Adulti: Verapamil ratiopharm 80 mg compresse rivestite viene somministrato alla dose di 1 compressa, 3 volte al giorno preferibilmente durante i pasti.
Nelle tachiaritmie recidivanti, per mantenere una frequenza ventricolare normale, Verapamil ratiopharm 80 mg compresse rivestite può essere somministrato anche ad intervalli più brevi (1 compressa ogni 3–4 ore).
Popolazione pediatrica
Ragazzi: 1 compressa, 2–3 volte al giorno.
Nella prima infanzia: si consiglia l’uso di posologie adeguate secondo prescrizione medica.
Insufficienza cardiaca: il verapamil ha un effetto inotropo negativo che, nella maggior parte dei pazienti, è compensato dalle sue proprietà di riduzione dell’afterload (diminuite resistenze periferiche) senza alterazione netta della funzione ventricolare. Il verapamil è controindicato in pazienti con grave disfunzione ventricolare sinistra (vedere paragrafo 4.3) (per esempio: frazione di eiezione inferiore al 30% o sintomi gravi di insufficienza cardiaca, pressione polmonare superiore ai 20 mmHg). I pazienti con disfunzione ventricolare più lieve, se possibile, devono essere controllati con dosi ottimali di digitale e/o diuretici prima del trattamento con verapamil.
Talvolta l’azione farmacologica di verapamil può produrre una diminuzione della pressione arteriosa al di sotto dei livelli normali, il che può provocare stordimento od ipotensione sintomatica.
In pazienti ipertesi è insolita una diminuzione della pressione arteriosa al di sotto della norma.
Si deve usare cautela nella fase acuta dell’infarto miocardico.
Aumento degli enzimi epatici: sono stati segnalati aumenti delle transaminasi con e senza concomitante aumento della fosfatasi alcalina e della bilirubina. Questi aumenti sono stati talvolta transitori e possono scomparire anche continuando il trattamento con verapamil.
Alcuni casi di danno epatocellulare sono stati correlati al verapamil mediante la tecnica del "rechallenge"; metà di questi casi presentavano sintomi clinici (malessere, febbre e/o dolore al quadrante superiore destro) oltre ad aumento della SGOT, della SGPT e della fosfatasi alcalina. E’ quindi consigliabile un monitoraggio periodico della funzionalità epatica in pazienti trattati con verapamil.
Via di conduzione accessoria (Wolff–Parkinson–White o Lown–Ganong–Levine): pazienti affetti da flutter o fibrillazione atriale parossistici e/o cronici con una coesistente via AV accessoria hanno sviluppato un aumento della conduzione anterograda attraverso la via accessoria che bypassa il nodo AV determinando una risposta ventricolare molto rapida o fibrillazione ventricolare dopo aver ricevuto verapamil o digitale per via endovenosa. Sebbene questo fenomeno non sia stato segnalato con il verapamil per via orale, esso deve essere considerato un rischio potenziale e il medicinale è pertanto controindicato tali pazienti (vedere paragrafo 4.3). Il trattamento di solito consiste nella cardioversione a corrente continua. La cardioversione è stata usata con sicurezza ed efficacia dopo la somministrazione di verapamil.
Blocco atrioventricolare:
Verapamil può influenzare la conduzione degli impulsi e deve essere usato con cautela nei pazienti con bradicardia o blocco atrioventricolare di primo grado. Gli effetti di verapamil e dei beta–bloccanti o di altri farmaci ad azione cardio–depressiva possono essere additivi, sia per quanto riguarda la conduzione che la contrazione, si deve quindi prestare particolare attenzione quando questi vengono somministrati contemporaneamente o in un intervallo ristretto di tempo. Questo è particolarmente vero quando ciascun farmaco è somministrato per via endovenosa.
Malattie con ridotta trasmissione neuromuscolare: verapamil va impiegato con cautela in pazienti affetti da patologie con riduzione della trasmissione neuromuscolare, quali miastenia grave, sindrome di Lambert–Eaton, distrofia muscolare di Duchenne in fase avanzata.
