Posologia
Popolazione pediatrica
L’uso di Tasmar non è raccomandato in bambini al di sotto di 18 anni di età, a causa dell’insufficienza di dati su sicurezza ed efficacia. Non sono disponibili indicazioni rilevanti per l’uso nei bambini e negli adolescenti.
Pazienti anziani
Non è raccomandata alcuna correzione della dose di Tasmar nei pazienti anziani.
Pazienti con insufficienza della funzionalità epatica (vedere paragrafo 4.3)
Tasmar è controindicato nei pazienti con epatopatia o con innalzamento degli enzimi epatici.
Pazienti con insufficienza renale (vedere paragrafo 5.2)
Non è raccomandata alcuna correzione della dose di Tasmar nei pazienti con insufficienza lieve o moderata della funzionalità renale (clearance della creatinina ≥30 ml/min). Pazienti con insufficienza renale grave (clearance della creatinina <30ml/min) devono essere trattati con cautela.Non sono disponibili informazioni relative alla tollerabilità di tolcapone in queste popolazioni di pazienti (vedere paragrafo 5.2)
Modo di somministrazione:
La somministrazione di Tasmar è consentita solo su prescrizione di medici esperti nel trattamento del malattia di Parkinson in fase avanzata e sotto la loro supervisione.
Tasmar viene somministrato per via orale tre volte al giorno.
Tasmar può essere assunto con o senza cibo (vedere paragrafo 5.2).
Le compresse di Tasmar sono rivestite con film e devono essere inghiottite intere perché il tolcapone ha un sapore amaro.
Si può associare Tasmar a qualunque formulazione farmaceutica di levodopa/benserazide e di levodopa/carbidopa (vedere anche paragrafo 4.5).
La prima dose giornaliera di Tasmar deve essere assunta insieme alla prima dose giornaliera della preparazione contenente levodopa e le dosi successive devono essere somministrate a distanza di circa 6 e 12 ore dalla prima dose. Tasmar può essere assunto durante o lontano dai pasti (vedere paragrafo 5.2).
La dose raccomandata di Tasmar è 100 mg tre volte al giorno, sempre in aggiunta alla terapia con levodopa/benserazide o levodopa/carbidopa. Solo in circostanze eccezionali, quando l`incremento del beneficio clinico previsto giustifica il maggior rischio di reazioni epatiche, si deve aumentare la dose a 200 mg tre volte al giorno (vedere paragrafi 4.4 e 4.8).Tasmar deve essere sospeso se, indipendentemente dalla dose, non si manifestano considerevoli miglioramenti clinici entro 3 settimane dall’inizio del trattamento.
Non deve essere superata la massima dose terapeutica di 200 mg tre volte al giorno dal momento che non ci sono prove di una maggiore efficacia per dosi superiori.
Si deve controllare la funzione epatica prima dell’inizio del trattamento con Tasmar e poi eseguire un monitoraggio ogni 2 settimane per il primo anno di terapia, ogni 4 settimane nei 6 mesi successivi e in seguito ogni 8 settimane. Se si aumenta la dose a 200 mg x 3/die, gli enzimi epatici devono essere controllati prima di aumentare la dose e poi ricominciare seguendo la stessa sequenza temporale dei controlli indicata sopra (vedere paragrafi 4.4 e 4.8).
Il trattamento con Tasmar deve essere interrotto qualora l’ALT (alanina aminotransferasi) e/o l’AST (aspartato aminotransferasi) dovessero superare il limite superiore del valore normale o si sviluppassero sintomi o segni che suggeriscono l’insorgenza di blocco epatico (vedere paragrafo 4. 4).
Aggiustamenti della dose di levodopa durante il trattamento con Tasmar:
Poiché Tasmar riduce la degradazione della levodopa nell’organismo, all’inizio del trattamento con Tasmar possono verificarsi effetti indesiderati dovuti all’aumento di concentrazione della levodopa. Negli studi clinici è stato necessario ridurre la dose giornaliera di levodopa in oltre il 70% dei pazienti che assumevano più di 600 mg di levodopa o che presentavano discinesie moderate o gravi prima dell’inizio del trattamento.
