Principio attivo:Valsartan/idroclorotiazide
Gruppo terapeutico:Antagonisti dell'angiotensina ii, associazioni
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • ipertensione essenziale
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    Posologia

    Posologia

    La dose consigliata di Valbacomp è di 1 compressa rivestita con film una volta al giorno. Si raccomanda la titolazione dei singoli componenti. In ciascun caso deve essere curata la titolazione dei singoli componenti alla dose successiva, allo scopo di ridurre il rischio di ipotensione e di altri eventi avversi.

    Quando clinicamente indicato, si consideri il passaggio diretto dalla monoterapia alla combinazione fissa in quei pazienti la cui pressione arteriosa non sia adeguatamente controllata da valsartan o idroclorotiazide quando somministrati da soli, a condizione di seguire la sequenza raccomandata di titolazione della dose per i singoli componenti.

    Dopo l’inizio della terapia deve essere valutata la risposta clinica a Valbacomp e se la pressione arteriosa rimane non controllata può essere aumentata la dose di uno dei due componenti, fino ad una dose massima di 320 mg/25 mg.

    L’effetto antipertensivo si mantiene sostanzialmente per 2 settimane.

    Nella maggioranza dei pazienti, l’effetto massimo si osserva entro 4 settimane. Per alcuni pazienti possono tuttavia essere necessarie 4–8 settimane di trattamento. Questo deve essere tenuto in considerazione durante la titolazione della dose.

    Metodo di somministrazione

    Valbacomp può essere preso con o senza cibo e deve essere somministrato con acqua.

    Popolazioni speciali

    Compromissione renale

    Non è richiesto alcun aggiustamento della dose in pazienti con insufficienza renale da lieve a moderata (clearance della creatinina ≥ 30 ml/min). A causa del componente idroclorotiazide, Valbacomp è controindicato nei pazienti con grave insufficienza renale (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.2).

    Compromissione epatica

    In pazienti con insufficienza epatica lieve o moderata, senza colestasi, la dose di valsartan non deve superare gli 80 mg (vedere paragrafo 4.4). Valbacomp è controindicato nei pazienti con grave insufficienza epatica (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.2).

    Pazienti anziani

    Negli anziani non è richiesto alcun aggiustamento di dosaggio.

    Pazienti pediatrici

    Non si raccomanda l’impiego di Valbacomp nei bambini con meno di 18 anni non essendo disponibili dati di sicurezza ed efficacia.

    Controindicazioni
  • idroclorotiazide
  • gravidanza
  • cirrosi
  • insufficienza renale
  • anuria
  • iponatremia
  • ipercalcemia
  • iperuricemia sintomatica
  • diabete mellito
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    Interazioni
  • idroclorotiazide
  • agente
  • litio
  • agenti
  • antipertensivi
  • antipertensive
  • betabloccanti
  • calcio
  • noradrenalina
  • adrenalina
  • amine pressorie
  • acido acetilsalicilico
  • antipertensivo
  • antagonisti dell’angiotensina
  • interazione
  • state riscontrate interazioni
  • cimetidina
  • warfarin
  • furosemide
  • digossina
  • atenololo
  • indometacina
  • corticosteroidi
  • lassativi
  • penicillina
  • acido salicilico
  • medicinali che possono indurre torsioni di punta
  • antiaritmici
  • chinidina
  • idrochinidina
  • disopiramide
  • amiodarone
  • sotalolo
  • antipsicotici
  • clorpromazina
  • pimozide
  • aloperidolo
  • droperidolo
  • cisapride
  • eritromicina
  • pentamidina
  • terfenadina
  • vincamina
  • digitalici
  • digitale
  • vitamina
  • diuretici tiazidici
  • insulina
  • tiazidico
  • tolleranza al glucosio
  • antidiabetico
  • metformina
  • beta–bloccanti
  • probenecid
  • sulfinpirazone
  • allopurinolo
  • uricosurici
  • anticolinergici
  • atropina
  • biperiden
  • amantadina
  • colestiramina
  • ciclofosfamide
  • metotressato
  • tubocurarina
  • ciclosporina
  • anestetici
  • sedativi
  • metildopa
  • carbamazepina
  • diuretico
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    Avvertenze

    Modifiche degli elettroliti sierici

    Valsartan

    L’uso contemporaneo di integratori di potassio, diuretici risparmiatori di potassio, sostituti del sale contenenti potassio, o di altri medicinali che possono aumentare i livelli di potassio (eparina, ecc.) è sconsigliato.

    I livelli di potassio devono essere opportunamente monitorati.

