Principio attivo:Propafenone cloridrato
Gruppo terapeutico:Antiaritmici, classe i e iii
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • tachicardie
  • tachiaritmie
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    Posologia

    La posologia dovrà essere come riportato di seguito, a meno di variazioni apportate dal medico.

    Rytmonorm 150 mg e 300 mg Compresse rivestite

    La dose deve essere adattata alle esigenze individuali dei pazienti.

    Adulti

    Per il trattamento iniziale e quello di mantenimento, la dose giornaliera consigliata è di 450–600 mg (una compressa da 150 mg tre volte al giorno o una compressa da 300 mg due volte al giorno).

    Occasionalmente può essere necessario un aumento della dose giornaliera fino a 900 mg (una compressa da 300 mg o due compresse da 150 mg tre volte al giorno).

    Questa dose giornaliera può essere superata solamente in casi eccezionali sotto stretto controllo cardiologico.

    Questi dosaggi si riferiscono a pazienti con peso corporeo di circa 70 kg. Le dosi giornaliere dovranno essere ridotte proporzionalmente per pazienti con peso corporeo inferiore. Non devono essere effettuati aumenti di dosaggio fino a che il paziente non abbia assunto il trattamento per 3 – 4 giorni.

    Nei pazienti che presentano un allargamento significativo del complesso QRS o un blocco AV di secondo o terzo grado, deve essere presa in considerazione una riduzione del dosaggio.

    La dose individuale di mantenimento deve essere determinata sotto controllo specialistico cardiologico comprendente il monitoraggio dell’ECG e ripetuti controlli della pressione (fase di titolazione).

    Anziani

    Complessivamente non sono state osservate differenze in termini di sicurezza o di efficacia tra i pazienti anziani. Tuttavia non può essere esclusa una maggiore sensibilità di alcuni soggetti più anziani, pertanto, questi pazienti devono essere attentamente monitorati.

    Il trattamento deve essere iniziato gradualmente e con particolare cautela in piccole dosi incrementali. Lo stesso vale per la terapia di mantenimento. Qualsiasi aumento di dosaggio, che potrebbe essere richiesto, deve essere iniziato dopo almeno 5 – 8 giorni di trattamento.

    Insufficienza epatica/renale

    Nei pazienti con compromissione della funzionalità epatica e/o renale, si potrebbe verificare un accumulo di farmaco dopo somministrazione di dosi terapeutiche standard. Tuttavia in pazienti in queste condizioni la dose di propafenone cloridrato può essere ulteriormente titolata sotto controllo dell’ECG e monitorando i livelli plasmatici (vedere paragrafo 5.2).

    Modo di somministrazione

    Per via del loro sapore amaro e per via dell’effetto anestetizzante locale del propafenone, le compresse devono essere deglutite intere (senza essere masticate) con un sorso di liquido.

    Rytmonorm 325 mg e 425 mg Capsule rigide a rilascio prolungato

    Posologia

    La dose di propafenone a rilascio prolungato deve essere titolata individualmente sulla base della risposta e della tollerabilità.

    Per il trattamento iniziale e quello di mantenimento, la dose giornaliera consigliata è di 650 mg (una capsula a rilascio prolungato di 325 mg due volte al giorno).

    Se è necessario un effetto terapeutico aggiuntivo, la dose di propafenone cloridrato (capsule a rilascio prolungato) può essere aumentata a 425 mg somministrati ogni dodici ore, dopo almeno 5 giorni.

    La dose individuale di mantenimento dovrà essere determinata sotto controllo specialistico cardiologico comprendente ripetute valutazioni elettrocardiografiche e rilievi della pressione arteriosa (fase di aggiustamento posologico).

    Se la durata dell’intervallo QRS è prolungata o l’intervallo QT corretto per la frequenza è prolungato di oltre il 20%, la dose dovrà essere ridotta o sospesa fino alla normalizzazione del tracciato elettrocardiografico. Nei pazienti con blocco AV di secondo o terzo grado, deve essere presa in considerazione una riduzione del dosaggio.

    Insufficienza epatica

    Propafenone cloridrato a rilascio prolungato viene estesamente metabolizzato attraverso un’ossidasi epatica saturabile. A causa dell’aumentata biodisponibilità ed emivita di eliminazione del propafenone cloridrato, potrebbe essere necessaria una riduzione della dose raccomandata (vedere paragrafo 5.2).

