Ranidil 75 (A.menarini ind.farm.riun.srl)

Compresse rivestite 10cpr riv 75mg

a discrezione
Principio attivo:Ranitidina cloridrato
Gruppo terapeutico:Antiulcera peptica e malattia da reflusso gastroesof. (gord)
Tipo di farmaco:Farmaco etico
Rimborsabilità:C
Ricetta:Sop - non richiesta
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • iperacidità
  • pirosi gastrica
  • cattiva digestione
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    Posologia

    Adulti:

    Assumere una compressa di Ranidil 75 mg quando si avvertono i sintomi, sia di giorno che di notte.

    Nella maggior parte dei pazienti è sufficiente il trattamento con 1 o 2 compresse al giorno. Possono essere assunte fino a 4 compresse nelle 24 ore.

    Non è necessario assumere le compresse con il cibo.

    I pazienti devono essere informati di consultare il proprio medico o il farmacista se i sintomi persistono, peggiorano, o continuano dopo 14 giorni.

    Pazienti con danno renale:

    Può verificarsi un accumulo di ranitidina con conseguenti concentrazioni plasmatiche elevate nei pazienti con danno renale (livelli di clearance della creatinina inferiori a 50 ml/min). (Vedere paragrafo 4.4)

    Bambini:

    Non è raccomandato l’impiego di Ranidil 75 mg compresse nei bambini di età inferiore ai 16 anni.

    Controindicazioni
  • ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti
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    Interazioni
  • ranitidina
  • diazepam
  • lidocaina
  • fenitoina
  • propranololo
  • teofillina
  • anticoagulanti
  • cumarinici
  • warfarin
  • procainamide
  • triazolam
  • midazolam
  • ketoconazolo
  • interazione
  • amoxicillina
  • metronidazolo
  • magnesio
  • alluminio
  • dopo
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    Avvertenze

    Carcinoma gastrico

    Prima di iniziare la terapia con ranitidina in pazienti con ulcera gastrica o in pazienti di mezza età o più anziani che presentano sintomi dispeptici di recente insorgenza o da poco modificati, o perdita di peso non intenzionale che si accompagna a sintomi dispeptici, deve essere esclusa la possibile natura maligna poiché il trattamento con ranitidina pùo mascherare i sintomi del carcinoma gastrico e può ritardarne perciò la diagnosi.

    Malattie renali

    La ranitidina viene eliminata per via renale, pertanto i livelli plasmatici del farmaco sono aumentati in pazienti con danno renale (clearance della creatinina inferiore a 50 ml/min). Il dosaggio deve essere modificato come indicato al paragrafo 4.2. "Pazienti con danno renale". In tali pazienti l’uso dei prodotti a base di Ranitidina non è appropriato senza un controllo medico.

    Secondo rari reports clinici, la ranitidina può favorire il verificarsi di attacchi di porfiria acuta. Pertanto la ranitidina non deve essere somministrata in pazienti con anamnesi di porfiria acuta.

    Nei pazienti come gli anziani, soggetti con patologie polmonari croniche, i diabetici, o gli immunocompromessi, può esserci un aumento del rischio di sviluppare polmonite acquisita in comunità. Un ampio studio epidemiologico ha mostrato un incremento del rischio di sviluppare polmonite acquisita in comunità nei pazienti ancora in corso di trattamento con ranitidina da sola rispetto a quelli che avevano interrotto il trattamento, con un aumento del rischio relativo aggiustato osservato pari a 1,82% (95% IC 1,26 – 2,64).

    Si raccomanda un regolare controllo medico ai pazienti che utilizzano farmaci antiinfiammatori non steroidei in concomitanza al trattamento con ranitidina, soprattutto se anziani o con anamnesi di ulcera peptica.

    Pazienti con compromissione renale/epatica, quelli che sono sottoposti a continuo controllo medico e quelli che stanno assumendo qualsiasi altro medicinale (sia prescritto che auto prescritto) devono essere avvisati di consultare il loro medico prima dell’uso.

