Risedronato cip (Cipla europe nv)

Compresse rivestite 4cpr riv 35mg

da10.98 €
Principio attivo:Sodio risedronato emipentaidrato
Gruppo terapeutico:Farmaci che agiscono su struttura ossea e mineralizzazione
Tipo di farmaco:Farmaco generico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • osteoporosi
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    Posologia

    La durata ottimale del trattamento a base di bisfosfonati per l’osteoporosi non è stata stabilita. La necessità di un trattamento continuato deve essere rivalutata periodicamente sulla base dei benefici e dei potenziali rischi del risedronato sodico sulla base di ogni singolo paziente, in particolare dopo 5 anni o più di utilizzo.

    Posologia

    La dose raccomandata negli adulti è una compressa da 35 mg per via orale una volta a settimana. Prendere la compressa lo stesso giorno ogni settimana.

    L’assunzione di cibi influisce sull’assorbimento di risedronato sodico, quindi per assicurare un adeguato assorbimento i pazienti devono prendere risedronato sodico 35 mg:

    • Prima della prima colazione: almeno 30 minuti prima di iniziare ad assumere cibi, altri medicinali o bevande (eccetto acqua naturale) nella giornata.

    I pazienti devono essere informati del fatto che, se dimenticano una dose, devono prendere una compressa di risedronato da 35 mg lo stesso giorno in cui se ne ricordano. I pazienti devono poi tornare a prendere una compressa una volta a settimana il giorno in cui viene normalmente presa. Non prendere due compresse nello stesso giorno.

    Anziani:

    L’aggiustamento del dosaggio non è necessario poiché la biodisponibilità, la distribuzione e l’eliminazione erano simili negli anziani (> 60 anni di età) rispetto ai soggetti più giovani.

    Questo è stato mostrato anche nella popolazione di persone in post–menopausa molto anziane, 75 anni di età e superiore.

    Insufficienza renale:

    L’aggiustamento del dosaggio non è necessario nei pazienti con insufficienza renale da lieve a moderata. L’uso di risedronato sodico è controindicato nei pazienti con grave insufficienza renale (clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min) (vedere paragrafi 4.3 e 5.2).

    Popolazione pediatrica:

    Il risedronato non è consigliato per l’uso nei bambini e negli adolescenti di età inferiore a 18 anni a causa di dati insufficienti sulla sicurezza e l’efficacia (vedere anche paragrafo 5.1).

    Modo di somministrazione

    Per uso orale

    La compressa deve essere ingerita intera e non succhiata o masticata. Per favorire il passaggio della compressa nello stomaco il risedronato sodico deve essere ingerita in posizione eretta (in piedi o seduti) con un bicchiere di acqua naturale (> 120 ml). I pazienti non devono coricarsi per 30 minuti dopo aver preso la compressa (vedere paragrafo 4.4).

    Considerare l’integrazione di calcio e vitamina D se l’assunzione attraverso gli alimenti è inadeguata.

    Controindicazioni
  • allattamento
  • insufficienza renale
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    Interazioni
  • stati effettuati studi di interazione
  • nessuna interazione
  • altri medicinali
  • acido acetilsalicilico
  • stato segnalato
  • calcio
  • magnesio
  • ferro
  • alluminio
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    Avvertenze

    Cibi, bevande (eccetto acqua naturale) e medicinali contenenti cationi polivalenti (come calcio, magnesio, ferro e alluminio) interferiscono con l’assorbimento di bisfosfonati e non devono essere presi contemporaneamente al risedronato sodico (vedere paragrafo 4.5). Per raggiungere l’efficacia prevista, è necessario attenersi rigorosamente alle raccomandazioni di dosaggio (vedere paragrafo 4.2).

    L’efficacia dei bisfosfonati nel trattamento dell’osteoporosi è correlata alla presenza di un basso livello di densità minerale ossea e/o a frattura prevalente.

    L’età avanzata o i fattori di rischio clinici per la sola frattura non sono ragioni sufficienti per iniziare il trattamento dell’osteoporosi con un bisfosfonato.

    L’evidenza a supporto dell’efficacia dei bisfosfonati incluso il risedronato nelle persone molto anziane (>80 anni) è limitata (vedere paragrafo 5.1).

    I bisfosfonati sono stati associati alle esofagiti, alla gastriti e alle ulcere esofagee e gastroduodenali. Occorre quindi fare attenzione:

    • Nei pazienti che hanno una storia di disturbi esofagei che ritardano il transito o lo svuotamento esofageo, ad es. restringimento o acalasia.

