Posologia
L’impiego di VARIVAX deve basarsi sulle raccomandazioni ufficiali.
Soggetti di età inferiore a 9 mesi
VARIVAX non deve essere somministrato a soggetti di età inferiore a 9 mesi.
Soggetti di età pari o superiore ai 9 mesi di età
Per assicurare una protezione ottimale contro la varicella (vedere paragrafo 5.1), i soggetti devono ricevere due dosi di VARIVAX.
• Soggetti di età compresa tra i 9 e i 12 mesi
Nei casi in cui la vaccinazione è iniziata in soggetti di età compresa tra i 9 e i 12 mesi, tali soggetti devono ricevere due dosi di vaccino, somministrate ad un intervallo minimo di 3 mesi l’una dall’altra (vedere paragrafo 5.1).
• Soggetti di età compresa tra 12 mesi e 12 anni
Per soggetti di età compresa tra 12 mesi e 12 anni, deve intercorrere almeno un mese tra la prima e la seconda dose (vedere paragrafo 5.1).
Nota: le raccomandazioni ufficiali applicabili possono variare in merito alla necessità di una o due dosi e all’intervallo compreso tra le dosi di vaccini contenenti la varicella.
Soggetti di età compresa tra 12 mesi e 12 anni con infezione asintomatica da HIV [classe CDC 1] con percentuale età–specifica di linfociti T CD4+ ≥ 25% devono ricevere due dosi somministrate a distanza di 12 settimane l’una dall’altra.
• Soggetti di età pari o superiore a 13 anni
Soggetti di età pari o superiore a 13 anni devono ricevere due dosi somministrate a distanza di 4–8 settimane l’una dall’altra. Se l’intervallo tra le dosi supera le 8 settimane, la seconda dose deve essere somministrata appena possibile (vedere paragrafo 5.1).
Sono disponibili dati sull’efficacia protettiva fino a 9 anni dopo la vaccinazione (vedere paragrafo 5.1). Tuttavia, la necessità di una dose di richiamo non è stata finora stabilita.
Se VARIVAX deve essere somministrato a soggetti sieronegativi prima di un periodo programmato o possibile nel futuro di immunosoppressione (come chi è in attesa di trapianto d’organo o in remissione da una malattia maligna), lo schema vaccinale deve tenere in considerazione l’intervallo trascorso dopo la seconda dose prima della massima protezione attesa (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.1).
Non vi sono dati sull’efficacia protettiva o sulla risposta immunitaria a VARIVAX in persone sieronegative di età superiore ai 65 anni.
Modo di somministrazione
Il vaccino deve essere iniettato per via intramuscolare (IM) o sottocutanea (SC).
I siti di iniezione preferiti sono la regione antero–laterale della coscia nei bambini piccoli e la regione deltoidea nei bambini più grandi, negli adolescenti e negli adulti.
Il vaccino deve essere somministrato per via sottocutanea nei pazienti affetti da trombocitopenia o qualsiasi altro disturbo della coagulazione.
NON INIETTARE IL VACCINO PER VIA ENDOVASCOLARE.
Precauzioni che devono essere prese prima della manipolazione o della somministrazione del medicinale: vedere paragrafo 6.6.
Come per tutti i vaccini iniettabili, un adeguato trattamento e una supervisione medica devono sempre essere prontamente disponibili nel caso di una rara reazione anafilattica a seguito della somministrazione del vaccino.
Come per altri vaccini, vi è la possibilità che si verifichino reazioni di ipersensibilità, non solo verso il principio attivo, ma anche verso gli eccipienti e i residui presenti in tracce nel vaccino, che includono: gelatina idrolizzata e neomicina (vedere paragrafi 2 e 6.1).
Come per altri vaccini, VARIVAX non protegge completamente tutti i soggetti dalla varicella naturalmente acquisita. Studi clinici hanno solo accertato l’efficacia a partire da 6 settimane dopo la somministrazione di una singola dose in soggetti sani fino a 12 anni di età, o da 6 settimane dopo la somministrazione della seconda dose in soggetti di età superiore (vedere paragrafo 5.1).
La vaccinazione può essere considerata in pazienti con immunodeficienze selezionate laddove i benefici superano i rischi (ad es., pazienti affetti da HIV asintomatico, carenze delle sottoclassi di IgG, neutropenia congenita, malattia granulomatosa cronica, e patologie da deficit del complemento).
