Taloxa (Msd italia srl)

Sospensione orale os sosp 230ml 600mg/5ml

Principio attivo:Felbamato
Gruppo terapeutico:Antiepilettici
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rrl - limitativa ripetibile
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • anemia
  • insufficienze epatiche
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    Posologia

    Felbamato deve essere usato solo sotto la sorveglianza di un neurologo oppure di un pediatra con esperienza nel trattamento dell’epilessia.

    Posologia

    SINDROME DI LENNOX–GASTAUT

    Dosaggio negli adulti e negli adolescenti di età uguale o superiore a 14 anni:

    Terapia aggiuntiva con altri medicinali antiepilettici: felbamato somministrato in combinazione con carbamazepina, fenitoina, fenobarbital o acido valproico può aumentare l’incidenza delle loro reazioni avverse caratteristiche (vedere paragrafo 4.5). Iniziare il trattamento con felbamato alla dose dai 600 mg/die ai 1.200 mg/die, suddivisa in 2 o 3 somministrazioni. All’inizio della somministrazione di felbamato, ridurre le dosi di carbamazepina, fenitoina, fenobarbital e/o acido valproico somministrate congiuntamente, inizialmente del 20–30 %. La dose di felbamato può essere aggiustata con incrementi da 600 mg/die a 1.200 mg/die ad intervalli di circa una settimana fino ad un massimo di 3.600 mg/die suddivisi in 3 o 4 somministrazioni giornaliere. È necessario considerare l’aggiustamento delle dosi di carbamazepina, fenitoina, fenobarbital e valproato a seguito di incrementi della dose di felbamato. Tuttavia le interazioni sono dose–dipendenti e soggette a variabilità individuale. Pertanto tutti gli aggiustamenti delle dosi dei medicinali antiepilettici concomitanti devono basarsi non solo sulla concentrazione plasmatica allo steady–state, ma anche sulle osservazioni cliniche.

    Popolazione pediatrica

    Dosaggio pediatrico: bambini da 4 a 11 anni e adolescenti da 12 a 14 anni

    Terapia aggiuntiva con altri antiepilettici felbamato in combinazione con carbamazepina, fenitoina, fenobarbital o acido valproico può aumentare l’incidenza delle loro caratteristiche reazioni avverse (vedere paragrafo 4.5). Iniziare il trattamento con felbamato alla dose di 7,5 mg/kg/die fino a 15 mg/kg/die, suddivisi in 2 o 3 somministrazioni. All’inizio della terapia con felbamato, ridurre la dose di carbamazepina, fenitoina, fenobarbital e/o acido valproico somministrati congiuntamente, inizialmente del 20–30 %.

    Ad intervalli di almeno 1 settimana, la dose di felbamato può essere aggiustata con incrementi da 7,5 mg/kg a 15 mg/kg fino ad un massimo di 45 mg/kg/die (non eccedere la dose giornaliera di 3.600 mg/die) suddivisi in 3 o 4 somministrazioni. Con l’aumentare delle dosi di felbamato è necessario considerare aggiustamenti della dose di carbamazepina, fenitoina, fenobarbital e/o valproato. Tuttavia, le interazioni sono dose dipendenti e soggette a variabilità individuale. Perciò tutti gli aggiustamenti delle dosi dei medicinali antiepilettici concomitanti non devono essere basati esclusivamente sulle concentrazioni plasmatiche allo steady–state, ma anche su osservazioni cliniche.

    La prescrizione di Taloxa sospensione orale deve essere fornita in millilitri (vedere la tabella di conversione sottostante che dà la dose milligrammo in millilitri).

    Le dosi indicate nella tabella sottostante si applicano soltanto a pazienti di età uguale o superiore a 4 anni. Queste dosi giornaliere devono essere somministrate in dosi suddivise durante il giorno.

    Tabella 1 Dosi totali giornaliere in ml per differenti regimi di dosaggio e pesi pediatrici. La dose giornaliera deve essere somministrata in due, tre o quattro dosi suddivise durante il giorno (vedere il paragrafo sottostante).