    • Nei pazienti che non sono in grado di rimanere in posizione eretta per almeno 30 minuti dopo aver preso la compressa.

    • Se il risedronato viene somministrato ai pazienti con problemi esofagei o del tratto gastrointestinale superiore in atto o recenti (incluso il noto esofago di Barrett).

    I medici che prescrivono questo medicinale devono informare i pazienti che è importante fare attenzione alle istruzioni dosaggio per la somministrazione e a qualsiasi segno o sintomo di possibile reazione esofagea. I pazienti devono rivolgersi tempestivamente a un medico se sviluppano sintomi di irritazione esofagea, quali disfagia, dolore alla deglutizione, dolore retrosternale o comparsa/peggioramento della sensazione di bruciore.

    L’ipocalcemia deve essere trattata prima di iniziare la terapia con risedronato sodico. Altri disturbi del metabolismo osseo e minerale (ad es. disfunzione paratiroidea, ipovitaminosi D) devono essere trattati all’inizio della terapia con risedronato sodico.

    L’osteonecrosi della mascella, generalmente associata ad estrazione dentale e/o ad infezione locale (osteomielite inclusa), è stata riportata in pazienti con cancro che seguono regimi di trattamento comprendenti bisfosfonati somministrati principalmente per via endovenosa. Molti di questi pazienti erano stati sottoposti anche a chemioterapia e corticosteroidi. L’osteonecrosi della mascella è stata riportata anche nei pazienti con osteoporosi trattati con bisfosfonati orali

    Prendere in considerare la possibilità di effettuare un esame odontoiatrico con le appropriate procedure dentistiche preventive prima del trattamento con bisfosfonati in pazienti che presentano fattori di rischio concomitanti (ad es. cancro, chemioterapia, radioterapia, corticosteroidi, scarsa igiene orale).

    Durante il trattamento, questi pazienti devono evitare procedure odontoiatriche invasive, ove possibile. Per i pazienti che sviluppano osteonecrosi della mascella mentre seguono una terapia a base di bisfosfonati, la chirurgia odontoiatrica può esacerbare tale condizione. Per i pazienti che necessitano di procedure odontoiatriche, non ci sono dati disponibili che suggeriscano se l’interruzione del trattamento con bisfosfonati riduce il rischio di osteonecrosi della mascella.

    Il programma di gestione di ogni paziente deve fondarsi sul parere clinico del medico curante sulla base della valutazione individuale rischio/beneficio.

    Fratture atipiche del femore

    Sono state riportate fratture atipiche sottotrocanteriche e diafisarie femorali con la terapia a base di bisfosfonati, principalmente nei pazienti che ricevono un trattamento a lungo termine per l’osteoporosi. Queste fratture trasversali o corte oblique possono verificarsi ovunque lungo il femore dalla zona subito sotto il piccolo trocantere fino a sopra la linea sovracondiloidea. Queste fratture si verificano spontaneamente dopo un trauma minimo e alcuni pazienti manifestano dolore alla coscia o all’inguine, spesso in associazione a evidenze immaginografiche di fratture da stress, settimane o mesi prima di presentare una frattura femorale completa. Le fratture sono spesso bilaterali; perciò il femore controlaterale deve essere esaminato nei pazienti trattati con bisfosfonato che presentano una frattura del corpo del femore. È inoltre stata riportata una scarsa guarigione di queste fratture. Nei pazienti con sospetta frattura atipica femorale si deve prendere in considerazione l’interruzione della terapia con bisfosfonati in attesa di una valutazione del paziente basata sul rapporto beneficio rischio individuale

    Durante il trattamento con bisfosfonati i pazienti devono essere informati di segnalare qualsiasi dolore alla coscia, all’anca o all’inguine e qualsiasi paziente che presenti tali sintomi deve essere valutato per una frattura incompleta del femore.

    Questo medicinale contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio–galattosio, non devono assumere questo medicinale.

    Gravidanza

    Non ci sono dati adeguati dall’uso di risedronato sodico nelle donne in gravidanza. Studi sugli animali hanno mostrato tossicità riproduttiva (vedere 5.3). Il rischio potenziale per gli esseri umani non è noto. Studi sugli animali indicano che una piccola quantità di risedronato sodico viene escreta nel latte materno.

    Il risedronato sodico non deve essere usato durante la gravidanza o dalle donne che allattano al seno.

    Effetti Collaterali

    Il risedronato sodico è stato studiato nelle sperimentazioni cliniche di fase III coinvolgendo oltre 15.000 pazienti. Per lo più gli effetti indesiderati osservati nel corso della sperimentazioni cliniche sono stati di intensità da lieve a moderata e solitamente non hanno richiesto l’interruzione della terapia.