Pazienti immunocompromessi che non hanno alcuna controindicazione per questa vaccinazione (vedere paragrafo 4.3) possono non rispondere come i pazienti immunocompetenti; pertanto, alcuni di questi pazienti possono dunque contrarre la varicella in caso di contatto, nonostante un’appropriata somministrazione del vaccino. Questi pazienti devono essere attentamente monitorati per identificare i sintomi della varicella.
Coloro che ricevono il vaccino devono evitare l’uso di salicilati per le 6 settimane successive alla vaccinazione (vedere paragrafo 4.5).
Trasmissione
Raramente può verificarsi la trasmissione del virus vaccinale da vaccinati sani che sviluppano o non sviluppano un rash tipo varicella a soggetti sani suscettibili, donne in gravidanza ed immunosoppressi con cui sono venuti in contatto (vedere paragrafo 4.8).
Pertanto, coloro che ricevono il vaccino devono cercare di evitare, per quanto possibile, di venire a stretto contatto con soggetti suscettibili ad alto rischio fino a 6 settimane dopo la vaccinazione.
Quando il contatto con soggetti ad alto rischio è inevitabile, prima di procedere alla vaccinazione, deve essere accuratamente valutato il rischio potenziale di trasmissione del virus vaccinale rispetto al rischio di contrarre e trasmettere il virus selvaggio della varicella (vedere paragrafo 4.8).
I soggetti suscettibili ad alto rischio comprendono:
• soggetti immunocompromessi (vedere paragrafo 4.3);
• donne in gravidanza senza anamnesi positiva documentata di varicella o senza evidenza di una precedente infezione documentata da prove di laboratorio;
• neonati da madri senza anamnesi positiva documentata di varicella o senza evidenza di una precedente infezione documentata da prove di laboratorio.
Poiché la sindrome di Reye è stata segnalata in seguito all’uso di salicilati durante un’infezione naturale da varicella, coloro che ricevono il vaccino devono evitare l’uso di salicilati per le 6 settimane successive alla
vaccinazione con VARIVAX (vedere paragrafo 4.4).
Fertilità
Non sono stati condotti studi sulla riproduzione animale con VARIVAX.
VARIVAX non è stato valutato rispetto ad una potenziale riduzione della fertilità.
Gravidanza
Le donne in gravidanza non devono essere vaccinate con VARIVAX.
Non sono stati condotti studi con VARIVAX su donne in gravidanza.
Tuttavia, non è stato documentato alcun danno al feto a seguito della somministrazione di vaccini per la varicella a donne in gravidanza.
Non è noto se VARIVAX può causare danni al feto quando somministrato ad una donna in stato di gravidanza o interferire sulle capacità riproduttive.
La gravidanza deve essere evitata nel primo mese successivo alla vaccinazione. E’ necessario quindi consigliare alle donne che intendono avere una gravidanza, di posticiparla.
Allattamento
A causa del rischio teorico di trasmissione del ceppo virale del vaccino dalla madre al lattante, VARIVAX non è generalmente raccomandato per le madri che allattano (vedere anche paragrafo 4.4). La vaccinazione di donne esposte con anamnesi negativa di varicella o che sappiano di essere sieronegative alla varicella, deve essere valutata su base individuale.
a. Sintesi del profilo di sicurezza
Nel corso degli studi clinici, il vaccino della varicella (vivo) (ceppo Oka/Merck), nella formulazione congelata e nella formulazione stabile a temperatura refrigerata, è stato somministrato a circa 17.000 soggetti sani di età pari o superiore a 12 mesi; questi soggetti sono poi stati monitorati sino a 42 giorni dopo ciascuna dose. Non si è verificato un aumento del rischio di eventi avversi a seguito dell’utilizzo di VARIVAX in soggetti sieropositivi. Il profilo di sicurezza del vaccino della varicella (vivo) (ceppo Oka/Merck) nella formulazione stabile a temperatura refrigerata, era generalmente simile al profilo di sicurezza osservato per le formulazioni precedenti del vaccino.