La riduzione media della dose giornaliera di levodopa, nei pazienti che necessitavano di una riduzione della dose, è stata del 30% circa. All’inizio del trattamento con Tasmar si devono informare tutti i pazienti dei sintomi dovuti a una dose eccessiva di levodopa e dei provvedimenti da prendere nel caso in cui ciò accada.
Aggiustamenti della dose di levodopa quando si interrompe Tasmar:
I consigli che seguono si basano su considerazioni di tipo farmacologico e non sono stati valutati in studi clinici. Quando si interrompe la terapia con Tasmar a causa degli effetti indesiderati connessi all’eccesso di levodopa non si deve ridurre la dose della levodopa. Tuttavia, quando si interrompe la terapia con Tasmar per motivi diversi dall’eccesso di levodopa, si deve aumentare la dose della levodopa a livelli uguali o superiori a quelli assunti prima di iniziare la terapia con Tasmar, soprattutto se il paziente aveva ridotto considerevolmente la levodopa all’inizio dell’assunzione di Tasmar. In tutti i casi si devono istruire i pazienti sui sintomi dovuti a una dose inferiore di levodopa e su cosa fare nel caso in cui ciò si verifichi. È più probabile che le correzioni della dose della levodopa si rendano necessarie entro 1 o 2 giorni dalla sospensione di Tasmar.
La terapia con Tasmar deve essere iniziata solo da medici esperti nella gestione della malattia di Parkinson in fase avanzata, per garantire una valutazione appropriata del rapporto rischio–beneficio. Non si deve prescrivere Tasmar prima di aver discusso che il paziente sia stato informato sui rischi.
Tasmar deve essere sospeso se, indipendentemente dalla dose, non si manifestano considerevoli miglioramenti clinici entro 3 settimane dall’inizio del trattamento.
Lesioni al fegato:
A causa del rischio di lesioni epatiche acute, rare ma potenzialmente fatali, l’uso di Tasmar è indicato solo nei pazienti con malattia di Parkinson idiopatica responsiva alla levodopa e con fluttuazioni motorie, che non abbiano risposto o che non tollerino altri inibitori delle COMT. Il controllo periodico degli enzimi epatici non è in grado di far prevedere in modo affidabile l’insorgenza di un’epatite fulminante. Tuttavia in genere si ritiene che l’individuazione precoce della lesione epatica farmaco–indotta, accompagnata dalla sospensione immediata del farmaco sospetto, aumenti le probabilità di guarigione. Il periodo di massima insorgenza delle lesioni epatiche è risultato essere compreso tra 1 e 6 mesi dall’inizio del trattamento con Tasmar. Inoltre, sono stati segnalati raramente casi di epatite ad esordio tardivo dopo circa 18 mesi di trattamento.
Si deve anche notare che il rischio di lesioni epatiche può essere più elevato tra le pazienti di sesso femminile (vedere paragrafo 4.8).
Prima di iniziare il trattamento: in presenza di esami della funzionalità epatica alterati o di segni di insufficienza della funzionalità epatica, Tasmar non deve essere prescritto. Qualora si prescrivesse Tasmar, si deve informare il paziente circa i segni e i sintomi che possono indicare una lesione epatica, e lo si deve avvertire di contattare immediatamente il medico.
Durante il trattamento: la funzione epatica deve essere controllata ogni 2 settimane per il primo anno di terapia, ogni 4 settimane nei 6 mesi successivi e in seguito ogni 8 settimane. Se si aumenta la dose a 200 mg x 3/die, il controllo degli enzimi epatici deve essere fatto prima di aumentare la dose e poi ricominciare seguendo la stessa sequenza temporale dei controlli indicata sopra. Il trattamento deve essere immediatamente interrotto qualora l’ALT e/o l’AST dovessero superare il limite superiore del valore normale o si sviluppassero sintomi o segni indicanti l’insorgenza di insufficienza epatica (nausea persistente, stanchezza, letargia, anoressia, ittero, urine scure, prurito, dolorabilità al quadrante superiore destro).
