Seles beta (Ucb pharma spa)

Compresse blist 50cpr 100mg

da7.53 €
Principio attivo:Atenololo
Gruppo terapeutico:Betabloccanti
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutinePresente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • ipertensione arteriosa
  • infarto miocardico
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    Posologia

    Adulti

    Ipertensione arteriosa, compresa quella di origine renale

    ½–1 compressa (50–100 mg) al giorno. Di solito il pieno effetto antipertensivo si raggiunge dopo una o due settimane di terapia. Se necessario, è possibile ottenere un’ulteriore riduzione dei valori pressori associando Seles Beta con altri farmaci antipertensivi.

    La somministrazione contemporanea di Seles Beta con un diuretico determina un effetto antipertensivo superiore a quello prodotto dai singoli farmaci.

    Angina pectoris

    La maggior parte dei pazienti risponde alla somministrazione di 1 compressa (100 mg) al giorno.

    Aumentando la posologia non si ottiene generalmente un ulteriore beneficio.

    Aritmie

    Dopo aver controllato le aritmie con una formulazione iniettabile di atenololo, si consiglia una posologia di mantenimento per via orale di 50–100 mg/die.

    Intervento precoce nell’infarto miocardico acuto

    Il trattamento deve essere iniziato entro le 12h dall’insorgenza del dolore precordiale nell’infarto miocardico acuto con una formulazione iniettabile di atenololo. Dopo 15 minuti dall’iniezione in bolo, somministrare 50 mg di Seles Beta per via orale seguiti da altri 50 mg dopo 12 ore dall’iniezione. Successivamente si consiglia una terapia di mantenimento per via orale alla dose di 100 mg/die che dovrebbe essere iniziata dopo altre 12 ore.

    Qualora compaia bradicardia e/o ipotensione (di entità tale da richiedere un intervento terapeutico) o altri gravi effetti indesiderati, Seles Beta deve essere sospeso.

    Popolazioni speciali

    Uso negli anziani

    Può rendersi necessario ridurre la posologia, particolarmente nei pazienti con compromissione della funzionalità renale.

    Uso nei bambini e negli adolescenti (<18 anni)

    Non esistono esperienze cliniche relative all’impiego pediatrico di Seles Beta, pertanto se ne sconsiglia la somministrazione a bambini e adolescenti.

    Uso nei pazienti con insufficienza renale

    Poichè Seles Beta è escreto per via renale è necessario ridurre il dosaggio nei pazienti con grave compromissione della funzionalità renale. Non c’è evidenza di un significativo accumulo di Seles Beta nei pazienti che hanno una clearance della creatinina superiore a 35 ml/min/1,73m² (il limite normale è di 100–150 ml/min/1,73m²). Nei pazienti con clearance della creatinina di 15–35 ml/min/1,73m² (equivalente a 3,4–6,8 mg/100 ml di creatininemia) la posologia deve essere di 50 mg al giorno o 100 mg a giorni alterni.

    Per i pazienti con clearance della creatinina <15 ml/min/1,73m² (equivalente a 6,8 mg/100 ml di creatininemia) la posologia deve essere di 50 mg a giorni alterni o 100 mg ogni 4 giorni.

    Ai pazienti in emodialisi Seles Beta deve essere somministrato per via orale alla dose di 50 mg dopo ogni seduta; la somministrazione deve essere effettuata in ambiente ospedaliero, in quanto possono verificarsi marcate riduzioni della pressione arteriosa.

    Controindicazioni
  • beta–bloccanti
  • bradicardia
  • shock cardiogeno
  • ipotensione
  • acidosi
  • blocco atrioventricolare
  • malattie del nodo del seno
  • feocromocitoma
  • verapamil
  • diltiazem
  • ipersensibilità nota al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti
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    Interazioni
  • beta–bloccanti
  • calcio
  • verapamil
  • diltiazem
  • nifedipina
  • antipertensivo
  • glicosidi–digitalici
  • dopo
  • clonidina
  • beta–bloccante
  • antiaritmici
  • disopiramide
  • amiodarone
  • simpaticomimetici
  • adrenalina
  • prostaglandino
  • ibuprofene
  • indometacina
  • ipotensivi
  • agenti
  • anestetici
  • insulina
  • antidiabetici
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    Avvertenze

    Sebbene Seles Beta sia controindicato nello scompenso cardiaco non controllato (vedere paragrafo 4.3) può essere somministrato a pazienti i cui segni di insufficienza cardiaca risultino controllati e, con la dovuta cautela, a pazienti con una riserva cardiaca scarsa.