    Insufficienza renale

    L’eliminazione del metabolita principale del propafenone cloridrato a rilascio prolungato è influenzata dall’insufficienza renale, pertanto propafenone cloridrato deve essere somministrato con cautela (vedere paragrafo 5.2).

    Anziani

    Complessivamente non sono state osservate differenze in termini di sicurezza o di efficacia tra i pazienti anziani. Tuttavia non può essere esclusa una maggiore sensibilità di alcuni soggetti più anziani e pertanto, questi pazienti devono essere attentamente monitorati. La titolazione della dose in questi pazienti deve essere effettuata con particolare cautela.

    In pazienti anziani o in pazienti con gravi danni miocardici, così come per altri farmaci antiaritmici, la dose dovrà essere aumentata gradualmente effettuando uno speciale controllo durante la fase iniziale del trattamento.

    Popolazione pediatrica

    Propafenone cloridrato a rilascio prolungato non è stato studiato nei bambini e negli adolescenti.

    Modo di somministrazione

    Le capsule devono essere deglutite intere con un sorso di liquido. Non schiacciare né dividere ulteriormente il contenuto delle capsule.

    Rytmonorm 70 mg/20 ml Soluzione iniettabile per uso endovenoso

    Posologia

    Il dosaggio deve essere personalizzato e determinato sotto controllo dell’ECG e monitorando la pressione sanguigna. Quando si somministrano soluzioni per infusione, è necessario un accurato monitoraggio dell’ECG (intervallo QRS, PR e QTc) e dei parametri circolatori.

    La somministrazione intravenosa in dose singola è di 1 mg/kg di peso corporeo (corrispondente ad una fiala di 20 ml in pazienti di peso corporeo di 70 kg).

    Spesso l’effetto terapeutico desiderato può già essere raggiunto con una dose di 0,5 mg/kg di peso corporeo (corrispondenti a 10 ml di soluzione). Se necessario, la dose singola può essere aumentata a 2 mg/kg di peso corporeo (corrispondenti a 40 ml di soluzione).

    Il trattamento deve essere iniziato con la più bassa dose possibile, tenendo il paziente sotto attenta osservazione e stretto controllo elettrocardiografico e pressorio.

    Modo di somministrazione

    L’iniezione intravenosa lenta deve essere somministrata entro un periodo di 3–5 minuti.

    L’intervallo tra due iniezioni non deve essere inferiore a 90–120 minuti. Se l’intervallo QRS risultasse prolungato o se si osservasse un allungamento dell’intervallo QT corretto per la frequenza di oltre il 20%, la somministrazione deve essere sospesa immediatamente.

    Infusione di breve durata

    Per infusione di breve durata (1–3 ore) la velocità di infusione è di 0,5–1 mg/min. di Rytmonorm 70 mg/20 ml Soluzione iniettabile.

    Infusione lenta endovenosa

    Per infusione lenta endovenosa la massima dose giornaliera è generalmente di 560 mg (corrispondenti a 160 ml di soluzione). Per la preparazione dell’infusione deve essere utilizzata una soluzione di glucosio o fruttosio al 5%. A causa del potenziale di precipitazione, la soluzione fisiologica non è adatta alla preparazione della soluzione per infusione.

    Insufficienza renale

    Propafenone cloridrato deve essere somministrato con cautela nei pazienti affetti da insufficienza renale.

    Insufficienza epatica

    Il dosaggio deve essere adeguato ai pazienti affetti da insufficienza epatica.

    Controindicazioni
  • ipersensibilità al principio attivo
  • altre
  • infarto miocardico
  • insufficienza cardiaca congestizia
  • shock cardiogeno
  • aritmia
  • bradicardia
  • malattia del nodo del seno
  • tachicardia
  • blocco atrioventricolare
  • blocco di branca
  • ipotensione
  • miastenia
  • gravidanza
  • allattamento
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    Interazioni
  • anestetici
  • beta–bloccanti
  • antidepressivi triciclici
  • ciclosporina
  • teofillina
  • desipramina
  • propranololo
  • metoprololo
  • digossina
  • propafenone
  • fenobarbitale
  • rifampicina
  • antiaritmica
  • fenobarbital
  • anticoagulanti orali
  • anticoagulante
  • fenprocumone
  • warfarina
  • cimetidina
  • chinidina
  • eritromicina
  • succo di pompelmo
  • ritonavir
  • amiodarone
  • lidocaina
  • evidenziato
  • fluoxetina
  • paroxetina
  • stati effettuati studi
  • interazione
  • noto
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    Avvertenze

    È essenziale valutare dal punto di vista elettrocardiografico e clinico ogni paziente cui venga somministrato propafenone cloridrato prima e durante la terapia allo scopo di determinare se la risposta al propafenone cloridrato sia tale da giustificare un uso continuativo.