Se il trattamento è stato interrotto: i pazienti che mostrano comprovate lesioni epatiche acute durante il trattamento con Tasmar e che interrompono l’assunzione del medicinale possono correre un maggior rischio di lesioni epatiche nel caso di una nuova assunzione di Tasmar. Perciò non si deve prendere in considerazione la ripresa del trattamento in tali pazienti.
Sindrome neurolettica maligna (SNM):
Nei pazienti con la malattia di Parkinson la SNM tende a manifestarsi nel momento in cui si sospendono o si interrompono i farmaci che incrementano l’attività dopaminergica. Quindi se i sintomi compaiono dopo aver sospeso Tasmar, i medici devono prendere in considerazione l’ipotesi di aumentare la dose della levodopa dei pazienti (vedere paragrafo 4.2).
Al trattamento con Tasmar sono stati associati casi isolati di sintomatologia compatibile con la SNM. In genere i sintomi sono comparsi durante il trattamento con Tasmar o poco dopo la sua sospensione. La SNM è caratterizzata da sintomi motori (rigidità, mioclono e tremore), alterazioni delle condizioni mentali (agitazione, confusione, stupore e coma), temperatura elevata, disfunzione del sistema autonomo (pressione arteriosa labile, tachicardia) e livelli elevati di creatinfosfochinasi (CPK) sierica, che può essere una conseguenza della miolisi. La diagnosi di SNM va presa in considerazione anche quando non tutti gli elementi riportati sopra sono presenti. In caso di tale diagnosi si deve sospendere immediatamente Tasmar e seguire attentamente il paziente.
Prima di iniziare il trattamento: per ridurre il rischio di SNM non si deve prescrivere Tasmar ai pazienti con discinesia grave o con anamnesi positiva per la SNM, comprendente la rabdomiolisi o l’ipertermia (vedere paragrafo 4.3). I pazienti che assumono più farmaci con effetti su diverse vie del sistema nervoso centrale (SNC) (es. antidepressivi, neurolettici, anticolinergici) possono essere più a rischio di sviluppare la SNM.
Disturbi del controllo degli impulsi: I pazienti devono essere regolarmente controllati perchè possono sviluppare disturbi del controllo degli impulsi. I pazienti e i loro tutori devono essere informati che durante il trattamento con dopamino agonisti e/o altri farmaci dopaminergici come Tasmar in associazione con levodopa, possono verificarsi sintomi comportamentali di disturbi del controllo degli impulsi tra cui il gioco d’azzardo patologico, l’aumento della libido, l’ipersessualità, lo shopping compulsivo, l’alimentazione incontrollata e compulsiva. Nel caso in cui si dovessero evidenziare questi sintomi è consigliata una revisione del trattamento.
Discinesia, nausea e altre reazioni avverse legate alla levodopa: i pazienti possono subire un aumento delle reazioni avverse legate alla levodopa. Spesso le reazioni avverse possono essere mitigate riducendo la dose della levodopa (vedere paragrafo 4.2).
Diarrea: negli studi clinici la diarrea si è verificata nel 16% e nel 18% dei pazienti che assumevano rispettivamente 100 mg x 3/die e 200 mg x 3/die di Tasmar, rispetto all’8% dei pazienti che assumevano il placebo. La diarrea legata al Tasmar di solito si è presentata tra 2 e 4 mesi dopo l’inizio della terapia. La diarrea ha portato al ritiro, rispettivamente, del 5% e del 6% dei pazienti che assumevano 100 mg x 3/die e 200 mg x 3/die di Tasmar, rispetto all’1% dei pazienti che assumevano il placebo.
