Principio attivo:Acido ursodesossicolico
Gruppo terapeutico:Terapia biliare
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
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Posologia

Nell’uso prolungato, per ridurre le caratteristiche litogene della bile, la posologia media giornaliera è di 5–10 mg/kg; nella maggior parte dei casi, la posologia giornaliera risulta compresa fra 300 e 600 mg al giorno (da assumere preferibilmente durante o dopo i pasti e alla sera). Per mantenere le condizioni idonee allo scioglimento dei calcoli già presenti, la durata del trattamento deve essere di almeno 4–6 mesi, fino anche a 12 o più, ininterrottamente e deve essere proseguita per 3–4 mesi dopo la scomparsa radiologica od ecografica dei calcoli stessi. Il trattamento non deve comunque superare i 2 anni. Nelle sindromi dispeptiche e nella terapia di mantenimento sono sufficienti dosi di 300 mg al giorno, suddivise anche in 2 somministrazioni. Le dosi possono essere modificate a giudizio del medico. In particolare l’ottima tollerabilità del preparato permette di adottare anche dosi sensibilmente più elevate.

Le assunzioni vanno effettuate preferibilmente durante o dopo i pasti.

Controindicazioni
  • ipersensibilità individuale accertata verso il farmaco
  • gravidanza
  • ulcera gastrica o duodenale
  • occlusione delle vie biliari
  • coliche biliari
  • calcoli calcificati radio–opachi <p
  • ridotta motilità della colecisti
  • ipersensibilità agli acidi biliari
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    Interazioni
  • colestiramina
  • antiacidi
  • alluminio
  • dopo
  • ciclosporina
  • ciprofloxacina
  • interazione
  • statine
  • noto
  • calcio
  • estrogeni
  • agenti
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    Avvertenze

    Il presupposto per instaurare un trattamento calcololitico con acido ursodesossicolico è rappresentato dalla natura colesterolica dei calcoli stessi; un indice attendibile in tale senso è rappresentato dalla loro radiotrasparenza.

    I calcoli biliari, che presentano più elevata probabilità di dissoluzione, sono quelli di piccole dimensioni in colecisti funzionante; l’avvenuta desaturazione della bile in colesterolo rappresenta un utile elemento di previsione per un buon esito del trattamento, ma non è determinante, dato che la dissoluzione può avvenire anche per un processo fisico di formazione di cristalli liquidi indipendente dallo stato di saturazione. Nei pazienti in trattamento per la dissoluzione di calcoli biliari è opportuno verificare l’efficacia del medicamento, mediante esami colecistografici o ecografici, ogni sei mesi.

    Nei pazienti con coliche biliari frequenti, con infezioni biliari, con gravi alterazioni pancreatiche o con affezioni intestinali, che possono alterare la circolazione enteroepatica degli acidi biliari (resezione e stomia dell’ileo, ileite regionale, ecc.) è consigliabile evitare l’uso del medicinale.

    Iniziando trattamenti dissolutori a lungo termine, è opportuno effettuare un controllo preliminare delle transaminasi e della fosfatasi alcalina.

    Urdès deve essere assunto sotto controllo medico.

    Durante i primi 3 mesi di trattamento, i parametri di funzionalità epatica AST (SGOT), ALT (SGPT) e g–GT devono essere monitorati dal medico ogni 4 settimane e in seguito ogni 3 mesi. Oltre a permettere l’identificazione di pazienti responsivi e non in trattamento per cirrosi biliare primaria, tale monitoraggio dovrebbe inoltre permettere una precoce diagnosi di un potenziale deterioramento epatico, particolarmente in pazienti con cirrosi biliare primaria in stadio avanzato.

    Quando utilizzato per la dissoluzione di calcoli colesterolici:

    Al fine di comprovare il miglioramento terapeutico e la tempestiva identificazione della calcificazione dei calcoli, a seconda della loro dimensione, la colecisti deve essere visualizzata (colecistografia orale) nel suo insieme e con evidenziazione delle vie ostruite in posizione ortostatica e supina (controllo tramite ultrasuoni) 6–10 mesi dopo l’inizio del trattamento.

