L’inizio del trattamento o il cambiamento della posologia devono seguire ad un’adeguata valutazione medica, incluso un ECG con misurazione del corretto intervallo QT, una potassiemia, una valutazione della funzionalità renale e tenendo conto di eventuali terapie concomitanti (vedere il paragrafo 4.5).
Come avviene per altre sostanze antiaritmiche, si consiglia di iniziare il trattamento con Sotalolo Teva e di aumentarne le dosi, sotto controllo ecocardiografico, poiché possono verificarsi eventi proaritmici non solo nella fase iniziale della terapia, ma anche ad ogni incremento del dosaggio.
Il trattamento delle tachicardie ventricolari con rischio di morte deve essere iniziato sotto monitoraggio in ambiente ospedaliero.
La dose iniziale è di 80 mg somministrata sia in dose singola sia in due somministrazioni frazionate a 12 ore di intervallo. Gli aumenti delle dosi devono avvenire ad intervalli di 2 o 3 giorni, in modo da raggiungere lo stato stazionario e permettere un monitoraggio degli intervalli QT.
La maggior parte dei pazienti risponde ad un dosaggio giornaliero compreso fra 160 e 320 mg assunti in 2 dosi (per es. 160 mg per 2) o 3 dosi (per es. 80 mg per 3) giornaliere.
Alcuni pazienti con aritmie con rischio di morte possono richiedere dosi maggiori da 480 a 640 mg/die; in ogni caso questi dosaggi devono essere prescritti solo quando il potenziale beneficio supera il maggiore rischio di insorgenza di eventi avversi, in particolare di proaritmia.
Dosaggio in pazienti con funzionalità renale compromessa: poiché sotalolo è escreto principalmente con le urine il dosaggio deve essere modificato in base alla clearance della creatinina. Devono anche essere tenuti in considerazione la frequenza cardiaca (che non deve scendere al di sotto dei 50 battiti/minuto) e l’effetto clinico.
Clearance della creatinina (ml/min) | Posologia consigliata |
>60 | Dose usuale |
30–60 | Metà dose |
10–30 | Un quarto di dose |
<10 | Evitare sotalolo |
Formula di Cockcroft & Gault:
Uomini:
(140 – età) × peso (kg) |
72 × creatinina sierica (mg/dl) |
Donne: idem x 0,85.
Se la creatinina sierica è espressa in mcmol/l, dividere il valore per 88,4 (1 mg/dl = 88,4 mcmol/l).
Dosaggio in pazienti con funzionalità epatica compromessa: non è necessario modificare il dosaggio.
Anziani
L’età in se stessa non è una ragione per adattare la dose iniziale. Può essere necessario un adeguamento del dosaggio in presenza di funzionalità renale ridotta causata dall’età avanzata (vedere anche Dosaggio in pazienti con funzionalità renale compromessa).
Bambini
A causa della mancanza di dati, la somministrazione di sotalolo non è indicata nei bambini.
Le compresse devono essere assunte con una quantità sufficiente di liquido (per es. un bicchiere di acqua) ed ingerite intere.
Avvertenze
Non sospendere mai improvvisamente il trattamento in pazienti con angina pectoris: ciò potrebbe causare gravi aritmie, infarto miocardico e morte improvvisa o potrebbe evidenziare una disfunzione cardiaca coronarica latente.
Si raccomanda di monitorare i pazienti specialmente quelli che soffrono di ischemia cardiaca e di diminuire gradualmente il dosaggio in 1–2 settimane.
Il più pericoloso effetto indesiderato dei principi attivi antiaritmici è l’aggravamento di aritmie preesistenti o l’insorgenza di nuove aritmie. I principi attivi che prolungano l’intervallo QT, compreso il sotalolo, possono provocare torsades de pointes.