    Tabella 1 Dose totale giornaliera in ml da somministrarsi durante il giorno
    Peso corporeo 7,5 15 22,5 30 37,5 45
    in kg mg/kg mg/kg mg/kg mg/kg mg/kg mg/kg
    12 0,8 1,5 2,3 3,0 3,8 4,5
    14 0,9 1,8 2,6 3,5 4,4 5,3
    16 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0
    18 1,1 2,3 3,4 4,5 5,6 6,8
    20 1,3 2,5 3,8 5,0 6,3 7,5
    22 1,4 2,8 4,1 5,5 6,9 8,3
    24 1,5 3,0 4,5 6,0 7,5 9,0
    26 1,6 3,3 4,9 6,5 8,1 9,8
    28 1,8 3,5 5,3 7,0 8,8 10,5
    30 1,9 3,8 5,6 7,5 9,4 11,3
    32 2,0 4,0 6,0 8,0 10,0 12,0
    34 2,1 4,3 6,4 8,5 10,6 12,8
    36 2,3 4,5 6,8 9,0 11,3 13,5
    38 2,4 4,8 7,1 9,5 11,9 14,3
    40 2,5 5,0 7,5 10,0 12,5 15,0

    Uso pediatrico: La sicurezza e l’efficacia di felbamato nei bambini di età inferiore ai 4 anni non sono ancora state definite.

    Popolazione geriatrica

    Uso in pazienti geriatrici: basandosi sui dati clinici limitati in pazienti di età superiore a 65 anni trattati con felbamato, non sono necessarie restrizioni riguardo al trattamento dei pazienti anziani. Tuttavia, in generale, l’aggiustamento della dose nel paziente anziano deve essere cauto.

    Pazienti con danno renale

    Dosaggio in pazienti con insufficienza renale: nei pazienti con valori di clearance della creatinina < 50 ml/min., le dosi iniziali di felbamato devono essere dimezzate e il successivo aggiustamento della dose deve essere eseguito con cautela.

    Pazienti con compromissione epatica

    Dosaggio in pazienti con disfunzione epatica: felbamato non deve essere usato in pazienti con (una storia di) disfunzione epatica dato il rischio di epatotossicità (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).

    Il cibo non influenza la velocità ed il grado di assorbimento del felbamato.

    Modo di somministrazione

    Agitare bene il flacone prima dell’uso.

    Una siringa con marchio CE da 5,0 ml per applicazione orale con graduazione da 1 ml è fornita con Taloxa sospensione. La linea di 0,1 ml misura una dose di 12 mg; la linea di 0,5 ml, 60 mg; e la linea di 5,0 ml, 600 mg di felbamato.

    Controindicazioni
  • discrasia ematica
  • disfunzioni epatiche
  • ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti
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    Interazioni
  • carbamazepina
  • fenitoina
  • fenobarbital
  • acido valproico
  • altri medicinali
  • antiepilettici
  • vigabatrin
  • lamotrigina
  • nessuna
  • interazione
  • etinilestradiolo
  • contraccettivi orali
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    Avvertenze

    Informazioni per i pazienti: Prima di iniziare la terapia, i pazienti devono essere informati del fatto che l’uso di felbamato è stato associato ad anemia aplastica e insufficienza epatica, entrambe condizioni potenzialmente fatali.

    Discrasie ematiche: In concomitanza con l’uso di felbamato sono stati riscontrati numerosi gravi effetti secondari di tipo ematologico, tra cui trombocitopenia, leucopenia, pancitopenia, anemia e anemia aplastica.

    La più grave di queste è l’anemia aplastica, che è stata fatale nel 30 % dei casi. L’incidenza è stata valutata all’incirca un caso su 4.000 pazienti trattati, che rappresenta un importante incremento (100 volte maggiore) rispetto alla quota attesa (da 2 a 5 casi per un milione di persone all’anno). Di conseguenza, felbamato deve essere usato solo in pazienti con sindrome di Lennox–Gastaut refrattaria, quando non sono disponibili trattamenti medici alternativi.

    I casi di anemia aplastica sono stati osservati dai 2 ai 12 mesi dopo l’inizio del trattamento con felbamato. Tuttavia, il danno alle cellule del midollo osseo che è ritenuto essere il responsabile dell’aplasia può essere presente da settimane a mesi prima. Di conseguenza, anche i pazienti che hanno sospeso la terapia con felbamato permangono a rischio di sviluppo di anemia aplastica ancora per alcuni mesi dopo la sospensione del trattamento. Non è ancora certo se il rischio di sviluppo dell’anemia aplastica cambi con la durata dell’esposizione. Perciò, non può essere escluso che un paziente, che sia stato trattato con felbamato senza segni di anormalità ematologiche per lunghi periodi di tempo, sia a rischio.

    • Un emocromo completo con formula leucocitaria deve essere effettuato prima dell’inizio del trattamento con felbamato ed ogni 2 settimane durante il trattamento.

