Principio attivo:Ibuprofene sale di arginina
Gruppo terapeutico:Farmaci antiinfiammatori ed antireumatici non steroidei
Tipo di farmaco:Farmaco da banco
Rimborsabilità:C
Ricetta:Otc - libera vendita
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • mal di testa
  • mal di denti
  • nevralgie
  • dolori mestruali
  • stati febbrili
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    Posologia

    Adulti e ragazzi oltre i 12 anni: 1 compressa rivestita con film o 1 bustina, due–tre volte al giorno.

    La dose massima giornaliera non deve superare i 1200 mg al giorno.

    Anziani: I pazienti anziani dovrebbero attenersi ai dosaggi minimi sopraindicati.

    La compressa deve essere deglutita con un po’ d’acqua. Il granulato va sciolto in un bicchiere d’acqua (50–100 ml) ed assunto subito dopo la preparazione della soluzione.

    Nel trattamento dei pazienti anziani la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovrà valutare una eventuale riduzione dei dosaggi sopraindicati.

    Insufficienza epatica: cautela deve essere adottata nel trattamento dei pazienti con funzionalità epatica ridotta. In tali pazienti è opportuno ricorrere al monitoraggio periodico dei parametri clinici e di laboratorio, specialmente in caso di trattamento prolungato (vedere par. 4.4). L’uso di SPIDIDOL è controindicato in pazienti con grave insufficienza epatica (vedere par. 4.3).

    Insufficienza renale: cautela deve essere adottata nel trattamento di pazienti con funzionalità renale ridotta. In tali pazienti è opportuno ricorrere al monitoraggio periodico dei parametri clinici e di laboratorio, specialmente in caso di trattamento prolungato (vedere par. 4.4). L’uso di SPIDIDOL è controindicato in pazienti con grave insufficienza renale (vedere par. 4.3).

    In adolescenti (di età compresa ≥ 12 anni ai < 18 anni): nel caso l’uso del medicinale sia necessario per più di 3 giorni negli adolescenti, o nel caso di peggioramento della sintomatologia deve essere consultato il medico.

    Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l’uso della più bassa dose efficace per la più breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi (vedere par. 4.4).

    Controindicazioni
  • ipersensibilità al principio attivo
  • altre
  • sostanze strettamente correlate da un punto di vista chimico
  • emorragia gastrointestinale
  • perforazione
  • emorragia/ulcera peptica ricorrente
  • insufficienza epatica e/o renale
  • insufficienza cardiaca
  • acido acetilsalicilico
  • asma
  • orticaria
  • rinite
  • angioedema
  • lupus eritematoso sistemico
  • fenilchetonuria
  • gravidanza
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    Interazioni
  • antagonisti dell’angiotensina
  • antiipertensivi
  • antagonista dell’angiotensina
  • agenti
  • dopo
  • anticoagulanti
  • warfarin
  • inibitori selettivi del reuptake della serotonina
  • diuretici tiazidici
  • prostaglandin
  • ipotensivo
  • beta–bloccanti
  • aspirina
  • ibuprofene
  • acido acetilsalicilico
  • digossina
  • fenitoina
  • litio
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    Avvertenze

    Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l’uso della più bassa dose efficace per la più breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi (vedere par. 4.2 e i paragrafi sottostanti Rischi gastrointestinali e cardiovascolari).

    Un adeguato monitoraggio ed opportune istruzioni sono necessarie nei pazienti con anamnesi positiva per ipertensione e/o insufficienza cardiaca congestizia da lieve a moderata poiché in associazione al trattamento con i FANS sono stati riscontrati ritenzione di liquidi ed edema.

    Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l’uso di ibuprofene, specialmente ad alti dosaggi (2400 mg/die) e per trattamenti di lunga durata, può essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (p.es. infarto del miocardio o ictus). In generale, gli studi epidemiologici non suggeriscono che basse dosi di ibuprofene (per es. ≤ 1200 mg/die) siano associate ad un aumentato rischio di infarto del miocardio.

    I pazienti con ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia, cardiopatia ischemica accertata, malattia arteriosa periferica e/o malattia cerebrovascolare devono essere trattati con ibuprofene soltanto dopo attenta considerazione. Analoghe considerazioni devono essere effettuate prima di iniziare un trattamento di lunga durata in pazienti con fattori di rischio per eventi cardiovascolari (p. es. ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, fumo).

    L’uso di SPIDIDOL deve essere evitato in concomitanza di FANS, inclusi gli inibitori selettivi della COX–2.

    Negli adolescenti disidratati esiste il rischio di alterazione della funzionalità renale.

    Anziani: i pazienti anziani hanno un aumento della frequenza di reazioni avverse ai FANS, specialmente emorragie e perforazioni gastrointestinali, che possono essere fatali (vedi par. 4.2).

    Emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione: durante il trattamento con tutti i FANS, in qualsiasi momento, con o senza sintomi di preavviso o precedente storia di gravi eventi gastrointestinali, sono state riportate emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione, che possono essere fatali.

    Negli anziani e in pazienti con storia di ulcera, soprattutto se complicata da emorragia o perforazione (vedi par. 4.3), il rischio di emorragia gastrointestinale, ulcerazione o perforazione è più alto con dosi aumentate di FANS. Questi pazienti devono iniziare il trattamento con la più bassa dose disponibile. L’uso concomitante di agenti protettori (misoprostolo o inibitori di pompa protonica) deve essere considerato per questi pazienti e anche per pazienti che assumono basse dosi di aspirina o altri farmaci che possono aumentare il rischio di eventi gastrointestinali (vedi sotto e par. 4.5).

    Pazienti con storia di tossicità gastrointestinale, in particolare anziani, devono riferire qualsiasi sintomo gastrointestinale inusuale (soprattutto emorragia gastrointestinale) in particolare nelle fasi iniziali del trattamento.

    A dosi giornaliere superiori a 1000 mg l’ibuprofene può prolungare il tempo di emorragia.

    Cautela deve essere prestata ai pazienti che assumono farmaci concomitanti che potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o emorragia, come corticosteroidi orali, anticoagulanti come warfarin, inibitori selettivi del reuptake della serotonina o agenti antiaggreganti come l’aspirina (vedere par. 4.5).

    Quando si verifica emorragia o ulcerazione gastrointestinale in pazienti che assumono SPIDIDOL il trattamento deve essere sospeso.

    I FANS devono essere somministrati con cautela nei pazienti con una storia di malattia gastrointestinale (colite ulcerosa, morbo di Crohn) poiché tali condizioni possono essere esacerbate (vedere par. 4.8).

    Gravi reazioni cutanee alcune delle quali fatali, includenti dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens–Johnson e necrolisi tossica epidermica, sono state riportate molto raramente in associazione con l’uso dei FANS (vedi par. 4.8). Nelle prime fasi della terapia i pazienti sembrano essere a più alto rischio: l’insorgenza della reazione si verifica nella maggior parte dei casi entro il primo mese di trattamento. SPIDIDOL deve essere interrotto alla prima comparsa di rash cutaneo, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilità.

    Reazioni epatotossiche possono verificarsi nel quadro delle reazioni di ipersensibilità generalizzata.

    Cautela deve essere adottata nel trattamento di pazienti con precedenti di broncospasmo specie se a seguito dell’uso di altri farmaci, ed in quelli con funzionalità renale e/o epatica o cardiaca ridotta. In tali pazienti è opportuno ricorrere al monitoraggio periodico dei parametri clinici e di laboratorio, specialmente in caso di trattamento prolungato (vedere par. 4.2).

    Il lupus eritematoso sistemico o altre affezioni del collagene, costituiscono fattori di rischio per gravi manifestazioni di ipersensibilità generalizzata.

    Essendosi rilevate, anche se molto raramente, alterazioni oculari in corso di trattamento con ibuprofene, si raccomanda in caso di insorgenza di disturbi della vista di interrompere il trattamento e di effettuare un’esame oftalmologico.

    L’uso di SPIDIDOL, come di qualsiasi farmaco inibitore della sintesi delle prostaglandine e della cicloossigenasi è sconsigliato nelle donne che intendono iniziare una gravidanza. La somministrazione di SPIDIDOL dovrebbe essere sospesa nelle donne che hanno problemi di fertilità o che sono sottoposte a indagini sulla fertilità (vedere par. 4.6).

    Per la presenza di saccarosio, i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, da malassorbimento di glucosio–galattosio o insufficienza di sucrasi–isomaltasi non devono assumere questo medicinale.

    SPIDIDOL contiene 56,96 mg e 82,62 mg di sodio rispettivamente per le confezioni di granulato e di compresse. Tali informazioni dovrebbero essere tenute in considerazione in caso di pazienti che stanno effettuando una dieta a basso contenuto di sodio.

    Gravidanza

    Gravidanza

    L’inibizione della sintesi di prostaglandine può interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale.

    Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l’uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dell’1%, fino a circa 1,5%. È stato ritenuto che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia.

    Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post–impianto e di mortalità embrione–fetale.

    Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, è stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico.

    Durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, SPIDIDOL non deve essere somministrato se non in casi strettamente necessari.

    Se SPIDIDOL è usato da una donna in attesa di concepimento, o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere mantenute le più basse possibili.

    Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre

    Il feto a:

    – tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare);

    – disfunzione renale, che può progredire in insufficienza renale con oligo–idroamnios;

    la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a:

    – possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, ed effetto antiaggregante che può occorrere a dosi molto basse;

    – inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio

    Conseguentemente, SPIDIDOL è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza

    È da sconsigliare inoltre l’uso del prodotto durante l’allattamento e nell’infanzia.

