ZENTEL deve essere assunto ai pasti.
Echinococcosi cistica
1 - Cisti multiple ed inoperabili
Per il trattamento di cisti epatiche, polmonari e peritoneali, si può somministrare fino a 3 cicli da 28 giorni di ZENTEL. Per localizzazioni quali le ossa ed il cervello, può risultare necessario un trattamento più lungo.
2 - Trattamento pre-operatorio
Prima dell’intervento chirurgico, quando possibile, si devono somministrare due cicli da 28 giorni.
Quando l’intervento chirurgico deve essere effettuato prima del completamento dei due cicli, ZENTEL deve comunque essere somministrato il più a lungo possibile prima dell’intervento.
3 - Trattamento post-operatorio
Quando è stato somministrato soltanto un breve ciclo pre-operatorio (meno di 14 giorni) ed in casi in cui è necessario l’intervento chirurgico d’emergenza, ZENTEL deve essere somministrato dopo l’operazione per due cicli da 28 giorni con un intervallo di 14 giorni senza trattamento.
Inoltre quando, dopo il trattamento pre-operatorio, le cisti risultano vitali o quando si è verificato versamento, si deve somministrare un trattamento completo composto da 2 cicli di 28 giorni.
3 - Trattamento dopo drenaggio percutaneo di ciste
Trattare come sopra indicato per il caso post-operatorio.
Echinococcosi alveolare
Normalmente si consiglia un trattamento con cicli da 28 giorni come per l’echinococcosi cistica.
Potrebbe essere necessario continuare per mesi o anche anni. I dati più recenti di controllo a distanza nel tempo suggeriscono che i tempi di sopravvivenza sono sostanzialmente migliorati a seguito di trattamento prolungato.
È stato dimostrato che il trattamento continuativo, in un numero limitato di pazienti, conduce ad una apparente guarigione.
Infezioni intestinali
Al fine di evitare la somministrazione di albendazolo durante la fase iniziale della gravidanza, le donne in età fertile devono iniziare la terapia entro e non oltre la prima settimana dall’inizio della mestruazione oppure dopo esito negativo del test di gravidanza.
Infezioni sistemiche
Albendazolo ha dimostrato di causare soppressione midollare (v. paragrafo 4.8 - effetti indesiderati) e pertanto, all’inizio di ciascun ciclo e ogni 2 settimane durante ogni ciclo da 28 giorni, si deve effettuare l’esame emocromocitometrico.
I pazienti con malattie epatiche, compresa l’echinococcosi epatica, si dimostrano più suscettibili alla soppressione midollare che porta a pancitopenia, anemia aplastica, agranulocitosi e leucopenia e pertanto necessitano di un monitoraggio più attento della conta ematica. L’albendazolo deve essere sospeso se si verificano riduzioni clinicamente significative nella conta ematica (vedere Posologia e modo di somministrazione e Effetti indesiderati).
Altri effetti collaterali associati ai trattamenti prolungati sono: perdita dei capelli, alterazioni della funzionalità epatica e incrementi, da lievi a moderati, degli enzimi epatici: tali alterazioni enzimatiche si normalizzano alla sospensione del trattamento. Sono stati segnalati casi di epatite (vedere Effetti indesiderati). Prima dell’inizio di ciascun ciclo di trattamento ed almeno ogni due settimane durante il trattamento si devono effettuare test di funzionalità epatica. Se gli enzimi aumentano in modo significativo (più del doppio del limite superiore normale), la somministrazione di ZENTEL deve essere interrotta. Se gli enzimi epatici ritornano ai livelli normali, il trattamento con ZENTEL può essere ripristinato, ma le analisi di laboratorio devono essere effettuate con una maggiore frequenza durante la terapia ripetuta.
Al fine di evitare la somministrazione di ZENTEL durante la prima fase di gravidanza, le donne in età fertile devono:
- iniziare il trattamento soltanto dopo un test di gravidanza negativo. Tali esami devono essere ripetuti almeno una volta prima di iniziare il ciclo successivo.
- essere avvisate di adottare precauzioni efficaci contro il concepimento durante ed entro un mese dal completamento del trattamento con albendazolo per una infezione sistemica.
Le compresse contengono il colorante giallo tramonto (E110) che può causare reazioni allergiche.
TENERE IL MEDICINALE FUORI DALLA PORTATA E DALLA VISTA DEI BAMBINI.
ZENTEL non deve essere somministrato ai lattanti, a donne in gravidanza accertata o presunta (vedere Paragrafo 4.3 - Controindicazioni e Paragrafo 4.4 - Avvertenze speciali e precauzioni per l’uso) e durante l’allattamento.
Non sono disponibili dati adeguati, nell’uomo e nell’animale, relativi all’utilizzo durante l’allattamento.
Sono stati utilizzati dati provenienti da studi clinici ampi per determinare la frequenza, da molto comune a raro, degli effetti indesiderati. Le frequenze stabilite per tutti gli altri effetti indesiderati (ovvero quelle che si manifestavano <1/1000) sono state definite principalmente utilizzando dati post-marketing e si riferiscono alla frequenza dei casi riportati piuttosto che alla frequenza reale.
La seguente convenzione è stata utilizzata per la classificazione della frequenza:
Molto comune ≥1/10
Comune ≥1/100 e <1/10
Non comune ≥1/1000 e <1/100
Raro ≥1/10000 e <1/1000
Molto raro <1/10000
Utilizzo nelle infezioni intestinali (durata del trattamento più breve e a dosi più basse)
Disturbi del sistema immunitario
Raro: reazioni di ipersensibilità, incluso rash, prurito ed orticaria
Patologie del sistema nervoso
Non comune mal di testa e vertigini
Patologie gastrointestinali
Non comune sintomi relativi al tratto gastrointestinale superiore (per esempio dolore epigastrico o addominale, nausea, vomito) e diarrea
Patologie epatobiliari
Raro incremento degli enzimi epatici
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Molto raro eritema multiforme, sindrome di Stevens Johnson
Utilizzo nelle infezioni sistemiche elmintiche (durata del trattamento più lunga e a dosi più alte)
Patologie del sistema emolinfopoietico
Non comune leucopenia
Molto raro pancitopenia, anemia aplastica, agranulocitosi
I pazienti con malattie epatiche, compresa l’echinococcosi epatica, si dimostrano essere più suscettibili alla soppressione midollare (vedere Posologia e modo di somministrazione e Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego).
Disturbi del sistema immunitario
Non comune: reazioni di ipersensibilità, incluso rash, prurito ed orticaria
Patologie del sistema nervoso
Molto comune mal di testa
Comune vertigini
Patologie gastrointestinali
Comune disturbi gastrointestinali (dolore addominale, nausea, vomito)
Disturbi gastrointestinali sono stati associati ad albendazolo nel caso di trattamento di pazienti con echinococcosi.
Patologie epatobiliari
Molto comune incremento, da lieve a moderato, degli enzimi epatici
Non comune epatite
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Comune alopecia reversibile (assottigliamento e moderata perdita dei capelli)
Molto raro eritema multiforme, sindrome di Stevens Johnson
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Comune febbre
Lattosio, amido di mais, croscarmellosa sodica, cellulosa microcristallina, povidone, aroma vaniglia, aroma arancio, magnesio stearato, aroma frutto della passione, sodio laurilsolfato, saccarina sodica, lacca giallo tramonto (E110)
Nessuna precauzione particolare.