Posologia
La repaglinide deve essere somministrata prima dei pasti e va dosata individualmente al fine di ottimizzare il controllo della glicemia. Il medico curante deve controllare periodicamente la glicemia per stabilire la dose minima efficace per il singolo paziente, in aggiunta al normale automonitoraggio domiciliare della glicemia e/o della glicosuria effettuato dal paziente stesso. Per controllare la risposta terapeutica possono essere utilizzati anche i livelli di emoglobina glicosilata. È necessario effettuare il controllo periodico della glicemia per individuare i casi nei quali non sia stata raggiunta una adeguata riduzione dei livelli glicemici nonostante la somministrazione di dosi massimali di farmaco (fallimento primario) e per individuare i casi nei quali si ha una perdita della capacità di controllare adeguatamente la glicemia dopo un primo periodo in cui il farmaco è stato efficace (fallimento secondario).
La somministrazione di repaglinide per un breve periodo può essere sufficiente in caso di transitoria mancanza di controllo della glicemia nei pazienti con diabete tipo 2 normalmente ben compensati con la sola dieta.
Dose iniziale
La dose deve essere stabilita dal medico in base al fabbisogno del paziente.
La dose iniziale raccomandata è di 0,5 mg. Tra le fasi di adeguamento della dose devono trascorrere da una a due settimane circa (in base alla risposta glicemica).
Se i pazienti sono trasferiti da un altro medicinale ipoglicemizzante orale alla repaglinide, la dose iniziale consigliata è 1 mg.
Mantenimento
La massima dose singola consigliata è di 4 mg, assunta ai pasti principali.
La massima dose giornaliera totale non deve superare i 16 mg.
Gruppi speciali di pazienti
Anziani
Non sono stati effettuati studi clinici in pazienti con più di 75 anni.
Compromissione renale
La repaglinide è escreta principalmente per via biliare e quindi non è sensibile alle malattie renali.
L’8% di una dose di repaglinide è escreta attraverso i reni e la clearance plasmatica totale del prodotto è ridotta nei pazienti con insufficienza compromissione renale. Poiché la sensibilità all’insulina è più elevata nei diabetici con compromissione insufficienza renale, è opportuno porre attenzione nell’adattare la dose in questi pazienti.
Compromissione Insufficienza epatica
Non sono stati effettuati studi clinici in pazienti con insufficienza epatica.
Pazienti debilitati o malnutriti
Nei pazienti debilitati o malnutriti, la dose iniziale e quella di mantenimento devono essere conservative ed è richiesto un accurato adeguamento della dose allo scopo di evitare reazioni ipoglicemiche.
L’uso di repaglinide non è raccomandato in bambini al di sotto di 18 anni a causa della mancanza di dati sulla sicurezza e/o sull’efficacia.
Nei pazienti debilitati o malnutriti, la dose iniziale e quella di mantenimento devono essere conservative ed è richiesto un accurato adeguamento della dose allo scopo di evitare reazioni ipoglicemiche.
Pazienti trattati con altri ipoglicemizzanti orali
I pazienti trattati con altri ipoglicemizzanti orali possono passare direttamente al trattamento con la repaglinide, sebbene non esista un’esatta una relazione diretta del dosaggio tra repaglinide e gli altri ipoglicemizzanti orali. La massima dose iniziale consigliata per i pazienti che passano al trattamento con la repaglinide è di 1 mg da assumere subito prima dei pasti principali.
La repaglinide può essere somministrata in associazione con la metformina, quando la glicemia non è sufficientemente controllata con la sola metformina. In questo caso, il dosaggio della metformina va lasciato invariato mentre in concomitanza si somministra la repaglinide. La dose iniziale della repaglinide è di 0,5 mg prima dei pasti principali; l’adattamento della posologia deve essere stabilito sulla base della risposta glicemica come per la monoterapia.
Popolazione pediatrica
La sicurezza e l’efficacia di repaglinide nei bambini al di sotto di 18 anni non sono state stabilite. Non ci sono dati disponibili.
Modo di somministrazione
La repaglinide deve essere assunta subito prima dei pasti principali (cioè somministrazione preprandiale).
Le dosi di solito sono assunte circa 15 minuti prima del pasto ma il tempo può variare in un intervallo che va da immediatamente prima a 30 minuti precedenti il pasto (prima di 2, 3 o 4 pasti al giorno). I pazienti che saltano un pasto (o fanno un pasto in più) devono essere istruiti a saltare (o aggiungere) una dose in relazione a quel pasto.
In caso di uso concomitante con altri principi attivi far riferimento ai paragrafi 4.4 e 4.5 per stabilire la dose.
Generale
La repaglinide deve essere prescritta solo nel caso in cui, nonostante adeguati tentativi con la dieta, l’attività fisica e il calo ponderale, persistano un controllo glicemico insufficiente e sintomi di diabete.
Ipoglicemia
La repaglinide, come gli altri secretagoghi dell’insulina, può causare ipoglicemia.
Combinazione con secretagoghi dell’insulina
Con il passare del tempo, in molti pazienti, la capacità di ridurre la glicemia da parte di un ipoglicemizzante orale diminuisce. Questo evento può dipendere da un aggravamento del diabete o da una ridotta capacità di risposta al medicinale. Questa situazione, nota come fallimento secondario, è distinta dal fallimento primario nel quale il farmaco è inefficace sin dall’inizio. Prima di classificare un paziente come soggetto a fallimento secondario bisogna adattare la dose e valutare la sua osservanza del regime dietetico alla dieta e all’esercizio fisico.
