Vipdomet (Takeda italia spa)

Compresse rivestite 56cpr riv 12,5+1000mg

Principio attivo:Alogliptin benzoato/metformina cloridrato
Gruppo terapeutico:Ipoglicemizzanti, escluse le insuline
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rrl - limitativa ripetibile
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • diabete mellito di tipo 2:</p
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    Posologia

    Posologia

    Per i differenti regimi posologici, Vipdomet è disponibile in compresse rivestite con film da 12,5 mg/850 mg e 12,5 mg/1000 mg.

    Adulti (età ≥ 18 anni)

    La dose di Vipdomet deve essere personalizzata sulla base del regime di terapia attuale del paziente.

    Per i pazienti non adeguatamente controllati con la dose massima tollerata di metformina cloridrato da sola, la dose raccomandata è di una compressa da 12,5 mg/850 mg o 12,5 mg/1000 mg due volte al giorno, corrispondenti a 25 mg di alogliptin più 1.700 mg o 2.000 mg di metformina cloridrato al giorno, in base alla dose di metformina cloridrato che il paziente sta già assumendo.

    Per i pazienti non adeguatamente controllati in duplice terapia con la dose massima tollerata di metformina e pioglitazone, la dose di pioglitazone deve essere mantenuta e Vipdomet somministrato in concomitanza; alogliptin deve essere assunto alla dose di 12,5 mg due volte al giorno (25 mg di dose giornaliera totale) e metformina cloridrato a un dosaggio analogo (850 mg o 1000 mg due volte al giorno) a quello che il paziente sta già assumendo.

    Deve essere prestata attenzione quando alogliptin è utilizzato in combinazione con metformina e un tiazolidinedione in quanto è stato osservato un incremento del rischio di ipoglicemia con questa terapia tripla (vedere il paragrafo 4.4). In caso di ipoglicemia, può essere considerata una dose inferiore di tiazolidinedione o metformina.

    Per i pazienti che erano in trattamento con compresse separate di alogliptin e metformina (come duplice terapia o come parte di triplice terapia con insulina), entrambi alogliptin e metformina devono essere dosati al dosaggio giornaliero totale già assunto dal paziente; la dose singola di alogliptin deve essere dimezzata in quanto sarà assunta due volte al giorno, mentre il dosaggio di metformina deve rimanere invariato.

    Per i pazienti non adeguatamente controllati in duplice terapia con insulina e la dose massima tollerata di metformina, la dose di Vipdomet deve fornire alogliptin dosato a 12,5 mg due volte al giorno (25 mg di dose giornaliera totale) e una dose di metformina a un dosaggio analogo a quello già assunto dal paziente.

    Per ridurre il rischio di ipoglicemia può essere considerata una dose più bassa di insulina. La dose giornaliera massima raccomandata di 25 mg di alogliptin non deve essere superata.

    Popolazioni speciali

    Anziani (età ≥ 65 anni)

    Non è necessario alcun aggiustamento della dose in base all’età. Tuttavia, la dose di alogliptin deve essere stabilita con prudenza in pazienti di età avanzata a causa della potenziale ridotta funzionalità renale in questa popolazione.

    Insufficienza renale

    Per i pazienti con insufficienza renale lieve (clearance della creatinina ≥ 60 mL/min), non è necessario alcun aggiustamento della dose di Vipdomet (vedere paragrafo 5.2).

    Poiché Vipdomet contiene metformina, non deve essere usato in pazienti con insufficienza renale moderata o grave o malattia renale in fase terminale che richiede dialisi (clearance della creatinina < 60 mL/min) (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.2).

    Si raccomanda un’appropriata valutazione della funzione renale prima di iniziare la somministrazione di Vipdomet e ad intervalli regolari in seguito (vedere paragrafo 4.4).

    Insufficienza epatica

    Vipdomet non deve essere usato per pazienti con insufficienza epatica (vedere paragrafi 4.3 e 5.2).

    Popolazione pediatrica

    La sicurezza e l’efficacia di Vipdomet nei bambini e negli adolescenti di età inferiore a 18 anni non sono ancora state stabilite. Non ci sono dati disponibili.

    Modo di somministrazione

    Uso orale.

    Vipdomet deve essere assunto due volte al giorno a causa della farmacocinetica del suo componente metformina. Deve inoltre essere assunto con i pasti per ridurre le reazioni avverse gastrointestinali associate alla metformina. Le compresse devono essere deglutite intere con acqua.

    Se si dimentica una dose, questa deve essere assunta non appena il paziente se ne ricorda. Non deve essere assunta una dose doppia nello stesso momento; la dose dimenticata deve essere saltata.