    Nei pazienti affetti da angina di Prinzmetal, Seles Beta può aumentare il numero e la durata delle crisi anginose tramite vasocostrizione arteriosa coronarica mediata dagli alfa recettori. Tuttavia, seppur con la massima cautela, può essere considerato il suo impiego in questi pazienti, in quanto Seles Beta è un beta–bloccante beta–1 selettivo.

    Come già indicato (vedere paragrafo 4.3), Seles Beta non deve essere somministrato a pazienti affetti da gravi disturbi della circolazione arteriosa periferica. Durante il suo impiego in pazienti affetti da disordini vascolari periferici di modesta entità, si può anche verificare un aggravamento di tali disturbi.

    Particolare cautela nella somministrazione di Seles Beta va rivolta ai pazienti con blocco atrioventricolare di 1° grado, a causa del suo effetto negativo sul tempo di conduzione.

    Seles Beta può modificare i segni di ipoglicemia, come tachicardia, palpitazione e sudorazione.

    Seles Beta può mascherare i segni cardiovascolari di tireotossicosi.

    La riduzione della frequenza cardiaca è un’azione farmacologica indotta da Seles Beta. Dovrà essere considerata una riduzione del dosaggio nei rari casi in cui compaiono sintomi attribuibili all’eccessiva riduzione della frequenza cardiaca.

    E’ importante non interrompere bruscamente il trattamento con Seles Beta, specialmente nei pazienti affetti da cardiopatia ischemica.

    Seles Beta può provocare una reazione di ipersensibilità compresi angioedema ed orticaria.

    Nei pazienti in terapia con Seles Beta e con una storia di reazioni anafilattiche a diversi allergeni, si può verificare un aggravamento delle reazioni allergiche in occasione di ripetuti stimoli da parte dell’ allergene. Questi pazienti possono non rispondere adeguatamente alle dosi di adrenalina comunemente impiegate nel trattamento delle reazioni allergiche.

    I pazienti affetti da broncospasmo non devono, in generale, ricevere beta–bloccanti, a causa di un aumento della resistenza delle vie aeree. L’atenololo è un beta–bloccante beta1 selettivo; tuttavia questa selettività non è assoluta. Pertanto in questi pazienti deve essere utilizzata la dose più bassa possibile di Seles Beta e deve essere prestata la massima cautela. In caso di aumento della resistenza delle vie respiratorie, la somministrazione di Seles Beta deve essere interrotta e, se necessario, deve essere instaurata una terapia con preparati broncodilatatori (come il salbutamolo).

    Gli effetti sistemici dei beta–bloccanti orali possono essere potenziati quando usati in concomitanza ai beta–bloccanti oftalmici.

    Nei pazienti con feocromocitoma Seles Beta deve essere somministrato solo dopo il blocco dei recettori alfa. La pressione arteriosa deve essere strettamente monitorata.

    E’ necessario esercitare cautela in caso di somministrazione concomitante di agenti anestetici e Seles Beta. L’anestesista deve essere informato al riguardo e deve essere utilizzato un anestetico con la minore attività inotropa negativa possibile. L’uso di beta–bloccanti e farmaci anestetici può comportare una attenuazione della tachicardia riflessa ed aumentare il rischio di ipotensione. Deve essere evitato l’uso di anestetici che possono causare depressione miocardica.

    Come per tutti i beta–bloccanti nei pazienti che devono essere sottoposti ad intervento chirurgico è consigliabile ridurre gradatamente il trattamento con Seles Beta fino ad interromperlo almeno 48 ore prima dell’intervento. Eventuali segni di iperattività vagale possono essere corretti mediante iniezione endovena di 0,5 – 1 mg di solfato di atropina eventualmente ripetuti.