    Idroclorotiazide

    Durante il trattamento con diuretici tiazidici, compresa l’idroclorotiazide, è stata riportata ipopotassiemia. Si raccomanda un monitoraggio frequente del potassio sierico.

    La terapia con diuretici tiazidici, compresa l’idroclorotiazide, è stata associata con iponatriemia e alcalosi ipocloremica. I tiazidici, compresa l’idroclorotiazide, aumentano l’escrezione urinaria di magnesio e pertanto è possibile che si verifichi ipomagnesiemia. L’escrezione di calcio viene ridotta dai diuretici tiazidici e ciò può provocare ipercalcemia.

    Come nel caso di qualsiasi paziente sottoposto a terapia diuretica la determinazione periodica degli elettroliti sierici deve essere effettuata ad intervalli adeguati.

    Pazienti sodio e/o volume depleti

    I pazienti che assumono diuretici tiazidici, compresa l’idroclorotiazide, devono essere tenuti sotto osservazione per segni clinici di squilibrio idrico o elettrolitico.

    In pazienti fortemente sodio e/o volume depleti, quali coloro che ricevono elevati dosaggi di diuretici, può, in rari casi, verificarsi ipotensione sintomatica dopo l’inizio della terapia con Valbacomp. Bisogna correggere la deplezione salina e/o idrica prima del trattamento con Valbacomp.

    Pazienti con grave insufficienza cardiaca cronica o altre condizioni che stimolino il sistema reninaangiotensina–aldosterone.

    Nei pazienti in cui la funzionalità renale può dipendere dall’attività del sistema renina–angiotensinaaldosterone (ad esempio, pazienti con grave insufficienza cardiaca congestizia), il trattamento con gli inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina è stato associato a oliguria e/o progressiva azotemia e, raramente, ad insufficienza renale acuta. L’uso di Valbacomp nei pazienti con grave insufficienza cardiaca cronica non è stato stabilito.

    Pertanto non può essere escluso che, a causa dell’inibizione del sistema renina–angiotensina–aldosterone, anche la somministrazione di Valbacomp possa essere associata ad un peggioramento della funzionalità renale. Valbacomp non deve essere utilizzato in questi pazienti.

    Stenosi dell’arteria renale

    Valbacomp non deve essere utilizzato come antipertensivo in pazienti con stenosi unilaterale o bilaterale dell’arteria renale o stenosi dell’arteria di rene unico perché in questi pazienti possono aumentare l’azotemia e la creatinina sierica.

    Iperaldosteronismo primario

    I pazienti con iperaldosteronismo primario non devono essere trattati con Valbacomp in quanto il loro sistema renina–angiotensina non è attivato.

    Stenosi delle valvole aortica e mitrale, cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva

    Come con altri vasodilatatori, si richiede particolare cautela nei pazienti affetti da stenosi delle valvole aortica e mitrale oppure da cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva.

    Compromissione renale

    Non è richiesto alcun aggiustamento della dose nei pazienti con insufficienza renale con clearance della creatinina >30 ml/min (vedere paragrafo 4.2). Quando Valbacomp è utilizzato in pazienti con insufficienza renale si raccomandano controlli periodici del potassio sierico, della creatinina e dei livelli di acido urico.

    Trapianto di rene

    A tutt’oggi non esiste esperienza sulla sicurezza d’impiego di Valbacomp in pazienti sottoposti a trapianto renale recente.

    Compromissione epatica

    Nei pazienti con compromissione della funzionalità epatica lieve o moderata, senza colestasi, Valbacomp deve essere utilizzato con cautela (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).

    Lupus eritematoso sistemico

    È stato osservato che i diuretici tiazidici, compresa l’idroclorotiazide, possono esacerbare o attivare il lupus eritematoso sistemico.

    Altri disturbi metabolici

    I diuretici tiazidici, compresa l’idroclorotiazide, possono alterare la tolleranza al glucosio ed innalzare i livelli sierici di colesterolo, trigliceridi ed acido urico. Nei pazienti diabetici può essere necessario adattare il dosaggio dell’insulina o degli agenti ipoglicemici orali.

    I tiazidici possono diminuire l’escrezione urinaria di calcio e provocare l’incremento leggero e intermittente di calcio sierico in assenza di patologie note nel metabolismo del calcio. Un’ipercalcemia marcata può essere prova di iperparatiroidismo latente. I tiazidici devono venire sospesi prima di eseguire i test per la funzione paratiroidea.

    Fotosensibilità

    Durante il trattamento con diuretici tiazidici sono stati riportati casi di reazioni di fotosensibilità (vedere paragrafo 4.8). Se si verificano reazioni di fotosensibilità, si raccomanda di sospendere il trattamento. Se si ritiene necessario riprendere la somministrazione del diuretico, si raccomanda di proteggere le parti esposte al sole o ai raggi UVA artificiali.