Uso in pazienti con alterata funzione epatica: nei pazienti con alterata funzione epatica deve essere prestata particolare attenzione al dosaggio a causa del ridotto metabolismo del farmaco. Una grave disfunzione epatica prolunga l’emivita di eliminazione del verapamil a circa 14–16 ore; quindi a questi pazienti si deve somministrare circa il 30% della dose usuale impiegata nei pazienti con normale funzionalità epatica. Bisogna adottare un accurato monitoraggio per riconoscere un anormale prolungamento dell’intervallo PR od altri segni di effetti farmacologici eccessivi.
Uso in pazienti con alterata funzione renale: circa il 70% di una dose somministrata di verapamil viene escreto sotto forma di metaboliti nell’urina. Fino a quando non saranno disponibili ulteriori dati, il verapamil deve essere somministrato con cautela a pazienti con alterata funzione renale. Questi pazienti devono essere seguiti accuratamente per accertare un eventuale prolungamento dell’intervallo PR od altri segni di sovradosaggio. Verapamil non viene rimosso durante la dialisi.
In pazienti che assumono verapamil si deve prestare cautela in caso di trattamento concomitante con gli inibitori dell’HMG–CoA reduttasi (es. simvastatina, atorvastatina o lovastatina). Questi pazienti devono iniziare alle dosi di verapamil più basse possibili e aumentarle gradualmente. Se il trattamento con verapamil deve essere aggiunto a pazienti già in trattamento con un inibitore della HMG–CoA reduttasi (ad esempio, simvastatina, atorvastatina o lovastatina), fare riferimento alle informazioni sul prodotto della rispettiva statina.
Gravidanza
Non sono state effettuate sperimentazioni adeguate e ben controllate in donne gravide; poiché gli studi sulla riproduzione nell’animale non sono sempre in grado di far prevedere la risposta nell’uomo, il farmaco deve essere usato durante la gravidanza solo se è strettamente necessario. Tuttavia, verapamil può causare un rilassamento della muscolatura uterina e questa possibilità deve essere considerata al termine.
Verapamil attraversa la barriera placentare ed è stato ritrovato nel cordone ombelicale.
Allattamento
Il verapamil viene secreto nel latte umano. A causa della possibilità di effetti indesiderati dovuti al verapamil nei lattanti, bisogna sospendere l’allattamento durante la somministrazione di verapamil.
Ci sono indicazioni che il verapamil possa causare iperprolattinemia e galattorrea in casi isolati.
Le seguenti reazioni avverse a verapamil, somministrato per via orale, sono risultate chiaramente correlate all’assunzione del farmaco nelle sperimentazioni cliniche [molto comune (≥ 1/10); comune (da ≥ 1/100 a <1/10); non comune (da ≥ 1/1.000 a <1/100); rara (≥1/10.000 a <1/1.000); molto rara (<1/10.000) e non nota (che non può essere definita sulla base dei dati disponibili)].
Tabella 1: Reazioni avverse riportate con somministrazione orale di verapamil in studi clinici controllati
Classificazione sistemica organica | Reazione avversa | Frequenza |
Patologie del sistema nervoso | Capogiro | Comune |
Mal di testa | Comune | |
Patologie cardiache | Insufficienza cardiaca/ Edema polmonare | Comune |
Bradicardia | Comune | |
Blocco atrioventricolare | Comune | |
Blocco atrioventricolare completo | Non comune | |
Patologie vascolari | Ipotensione | Comune |
Vampate | Non comune | |
Patologie gastrointestinali | Costipazione | Comune |
Nausea | Comune | |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Edema | Comune |
Fatica | Comune |
Nella sperimentazione clinica relativa al controllo della risposta ventricolare in pazienti digitalizzati che avevano fibrillazione o flutter atriali, una frequenza ventricolare inferiore a 50 battiti/min a riposo si è verificata nel 15% dei pazienti ed ipotensione asintomatica nel 5% dei pazienti.