In uno studio in doppio–cieco controllato verso placebo su 956 soggetti sani con età compresa tra 12 mesi e 14 anni, di cui 914 erano sierologicamente suscettibili alla varicella, i soli effetti indesiderati riportati con una significativa maggiore frequenza in coloro che avevano ricevuto il vaccino rispetto a coloro che avevano ricevuto il placebo, sono stati: dolore (26,7% contro 18,1%), arrossamento nella sede di iniezione (5,7% contro 2,4%) e rash tipo varicella in aree diverse dal sito di iniezione (2,2% contro 0,2%).
In uno studio clinico, 752 bambini hanno ricevuto VARIVAX, per via intramuscolare o per via sottocutanea. Il profilo generale di sicurezza delle due vie di somministrazione è risultato comparabile, sebbene le reazioni al sito di iniezione siano state meno frequenti nel gruppo IM (20,9%) rispetto al gruppo SC (34,3%).
In uno studio clinico post–marketing con il vaccino della varicella (vivo) (ceppo Oka/Merck), condotto su circa 86.000 bambini di età compresa tra 12 mesi e 12 anni e su 3.600 individui di età pari o superiore a 13 anni, per valutare la sicurezza del prodotto a breve termine (i soggetti vaccinati sono stati monitorati a 30 o 60 giorni dalla vaccinazione), non sono stati riportati eventi avversi gravi correlati al vaccino.
b. Sintesi tabulare degli eventi avversi
Studi clinici
Negli studi clinici nei quali la causalità è stata accertata (5.185 soggetti), sono stati riportati i seguenti eventi avversi in relazione temporale con la vaccinazione:
Gli eventi avversi sono stati classificati in ordine di frequenza, utilizzando la seguente convenzione:
Eventi molto comuni (≥1/10), Eventi comuni (≥1/100, <1/10), Eventi non comuni (≥1/1.000, <1/100), Eventi rari (≥1/10.000, <1/1.000)
Soggetti sani di età compresa tra 12 mesi e 12 anni (1 dose)
Eventi Avversi | Frequenza |
Patologie del sistema emolinfopoietico | |
Linfoadenopatia, Linfoadeniti, Trombocitopenia | Raro |
Patologie del sistema nervoso | |
Cefalea, sonnolenza | Non comune |
Apatia, nervosismo, agitazione, ipersonnia, anomalie del sogno, sbalzi emotivi, disturbi della deambulazione, convulsioni febbrili, tremore | Raro |
Patologie dell’occhio | |
Congiuntiviti | Non comune |
Congiuntiviti acute, lacrimazione, edema della palpebra, irritazione | Raro |
Patologie dell’orecchio e del labirinto | |
Otalgia | Raro |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | |
Tosse, congestione nasale, congestione respiratoria, rinorrea | Non comune |
Sinusite, starnuti, congestione polmonare, epistassi, rinite, respiro ansimante, bronchiti, infezioni respiratorie, polmonite | Raro |
Disordini del metabolismo e della nutrizione | |
Anoressia | Non comune |
Infezioni ed infestazioni | |
Infezione delle vie respiratorie superiori | Comune |
Influenza, gastroenteriti, otite, otite media, faringiti, varicella, esantema virale, infezione virale | Non comune |
Infezione, candidosi, malattia simil–influenzale, reazione simile a quella da morso/puntura non–velenosa | Raro |
Patologie gastrointestinali | |
Diarrea, vomito | Non comune |
Dolore addominale, nausea, flatulenza, ematochezia, ulcera del cavo orale | Raro |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | |
Rash, rash tipo morbillo/rosolia, rash tipo varicella (mediana complessiva delle lesioni pari a 5) | Comune |
Dermatiti da contatto, rash da pannolino, eritema, miliaria rubra, prurito, orticaria | Non comune |
Vampate, vescicole, dermatite atopica, eczema, acne, herpes simplex, rash tipo orticaria, contusione, dermatite, eruzione da farmaco, impetigine, infezione della pelle, morbillo, scottatura | Raro |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | |
Dolori muscoloscheletrici, mialgia, dolore dell’anca, della gamba o del collo, rigidità | Raro |
Patologie vascolari | |
Travaso sanguigno | Raro |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | |
Febbre | Molto comune |
Eritema al sito di iniezione, rash, dolore/dolorabilità/irritazione, gonfiore e rash tipo varicella (mediana delle lesioni al sito di iniezione pari a 2) | Comune |
Astenia/affaticamento, ecchimosi nel sito di iniezione, ematoma, indurimento, rash, malessere | Non comune |
Eczema nel sito di iniezione, gonfiore, calore, rash tipo orticaria, depigmentazione, infiammazione, rigidità, trauma, pelle secca/screpolata, edema/gonfiore, dolore/dolorabilità/irritazione, sensazione di calore, calore al tatto, emorragia al sito di iniezione, anormalità delle labbra | Raro |
Disturbi psichiatrici | |
Irritabilità | Comune |
Pianto, insonnia, disturbi del sonno | Non comune |
Soggetti sani di età compresa tra 12 mesi e 12 anni (2 dosi ricevute a distanza pari o superiore a 3 mesi)
I seguenti eventi avversi gravi, associati temporalmente con la vaccinazione, sono stati segnalati in soggetti di età compresa tra 12 mesi e 12 anni che avevano ricevuto il vaccino della varicella (vivo) (ceppo Oka/Merck): diarrea, convulsioni febbrili, febbre, artrite post–infettiva, vomito.