    Dopo somministrazione di propafenone può rivelarsi la Sindrome di Brugada oppure possono essere provocate alterazioni dell’elettrocardiogramma (ECG) simili al Brugada nei portatori precedentemente asintomatici della sindrome. Una volta iniziata la terapia con propafenone deve essere eseguito un ECG per escludere alterazioni indicative della Sindrome di Brugada.

    Propafenone cloridrato può peggiorare la miastenia grave.

    Rytmonorm soluzione iniettabile contiene glucosio quindi non è adatto per i soggetti con sindrome da malassorbimento di glucosio/galattosio.

    La frequenza e la soglia di sensibilità dei pace–makers possono subire alterazioni durante la terapia con propafenone. Perciò il funzionamento dei pace–makers dovrà essere opportunamente verificato durante la terapia e se necessario riprogrammato.

    Esiste un potenziale di conversione della fibrillazione atriale parossistica in flutter atriale con conseguente blocco della conduzione 2:1 o conduzione 1:1 (vedere il paragrafo 4.8).

    Come con altri farmaci antiaritmici di classe 1C, nei pazienti affetti da cardiopatia strutturale significativa si possono più facilmente manifestare gravi eventi avversi, pertanto, propafenone cloridrato è controindicato in questi pazienti (vedere il paragrafo 4.3).

    In caso di pregresso infarto miocardico, l’uso di Rytmonorm deve essere limitato al trattamento delle aritmie ventricolari che mettono in pericolo la vita del paziente.

    In pazienti che presentano una alterata funzionalità epatica o renale, può verificarsi accumulo di farmaco anche con la somministrazione di dosi terapeutiche di Rytmonorm.

    Tuttavia, sotto costante controllo elettrocardiografico, questi pazienti possono essere trattati con Rytmonorm a dosi ridotte.

    Propafenone cloridrato deve essere utilizzato con cautela nei pazienti con ostruzione delle vie aeree (per es. asma) a causa dell’attività beta–bloccante. Somministrare con cautela in pazienti con broncopneumopatia ostruttiva poiché l’attività beta–bloccante del propafenone può aumentare le resistenze delle vie respiratorie.

    Durante infusione continua è consigliato un monitoraggio accurato del tracciato elettrocardiografico e del valore della pressione arteriosa.

    Gravidanza

    Gravidanza

    Non esistono studi adeguati e ben controllati sulle donne in gravidanza.

    Propafenone deve essere assunto in gravidanza solo se il potenziale beneficio giustifica il potenziale rischio per il feto.

    E’ noto che propafenone cloridrato sia in grado di superare la barriera placentare nell’uomo.

    La concentrazione del propafenone nel cordone ombelicale risulta essere circa il 30% di quella nel sangue materno.

    L’assunzione di Rytmonorm durante la gravidanza deve essere effettuata nei casi di riconosciuta ed effettiva necessità, sotto diretto controllo medico.

    Allattamento

    Non vi sono studi riguardanti l’escrezione del propafenone nel latte materno.

    Dati limitati inducono a ritenere che propafenone possa essere escreto nel latte materno. Propafenone deve essere usato con cautela nelle mamme che allattano.

    A causa dei potenziali gravi effetti indesiderati sul neonato, il medico dovrebbe decidere se fare interrompere l’allattamento o l’impiego del farmaco, considerando l’importanza di quest’ultimo per la madre.

    Effetti Collaterali

    Le più frequenti e molto comuni reazioni avverse correlate alla terapia con propafenone sono: capogiri, disturbi della conduzione cardiaca e palpitazioni.

    Tabella riepilogativa delle reazioni avverse

    La seguente tabella mostra le reazioni avverse che si sono verificate in almeno uno degli 885 pazienti trattati con propafenone cloridrato a rilascio prolungato in cinque studi di fase II e due studi di fase III. Per formulazioni di propafenone cloridrato a rilascio immediato si prevede che le reazioni avverse e la frequenza con cui si manifestano siano simili.

