Renagel (Genzyme srl)

Compresse rivestite fl 180cpr riv 800mg

da131.98 €
Principio attivo:Sevelamer cloridrato
Gruppo terapeutico:Tutti gli altri prodotti terapeutici
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • emodialisi
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    Posologia

    Posologia

    Dose iniziale

    La dose iniziale raccomandata per sevelamer cloridrato è 2,4 g o 4,8 g al giorno, sulla base delle esigenze cliniche e dei livelli di fosfatemia. Renagel deve essere assunto tre volte al giorno, con i pasti.

    Livello del fosfato sierico in pazienti che non assumono chelanti del fosfato Dose giornaliera totale di Renagel da assumere con 3 pasti al giorno
    1,76 – 2,42 mmol/L (5,5–7,5 mg/dl) 1 compressa, 3 volte al giorno
    > 2,42 mmol/L (> 7,5 mg/dl) 2 compresse, 3 volte al giorno

    Per pazienti che hanno assunto in precedenza leganti del fosfato, la somministrazione di Renagel deve avvenire con titolazioni incrementali di un grammo, monitorando i livelli di fosfatemia al fine di garantire il raggiungimento di dosi giornaliere ottimali.

    Titolazione e mantenimento

    I livelli del fosfato sierico devono essere monitorati attentamente, e il dosaggio di sevelamer cloridrato deve essere titolato con incrementi di 0,8 g tre volte al giorno (2,4 g/giorno), al fine di diminuire tali livelli ad un valore uguale od inferiore a 1,76 mmol/L (5,5 mg/dl). Il livello di fosfato sierico deve essere controllato ogni 2–3 settimane, fino ad ottenere un valore stabile, ed in seguito ad intervalli regolari.

    Il dosaggio può variare da 1 a 5 compresse da 800 mg per pasto. In uno studio clinico della durata di un anno, nella fase cronica si è usata una dose media giornaliera effettiva di 7 grammi di sevelamer.

    Popolazione pediatrica

    La sicurezza e l’efficacia di questo prodotto nei pazienti di età inferiore a 18 anni non sono state accertate.

    Compromissione renale

    La sicurezza e l’efficacia di questo prodotto nei pazienti predializzati non sono state accertate.

    Modo di somministrazione

    Per uso orale

    I pazienti devono assumere Renagel durante i pasti ed osservare la dieta prescritta. Ingerire le compresse intere. Non frantumare, masticare o rompere in pezzi prima della somministrazione.

    Controindicazioni
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    Interazioni
  • stati effettuati studi di interazione
  • ciprofloxacina
  • antiaritmici
  • anticonvulsivanti
  • levotiroxina
  • tacrolimus
  • ciclosporina
  • dopo
  • warfarin
  • metoprololo
  • digossina
  • altri medicinali
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    Avvertenze

    L’efficacia e la sicurezza di Renagel non sono state studiate in pazienti con:

    • disturbi della deglutizione

    • sindrome del colon irritabile in fase attiva

    • disturbi della motilità gastrointestinale, compresi gastroparesi non trattata o grave, diverticolosi e rallentato svuotamento gastrico anormalità od irregolarità dell’alvo

    • pazienti che hanno subito un’estesa chirurgia gastrointestinale.

    Pertanto è necessario somministrare Renagel con cautela a questi pazienti.

    Occlusione intestinale e ileo/subileo

    In rarissimi casi si sono osservati occlusione intestinale e ileo/subileo nei pazienti in trattamento con sevelamer cloridrato. La stipsi potrebbe rappresentare un prodromo. Durante il trattamento con sevelamer cloridrato, controllare attentamente i pazienti che soffrono di stipsi. Rivalutare il trattamento con Renagel nei pazienti che sviluppano stipsi severa o altri sintomi gastrointestinali di grave entità.

    Vitamine liposolubili

    A seconda della dieta, e della natura dell’insufficienza renale terminale, i pazienti dializzati potrebbero manifestare una carenza delle vitamine A, D, E e K. Non è possibile escludere la capacità di legame di Renagel alle vitamine liposolubili contenute negli alimenti ingeriti. Pertanto nei pazienti che non assumono queste vitamine si consiglia di controllare i livelli delle vitamine A, D ed E, e di valutare il livello di vitamina K mediante la misurazione del tempo di tromboplastina, somministrando un supplemento di tali vitamine se necessario. Nei pazienti sottoposti a dialisi peritoneale si raccomanda un ulteriore monitoraggio di vitamine e acido folico, poiché nello studio clinico non sono stati misurati i livelli delle vitamine A, D, E e K in questi pazienti.

    Carenza di folato

    Non vi sono attualmente dati sufficienti per escludere la possibilità della carenza di folato durante una terapia a lungo termine a base di Renagel.

    Ipocalcemia/ipercalcemia

    Nei pazienti con insufficienza renale si potrebbero sviluppare ipocalcemia o ipercalcemia. Renagel non contiene calcio. Monitorare i livelli del calcio sierico come consueto per il follow–up di pazienti dializzati. In caso di ipocalcemia, somministrare calcio elementare come integratore.

    Acidosi metabolica

    I pazienti affetti da insufficienza renale cronica sono predisposti a sviluppare acidosi metabolica. È stato riferito un peggioramento dell’acidosi dopo il passaggio da altri leganti del fosfato a sevelamer in vari studi in cui si osservavano livelli inferiori di bicarbonato nei pazienti trattati con sevelamer rispetto a quelli trattati con leganti a base di calcio. Si raccomanda pertanto un monitoraggio attento dei livelli di bicarbonato sierico.