    Controindicazioni
  • ipersensibilità al principio attivo
  • shock
  • angioedema
  • precoma diabetico
  • malattia renale
  • disidratazione
  • infezione grave
  • insufficienza cardiaca
  • infarto miocardico
  • alcolismo
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    Interazioni
  • metformina
  • stati effettuati studi di interazione
  • altri medicinali
  • fluconazolo
  • ciclosporina
  • digossina
  • atorvastatina
  • prevista
  • warfarin
  • tolbutamide
  • midazolam
  • contraccettivo orale
  • etinilestradiolo
  • cimetidina
  • antidiabetici
  • alcool
  • mezzi di contrasto iodati
  • dopo
  • diuretici
  • segnalato
  • previste
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    Avvertenze

    Generale

    Vipdomet non deve essere usato in pazienti affetti da diabete mellito di tipo 1. Vipdomet non è un sostituto dell’insulina in pazienti che richiedono insulina.

    Acidosi lattica

    L’acidosi lattica è una complicanza metabolica molto rara, ma grave (elevata mortalità in assenza di trattamento tempestivo) che può insorgere a causa dell’accumulo di metformina. Casi di acidosi lattica segnalati in pazienti trattati con metformina si sono verificati principalmente in pazienti diabetici con insufficienza renale importante. L’incidenza dell’acidosi lattica può e deve essere ridotta anche valutando altri fattori di rischio associati, quali controllo inadeguato del diabete, chetosi, digiuno prolungato, eccessiva assunzione di alcool, insufficienza epatica e qualsiasi condizione associata all’ipossia.

    Diagnosi

    Una diagnosi di acidosi lattica deve essere presa in considerazione in caso di sintomi non specifici quali crampi muscolari e/o dolore addominale e/o astenia grave. L’acidosi lattica è ulteriormente caratterizzata da dispnea acidosica e ipotermia seguite da coma. Gli esami di laboratorio di valore diagnostico sono pH ematico diminuito, livelli di lattato plasmatico superiori a 5 mmol/L e un aumento del gap anionico e del rapporto lattato/piruvato. Se si sospetta acidosi metabolica, il trattamento con Vipdomet deve essere sospeso e il paziente deve essere immediatamente ospedalizzato (vedere paragrafo 4.9).

    Funzione renale

    Alogliptin e metformina sono sostanzialmente escrete dal rene. Il rischio di acidosi lattica correlata alla metformina aumenta con il grado di insufficienza renale, pertanto le concentrazioni della creatinina sierica devono essere determinate (e stimati il corrispondente tasso di filtrazione glomerulare o la clearance della creatinina) prima di iniziare il trattamento e con regolarità in seguito:

    • almeno una volta all’anno in pazienti con normale funzione renale;

    • almeno da due a quattro volte all’anno in pazienti con livelli della creatinina sierica ai limiti superiori della norma e nei pazienti anziani.

    La compromissione della funzione renale è un fenomeno frequente e asintomatico nei pazienti anziani. Deve essere prestata particolare cautela in situazioni in cui la funzione renale può diventare insufficiente, per esempio quando si instaura una terapia antipertensiva o diuretica oppure quando si inizia un trattamento con medicinali anti–infiammatori non steroidei (FANS).

    Vipdomet non è raccomandato per l’uso in pazienti con insufficienza moderata e grave e malattia ranale in fase terminale (clearance della creatinina < 60 mL/min)(vedere sezione 4.3).

    Insufficienza epatica

    Alogliptin non è stato studiato in pazienti con insufficienza epatica grave (Child–Pugh score >9), pertanto l’uso non è raccomandato in tali pazienti (vedere sezioni 4.2, 4.3 e 5.2)

    Chirurgia

    Poiché Vipdomet contiene metformina, il trattamento deve essere interrotto 48 ore prima di un intervento di chirurgia elettiva in anestesia generale, spinale o epidurale. Il trattamento non deve normalmente essere ripreso prima delle 48 ore successive all’intervento e solo dopo che la funzione renale sia stata rivalutata e riscontrata normale.

    Somministrazione di mezzi di contrasto iodati

    La somministrazione intravasale di mezzi di contrasto iodati in esami radiologici può portare a insufficienza renale che è stata associata all’acidosi lattica in pazienti trattati con metformina. Pertanto il trattamento con Vipdomet deve essere interrotto prima o al momento dell’esame radiologico e non deve essere ripreso prima delle 48 ore successive e solo dopo che la funzionalità renale sia stata rivalutata e riscontrata normale (vedere paragrafo 4.5).