    Gravidanza

    Gravidanza

    Seles Beta attraversa la barriera placentare e si sono riscontrati livelli ematici nel cordone ombelicale.

    Non sono stati effettuati studi sull’impiego di Seles Beta nel 1° trimestre di gravidanza e pertanto non può essere esclusa la possibilità di un danno fetale.

    Seles Beta è stato impiegato, sotto stretto controllo medico, per il trattamento dell’ipertensione nel 3°trimestre. L’uso di Seles Beta in donne gravide, per il trattamento dell’ipertensione lieve–moderata, è stato associato a un ritardo della crescita intra–uterina.

    L’uso di Seles Beta in donne che sono in gravidanza o che possono iniziarla richiede un’attenta valutazione dei benefici indotti dalla terapia rispetto ai possibili rischi, particolarmente nel 1° e 2° trimestre di gestazione.

    Allattamento

    Si riscontra un accumulo significativo di Seles Beta nel latte materno. Deve essere adottata cautela quando Seles Beta viene somministrato a donne che allattano.

    I nati da madri che hanno assunto Seles Beta poco prima di partorire o durante l’allattamento possono essere a rischio di ipoglicemia e bradicardia. Bisogna porre attenzione quando Seles Beta è assunto durante la gravidanza o l’allattamento.

    Effetti Collaterali

    Negli studi clinici, gli effetti indesiderati riportati sono generalmente attribuibili all’azione farmacologica dell’atenololo.

    I seguenti effetti indesiderati, elencati in base alla classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA, sono stati riportati con le seguenti frequenze: molto comune (≥ 1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili):

    Patologie cardiache :

    Comune: bradicardia

    Raro: peggioramento dell’insufficienza cardiaca; blocco cardiaco

    Patologie vascolari :

    Comune: freddo alle estremità

    Raro: ipotensione posturale che può essere associata a sincope; aggravamento della claudicazione intermittente, se già presente; fenomeno di Raynaud nei pazienti predisposti.

    Patologie del sistema nervoso :

    Raro: capogiri; cefalea; parestesia

    Disturbi psichiatrici :

    Non comune: disturbi del sonno, similmente a quanto riportato con altri beta–bloccanti

    Raro: cambiamenti dell’umore, incubi, psicosi o allucinazioni, aggravamento di sindromi nervose con depressione mentale, catatonia, confusione e turbe della memoria

    Patologie gastrointestinali :

    Comune: disturbi gastrointestinali

    Raro: secchezza della bocca

    Non nota: stipsi

    Disturbi del sistema immunitario :

    Non nota: reazioni di ipersensibilità

    Esami diagnostici :

    Comune: aumenti dei livelli delle transaminasi

    Molto raro: è stato osservato un incremento di anticorpi antinucleo, tuttavia non è chiara la rilevanza clinica. Sono stati riportati anche casi di lupus eritematoso sistemico.

    Patologie epatobiliari :

    Raro: tossicità epatica, inclusa la colestasi intraepatica

    Patologie del sistema emolinfopoietico :

    Raro: porpora; trombocitopenia

    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo :

    Raro: alopecia; reazioni cutanee di tipo psoriasico; aggravamento della psoriasi; rash cutaneo; l’atenololo può esacerbare la depigmentazione nei soggetti affetti da vitiligine

    Non nota: angioedema, orticaria

    Patologie dell’occhio :

    Raro: secchezza agli occhi; disturbi visivi

    Patologie dell’ apparato riproduttivo e della mammella :

    Raro: impotenza

    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche :

    Raro: in pazienti con asma bronchiale o con una storia di problemi asmatici può verificarsi broncospasmo

    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione :

    Comune: affaticamento

    Qualora, secondo il giudizio clinico, la qualità di vita del paziente venisse negativamente interessata dalla presenza di un qualsiasi effetto indesiderato sopraelencato, deve essere considerata la sospensione del trattamento.

    Segnalazione delle reazioni avverse sospette

    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

    Eccipienti

    Magnesio carbonato, amido di mais, sodio laurilsolfato, gelatina, magnesio stearato.

    Conservazione

    Non conservare a temperatura superiore ai 25°C.