    Se non è possibile una visualizzazione della colecisti con immagini a raggi X, o in caso di calcoli calcificati, contrattilità della colecisti compromessa o episodi frequenti di coliche bilari, Urdès non deve essere utilizzato.

    Le pazienti che assumono Urdès per la dissoluzione dei calcoli biliari devono usare un metodo contraccettivo efficace non ormonale, poichè i contraccettivi orali ormonali possono aumentare la litiasi biliare (vedere paragrafi 4.5 e 4.6).

    Quando utilizzato per il trattamento della cirrosi biliare primaria di stadio avanzato:

    In casi molto rari è stato osservato scompenso della cirrosi epatica, che è parzialmente regredito dopo l’interruzione del trattamento.

    In rari casi, nei pazienti con PBC (cirrosi biliare primaria) i sintomi clinici possono peggiorare all’inizio del trattamento, ad es. il prurito può aumentare. In questo caso la dose di Urdès deve essere ridotta ad una compressa di Urdès 225 mg al giorno, e successivamente incrementata di nuovo gradualmente.

    In caso di diarrea, la dose deve essere ridotta e in caso di diarrea persistente, il trattamento deve essere interrotto.

    Gravidanza

    Gli studi sugli animali non hanno mostrato effetti dell’acido ursodesossicolico sulla fertilità (vedere paragrafo 5.3). Non sono disponibili dati sull’uomo relativi agli effetti sulla fertilità in seguito a trattamento con acido ursodesossicolico.

    I dati relativi all’uso dell’acido ursodesossicolico in donne in gravidanza non esistono o sono in numero limitato. Gli studi sugli animali hanno mostrato tossicità riproduttiva durante la prima fase della gestazione.

    Urdès non deve essere usato durante la gravidanza, se non in caso di assoluta necessità.

    Le donne in età fertile devono essere trattate solo se utilizzano un metodo contraccettivo sicuro: si raccomandano contraccettivi orali non ormonali o a basso contenuto di estrogeni. Tuttavia nelle pazienti che assumono Urdès per la dissoluzione dei calcoli, deve essere utilizzato un metodo contraccettivo efficace non ormonale, poiché i contraccettivi orali ormonali possono aumentare la litiasi biliare. Prima di iniziare il trattamento si deve escludere una possibile gravidanza.

    In accordo a pochi casi documentati di donne in allattamento, i livelli di acido ursodesossicolico sono molto bassi e probabilmente non sono attese reazioni avverse nei bambini allattati al seno.

    Effetti Collaterali

    La valutazione degli effetti indesiderati è basata sui seguenti dati di frequenza:

    Molto comune (≥ 1/10),

    Comune (≥ 1/100, < 1/10),

    Non comune (≥ 1/1000, < 1/100),

    Raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000)

    Molto raro / Non nota (< 1/10.000/la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)

    Patologie gastrointestinali:

    In studi clinici, le segnalazioni di feci molli o diarrea durante la terapia con acido ursodesossicolico sono comuni.

    Molto raramente, durante il trattamento della cirrosi biliare primaria si è verificato dolore addominale grave del quadrante destro superiore.

    Patologie epatobiliari:

    In casi molto rari può verificarsi calcificazione dei calcoli biliari durante il trattamento con acido ursodesossicolico. Durante il trattamento della cirrosi biliare primaria di stadio avanzato, in casi molto rari è stato osservato scompenso della cirrosi epatica, che è parzialmente regredito dopo l’interruzione del trattamento.

    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:

    Molto raramente, può verificarsi orticaria.

    Eccipienti

    Lattosio, cellulosa microcristallina, amido, magnesio stearato.

    Conservazione

    A temperatura ambiente secondo F.U. IX Ed.