    Uso con altri medicinali anti–iperglicemizzanti e ipoglicemia

    L’insulina è nota per causare ipoglicemia. Pertanto, può essere presa in considerazione una dose inferiore di insulina per ridurre il rischio di ipoglicemia quando questo medicinale è utilizzato in combinazione con Vipdomet (vedere paragrafo 4.2).

    Dato l’aumentato rischio di ipoglicemia in associazione con pioglitazone, può essere presa in considerazione una dose inferiore di pioglitazone per ridurre il rischio di ipoglicemia quando questo medicinale è utilizzato in combinazione con Vipdomet (vedere paragrafo 4.2).

    Associazioni non studiate

    Vipdomet non deve essere utilizzato in associazione con una sulfonilurea, in quanto la sicurezza e l’efficacia di questa combinazione non sono state pienamente stabilite.

    Variazione dello stato clinico di pazienti con diabete mellito di tipo 2 precedentemente controllato

    Poiché Vipdomet contiene metformina, i pazienti con diabete mellito di tipo 2 precedentemente ben controllato con Vipdomet che sviluppano anomalie di laboratorio o malattie cliniche (in particolare malattie vaghe e poco definite) devono essere tempestivamente valutati per verificare la presenza di chetoacidosi o acidosi lattica. La valutazione deve comprendere gli elettroliti e i chetoni sierici, il glucosio nel sangue e, se indicato, il pH ematico, i livelli di lattato, piruvato e metformina. Se si verifica acidosi di qualsiasi genere, Vipdomet deve essere immediatamente interrotto e devono essere avviate altre opportune misure correttive.

    Reazioni di ipersensibilità

    Reazioni di ipersensibilità, comprese le reazioni anafilattiche, angioedema e condizioni di dermatite esfoliativa compresa la sindrome di Stevens–Johnson ed eritema multiforme sono state osservate con gli inibitori DPP–4 e spontaneamente riportate per alogliptin dopo la commercializzazione. Negli studi clinici di alogliptin, le reazioni anafilattiche sono state riportate con una bassa incidenza.

    Pancreatite acuta

    L’impiego di inibitori DPP–4 è stato associato a un rischio di sviluppare una pancreatite acuta. In un’analisi aggregata dei dati di 13 studi, le percentuali totali di segnalazioni di pancreatite in pazienti trattati con alogliptin 25 mg, alogliptin 12,5 mg, controllo attivo o placebo sono state 2, 1, 1 o 0 eventi su 1.000 pazienti all’anno, rispettivamente. Nello studio di outcome cardiovascolare, i tassi di segnalazione di pancreatite in pazienti trattati con alogliptin o con placebo sono state 3 o 2 eventi per 1.000 anni paziente, rispettivamente. Sono state spontaneamente segnalate reazioni avverse di pancreatite acuta dopo la commercializzazione. I pazienti devono essere informati dei sintomi caratteristici della pancreatite acuta: dolore addominale grave, persistente con possibile irradiazione alla schiena. Se si sospetta pancreatite, il trattamento con Vipdomet deve essere interrotto; se la pancreatite acuta è confermata, il trattamento con Vipdomet non deve essere ripreso. Deve essere prestata attenzione nei pazienti con storia di pancreatite.

    Effetti epatici

    Dopo la commercializzazione, sono state ricevute segnalazioni di disfunzioni epatiche compresa l’insufficienza epatica. Non è stato stabilito un rapporto causale. I pazienti devono essere tenuti sotto stretta osservazione per verificare eventuali anomalie epatiche. Acquisire tempestivamente esami di funzionalità epatica in pazienti con sintomi che suggeriscono la presenza di lesione epatica. Se si riscontrano anomalie e non è stabilita un’eziologia alternativa, prendere in considerazione l’interruzione del trattamento con alogliptin.

    Gravidanza

    Gravidanza

    Non ci sono dati relativi all’uso di Vipdomet in donne in gravidanza. Gli studi effettuati su ratti in gravidanza trattati con alogliptin più metformina in trattamento combinato hanno evidenziato tossicità riproduttiva a circa 5–20 volte (per metformina e alogliptin rispettivamente) l’esposizione umana alla dose raccomandata.

    Vipdomet non deve essere usato durante la gravidanza.

    Rischi correlati ad alogliptin

    Non ci sono dati relativi all’uso di alogliptin in donne in gravidanza. Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti relativi alla tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).

    Rischi correlati a metformina

    Una quantità limitata di dati sull’uso di metformina nelle donne in gravidanza non indica un aumento di rischio di anomalie congenite. Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti relativi alla tossicità riproduttiva a dosi clinicamente rilevanti (vedere paragrafo 5.3).