I tassi di eventi clinici avversi di tipo sistemico osservati dopo la seconda dose di VARIVAX sono stati generalmente simili, o più bassi, di quelli osservati dopo la prima dose. I tassi di reazione al sito di iniezione (soprattutto eritema e gonfiore) sono stati più elevati dopo una seconda dose (vedere paragrafo 5.1 per la descrizione dello studio).
Soggetti sani di età pari o superiore a 13 anni (la maggioranza dei quali aveva ricevuto 2 dosi a distanza di 4–8 settimane l’una dall’altra)
Nei soggetti di età pari o superiore a 13 anni un nesso di causalità non è stato valutato, con l’eccezione degli eventi avversi gravi.
Tuttavia, nel corso degli studi clinici (condotti su 1.648 individui), i seguenti eventi sono stati associati temporalmente con la vaccinazione:
Eventi Avversi | Frequenza |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | |
Rash tipo varicella (mediana generalizzata delle lesioni pari a 5) | Comune |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | |
Febbre ≥37,7°C (misurazione orale), eritema al sito di iniezione, irritazione e gonfiore | Molto comune |
Rash al sito di iniezione, prurito e rash tipo varicella (mediana delle lesioni al sito di iniezione pari a 2) | Comune |
Ecchimosi nel sito di iniezione, ematoma, indurimento, intorpidimento e calore | Non comune |
Pesantezza, iperpigmentazione, rigidità | Raro |
Sorveglianza post–marketing
I seguenti eventi avversi sono stati riportati spontaneamente in relazione temporale all’utilizzo di VARIVAX durante l’esperienza post–marketing a livello mondiale:
Eventi Avversi + |
Patologie del sistema emolinfopoietico |
Anemia aplastica, trombocitopenia (compresa porpora trombocitopenica idiopatica – ITP), linfadenopatia |
Patologie del sistema nervoso |
Crisi cerebrovascolari; convulsioni febbrili e non febbrili, sindrome di Guillain–Barré, mielite trasversa, paralisi di Bell, atassia*, vertigini/stordimento, parestesia, meningite asettica |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche |
Polmoniti |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo |
Sindrome di Stevens–Johnson, eritema multiforme, porpora di Schönlein–Henoch, infezioni batteriche secondarie della pelle e dei tessuti molli, comprese impetigine e celluliti |
Infezioni ed infestazioni |
Encefaliti*, faringiti, polmonite*, varicella (da ceppo vaccinico), herpes zoster*‡ |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione |
Irritabilità |
Disordini del sistema immunitario |
Anafilassi (incluso shock anafilattico) e fenomeni correlati come edema angioneurotico, edema facciale ed edema periferico, anafilassi in soggetti con o senza anamnesi allergica |
Patologie gastrointestinali |
Nausea, Vomito |
+Poiché questi eventi sono stati riportati spontaneamente da una popolazione di dimensioni incerte, non è sempre possibile fare una stima attendibile in merito alla loro frequenza o stabilire una relazione causale con l’esposizione al vaccino. Di conseguenza, la frequenza di questi eventi avversi viene classificata come "non nota".