    Gli eventi avversi riportati nelle sperimentazioni cliniche di fase III nelle donne in postmenopausa con osteoporosi trattate per un periodo massimo di 36 mesi con risedronato 5 mg/die (n=5020) o placebo (n=5048) e considerati possibilmente o probabilmente correlati al risedronato sodico sono elencati di seguito sulla base della seguente convenzione (le incidenze rispetto al placebo sono mostrate tra parentesi): molto comune (≥1/10); comune (≥1/100; <1/10); non comune (≥1/1.000; <1/100); rara (≥1/10.000; <1/1.000); molto rara (<1/10.000).

    Patologie del sistema nervoso:

    Comune: mal di testa (1,8% vs. 1,4%)

    Patologie dell’occhio:

    Non comune: irite*

    Patologie gastrointestinali:

    Comune: stipsi (5,0% vs. 4,8%), dispepsia (4,5% vs. 4,1%), nausea (4,3% vs. 4,0%), dolore addominale (3,5% vs. 3,3%), diarrea (3,0% vs. 2,7%)

    Non comune: gastriti (0,9% vs. 0,7%), esofagiti (0,9% vs. 0,9%), disfagia (0,4% vs. 0,2%), duodeniti (0,2% vs. 0,1%), ulcera esofagea (0,2% vs. 0,2%)

    Rara: glossite (<0,1% vs. 0,1%), restringimento esofageo (<0,1% vs. 0,0%)

    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo:

    Comune: dolore muscoloscheletrico (2,1% vs. 1,9%)

    Esami diagnostici:

    Rara: valori anomali dei test di funzionalità epatica*

    * Nessuna incidenza rilevante dagli studi di Fase III sull’osteoporosi; frequenza basata sui risultati di eventi avversi/esami di laboratorio/provocazione nelle sperimentazioni cliniche preesistenti.

    In uno studio multicentrico in doppio cieco della durata di un anno, atto a confrontare risedronato sodico 5 mg una volta al giorno (n=480) e risedronato sodico 35 mg una volta a settimana (n=485) nelle donne in postmenopausa con osteoporosi, i profili di sicurezza generale e tollerabilità sono stati simili. Sono stati riportati i seguenti eventi avversi considerati dagli sperimentatori possibilmente o probabilmente correlate al farmaco (incidenza superiore per il gruppo di risedronato sodico 35 mg rispetto al gruppo di risedronato sodico 5 mg): patologie gastrointestinali (1,6% vs. 1,0%) e dolore (1,2% vs. 0,8%).

    In uno studio di 2 anni condotto sugli uomini con osteoporosi, la sicurezza generale e la tollerabilità erano simili tra il gruppo di trattamento e il gruppo placebo. Le reazioni avverse sono state coerenti con quelle precedentemente osservate nelle donne.

    Analisi di laboratorio: in alcuni pazienti sono state osservate diminuzioni precoci, transitorie, asintomatiche e lievi dei livelli di calcio e fosfato sierico.

    Durante l’esperienza post–marketing, sono state riportate le seguenti reazioni (frequenza rara):

    Fratture atipiche sottotrocanteriche e diafisarie del femore (reazione avversa della classe dei bisfosfonati)

    Durante l’esperienza post–marketing, sono state riportate le seguenti reazioni avverse (frequenza non nota):

    Patologie dell’occhio:

    Irite, uveite

    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo:

    Osteonecrosi della mascella

    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:

    Ipersensibilità e reazioni cutanee, incluso angioedema, eruzioni cutanee generalizzate, orticaria e reazioni cutanee bollose, alcune segnalazioni gravi e isolate della sindrome di Stevens Johnson e di necrolisi epidermica tossica e vasculite leucocitoclastica, perdita di capelli

    Disturbi del sistema immunitario:

    Reazione anafilattica

    Patologie epatobiliari:

    Gravi disturbi epatici. Nella maggior parte, i pazienti sono stati trattati anche con altri medicinali noti per causare disturbi epatici.

    Segnalazione di sospette reazioni avverse

    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio / rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

    Eccipienti

    Nucleo della compressa:

    Lattosio anidro

    Cellulosa microcristallina

    Sodio croscarmelloso

    Magnesio stearato

    Rivestimento con film:

    Ipromellosa

    Biossido di titanio (E171)

    Macrogol

    Ossido di ferro giallo (E172)

    Ossido di ferro rosso (E172)

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.