Interazione con la benserazide: a causa dell’interazione tra alte dosi di benserazide e tolcapone (che provoca un aumento dei livelli di benserazide), chi prescrive questi farmaci deve porre attenzione alle reazioni avverse correlate alla dose, fintanto che non sia stata accumulata una più vasta esperienza (vedere 4.5).
Inibitori delle MAO: non si deve somministrare Tasmar in associazione agli inibitori della monoamminossidasi (MAO) non selettivi (es. fenelzina e tranilcipromina). L’associazione di inibitori MAO–A e MAO–B equivale all’inibizione non selettiva delle MAO e quindi non devono essere somministrati entrambi in concomitanza con Tasmar e con le preparazioni a base di levodopa (vedere anche paragrafo 4.5). Quando somministrati contemporaneamente al Tasmar, gli inibitori selettivi delle MAO–B non devono essere usati a dosi più alte di quelle raccomandate (es. 10 mg/die di selegilina).
Warfarin: dal momento che i dati clinici relativi all’associazione tra warfarin e tolcapone sono limitati, quando si somministrano entrambi questi farmaci contemporaneamente si devono tenere sotto controllo i parametri della coagulazione.
Speciali gruppi di pazienti: si deve esercitare cautela nel trattare pazienti con grave insufficienza della funzionalità renale (clearance della creatinina <30 ml/min). Non sono disponibili dati sulla tollerabilità del tolcapone in questi pazienti (vedere paragrafo 5.2).
Intolleranza al lattosio: Tasmar contiene lattosio. I pazienti affetti da problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit di Lapp lattasi o malassorbimento di glucosio–galattosio, non devono assumere questo farmaco.
Gravidanza
Non vi sono dati adeguati provenienti dall’uso del tolcapone in donne in gravidanza, per cui in gravidanza Tasmar deve essere utilizzato solo se il potenziale vantaggio giustifica il rischio potenziale per il feto.
Allattamento
Negli studi sugli animali il tolcapone è stato escreto nel latte materno.
La sicurezza del tolcapone nei neonati non è nota, per cui le donne non devono allattare durante il trattamento con Tasmar.
Fertilità
Nei ratti e nei conigli è stata osservata tossicità embrio–fetale dopo somministrazione di tolcapone (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per gli esseri umani non è noto.
Le reazioni avverse associate all’uso di Tasmar di osservazione più comune, che si sono verificate con frequenza maggiore rispetto ai pazienti trattati con placebo, sono elencate nella tabella qui sotto. Tuttavia, in quanto inibitore delle COMT, si sa che Tasmar aumenta la biodisponibilità della levodopa somministrata in contemporanea. L’aumento della stimolazione dopaminergica che ne consegue può indurre gli effetti indesiderati di tipo dopaminergico che si osservano dopo il trattamento con gli inibitori delle COMT. Tra questi, i più comuni sono un aumento della discinesia, nausea, vomito, dolore addominale, sincope, disturbi relativi all’ortostatismo, stipsi, disturbi del sonno, sonnolenza, allucinazioni.
L’unica reazione avversa che spesso ha portato alla sospensione di Tasmar negli studi clinici è stata la diarrea (vedere paragrafo 4.4).
Molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
L’esperienza con Tasmar ottenuta negli studi clinici randomizzati, a gruppi paralleli, controllati verso placebo in pazienti con malattia di Parkinson, è illustrata nella tabella qui sotto, che elenca le reazioni avverse potenzialmente correlate a Tasmar.