* Questi selezionati eventi avversi riportati a seguito della somministrazione del vaccino della varicella (vivo) (ceppo Oka/Merck) sono stati osservati anche a seguito dell’infezione con il virus selvaggio della varicella. Dagli studi di sorveglianza attiva post–marketing o dai report di studi si sorveglianza passiva post–marketing, non risultano indicazioni circa un aumentato rischio di questi eventi avversi successivi alla vaccinazione, rispetto alla malattia contratta con il virus selvaggio naturale (vedere paragrafo 5.1 e Studi clinici post–marketing).
‡Vedere sezione c.
Rash successivi alla vaccinazione nei quali è stato isolato il ceppo Oka/Merck sono stati generalmente di lieve entità (vedere paragrafo 5.1).
c. Descrizione degli eventi avversi selezionati
Casi di herpes zoster in studi clinici
12 casi di herpes zoster sono stati riportati in studi clinici condotti su 9.543 soggetti vaccinati di età compresa tra 12 mesi e 12 anni con un follow–up eseguito su 84.414 persone – anno. Ciò corrisponde ad una incidenza calcolata di almeno 14 casi su 100.000 persone – anno, rispetto a 77 casi su 100.000 persone –anno che avevano contratto infezione naturale da varicella. In 1.652 soggetti vaccinati di età pari o superiore a 13 anni, sono stati riportati 2 casi di herpes zoster. Tutti i 14 casi riportati, sono risultati di lieve entità e senza sequele.
In un altro studio clinico effettuato in individui di età compresa tra 12 mesi e 12 anni, sono stati riportati 2 casi di herpes zoster nel gruppo che aveva ricevuto una dose di vaccino e nessun caso è stato riportato nel gruppo che aveva ricevuto 2 dosi. I soggetti sono stati seguiti per 10 anni dopo la vaccinazione.
Dati di sorveglianza attiva in bambini vaccinati con il vaccino della varicella (vivo) (ceppo Oka / Merck) e seguiti per 14 anni dopo la vaccinazione non hanno mostrato alcun aumento della frequenza di herpes zoster rispetto ai bambini che, in epoca pre–vaccinale, hanno contratto l’infezione naturale della varicella. Tuttavia, l’effetto a lungo termine del vaccino per la varicella (vivo) (ceppo Oka / Merck) sull’incidenza di herpes zoster è tuttora sconosciuto (vedere paragrafo 5.1).
Trasmissione
Sulla base di rapporti di casi isolati segnalati durante la sorveglianza post–marketing, il virus vaccinale può essere raramente trasmesso per contatto con soggetti vaccinati che sviluppano o non sviluppano un rash tipo varicella a seguito della vaccinazione (vedere paragrafo 4.4).
Uso concomitante del vaccino della varicella (vivo) (ceppo Oka/Merck) con altri vaccini pediatrici
Quando il vaccino della varicella (vivo) (ceppo Oka/Merck) è stato somministrato in concomitanza con il vaccino contro morbillo, parotite e rosolia (M–M–R II) nei soggetti di età compresa tra 12 e 23 mesi, è stata riportata febbre (≥38,9°C; valore equivalente quando la febbre è stata misurata per via orale nei giorni compresi tra il giorno 0 ed il 42esimo dalla vaccinazione) con una percentuale compresa tra il 26 ed il 40% (vedere anche paragrafo 4.5).
d. Altre categorie speciali
Soggetti immunocompromessi (vedere paragrafo 4.3)
Durante la sorveglianza post–marketing è stata riportata retinite necrotizzante in soggetti immunocompromessi.
Anziani
L’esperienza acquisita nel corso degli studi clinici non ha identificato differenze tra il profilo di sicurezza osservato negli anziani (soggetti di età pari o superiore a 65 anni) e quello osservato nei soggetti più giovani.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione.
Polvere:
Saccarosio
Gelatina idrolizzata
Urea
Sodio cloruro
Sodio glutammato
Sodio fosfato dibasico anidro
Potassio fosfato monobasico
Potassio cloruro
Per informazioni riguardanti i componenti residui presenti in tracce, vedere i paragrafi 2, 4.3 e 4.4.
Solvente:
Acqua per preparazioni iniettabili
Conservare in frigorifero a temperatura compresa tra +2°C e +8°C. Tenere il flaconcino nella scatola per proteggerlo dalla luce.
Non congelare il vaccino.