    Allattamento

    Non sono stati effettuati studi su animali durante l’allattamento con le sostanze attive combinate di Vipdomet. In studi eseguiti con le singole sostanze attive, sia alogliptin che metformina venivano escreti nel latte di ratti durante l’allattamento. Non è noto se alogliptin sia escreto nel latte umano. Metformina viene escreta nel latte umano in piccole quantità. Un rischio per i lattanti non può essere escluso.

    Deve essere presa la decisione se interrompere l’allattamento o interrompere la terapia/astenersi dalla terapia con Vipdomet tenendo in considerazione il beneficio dell’allattamento per il bambino e il beneficio della terapia per la donna.

    Fertilità

    L’effetto di Vipdomet sulla fertilità degli esseri umani non è stato studiato. Non sono stati osservati effetti avversi sulla fertilità in studi condotti su animali con alogliptin o con metformina (vedere paragrafo 5.3).

    Effetti Collaterali

    Riassunto del profilo di sicurezza

    Studi clinici condotti a supporto dell’efficacia e della sicurezza di Vipdomet prevedevano la co– somministrazione di alogliptin e metformina in compresse separate. Tuttavia, i risultati degli studi di bioequivalenza hanno dimostrato che le compresse rivestite con film di Vipdomet sono bioequivalenti alle dosi corrispondenti di alogliptin e metformina co–somministrati in compresse separate.

    Le informazioni fornite si basano su un totale di 7.150 pazienti con diabete mellito di tipo 2, comprendenti 4.201 pazienti trattati con alogliptin e metformina, che hanno partecipato a 7 studi clinici di fase 3 in doppio cieco con controllo attivo o placebo. Questi studi hanno valutato gli effetti dell’alogliptin e della metformina co–somministrati sul controllo glicemico e la loro sicurezza come terapia di combinazione iniziale, come duplice terapia in pazienti inizialmente trattati con sola metformina e come terapia aggiuntiva a una tiazolidinedione o insulina.

    Il profilo di sicurezza di alogliptin e metformina co–somministrati è risultato coerente con quello dei singoli componenti, come dimostrato negli studi clinici per alogliptin e dai dati complessivi disponibili per metformina. Pertanto, il paragrafo seguente descrive le reazioni avverse dei singoli componenti di Vipdomet (alogliptin/metformina) come riportato nei rispettivi Riassunti delle caratteristiche del prodotto.

    Alogliptin

    Le informazioni fornite si basano su un totale di 9.405 pazienti con diabete mellito di tipo 2, comprendenti 3.750 pazienti trattati con alogliptin 25 mg e 2.476 pazienti trattati con alogliptin 12,5 mg, che hanno partecipato a uno studio clinico di fase 2 o 12 studi clinici di fase 3 in doppio cieco con controllo attivo o placebo. È stato inoltre condotto uno studio di outcome cardiovascolare in 5.380 pazienti con diabete mellito di tipo 2 e un episodio recente di sindrome coronarica acuta; 2.701 pazienti sono stati randomizzati ad alogliptin e 2.679 sono stati randomizzati a placebo. Questi studi hanno valutato gli effetti di alogliptin sul controllo glicemico e la sua sicurezza come monoterapia, come terapia di combinazione iniziale con metformina o un tiazolidinedione e come terapia aggiuntiva a metformina, o ad una sulfonilurea, o ad un tiazolidinedione (con o senza metformina o una sulfonilurea), o ad insulina (con o senza metformina).

    In un’analisi aggregata dei dati di 13 studi, l’incidenza totale di eventi avversi, eventi avversi gravi e eventi avversi che hanno portato all’interruzione della terapia è risultata paragonabile in pazienti trattati con alogliptin 25 mg, con alogliptin 12,5 mg, con controllo attivo o con placebo.

    La reazione avversa più comune nei pazienti trattati con alogliptin 25 mg è stata la cefalea.

    La sicurezza di alogliptin tra gli anziani (età ≥ 65 anni) e i non anziani (età < 65 anni) è risultata analoga.

    Tabella delle reazioni avverse

    Le reazioni avverse sono elencate secondo la classificazione per sistemi e organi e per frequenza. Le frequenze sono definite come molto comune (≥1/10); comune (da ≥1/100 a <1/10); non comune (da ≥1/1.000 a <1/100); raro (da ≥1/10.000 a <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

    Alogliptin

    In studi clinici controllati aggregati pivotal di fase 3 con alogliptin in monoterapia e come terapia di associazione aggiuntiva effettuati su 5.659 pazienti, le reazioni avverse osservate sono elencate di seguito (Tabella 1).