    Gravidanza

    La terapia con antagonisti del recettore dell’angiotensina II (AIIRA) non deve essere iniziata durante la gravidanza.

    Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere ad un trattamento antiipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un AIIRA. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con AIIRA deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6).

    In generale

    È necessaria particolare cautela in pazienti che hanno avuto in precedenza reazioni di ipersensibilità ad altri antagonisti dei recettori dell’angiotensina II. Le reazioni di ipersensibilità all’idroclorotiazide sono più probabili in pazienti con allergia e asma.

    Duplice blocco del sistema renina–angiotensina–aldosterone (RAAS)

    Esiste l’evidenza che l’uso concomitante di ACE–inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l’uso combinato di ACE–inibitori, antagonisti del recettore dell’angiotensina II o aliskiren non è pertanto raccomandato (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).

    Se la terapia del duplice blocco è considerata assolutamente necessaria, ciò deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalità renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna.

    Gli ACE–inibitori e gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.

    Eccipiente

    Questo medicinale contiene lattosio monoidrato.

    I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp–lattasi o da malassorbimento di glucosio–galattosio non devono assumere questo medicinale (vedere paragrafo 6.1).

    Gravidanza

    Gravidanza

    Valsartan

    L’uso degli antagonisti del recettore dell’angiotensina II (AIIRA) non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L’uso degli AIIRA è controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).

    L’evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicità a seguito dell’esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non può essere escluso un lieve aumento del rischio. Non sono disponibili dati epidemiologici controllati sul rischio connesso agli inibitori recettoriali dell’Angiotensina II (AIIRAs), tuttavia la possibilità che esistano rischi simili per questa classe di farmaci non può essere esclusa. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere ad un trattamento antipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un AIIRA.

    Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con AIIRA deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa.

    È noto che l’esposizione ad AIIRA durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicità fetale (ridotta funzionalità renale, oligoidramnios, ritardo nell’ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperpotassiemia) (vedere paragrafo 5.3).

    Se dovesse verificarsi un’esposizione ad un AIIRA dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio.

    I neonati le cui madri hanno assunto AIIRA devono essere attentamente monitorati per ipotensione (vedere anche paragrafi 4.3 e 4.4).

    Idroclorotiazide

    L’esperienza sull’uso di idroclorotiazide durante la gravidanza, specialmente durante il primo trimestre, è limitata. Gli studi condotti su animali sono insufficienti. L’idroclorotiazide attraversa la placenta. In base al meccanismo di azione farmacologico dell’idroclorotiazide, il suo uso durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza può compromettere la perfusione feto–placentale e causare effetti fetali e neonatali come ittero, disturbo dell’equilibrio elettrolitico e trombocitopenia.

    Allattamento

    Non sono disponibili dati riguardanti l’uso di valsartan durante l’allattamento. L’idroclorotiazide viene escreta nel latte umano. Non è quindi raccomandato l’uso di Valbacomp durante l’allattamento.

    Si devono preferire terapie alternative con comprovato profilo di sicurezza per l’uso durante l’allattamento, specialmente in caso di allattamento a neonati e prematuri.

    Effetti Collaterali

    Le reazioni avverse riportate negli studi clinici ed i rilievi di laboratorio verificatisi con maggior frequenza con valsartan + idroclorotiazide rispetto al placebo e le segnalazioni post–marketing individuali sono presentate di seguito secondo la classificazione per sistemi e organi.

    In corso di trattamento con valsartan/idroclorotiazide possono verificarsi anche reazioni avverse note per ogni singolo componente in monoterapia ma che non sono state osservate negli studi clinici.

    Gli effetti indesiderati sono classificati in base alla frequenza, iniziando dai più comuni, secondo la seguente convenzione:

    molto comune (≥ 1/10); comune (da ≥ 1/100 a < 1/10); non comune (da ≥ 1/1.000 a < 1/100); raro (da ≥ 1/10.000 a < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000), non nota (non è possibile stabilire la frequenza sulla base dei dati disponibili). Nell’ambito di ogni gruppo di frequenza gli effetti indesiderati vengono presentati in ordine decrescente di gravità.