Sono stati identificati i fattori che favoriscono questo effetto:
– intervallo QT spontaneamente lungo (> 450 ms) prima del trattamento
– bradicardia (< 60 battiti/minuto)
– ipopotassiemia o ipomagnesiemia (soprattutto con trattamenti concomitanti con diuretici che agiscono sul tubulo prossimale)
– livelli sierici elevati di sotalolo, sia a causa di un sovradosaggio sia in seguito ad accumulo in pazienti con funzionalità renale compromessa
– associazione con altri prodotti che favoriscano l’insorgenza di torsades de pointes (vedere il paragrafo 4.3 e il paragrafo 4.5)
– gravi aritmie ventricolari
– le donne possono essere soggette a maggiore rischio di sviluppare torsades de pointes.
L’incidenza della patologia della torsades de pointes è dose dipendente.
Eventi proaritmici si verificano più spesso nel corso della prima settimana d’inizio del trattamento o all’aumento del dosaggio.
Comunque, possono comparire anche dopo un prolungato periodo di trattamento e anche senza alcun cambiamento del dosaggio.
Possono essere sintomatiche (sincopi), possono risolversi spontaneamente o più raramente degenerare in fibrillazione ventricolare.
Negli studi clinici condotti in pazienti con aritmie ventricolari con rischio di morte (tachicardie ventricolari o fibrillazione ventricolare continua), l’incidenza di gravi proaritmie (torsades de pointes, nuove tachicardie ventricolari o fibrillazione ventricolare) è risultata inferiore al 2% per dosi fino a 320 mg. Con dosaggi superiori l’incidenza è più che raddoppiata.
I pazienti a maggior rischio di sviluppare gravi eventi proaritmici con sotalolo (7%) sono quelli che soffrono di tachicardia ventricolare prolungata e insufficienza cardiaca. Il rischio di eventi proaritmici può essere ridotto iniziando la terapia con 80 mg e con successivo graduale aggiustamento del dosaggio.
Durante la terapia devono essere effettuati, ad intervalli regolari, monitoraggi clinici e controlli ecocardiografici. Se i parametri di ECG fossero alterati (per es. prolungamento dell’intervallo QRS o QT del 25% o superiore, prolungamento dell’intervallo PQ del 50% o superiore o se l’intervallo QTc superasse i 480 ms) o se la frequenza e la gravità dell’aritmia aumentasse, bisogna prendere in considerazione una rivalutazione del rapporto rischio/beneficio.
Poiché questo prodotto contiene lattosio, se ne sconsiglia l’uso in caso di galattosemia congenita, sindrome da malassorbimento del glucosio/galattosio o carenza di lattasi.
Precauzioni per l’uso
Bradicardia
Se la frequenza cardiaca si riduce oltre i 50–55 battiti/minuto in condizioni di riposo e il paziente mostra sintomi associati alla bradicardia, occorre ridurre la posologia. La bradicardia aumenta il rischio di torsades de pointes.
Blocco cardiaco di conduzione atrioventricolare di I grado
Dato l’effetto dromotropo negativo, sotalolo deve essere somministrato con cautela in pazienti con blocco atrioventricolare di I grado.
Insufficienza cardiaca
Si consiglia cautela all’inizio della terapia con sotalolo o durante la regolazione del dosaggio in pazienti con disfunzione ventricolare sinistra controllata dalla terapia (quali ACE–inibitori, diuretici, digitale...). A causa delle proprietà beta–bloccanti, sotalolo può deprimere ulteriormente la contrattilità miocardica e causare scompenso improvviso o grave insufficienza cardiaca.
Infarto miocardico recente
Occorre valutare il rapporto rischio/beneficio della somministrazione di sotalolo in pazienti post–infartuati, con funzione ventricolare sinistra compromessa. Se questo trattamento fosse considerato necessario, bisogna monitorarne attentamente l’inizio e qualsiasi modifica rilevante della posologia. La somministrazione di sotalolo deve essere evitata in pazienti con frazione di eiezione ventricolare sinistra ≤ 40% senza aritmia ventricolare grave.