    Tabella 1: Reazioni avverse osservate in studi clinici controllati aggregati pivotal di fase 3
    Classificazione per sistemi e organi Reazione avversa Frequenza delle reazioni avverse
    Infezioni e infestazioni  
    Infezioni delle vie respiratorie superiori Comune
    Nasofaringite Comune
    Patologie del sistema nervoso  
    Cefalea Comune
    Patologie gastrointestinali  
    Dolore addominale Comune
    Malattia da reflusso gastroesofageo Comune
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo  
    Prurito Comune
    Rash Comune

    Alogliptin/metformina

    In studi clinici controllati aggregati pivotal di fase 3 con alogliptin come terapia di associazione aggiuntiva a metformina effettuati su 7.151 pazienti, le reazioni avverse osservate sono elencate di seguito (Tabella 2).

    Tabella 2: Reazioni avverse osservate in studi clinici controllati aggregati pivotal di fase 3
    Classificazione per sistemi e organi Reazione avversa Frequenza delle reazioni avverse
    Infezioni e infestazioni  
    Infezioni delle vie respiratorie superiori Comune
    Nasofaringite Comune
    Patologie del sistema nervoso  
    Cefalea Comune
    Patologie gastrointestinali  
    Gastroenterite Comune
    Dolore addominale Comune
    Diarrea Comune
    Vomito Comune
    Gastrite Comune
    Malattia da reflusso gastroesofageo Comune
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo  
    Prurito Comune
    Rash Comune

    Alogliptin

    Esperienza post–commercializzazione

    La Tabella 3 riporta ulteriori reazioni avverse spontaneamente riportate dopo la commercializzazione.

    Tabella 3: Reazioni avverse post–commercializzazione spontaneamente riportate secondo la classificazione per sistemi e organi
    Classificazione per sistemi e organi Reazione avversa Frequenza delle reazioni avverse
    Disturbi del sistema immunitario  
    Ipersensibilità Non nota
    Patologie gastrointestinali  
    Pancreatite acuta Non nota
    Patologie epatobiliari  
    Disfunzione epatica compresa insufficienza epatica Non nota
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo  
    Condizioni di dermatite esfoliativa compresa la sindrome di Stevens–Johnson Non nota
    Eritema multiforme Non nota
    Angioedema Non nota
    Orticaria Non nota

    Metformina

    Dati degli studi clinici ed esperienza post–commercializzazione

    La Tabella 4 presenta ulteriori reazioni avverse segnalate dagli studi clinici e dall’esperienza post– commercializzazione.

    Tabella 4: Frequenza delle reazioni avverse di metformina identificate dai dati degli studi clinici e dall’esperienza post–commercializzazione
    Classificazione per sistemi e organi Reazione avversa Frequenza delle reazioni avverse
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione  
    Acidosi lattica Molto raro
    Carenza di vitamina B12 Molto raro
    Patologie del sistema nervoso  
    Sapore metallico Comune
    Patologie gastrointestinali  
    Dolore addominale Molto comune
    Diarrea Molto comune
    Perdita di appetito Molto comune
    Nausea Molto comune
    Vomito Molto comune
    Patologie epatobiliari  
    Epatite Molto raro
    Anomalie dei test di funzionalità epatica Molto raro
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo  
    Eritema Molto raro
    Prurito Molto raro
    Orticaria Molto raro

    Descrizione delle reazioni avverse selezionate

    Acidosi lattica: 0,03 casi/1.000 pazienti anno, (vedere paragrafo 4.4).

    Il trattamento a lungo termine con metformina è stato associato ad una riduzione nell’assorbimento di vitamina B12 e in generale sembra essere privo di importanza clinica. Tuttavia, molto raramente può comportare carenza di vitamina B12 clinicamente significativa (per esempio, anemia megaloblastica).

    Sintomi gastrointestinali si verificano con maggiore frequenza durante l’inizio della terapia e nella maggior parte dei casi si risolvono spontaneamente. Questi possono essere prevenuti assumendo metformina in 2 dosi giornaliere durante o dopo i pasti.

    Sono stati riportati casi isolati di anomalie dei test di funzionalità epatica o di epatite che si sono risolti dopo la sospensione della metformina.

    Segnalazione delle reazioni avverse sospette

    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione.

    Eccipienti

    Nucleo della compressa

    Mannitolo

    Cellulosa microcristallina

    Povidone

    Crospovidone

    Magnesio stearato

    Rivestimento con film

    Ipromellosa

    Talco

    Biossido di titanio (E171)

    Ossido di ferro giallo (E172)

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.