Selezen (Teofarma srl)

Gocce orali soluzione os gtt 20ml 40%

da10.71 €
Principio attivo:Imidazato
Gruppo terapeutico:Altri analgesici ed antipiretici
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:C
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutinePresente
LattosioPresente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • stati febbrili
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    Posologia

    Compresse

    Ragazzi e adulti: 1 compressa da 750 mg, 2-3 volte al giorno.

    Le compresse vanno deglutite con un po' d'acqua.

    Gocce

    Bambini fino a 6 anni: 5 gocce (pari a 100 mg) per ogni 10 kg di peso corporeo, da 1 a 3 volte al giorno.

    Bambini dai 6 ai 12 anni: 10-20 gocce, da 1 a 3 volte al giorno.

    Ragazzi e adulti: 20-40 gocce, da 1 a 3 volte al giorno.

    Supposte

    Lattanti e bambini: da 1 a 3 supposte da 100 mg al giorno.

    Anziani

    Nel trattamento di pazienti anziani la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico, che dovrà valutare una eventuale riduzione dei dosaggi sopraindicati.

    Non superare le dosi consigliate senza il parere del medico. L'assunzione delle preparazioni per uso orale deve avvenire a stomaco pieno, particolarmente quando sia necessario somministrare il prodotto ad alte dosi o per periodi prolungati.

    Le gocce vanno diluite in un po' d'acqua.

    Dopo impiego senza risultati apprezzabili, consultare il medico. L’impiego di alte dosi e/o per lungo tempo va effettuato sotto il controllo del medico.

    Controindicazioni
  • ipersensibilità al principio attivo
  • salicilati
  • altre
  • gastropatie
  • emofilia
  • malattie emorragiche
  • angioedema
  • gravidanza
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    Interazioni
  • salicilati
  • anticoagulanti
  • corticosteroidi
  • metotrexate
  • anti-infiammatori non steroidei
  • ipoglicemizzante
  • sulfaniluree
  • diuretica
  • spironolattone
  • uricosurici
  • sulfamidici
  • difenilidantoina
  • barbiturici
  • ormoni tiroidei
  • litio
  • antinfiammatori
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    Avvertenze

    Cautela è necessaria nei seguenti casi:

    soggetti anziani con funzionalità renale ridotta o diminuiti livelli di albumina plasmatica, per il rischio di maggiore tossicità;

    soggetti affetti da deficit G-6-PD (glucosio-6-fosfato deidrogenasi), per la possibile insorgenza di emolisi;

    soggetti in contemporaneo trattamento con anticoagulanti, per aumento del rischio di emorragie (vedere par. 4.5)

    soggetti in trattamento concomitante con corticosteroidi, per aumento del rischio di emorragia gastrointestinale (vedere par. 4.5).

    soggetti in trattamento con farmaci antinfiammatori non steroidei per aumento di rischio di effetti collaterali.

    L'impiego pre-operatorio, in quanto può ostacolare l'emostasi intra-operatoria.

    Se durante il trattamento compaiono vomito prolungato e profonda sonnolenza, interrompere la somministrazione.

    La sindrome di Reye è un disturbo molto raro ma grave e a volte fatale caratterizzata da encefalopatia acuta e insufficienza epatica. E’ stata segnalata soprattutto in bambini di età inferiore a 5 anni con febbre ed infezione virale ed è stato associato all’uso di acido acetilsalicilico.    

    Questo medicinale contiene lattosio: i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.

    Gravidanza

    L’inibizione della sintesi di prostaglandine può interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale.

    Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumento rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l’uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dell’1% fino a circa l’1,5%. E’stato ritenuto che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Negli animali, al somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto di mortalità embrione-fetale.

    Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, è stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico.

    Durante il primo ed il secondo trimestre di gravidanza, SELEZEN non deve essere somministrato se non in casi strettamente necessari.

    Se SELEZEN è usato da una donna in attesa di concepimento, o durante il primo o secondo trimestre di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere mantenute le più basse possibili.

    Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre il feto a:

    tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare);

    disfunzione renale, che può progredire in insufficienza renale con oligo-idroamnios;

    la madre ed il neonato, alla fine della gravidanza, a:

    possibile prolungamento del tempo di snaguinamento, ed effetto antiaggregante che può occorrere anche a dosi molto basse;

    inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio

    Conseguentemente, SELEZEN è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza.

    L’uso di SELEZEN, come di qualsiasi farmaco inibitore della sintesi delle prostanglandine e della cicloossigenasi è sconsigliato nelle donne che intendano iniziare una gravidanza.

    La somministrazione di SELEZEN dovrebbe essere sospesa nelle donne che hanno problemi di fertilità o che sono sottoposte a indagini sulla fertilità.

    Allattamento

    Il prodotto è sconsigliato durante l’allattamento.

    Effetti Collaterali

    Gli effetti indesiderati più   comuni sono a carico dell’apparato gastrointestinale. Questi disturbi possono essere ridotti con l’assunzione del medicinale a stomaco pieno.  La maggior parte degli effetti indesiderati sono dipendenti sia dalla dose che dalla durata del trattamento.

    Disturbi del sangue e del sistema linfatico

    Prolungamento del tempo di coagulazione. Occasionalmente epistassi ed emorragie gengivali

    Disturbi del sistema nervoso

    Cefalea, vertigini

    Disturbi uditivi e vestibolari

    Tinnito e ronzii

    Disturbi gastrointestinali

    Nausea, vomito, pirosi, dolore epigastrico, dolore addominale, diarrea. In casi rari ed in pazienti predisposti possono verificarsi erosioni, ulcere ed emorragie gastrointestinali.

    Disturbi epatobiliari

    In casi rari epatotossicità con aumento delle transaminasi.

    Disturbi renali ed urinari

    Alterazioni della funzione renale

    Disturbi generali e alterazioni del sito di somministrazione

    Reazioni di ipersensibilità: rash cutanei, orticaria, angioedema, rinite, asma.

    Eccipienti

    Compresse da 750 mg:

    Lattosio, cellulosa microgranulare, carbossimetilamido, povidone, magnesio stearato.

    Gocce orali, soluzione da 400 mg/ml:

    Glicerolo, aroma arancio, sodio cloruro, saccarina sodica, acqua depurata.

    Supposte da mg 100:

    Gliceridi semisintetici.

    Conservazione

    Gocce orali, soluzione:

    Conservare ad una temperatura non superiore a 25° C