Disturbi elettrolitici
Sotalolo deve essere usato in pazienti affetti da ipopotassiemia o ipomagnesiemia solo dopo aver corretto lo squilibrio elettrolitico. Il bilancio elettrolitico e acido–base deve essere attentamente controllato in pazienti con diarrea grave o prolungata o in pazienti in trattamento concomitante con farmaci che provocano deplezione del magnesio e/o del potassio.
Anafilassi
A causa delle proprietà beta–bloccanti, sotalolo può aggravare le reazioni anafilattiche e causare una resistenza al trattamento alle dosi abituali di adrenalina in pazienti con tendenza a gravi reazioni anafilattiche, di qualunque origine, soprattutto se dovute alla floctafenina o ai mezzi di contrasto iodati (vedere il paragrafo 4.5) o se insorte durante la terapia di desensibilizzazione.
Tireotossicosi
A causa delle proprietà beta–bloccanti, sotalolo può mascherare i sintomi cardiovascolari di tireotossicosi.
Psoriasi
Poiché è stata osservata un’esacerbazione di tale malattia con i beta–bloccanti, l’indicazione deve essere ponderata.
Pazienti geriatrici
Le controindicazioni devono essere assolutamente rispettate. È consigliato iniziare il trattamento con una dose ridotta e sottoporre il paziente a controlli rigorosi.
Compromissione renale
In pazienti con compromissione renale, la posologia deve essere adattata in base alla funzionalità renale.
Diabete mellito
Informare il paziente e rafforzare l’autocontrollo della glicemia all’inizio del trattamento. I segni premonitori di una ipoglicemia soprattutto tachicardia, palpitazioni e sudorazione, possono essere mascherati.
Alterazioni elettrocardiografiche
È necessario uno stretto controllo e una rivalutazione del rapporto rischio/beneficio qualora si osservi un prolungamento eccessivo dell’intervallo QTc (>480 ms). Il rischio di torsades de pointes è proporzionale al grado di prolungamento dell’intervallo QT.
Anestesia generale
A causa delle sue proprietà beta–bloccanti, sotalolo può diminuire la tachicardia riflessa ed aumentare il rischio di ipotensione. La prosecuzione del trattamento con sotalolo riduce il rischio di aritmie, ischemia miocardica e crisi ipertensive. L’anestesista deve essere informato se il paziente sta assumendo sotalolo.
Qualora si ritenga opportuno sospendere il trattamento, una sospensione di 48 ore è considerata sufficiente per permettere di ri–sviluppare la sensibilità alle catecolamine. In certi casi, il trattamento con sotalolo non può essere interrotto.
In pazienti che soffrono di ischemia cardiaca o insufficienza coronarica, è preferibile continuare il trattamento fino all’intervento, dato il rischio associato all’improvvisa interruzione dei beta–bloccanti.
In casi urgenti, oppure se è impossibile sospendere il trattamento, il paziente deve essere protetto dalla predominanza vagale mediante una sufficiente premedicazione con atropina, rinnovata in base alle necessità.
Gli anestetici utilizzati devono svolgere un’azione depressiva miocardica minima, ed è necessario compensare qualunque perdita di sangue.
– Il sotalolo È GENERALMENTE SCONSIGLIATO in associazione con alofantrina, pentamidina, sparfloxacina o metadone (vedere il paragrafo 4.5) e durante l’allattamento.
– Il sotalolo è generalmente sconsigliato in associazione con alcuni farmaci (vedere il paragrafo 4.5).
– È inoltre sconsigliato l’uso concomitante con farmaci che inducano ipertensione (per es. inibitori delle monoamino–ossidasi MAOIs).
Gravidanza
Non sono stati effettuati studi ben controllati sull’uso di sotalolo nelle donne in gravidanza.