    Tabella 1. Frequenza degli effetti indesiderati con valsartan/idroclorotiazide

    Disturbi del metabolismo e della nutrizione

    Non comune Disidratazione

    Patologie del sistema nervoso

    Molto raro Capogiri

    Non comune Parestesia

    Non nota Sincope

    Patologie dell’occhio

    Non comune Visione offuscata

    Patologie dell’orecchio e del labirinto

    Non comune Tinnito

    Patologie vascolari

    Non comune Ipotensione

    Patologie dell’apparato respiratorio, toraciche e mediastiniche

    Non comune Tosse

    Non nota Edema polmonare non cardiogeno

    Patologie gastrointestinali

    Molto raro Diarrea

    Patologie del sistema muscolo–scheletrico e del tessuto connettivo

    Non comune Mialgia

    Molto raro Artralgia

    Patologie renali e urinarie

    Non nota Compromissione della funzionalità renale

    Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione

    Non comune Affaticamento

    Indagini

    Non nota Aumenti dell’acido urico sierico, aumenti della creatinina sierica e della bilirubina sierica, ipopotassiemia, iponatriemia, aumento dell’azoto ureico ematico, neutropenia.

    Ulteriori informazioni sui singoli componenti

    Le reazioni avverse già riportate per ciascuno dei singoli componenti possono essere potenziali effetti indesiderati anche per Valbacomp, anche se non osservate negli studi clinici o nel periodo di postmarketing.

    Tabella 2. Frequenza degli effetti indesiderati con valsartan

    Patologie emolinfopoietiche

    Non nota Diminuzione dell’emoglobina, diminuzione dell’ematocrito, trombocitopenia

    Disturbi del sistema immunitario

    Non nota Altre reazioni allergiche di ipersensibilità, compresa malattia da siero

    Disturbi del metabolismo e della nutrizione

    Non nota Aumento del potassio sierico, iponatriemia

    Patologie dell’orecchio e del labirinto

    Non comune Vertigini

    Patologie vascolari

    Non nota Vasculite

    Patologie gastrointestinali

    Non comune Dolore addominale

    Patologie epatobiliari

    Non nota Aumento dei valori di funzionalità epatica

    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

    Non nota Angioedema, eruzione cutanea, prurito

    Patologie renali e urinarie

    Non nota Insufficienza renale

    Tabella 3. Frequenza degli effetti indesiderati con idroclorotiazide

    L’idroclorotiazide è stata ampiamente prescritta per molti anni, spesso a dosi più elevate di quelle somministrate con Valbacomp. I seguenti effetti indesiderati sono stati riportati in pazienti trattati in monoterapia con diuretici tiazidici, compresa l’idroclorotiazide:

    Patologie emolinfopioetiche

    Raro Trombocitopenia, talvolta associata a porpora

    Molto raro Agranulocitosi, leucopenia, anemia emolitica, depressione del midollo osseo

    Disturbi del sistema immunitario

    Molto raro Reazioni di ipersensibilità

    Disturbi psichiatrici

    Raro Depressione, disturbi del sonno

    Patologie del sistema nervoso

    Raro Cefalea

    Patologie cardiache

    Raro Aritmie cardiache

    Patologie vascolari

    Comune Ipotensione posturale

    Patologie dell’apparato respiratorio, toraciche e mediastiniche

    Molto raro Distress respiratorio, tra cui polmonite ed edema polmonare

    Patologie gastrointestinali

    Comune Riduzione dell’appetito, leggera nausea e vomito

    Raro Stipsi, malessere gastrointestinale

    Molto raro Pancreatite

    Patologie epatobiliari

    Raro Colestasi intraepatica o ittero

    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

    Comune Orticaria ed altre forme di eruzione cutanea

    Raro Fotosensibilizzazione

    Molto raro Vasculite necrotizzante e necrolisi epidermica tossica, reazioni cutanee simili al lupus eritematoso, riattivazione di lupus eritematoso cutaneo

    Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella

    Comune Impotenza

    Segnalazione delle reazioni avverse sospette

    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

    Eccipienti

    Nucleo:

    Lattosio monoidrato

    Cellulosa, polverizzata

    Ipromellosa

    Croscarmellosa sodica

    Silice colloidale anidra

    Magnesio stearato

    Rivestimento:

    Ipromellosa

    Macrogol 8000

    Talco

    Valbacomp 80 mg/12.5 mg compresse rivestite con film

    Titanio diossido (E171)

    Ferro ossido rosso (E172)

    Valbacomp 160 mg/12.5 mg compresse rivestite con film

    Ferro ossido giallo (E 172)

    Ferro ossido rosso (E172)

    Ferro ossido nero (E 172)

    Valbacomp 160 mg/25 mg compresse rivestite con film

    Titanio diossido (E171)

    Ferro ossido giallo (E 172)

    Ferro ossido rosso (E172)

    Ferro ossido nero (E 172)

    Conservazione

    Non conservare a temperatura superiore a 30°C.