In chirurgia per la profilassi pre- e post-operatoria dell’atonia intestinale, l’iniezione di Prostigmina viene fatta generalmente il giorno seguente l’operazione. La peristalsi intestinale si manifesta 20 e 30 minuti dopo l’iniezione sottocutanea intramuscolare o endovenosa lenta di 1 fiala (1 ml).
L’evacuazione dell’intestino può essere facilitata da un clistere di 150-200 ml al 15-20% di glicerina, somministrato preferibilmente circa 30 minuti dopo l’iniezione. Se l’evacuazione non avviene entro 4-5 ore l’iniezione può essere ripetuta.
Nel trattamento sintomatico della miastenia grave il dosaggio medio è di 10 compresse (150 mg) nelle 24 ore. Nello stabilire il dosaggio e l’intervallo delle singole somministrazioni si dovranno comunque tenere presenti la risposta individuale e le particolari esigenze del singolo paziente, nonchè la fase di esacerbazione o di remissione della malattia. Qualora la via orale sia impraticabile (ad esempio in caso di crisi miasteniche acute) si può utilizzare la via parenterale (1 fiala da 0,5 mg per via sottocutanea o intramuscolare; le dosi successive andranno stabilite in base alla risposta del paziente), ritornando alla somministrazione orale non appena possibile.
In anestesia, come antagonista ai curarizzanti (per neutralizzare il rilassamento muscolare dovuto al curaro ed ai curaro-simili). In genere 0,5-2 mg somministrati per via endovenosa lenta.
N.B. Prostigmina antagonizza solo l’azione del curaro e dei rilassanti muscolari sintetici curaro-simili, cioè non depolarizzanti. Invece nel caso di farmaci depolarizzanti si ha effetto sinergico. L’azione dei rilassanti muscolari a punto di attacco ganglionare non viene sostanzialmente modificata. Anche nei casi di iperdosaggio di curaro le dosi di Prostigmina sopra indicate non devono essere notevolmente superate.
La neostigmina non deve essere utilizzata congiuntamente a farmaci muscolorilassanti depolarizzanti (quali la succinilcolina).
Il prodotto va usato con cautela in soggetti affetti da bradicardia, infarto miocardico recente, vagotonia, ipertiroidismo, aritmie cardiache, ulcera peptica, bronchite spastica.
Quando si somministrano forti dosi è consigliabile una iniezione precedente o simultanea di atropina.
Tenere fuori dalla portata dei bambini.
Sebbene il rischio di teratogenesi sia scarso, si eviterà l’uso di Prostigmina nei primi mesi di gravidanza, così come per tutti i farmaci, salvo casi di assoluta necessità.
Non è noto se prostigmina venga eliminata anche nel latte; in ogni modo poichè questo si verifica con molti farmaci, l’uso del prodotto è sconsigliato durante l’allattamento, per non esporre il lattante al rischio di subire l’azione del farmaco e dei suoi potenziali gravi effetti collaterali.
Più comunemente si osservano fascicolazioni muscolari, salivazione, coliche addominali, diarrea. Più raramente sono stati riportati i seguenti effetti collaterali:
allergici: reazioni di vario tipo ed anafilassi;
neurologici: vertigini, convulsioni, perdita della coscienza, sonnolenza, cefalea, disartria, miosi, alterazioni della vista;
cardiovascolari: aritmie cardiache (bradicardia, tachicardia, blocco atrio-ventricolare, ritmo nodale), alterazioni non specifiche all’ECG, arresto cardiaco, sincope, ipotensione;
broncopolmonari: aumento delle secrezioni faringee e bronchiali, dispnea, broncospasmo, depressione ed arresto respiratorio;
dermatologici: orticaria ed eruzioni cutanee;
gastrointestinali: nausea, vomito, flatulenza;
genito-urinari: pollachiuria;
muscolari: crampi e spasmi, artralgie;
vari: sudorazione, senso di calore, debolezza.
In soggetti predisposti possono manifestarsi reazioni di ipersensibilità.
Una fiala da 0,5 mg contiene:
sodio cloruro 8,35 mg;
acqua per preparazioni iniettabili q.b. a 1 ml.
Una compressa da 15 mg contiene:
lattosio 150 mg;
magnesio stearato 0,25 mg;
talco 5,5 mg.
amido q.b. a 230 mg
Condizioni di conservazione ordinarie ambientali (secondo F.U. IX edizione)