Sintesi delle reazioni avverse potenzialmente correlate a Tasmar, con tassi d’incidenza generici per gli studi di fase III controllati con placebo:
Classificazione per sistemi e organi | Incidenza | Eventi avversi |
Infezioni e infestazioni | Comune | Infezione delle alte vie respiratorie |
Disturbi psichiatrici | Molto comune | Disturbi del sonno |
Eccessiva attività onirica | ||
Confusione | ||
Allucinazioni | ||
Raro | Disturbi del controllo degli impulsi* (Aumento della libido, ipersessualità, gioco d’azzardo patologico, shopping compulsivo, alimentazione incontrollata e compulsiva (vedere paragrafo 4.4)) | |
Patologie del sistema nervoso | Molto comune | Discinesia |
Distonia | ||
Cefalea | ||
Capogiri | ||
Sonnolenza | ||
Disturbi ortostatici | ||
Raro | Complesso sintomatico della Sindrome neurolettica maligna (vedere paragrafo 4.4) | |
Comune | Ipocinesia | |
Sincope | ||
Patologie gastrointestinali | Molto comune | Nausea |
Diarrea | ||
Comune | Vomito | |
Stipsi | ||
Xerostomia | ||
Dolore addominale | ||
Dispepsia | ||
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Molto comune | Anoressia |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Comune | Aumento della sudorazione |
Patologie renali e urinarie | Comune | Discromia delle urine |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Comune | Dolore toracico |
Influenza tipo malessere | ||
Patologie epatobiliari | Non comune | Lesione epatocellulare, in rari casi con esito fatale * (vedere paragrafo 4.4) |
Esami diagnostici | Comune | Aumento di alanina aminotransferasi (ALT) |
* Le reazioni avverse per le quali dagli studi clinici non può essere ricavata alcuna frequenza (cioè dove una specifica reazione avversa non è stata osservata nello studio clinico ma riportata solo post–marketing) sono indicate con un asterisco (*), e l’incidenza è stata calcolata in accordo alle linee guida UE.
Aumento di alanina aminotransferasi
Incrementi di oltre tre volte il limite superiore del valore normale (ULN) dell’alanina aminotransferasi (ALT) si sono verificati nell’1% dei pazienti che assumevano Tasmar 100 mg tre volte al giorno e nel 3% dei pazienti che assumevano 200 mg tre volte al giorno. Gli incrementi hanno avuto una frequenza circa doppia nelle donne. Gli incrementi in genere sono comparsi tra 6 e 12 settimane dopo l’inizio del trattamento, e non erano associati a segni o sintomi clinici. Nella metà dei casi circa, i livelli di transaminasi sono tornati spontaneamente ai valori basali mentre i pazienti proseguivano il trattamento con Tasmar. Negli altri casi, sospendendo il trattamento i livelli di transaminasi sono tornati ai valori pre–trattamento.
Lesione epatocellulare
Durante l’uso del farmaco in commercio sono stati segnalati rari casi di gravi lesioni epatocellulari rivelatisi mortali (vedere paragrafo 4. 4).
Complesso sintomatico della Sindrome neurolettica maligna
In seguito alla riduzione o alla sospensione di Tasmar e in seguito all’introduzione di Tasmar quando questa si è accompagnata a una significativa riduzione degli altri farmaci dopaminergici concomitanti, sono stati segnalati casi isolati di pazienti con sintomi che rilevano il complesso sintomatico della sindrome neurolettica maligna (vedere 4.4). Inoltre è stata osservata rabdomiolisi, secondaria alla SNM o alla discinesia grave.
Colorazione delle urine: il tolcapone e i suoi metaboliti sono gialli e possono provocare una innocua intensificazione del colore delle urine del paziente.
Disturbi del controllo degli impulsi: In pazienti trattati con dopamino agonisti e/o altri trattamenti dopaminergici come Tasmar in associazione con levodopa si possono manifestare gioco d’azzardo patologico, aumento della libido, ipersessualità, shopping compulsivo, alimentazione incontrollata e compulsiva (vedere paragrafo 4.4. "Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego").
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziadelfarmaco.gov.it/it/responsabili.
Corpo della compressa:
Calcio fosfato dibasico anidro; cellulosa microcristallina; polividone K30; sodio amido glicollato; lattosio; talco; mmagnesio stearato.
Film di rivestimento:
Idrossipropilmetilcellulosa; talco; ossido di ferro giallo; etilcellulosa; titanio diossido; triacetina; sodio laurilsolfato.
Questo medicinale non richiede alcuna speciale condizione di conservazione