La repaglinide agisce attraverso uno specifico sito di legame con un’azione breve sulle cellule beta. Non sono stati effettuati studi clinici sull’uso della repaglinide in caso di fallimento secondario ai secretagoghi dell’insulina. Non sono stati effettuati studi clinici sulla combinazione con altri secretagoghi dell’insulina e con l’acarbosio.
Combinazione con insulina Protamina Neutra di Hagerdon (NPH) o con tiazolidindioni
Sono stati effettuati studi sulla terapia combinata con insulina Protamina Neutra di Hagerdon (NPH) o con tiazolidindioni. Tuttavia, rimane ancora da definire il profilo beneficio/rischio in confronto con altre terapie combinate.
Combinazione con metformina
Il trattamento combinato con la metformina è associato ad un aumentato rischio di ipoglicemia. Quando un paziente stabilizzato con un qualsiasi ipoglicemizzante orale va incontro a stress quali febbre, traumi, infezioni o interventi chirurgici, si può verificare una perdita del controllo glicemico. In tali casi, può essere necessario sospendere la repaglinide e trattare temporaneamente il paziente con insulina.
Sindrome coronarica acuta
L’uso di repaglinide può essere associato ad un aumento di incidenza di sindrome coronarica acuta (ad esempio infarto del miocardio), vedere paragrafi 4.8 e 5.1.
Uso concomitante
La repaglinide deve essere usata con cautela o evitata in pazienti che assumono medicinali che influenzano il metabolismo della repaglinide (vedere paragrafo 4.5). Se l’uso concomitante è necessario, la glicemia deve essere controllata accuratamente così come deve essere eseguito un attento monitoraggio clinico.
Gravidanza
Non vi sono studi riguardanti l’uso della repaglinide in donne in gravidanza. La repaglinide deve essere evitata durante la gravidanza.
Allattamento
Non vi sono studi riguardanti l’uso della repaglinide in donne che allattano. La repaglinide non deve essere usata durante l’allattamento.
Fertilità
Gli studi sugli animali hanno mostrato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Riassunto del profilo di sicurezza
Le reazioni avverse più frequentemente riportate sono variazioni dei livelli di glucosio nel sangue, ad esempio ipoglicemia. Il verificarsi di queste reazioni dipende da fattori individuali, quali abitudini alimentari, il dosaggio, l’esercizio fisico e lo stress.
Tabella delle reazioni avverse
Sulla base dell’esperienza con la repaglinide e con altri ipoglicemizzanti, sono stati osservate le reazioni avverse elencati di seguito. La frequenza è definita come: comune (da ≥1/100 a < 1/10); non comune (da ≥1/1.000 a < 1/100); raro (da ≥ 1/10.000 a < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000); e non nota (non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Disturbi del sistema immunitario | |
Molto raro: | Reazioni allergiche* |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | |
Comune: | Ipoglicemia |
Non nota: | Coma ipoglicemico e perdita di coscienza per ipoglicemia |
Patologie dell’occhio | |
Molto raro: | Disturbi della rifrazione* |
Disturbi cardiaci | |
Raro: | Patologie cardiovascolari |
Disturbi gastrointestinali | |
Comune: | Dolore addominale e diarrea |
Molto raro: | Vomito e stipsi |
Non nota: | Nausea |
Disturbi epatobiliari | |
Molto raro: | Funzione epatica anormale, aumento degli enzimi epatici* |
Disturbi della cute e del tessuto sottocutaneo | |
Non nota: | Ipersensibilità* |
*vedere la Descrizione di reazioni avverse selezionate di seguito
Descrizione di reazioni avverse selezionate
Reazioni allergiche
Reazioni di ipersensibilità generalizzata (ad es. reazioni anafilattiche), o reazioni immunologiche come la vasculite.
Disturbo della rifrazione
Si è osservato che le variazioni dei livelli di glicemia possono provocare disturbi transitori della vista, specialmente all’inizio del trattamento. Questi disturbi sono stati riportati solo in rarissimi casi dopo l’inizio del trattamento con la repaglinide e in corso di sperimentazioni cliniche non hanno mai richiesto interruzione del trattamento con repaglinide.
Funzione epatica anormale, aumento degli enzimi epatici
Durante il trattamento con la repaglinide sono stati riportati casi isolati di aumento degli enzimi epatici. La maggior parte dei casi erano lievi e transitori e solo pochissimi pazienti sono stati costretti ad interrompere la terapia. In casi molto rari, è stata riportata una grave disfuzione epatica.
Ipersensibilità
Possono verificarsi reazioni di ipersensibilità cutanea come eritema, prurito, rash cutanei e orticaria. Non c’è tuttavia motivo di sospettare un’allergia crociata con le sulfaniluree a causa della diversità nella struttura chimica.
Cellulosa microcristallina (E460)
Fosfato di calcio monoidrogenato, anidro
Poloxamer
Povidone
Glicerolo 85%
Meglumina
Amberlite (polacrilin potassio)
Amido di mais
Magnesio stearato
REPAGLINIDE ACTAVIS 1 mg contiene ossido di ferro giallo (E172)
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.