Sodio fosfato phar (Biemmefarma snc)

Soluzione rettale rett 120ml

a discrezione
Principio attivo:Sodio fosfato monobasico monoidrato/sodio fosfato bibasico eptaidrato
Gruppo terapeutico:Farmaci per la costipazione
Tipo di farmaco:Farmaco generico
Rimborsabilità:C
Ricetta:Sop - non richiesta
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • stitichezza</p
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    Posologia

    Adulti e adolescenti (12–18 anni): 1 flacone da 120 ml

    Non utilizzare più di un flacone al giorno.

    Ogni flacone deve essere utilizzato per una sola somministrazione; eventuale medicinale residuo deve essere eliminato.

    La somministrazione può essere praticata a temperatura ambiente. Se preferito tiepido, basta mettere il flacone a contatto con acqua calda (per immersione o sotto il rubinetto). Per un migliore effetto è consigliabile praticare la somministrazione in posizione coricata sul fianco sinistro. Per una maggiore azione pulente, assumere la posizione genupettorale per qualche minuto, subito dopo la somministrazione.

    Istruzioni per l’uso

    1. Togliere il cappuccio protettivo dalla cannula rettale.

    2. Impugnare il flacone e introdurre delicatamente la cannula nel retto, quindi spremere il flacone a fondo. È previsto che un residuo di soluzione rimanga nel flacone.

    3. A somministrazione terminata, estrarre la cannula e gettare il flacone vuoto nella sua stessa scatola secondo le regole di eliminazione dei medicinali.

    4. Restare coricati fino a urgente bisogno di evacuare, che si manifesta di solito entro

    5 minuti. In ogni caso non è necessario trattenere il clistere oltre 10–15 minuti.

    Controindicazioni
  • ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti
  • vomito
  • altre
  • disidratazione
  • insufficienza renale
  • iperfosfatemia
  • grave insufficienza
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    Interazioni
  • diuretici
  • cortisonici
  • calcio
  • antiacidi
  • noto
  • lassativi
  • dopo
  • lassativo
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    Avvertenze

    Il flacone da 120 ml non deve essere utilizzato nei bambini di età inferiore a 12 anni.

    L’abuso di lassativi (uso frequente o prolungato o con dosi eccessive) può causare diarrea persistente con conseguente perdita di acqua, sali minerali (specialmente potassio) e altri fattori nutritivi essenziali.

    Nei casi più gravi è possibile l’insorgenza di disidratazione o ipopotassiemia la quale può determinare disfunzioni cardiache o neuromuscolari, specialmente in caso di contemporaneo trattamento con glicosidi cardiaci, diuretici o corticosteroidi.

    L’abuso di lassativi può causare dipendenza (e, quindi, possibile necessità di aumentare progressivamente il dosaggio), stitichezza cronica e perdita delle normali funzioni intestinali (atonia intestinale).

    L’uso ripetuto di lassativi può dare origine ad assuefazione o danni di diverso tipo.

    L’impiego prolungato di un lassativo per il trattamento della stipsi è sconsigliato.

    Il trattamento farmacologico della stipsi deve essere considerato un adiuvante al trattamento igienico–dietetico (es. incremento di fibre vegetali e di liquidi nell’alimentazione, attività fisica e rieducazione della motilità intestinale).

    Il trattamento della stitichezza cronica o ricorrente richiede sempre l’intervento del medico per la diagnosi, la prescrizione dei farmaci e la sorveglianza nel corso della terapia.

    Un’attenta valutazione del medico è indispensabile quando la necessità del lassativo deriva da un improvviso cambiamento delle precedenti abitudini intestinali (frequenza e caratteristiche delle evacuazioni) che duri da più di due settimane o quando l’uso del lassativo non riesce a produrre effetti.

    È opportuno che i soggetti anziani o in non buone condizioni di salute consultino il medico prima di usare il medicinale.

    Negli episodi di stitichezza, si consiglia innanzitutto di correggere le abitudini alimentari integrando la dieta quotidiana con un adeguato apporto di fibre ed acqua.

    Quando si utilizzano lassativi è opportuno bere al giorno almeno 6–8 bicchieri di acqua, o altri liquidi, in modo da favorire l’ammorbidimento delle feci.

    Gravidanza

    Non sono stati effettuati studi adeguati e ben controllati sull’uso del medicinale in gravidanza o nell’allattamento.

    Anche se non ci sono evidenti controindicazioni dell’uso del medicinale in gravidanza e durante l’allattamenti, si raccomanda di assumere il medicinale solo in caso di necessità e sotto controllo medico.

    Effetti Collaterali

    Di seguito sono riportati gli effetti indesiderati di sodio fosfato organizzati secondo la classificazione sistemica organica MedDRA. Non sono disponibili dati sufficienti per stabilire la frequenza dei singoli effetti elencati.

    Patologie gastrointestinali

    Dolori crampiformi isolati o coliche addominali e diarrea, con perdita di liquidi ed elettroliti, più frequenti nei casi di stitichezza grave, nonché irritazione a livello rettale.

    Disturbi del metabolismo e della nutrizione

    Iperfosfatemia, ipocalcemia e calcificazione dei tessuti possono raramente verificarsi.

    Eccipienti

    Metile paraidrossibenzoato

    Propile paraidrossibenzoato

    Acqua depurata

    Conservazione

    Conservare in confezione integra, ad una temperatura non superiore ai 30° C.