Studi sugli animali condotti con sotalolo cloridrato non hanno evidenziato teratogenicità o altri effetti dannosi per il feto dopo l’impiego di sotalolo a dosaggi terapeutici. Nell’uomo sotalolo attraversa la placenta. A causa delle sue proprietà farmacologiche, si possono verificare effetti indesiderati nel feto e nel neonato dopo l’impiego di sotalolo in fase di gravidanza avanzata.
Nei neonati di madri in cura con sotalolo, l’azione beta–bloccante del farmaco può essere presente molti giorni dopo la nascita. Può manifestarsi sotto forma di bradicardia, di stress respiratorio o ipoglicemia. In generale questo fatto non è clinicamente rilevante. Tuttavia è possibile che, riducendo le reazioni cardiovascolari compensatorie, possa insorgere uno scompenso cardiaco con necessità di ricovero in ospedale e di una terapia intensiva (vedere il paragrafo 4.9). In questi casi vanno evitati i plasma–expander (rischio di edema polmonare acuto).
Di conseguenza, sotalolo può essere somministrato durante la gravidanza, solo se necessario.
Il neonato deve essere monitorato molto attentamente nelle 48–72 ore successive al parto nel caso in cui non sia stato possibile interrompere la terapia con sotalolo nella madre, 2–3 giorni prima della data di nascita.
Allattamento
Sotalolo viene escreto nel latte materno in quantità relativamente elevate.
Sono state segnalate ipoglicemia e bradicardia in bambini allattati al seno da madri sottoposte a trattamento con alcuni beta–bloccanti che si legano scarsamente alle proteine plasmatiche.
Di conseguenza, l’allattamento al seno è sconsigliato nel corso del trattamento.
Clinici
Gli effetti indesiderati più frequenti del sotalolo derivano dalle sue proprietà beta–bloccanti. Sono generalmente di natura transitoria e raramente richiedono un’interruzione del trattamento. Essi scompaiono generalmente riducendo il dosaggio. Gli effetti indesiderati più gravi sono quelli dovuti a effetti proaritmici, comprese le torsades de pointes (vedere il paragrafo 4.4).
Gli effetti indesiderati più frequenti sono:
– Patologie del sistema emolinfopoietico: trombocitopenia, eosinofilia, leucopenia.
– Disturbi del metabolismo e della nutrizione: ipoglicemia.
– Disturbi psichiatrici: depressione, ansia.
– Patologie del sistema nervoso: vertigini, emicrania, disturbi del sonno, parestesie, senso di affaticamento, astenia.
– Patologie dell’occhio: disturbi visivi.
– Patologie cardiovascolari: bradicardia sinusale, disturbi della conduzione atrioventricolare, dispnea, dolore toracico, palpitazioni, edema, anormalità dell’ECG, ipotensione, proaritmia, sincope, insufficienza cardiaca, presincope, sindrome di Raynaud; peggioramento della claudicazione intermittente esistente.
– Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: broncostenosi, dispnea in particolare in pazienti affetti da disturbi ostruttivi della ventilazione.
– Patologie gastrointestinali: nausea, vomito, diarrea, dispepsia, dolore addominale, flatulenza.
– Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: diverse manifestazioni cutanee, comprese le eruzioni simili a psoriasi o l’esacerbazione della stessa (vedere il paragrafo 4.4), esantema, rash, prurito, fotosensibilità, diaforesi.
– Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: crampi, artralgia, mialgia.
– Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella: disturbi della funzione sessuale.
– Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: febbre.
Esami diagnosticii
In casi rari è stata riportata formazione di anticorpi anti–nucleari, solo eccezionalmente accompagnati da manifestazioni cliniche simil–lupoidi, che scompaiono quando il trattamento viene sospeso.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
Lattosio monoidrato, amido di mais, indaco carminio (E132), povidone (K–30), magnesio stearato.
Conservare il contenitore nell’imballaggio esterno per tenerlo al riparo dalla luce.