    • Se il risultato dell’emocromo mostra neutropenia (neutrofili < 1.500/mm³) e/o trombocitopenia (piastrine < 150.000/mm³) felbamato deve essere sospeso e il paziente deve essere esaminato attentamente per una possibile anemia aplastica.

    • Deve essere effettuato un accurato monitoraggio dei sintomi clinici quali ecchimosi, petecchie, sanguinamento o segni di infezione e/o anemia (stanchezza, debolezza, ecc.). Se questi sintomi sono presenti, deve essere effettuato immediatamente un emocromo completo.

    Epatotossicità casi gravi di insufficienza epatica acuta (con esito fatale nel 30 % dei casi) sono stati riportati in pazienti che assumevano felbamato.

    • I test di funzionalità epatica (AST, ALT, bilirubina) devono essere effettuati prima del trattamento con felbamato. I pazienti che presentano un anormale livello di funzionalità epatica non devono essere trattati con felbamato.

    • Durante il trattamento con felbamato, test di funzionalità epatica devono essere effettuati ogni 2 settimane. I pazienti che sviluppano disfunzioni epatiche clinicamente significative devono sospendere il trattamento con felbamato.

    • I pazienti che mostrano sintomi quali ittero, anoressia, nausea, vomito e dolori addominali devono effettuare immediatamente i test di funzionalità epatica.

    Felbamato sospensione orale contiene sorbitolo. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio non devono assumere questo medicinale.

    Felbamato sospensione orale contiene metile e propile paraidrossibenzoato, che possono causare reazioni allergiche (anche ritardate).

    Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (2,9 mg) per 5 ml, pertanto è essenzialmente privo di sodio.

    I pazienti devono essere ben idratati durante l’assunzione di felbamato, per ridurre le probabilità di cristalluria, che è stata riportata molto raramente.

    Ipersensibilità :

    • Felbamato deve essere utilizzato con cautela in pazienti che hanno dimostrato reazioni da ipersensibilità ad altri carbamati.

    • Reazioni da ipersensibilità grave, compresi shock anafilattico, sindrome di Stevens–Johnson, eruzioni cutanee bollose e necrolisi epidermica sono state riportate con la somministrazione di felbamato. Queste reazioni sono state osservate tipicamente da due a tre settimane dopo l’inizio del trattamento. I sintomi comprendevano rash, febbre, gonfiori delle mucose ed anafilassi, leucopenia, trombocitopenia, valori aumentati dei test di funzionalità epatica, artralgia, mialgia e faringite. Nel caso di ipersensibilità a felbamato, si deve interrompere il trattamento ed iniziare una terapia sintomatica adatta.

    Interruzione di felbamato : i medicinali antiepilettici compreso felbamato generalmente non devono essere mai sospesi bruscamente a causa di un possibile aumento della frequenza delle crisi. Tuttavia, se la gravità dell’evento(i) avverso(i) giustifica una sospensione immediata la si deve effettuare sotto un’attenta supervisione del medico. In pazienti in cui è stato interrotto per grave(i) evento(i) avverso(i), felbamato non deve essere risomministrato.

    Aumento della frequenza delle convulsioni : come descritto per altri medicinali antiepilettici, alcuni pazienti possono andare incontro ad un aumento della frequenza delle convulsioni o all’insorgenza di nuovi tipi di convulsioni (vedere paragrafo 4.8). Questi fenomeni possono essere la conseguenza di un sovradosaggio, di una diminuzione delle concentrazioni plasmatiche di un medicinale antiepilettico concomitante od un effetto paradosso.

    Casi di ideazione e comportamento suicidari sono stati riportati nei pazienti in trattamento con medicinali antiepilettici nelle loro diverse indicazioni. Una meta–analisi di studi clinici controllati randomizzati verso placebo con medicinali antiepilettici ha, inoltre, evidenziato la presenza di un modesto incremento del rischio di ideazione e comportamento suicidario. Il meccanismo di tale rischio non è stato stabilito e i dati disponibili non escludono la possibilità di un incremento di rischio con felbamato.

    Pertanto i pazienti devono essere monitorati per eventuali segni di ideazione e comportamento suicidari ed in tal caso deve essere preso in considerazione un appropriato trattamento. I pazienti (e chi ne ha cura) devono essere istruiti ad avvertire il medico qualora emergano segni di ideazione o comportamento suicidari.