Le seguenti reazioni avverse sono state riportate con verapamil durante l’esperienza post–marketing o in studi clinici di fase IV e sono state raggruppate secondo la classificazione per sistemi e organi [frequenza non nota (che non può essere definita sulla base dei dati disponibili)].
Tabella 2: Reazioni avverse riportate con verapamil durante l’esperienza post–marketing o in studi clinici di fase IV
Classificazione sistemica organica | Reazione avversa |
Patologie del sangue e del sistema linfatico | Ecchimosi |
Disturbi del sistema immunitario | Ipersensibilità |
Patologie psichiatriche | Sintomi psichiatrici |
Patologie del sistema nervoso | Mal di testa |
Capogiro | |
Parestesia | |
Tremore | |
Disturbi extrapiramidali | |
Accidenti cerebrovascolari Stato confusionale | |
Disturbi dell’equilibrio | |
Insonnia | |
Sonnolenza | |
Patologie dell’occhio | Visione offuscata |
Patologie dell’orecchio e del labirinto | Vertigini |
Tinnito | |
Patologie cardiache | Blocco atrioventricolare |
Bradicardia sinusale | |
Arresto sinusale | |
Edema periferico | |
Palpitazioni | |
Tachicardia | |
Insufficienza cardiaca | |
Angina pectoris | |
Dolore toracico | |
Infarto miocardico | |
Sincope | |
Patologie vascolari | Ipotensione |
Vampate | |
Claudicatio intermittente | |
Porpora | |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Dispnea |
Patologie gastrointestinali | Nausea |
Vomito | |
Costipazione | |
Ileo | |
Iperplasia gengivale | |
Dolore addominale | |
Disagio addominale | |
Diarrea | |
Secchezza delle fauci | |
Disturbi gastrointestinali | |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Angioedema |
Sindrome di Stevens–Johnson | |
Eritema multiforme | |
Rash Maculopapulare | |
Alopecia | |
Orticaria | |
Porpora | |
Prurito | |
Rash cutaneo | |
Esantema | |
Ipercheratosi | |
Chiazze | |
Iperidrosi | |
Lividi spontanei | |
Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo | Debolezza muscolare |
Mialgia | |
Artralgia | |
Spasmi muscolari | |
Patologie renali e urinarie | Pollachiuria |
Patologie del sistema riproduttivo e della mammella | Disfunzione erettile |
Ginecomastia | |
Galattorrea | |
Metrorragia | |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Affaticamento |
Esami diagnostici | Innalzamento degli enzimi epatici |
Innalzamento dei livelli di prolattina | |
Patologie endocrine | Tolleranza al glucosio alterata |
Nell’esperienza post–marketing è stato riportato un caso di paralisi (tetraparesi) associato alla co–somministrazione di verapamil e colchicina. Ciò può essere stato causato dal fatto che la colchicina attraversa la barriera emato–encefalica a causa dell’inibizione del CYP3A4 e della P–gp da parte del verapamil. L’uso combinato di verapamil e colchicina non è raccomandato.
Trattamento di effetti indesiderati cardiovascolari acuti
La frequenza di effetti indesiderati cardiovascolari che richiedano una terapia è rara; quindi l’esperienza con il loro trattamento è limitata. Ogni volta che si verificano una ipotensione grave o un blocco AV completo dopo somministrazione orale di verapamil, bisogna applicare immediatamente le misure d’urgenza appropriate, per esempio somministrazione endovenosa di isoproterenolo, norepinefrina, atropina (tutti alle dosi abituali) o gluconato di calcio (soluzione al 10%). Se è necessario un ulteriore sostegno, si possono somministrare farmaci inotropi (dopamina o dobutamina). Il trattamento e la dose devono dipendere dalla gravità e dalla situazione clinica nonché dal giudizio e dall’esperienza del medico.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nel sito web: http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili dell’Agenzia Italiana del Farmaco.
Cellulosa microcristallina, amido di mais pregelatinizzato, amido di mais, carbossimetilcellulosa sodica, talco, silice colloidale, magnesio stearato, ipromellosa, glicerolo.
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.