    Gravidanza

    Fertilità

    Non ci sono dati relativi all’effetto della ranitidina sulla fertilità umana. Gli studi sugli animali non hanno evidenziato effetti sulla fertilità in maschi e femmine (vedere paragrafo 5.3).

    Gravidanza

    La ranitidina attraversa la barriera placentare. Come altri farmaci deve essere somministrata durante la gravidanza solo se considerata di assoluta necessità.

    Allattamento

    La ranitidina è escreta nel latte materno. Come altri farmaci deve essere somministrata durante l’allattamento solo se considerata di assoluta necessità.

    Effetti Collaterali

    La seguente convenzione è stata usata per la classificazione degli effetti indesiderati: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

    Le frequenze degli eventi avversi sono state stimate in base ai dati di segnalazione spontanea successivamente all’immissione in commercio.

    Patologie del sistema emolinfopoietico

    Molto raro: modifiche nella conta delle cellule ematiche (leucopenia, trombocitopenia). Queste sono in genere reversibili. Agranulocitosi o pancitopenia, talvolta accompagnate da ipoplasia o aplasia midollare.

    Disturbi del sistema immunitario

    Raro: reazioni di ipersensibilità (orticaria, edema angioneurotico, febbre, broncospasmo, ipotensione e dolore toracico).

    Molto raro: shock anafilattico.

    Non nota: dispnea

    Questi eventi sono stati riportati dopo la somministrazione di una singola dose.

    Disturbi psichiatrici

    Molto raro: confusione mentale reversibile, depressione, allucinazioni.

    I suddetti eventi sono stati segnalati soprattutto in pazienti gravemente ammalati, nei pazienti anziani e nei pazienti nefropatici.

    Patologie del sistema nervoso

    Molto raro: cefalea (a volte grave), capogiri e movimenti involontari reversibili.

    Patologie dell’occhio

    Molto raro: offuscamento reversibile della vista.

    Sono stati segnalati alcuni casi di offuscamento della vista attribuibile ad alterazione dell’accomodazione.

    Patologie cardiache

    Molto raro: come con altri antagonisti dei recettori H2 bradicardia, blocco atrio–ventricolare e tachicardia.

    Patologie vascolari

    Molto raro: vasculite.

    Patologie gastrointestinali

    Molto raro: pancreatite acuta diarrea.

    Non comune: dolore addominale, stitichezza, nausea (questi sintomi quasi sempre migliorano nel corso del trattamento).

    Patologie epato–biliari

    Raro: modifiche transitorie e reversibili dei test di funzionalità epatica.

    Molto raro: epatite in genere reversibile (epatocellulare, epatocanalicolare o mista) con o senza ittero.

    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

    Raro: rash cutaneo, prurito.

    Molto raro: eritema multiforme, alopecia.

    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo

    Molto raro: sintomi a carico dell’apparato muscolo–scheletrico quali artralgia e mialgia.

    Patologie renali e urinarie

    Raro: aumento della creatinina plasmatica (generalmente lieve; si normalizza nel corso del trattamento).

    Molto raro: nefrite interstiziale acuta.

    Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella

    Molto raro: impotenza reversibile, alterazioni della libido. Sintomi, patologie e alterazioni a carico della mammella (come ad esempio ginecomastia e galattorrea).

    Popolazione pediatrica:

    La sicurezza della ranitidina è stata ben valutata nei bambini da 0 a 16 anni con malattie acido–correlate risultando ben tollerata con un profilo di eventi avversi simile a quello degli adulti.

    I dati disponibili sulla sicurezza a lungo termine sono limitati, in particolare relativamente alla crescita e allo sviluppo.

    Segnalazione delle reazioni avverse sospette

    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

    Eccipienti

    Cellulosa microcristallina

    Magnesio stearato

    Ipromellosa

    Titanio diossido E171

    Triacetina

    Ferro ossido rosso sintetico E172

    Conservazione

    Non conservare a temperatura superiore ai 30° C.