    Gravidanza

    Gravidanza

    La sicurezza d’uso di questo prodotto in gravidanza non è stata stabilita. Gli studi di riproduzione nei ratti e nei conigli non hanno evidenziato alcun danno per il feto imputabile al felbamato, tuttavia si è osservato passaggio placentare di felbamato. Poiché gli studi di riproduzione negli animali non sono sempre predittivi della risposta negli esseri umani, e data la potenziale soppressione del midollo osseo fetale, felbamato non deve essere utilizzato nel corso della gravidanza.

    Allattamento

    Il felbamato viene escreto nel latte materno. Pertanto, a causa del potenziale rischio di soppressione del midollo osseo indotta da felbamato, nei bambini che ricevono latte materno, felbamato non deve essere somministrato a donne in allattamento.

    Fertilità

    Studi di riproduzione nei ratti e nei conigli non hanno evidenziato compromissione della fertilità imputabile al felbamato.

    Effetti Collaterali

    Felbamato è associato ad un’aumentata incidenza di discrasie ematiche (vedere paragrafo 4.4), compresa l’anemia aplastica. Altri eventi avversi gravi di tipo ematologico includono rari casi di trombocitopenia, leucopenia, neutropenia, anemia o combinazioni delle stesse, inclusa la pancitopenia. Alcuni di questi sono stati riportati come parte di una reazione di ipersensibilità acuta (vedere paragrafo 4.4). Con l’uso di felbamato sono stati riportati alcuni casi di epatite grave, inclusa insufficienza epatica acuta con esito fatale (vedere paragrafo 4.4).

    Gli effetti indesiderati riportati durante gli studi clinici nei pazienti adulti trattati con felbamato come terapia aggiuntiva e considerati correlati alla terapia sono elencati nella tabella seguente, suddivisi per classe sistemica–organica e frequenza.

    Tabella 2. Effetti indesiderati correlati al trattamento Molto comune (≥ 1/10); Comune (≥ 1/100, < 1/10); Non comune (≥ 1/1.000, < 1/100); Raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000); Molto raro (< 1/10.000); Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili) (CIOMS III)
    Patologie del sistema emolinfopoietico  
    Raro: Trombocitopenia, leucopenia, neutropenia, anemia, o loro combinazioni, compresa pancitopenia, discrasie ematiche (vedere paragrafo 4.4), compresa anemia aplastica
    Disturbi del sistema immunitario  
    Raro: Shock anafilattico (vedere paragrafo 4.4)
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione  
    Comune: Diminuzione di peso, anoressia
    Non comune: Ipofosfatemia
    Disturbi psichiatrici  
    Non comune: Difficoltà di parola, depressione, stupore, ansia
    Patologie del sistema nervoso  
    Comune: Insonnia, sonnolenza, atassia, capogiri, cefalea
    Raro: Aumento della frequenza delle crisi epilettiche (vedere paragrafo 4.4)
    Patologie dell’occhio  
    Comune: Diplopia, anomalie della visione
    Patologie gastrointestinali  
    Comune: Nausea, vomito, dispepsia, dolore addominale, diarrea
    Molto raro: Costipazione
    Patologie epatobiliari  
    Molto raro: Epatite grave, insufficienza epatica acuta (a volte con esito fatale) (vedere paragrafo 4.4)
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo  
    Non comune: Rash
    Raro: Reazioni da ipersensibilità (comprese sindrome di Stevens–Johnson, eruzioni cutanee bollose e necrolisi tossica epidermica) (vedere paragrafo 4.4)
    Patologie renali e urinarie  
    Molto raro: Cristalluria
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione  
    Non comune: Andatura anormale
    Comune: Affaticamento

    Popolazione pediatrica

    Nei pazienti pediatrici si sono osservati effetti indesiderati simili. Inoltre si sono osservate frequentemente infezioni delle vie aeree superiori. Tuttavia, la relazione con il trattamento non è probabile.

    Segnalazione delle reazioni avverse sospette

    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo: www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

    Eccipienti

    sorbitolo (E420)

    glicerolo

    cellulosa dispersibile (cellulosa microcristallina + carmellosa sodica)

    simeticone emulsione

    saccarina sodica

    metile paraidrossibenzoato (E218)

    polisorbato 80

    propile paraidrossibenzoato (E216)

    sodio benzoato (E211)

    Prosweet "G" #859*

    acqua purificata.

    *Composizione di Prosweet "G" #859: glicerolo, vanillina, etilmaltolo

    Conservazione

    Non conservare a temperatura superiore ai 25°C. Conservare il flacone ben chiuso per proteggere il medicinale dall’umidità.