    Effetti Collaterali

    Gli effetti indesiderati sono principalmente legati all’effetto farmacologico dell’ibuprofene sulla sintesi delle prostaglandine.

    Patologie gastrointestinali: gli eventi avversi più comunemente osservati sono di natura gastrointestinale. Possono verificarsi ulcere peptiche, perforazione o emorragia gastrointestinale, a volte fatale, in particolare negli anziani (vedere par. 4.4).

    Dopo somministrazione di SPIDIDOL sono stati riportati: nausea, vomito, diarrea, flatulenza, costipazione, dispepsia, dolore addominale, pirosi gastrica, melena, ematemesi, stomatite ulcerativa, esacerbazione di colite e del morbo di Crohn (vedere par. 4.4).

    Meno frequentemente sono state osservate gastriti.

    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: reazioni bolose includenti Sindrome di Stevens–Johnson e Necrolisi Tossica Epidermica (molto raramente).

    Patologie cardiache e vascolari: in associazione al trattamento con FANS sono state riportate edema, ipertensione e insufficienza cardiaca.

    Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l’uso di ibuprofene, specialmente ad alte dosi (2400 mg/die) e per trattamenti di lunga durata, può essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (p.es. infarto del miocardio o ictus) (vedere par. 4.4).

    Si riporta di seguito una tabella relativa alla frequenza degli eventi avversi:

    Frequenza: molto comune ( ≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1000, <1/100); rara (≥1/10000,<1/1000); molto rara (<1/10000); non nota (non può essere stimata da dati a disposizione)

    Classificazione per organi e sistemi Frequenza
    Patologie gastrointestinali  
    Dispepsia, diarrea Molto comune
    Dolori addominali, pirosi gastrica, nausea, flatulenza, fastidio addominale Comune
    Ulcere peptiche, emorragia gastrointestinale, vomito, melena, gastrite, stomatite Non comune
    Perforazione gastrointestinale, costipazione, ematemesi, stomatite ulcerativa, esacerbazione di colite e morbo di Crohn Rara
    Anoressia Non nota
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione  
    Edema, febbre Non nota
    Patologie cardiache  
    Insufficienza cardiaca Non nota
    Patologie vascolari  
    Ipertensione, trombosi arteriosa Non noto
    Patologie del sistema nervoso  
    Cefalea, vertigine Comune
    Confusione, sonnolenza Non comune
    Depressione, reazione psicotica Non nota
    Obnubilamento del sensorio, meningismo Molto rara
    Patologie dell’orecchio e del labirinto  
    Tinnito Rara
    Patologie dell’occhio  
    Visione confusa, ambliopia Rara
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo  
    Rash cutaneo Comune
    Prurito, orticaria, porpora, angioedema, esantema Non comune
    Dermatosi bollose (eritema multiforme, dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens–Johnson e Necrolisi Tossica Epidermica), vasculite allergica Molto rara
    Patologie del sistema emolinfopoietico  
    Trombocitopenia, agranulocitosi, anemia aplastica, granulocitopenia, anemia emolitica Rara
    Patologie renali e urinarie  
    Ematuria, disuria Rara
    Nefrite interstiziale, necrosi papillare, insufficienza renale, insufficienza renale acuta Molto rara
    Patologie epatobiliari  
    Disturbi epatici, ittero Rara
    Esami diagnostici  
    Alterazione della funzionalità epatica (transaminasi aumentate), disturbo della visione dei colori Rara
    Disturbi del sistema immunitario  
    Reazioni allergiche Non comune
    Anafilassi Rara
    Infezioni ed infestazioni  
    Aggravamento delle reazioni cutanee Non nota
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche  
    Asma, aggravamento di asma, broncospasmo, dispnea Non comune
    Patologie del sistema muscolo–scheletrico e del tessuto connettivo  
    Rigidità muscolo–scheletrica Non nota
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione  
    Uricemia aumentata, ritenzione di sodio e di liquidi o edema Non nota
    Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella  
    Disturbo mestruale Non nota

    La comparsa di effetti indesiderati nel corso del trattamento, impone l’immediata sospensione della terapia e la consultazione del medico curante.

    Eccipienti

    Granulato per soluzione orale gusto albicocca: l–Arginina, sodio bicarbonato, saccarina sodica, aspartame, aroma albicocca, saccarosio.

    Granulato per soluzione orale gusto menta–anice: l–Arginina, sodio bicarbonato, saccarina sodica, aspartame, aroma menta, aroma anice, saccarosio.

    Compresse rivestite con film: l–Arginina, sodio bicarbonato, crospovidone, magnesio stearato, idrossipropilmetilcellulosa, saccarosio, titanio biossido, polietilenglicole.

    Conservazione

    Compresse: conservare a temperatura non superiore a 30° C.