    La seguente tabella include anche le reazioni avverse riportate nell’esperienza post–marketing. Le reazioni considerate almeno possibilmente correlate all’assunzione di propafenone cloridrato sono descritte secondo la classificazione per sistemi e organi e per frequenza utilizzando la seguente convenzione: molto comune (≥1/10), comune (da ≥1/100 a <1/10), non comune (da ≥1/1000 a <1/100) e non nota (reazioni avverse post–marketing; le quali non possono essere definite sulla base dei dati disponibili). All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità, quando la gravità possa essere valutata.

    Classificazione per sistemi e organi Molto comune ≥1/10 Comune ≥1/100 a <1/10 Non comune ≥1/1000 a <1/100 Non nota (non può essere definita dai dati disponibili)
    Patologie del sistema emolinfopoietico     Trombocitopenia Agranulocitosi, leucopenia, granulocitopenia
    Disturbi del sistema immunitario       Ipersensibilità¹
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione     Diminuzione dell’appetito  
    Disturbi psichiatrici   Ansia, disturbi del sonno Incubi Stato confusionale
    Patologie del sistema nervoso Capogiro² Mal di testa, disgeusia (alterazione del gusto) Sincope, atassia, parestesia Convulsioni, sintomi extrapiramidali, irrequietezza
    Patologie dell’occhio   Visione offuscata    
    Patologie dell’orecchio e del labirinto     Vertigine  
    Patologie cardiache Disturbi della conduzione cardiaca³, palpitazioni Bradicardia sinusale, bradicardia, tachicardia, flutter atriale Tachicardia ventricolare, aritmia4 Fibrillazione ventricolare, insufficienza cardiaca5, frequenza cardiaca ridotta
    Patologie vascolari     Ipotensione Ipotensione ortostatica
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche   Dispnea    
    Patologie gastrointestinali   Dolore addominale, vomito, nausea, diarrea, costipazione, secchezza delle fauci Distensione addominale, flatulenza Conati di vomito, disturbi gastrointestinali
    Patologie epatobiliari   Alterazione della funzionalità epatica6   Danno epatocellulare, colestasi, epatite, ittero
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo     Orticaria, prurito, rash cutaneo, eritema  
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo       Sindrome, lupus–simile
    Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella     Disfunzione erettile Diminuzione del numero di spermatozoi7
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione   Dolore toracico, astenia, fatica, piressia    

    ¹ Potrebbero manifestarsi colestasi, discrasie del sangue e rash cutaneo

    ² Escluso vertigini

    ³ Compreso blocco senoatriale, blocco atrioventricolare e blocco intraventricolare.

    4Propafenone può essere associato ad effetti proaritmici che si manifestano come un aumento della frequenza cardiaca (tachicardia) o fibrillazione ventricolare. Alcune di queste aritmie possono essere pericolose per la vita e possono richiedere rianimazione per evitare un esito potenzialmente fatale

    5Può verificarsi un aggravamento della preesistente insufficienza cardiaca

    6Questo termine comprende alterazione dei test di funzionalità epatica, quali aumento dell’aspartato aminotransferasi, aumento dell’alanina aminotransferasi, aumento della gamma–glutamiltransferasi e aumento della fosfatasi alcalina nel sangue

    7La diminuzione del numero di spermatozoi è reversibile dopo la sospensione di propafenone

    Segnalazione delle reazioni avverse sospette

    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo "www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili".

    Eccipienti

    Rytmonorm 150 mg e 300 mg Compresse rivestite

    Amido pregelificato, copovidone, crospovidone, ipromellosa, macrogol 6000, magnesio stearato, silicone antischiuma emulsione (polidimetilsilossano, poliglicolsteariletere), sodio laurilsolfato, talco, titanio diossido.

    Rytmonorm 325 mg Capsule rigide a rilascio prolungato

    Ipromellosa, magnesio stearato.

    Composizione della capsula: gelatina, ossido di ferro rosso (E 172), sodio laurilsolfato, titanio diossido (E 171).

    Rytmonorm 425 mg Capsule rigide a rilascio prolungato

    Ipromellosa, magnesio stearato.

    Composizione della capsula: gelatina, ossido di ferro rosso (E 172), sodio laurilsolfato, titanio diossido (E 171).

    Rytmonorm 70 mg/20 ml Soluzione iniettabile per uso endovenoso

    Acqua per preparazioni iniettabili, glucosio.

    Conservazione

    Compresse rivestite

    Capsule rigide a rilascio prolungato

    Conservare il medicinale a temperatura inferiore ai 30°C.

    Soluzione iniettabile per uso endovenoso

    Conservare il medicinale a temperatura compresa tra 15°C e 25°C.