    Peritonite

    I pazienti dializzati sono soggetti a taluni rischi di infezione insiti nella specifica modalità di dialisi. La peritonite è una complicanza nota nei pazienti sottoposti a dialisi peritoneale (DP), e in uno studio clinico con Renagel sono stati riferiti alcuni casi di peritonite. Pertanto, i pazienti che ricevono DP devono essere seguiti attentamente, a garanzia dell’uso affidabile di una corretta tecnica asettica, con tempestiva identificazione e gestione di qualsiasi segno e sintomo associato alla peritonite.

    Difficoltà di deglutizione e soffocamento

    Sono state riportate raramente difficoltà di deglutizione delle compresse di Renagel. Molti di questi casi riguardavano pazienti con condizioni di comorbilità, tra cui disturbi della deglutizione o anomalie gastroesofagee. Pertanto si deve usare cautela quando Renagel viene somministrato a pazienti con disfagia.

    Ipotiroidismo

    È raccomandato un più attento monitoraggio dei pazienti affetti da ipotiroidismo ai quali vengano somministrati in concomitanza sevelamer cloridrato e levotiroxina (vedere paragrafo 4.5).

    Trattamento cronico a lungo termine

    Poiché i dati sull’uso cronico del sevelamer per oltre un anno non sono ancora disponibili, non è possibile escludere l’assorbimento e l’accumulo potenziali di sevelamer durante il trattamento a lungo termine (vedere paragrafo 5.2).

    Iperparatiroidismo

    Renagel da solo non è indicato per controllare l’iperparatiroidismo. Nei pazienti affetti da iperparatiroidismo secondario, somministrare Renagel come terapia combinata associando integratori del calcio, 1,25–diidrossi–vitamina D3 o uno dei suoi analoghi, per abbassare i livelli dell’ormone paratiroideo intatto (iPTH).

    Cloruro nel siero

    Il livello del cloruro nel siero può aumentare durante la terapia con Renagel poiché il cloruro può essere scambiato con il fosforo nel lume intestinale. Benché non sia stato osservato alcun aumento clinicamente significativo del livello del cloruro sierico, tale livello dovrà essere monitorato come di consueto per il follow–up di pazienti dializzati. Un grammo di Renagel contiene circa 180 mg (5,1 mEq) di cloruro.

    Gravidanza

    Gravidanza

    La sicurezza di sevelamer cloridrato non è stata stabilita nel caso di donne in gravidanza. Negli studi sugli animali non sono state trovate prove di tossicità embrionale o fetale indotta dal sevelamer.

    Renagel deve essere somministrato durante la gravidanza solo se strettamente necessario e solo dopo un’attenta analisi del rapporto beneficio/rischio sia per la madre sia per il feto (Vedere paragrafo 5.3.).

    Allattamento

    La sicurezza di sevelamer cloridrato non è stata accertata nelle donne in allattamento. Renagel deve essere somministrato durante l’allattamento solo se strettamente necessario e solo dopo un’attenta analisi del rapporto beneficio/rischio sia per la madre sia per il neonato (Vedere paragrafo 5.3.).

    Fertilità

    Non esistono dati sull’effetto di sevelamer sulla fertilità nell’uomo. Studi condotti su animali hanno mostrato che sevelamer non altera la fertilità di ratti maschi e femmine a esposizioni equivalenti alla dose umana pari al doppio della massima dose della sperimentazione clinica (13 g/die), in base al confronto di relativa area di superficie corporea.

    Effetti Collaterali

    Riassunto del profilo di sicurezza

    Le reazioni avverse che si sono verificate più di frequente (≥ 5% dei pazienti) riguardavano tutte disturbi della classe sistemica organica "alterazioni dell’apparato gastrointestinale".

    Tabella delle reazioni avverse

    Studi a disegno parallelo sono stati effettuati in parallelo su 244 pazienti emodializzati con una durata del trattamento fino a 54 settimane e su 97 pazienti sottoposti a dialisi peritoneale con una durata del trattamento di 12 settimane.

    Le reazioni avverse emerse da questi studi (299 pazienti) e dagli studi clinici non controllati (384 pazienti) sono elencate in ordine di frequenza nella tabella sottostante. A seconda della frequenza di riferimento gli effetti sono classificati come molto comuni (> 1/10), comuni (> 1/100, < 1/10), non comuni (> 1/1.000, < 1/100), rari (> 1/10.000, < 1/1.000), molto rari (< 1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

    Patologie gastrointestinali
    Molto comuni: nausea, vomito
    Comuni: diarrea, dispepsia, flatulenza, dolore all’addome superiore, stitichezza
    Non nota: prurito, rash, dolore addominale, occlusione intestinale, ileo/subileo, diverticolite e perforazione intestinale
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
    Non comuni: Acidosi, aumento dei livelli sierici di cloruri

    Segnalazione delle reazioni avverse sospette

    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’Allegato V.

    Eccipienti

    Compressa:

    Silice anidra colloidale

    Acido stearico

    Rivestimento del film:

    Ipromellosa (E464)

    Monogliceridi diacetilati

    Inchiostro di stampa:

    Ossido di ferro nero (E172)

    Glicole propilenico

    Ipromellosa (E464)

    Conservazione

    Non conservare a temperatura superiore ai 25° C.

    Tenere il flacone ben chiuso per proteggere il medicinale dall’umidità.