Propafenone san (Sandoz spa)

Compresse rivestite 30cpr riv150mg

Principio attivo:Propafenone cloridrato
Gruppo terapeutico:Antiaritmici, classe i e iii
Tipo di farmaco:Farmaco generico
Rimborsabilità:A
Ricetta:Rr - ripetibile 10v in 6mesi
GlucosioNon presente
GlutineNon presente
LattosioNon presente



FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Indicazioni terapeutiche
  • tachicardie
  • tachiaritmie
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    Posologia

    Per il trattamento iniziale e quello di mantenimento, la dose giornaliera consigliata è di 450-600 mg (una compressa da 150 mg tre volte al giorno o una compressa da 300 mg due volte al giorno).

    Occasionalmente può essere necessario un aumento della dose giornaliera fino a 900 mg (una compressa da 300 mg o due compresse da 150 mg tre volte al giorno). Questa dose giornaliera può essere superata solamente in casi eccezionali sotto stretto controllo cardiologico.

    Questi dosaggi si riferiscono a pazienti con peso corporeo di circa 70 Kg. Le dosi giornaliere dovranno essere ridotte proporzionalmente per pazienti con peso corporeo inferiore.

    La dose individuale di mantenimento dovrà essere determinata sotto controllo specialistico cardiologico comprendente ripetute valutazioni elettrocardiografiche e rilievi della pressione arteriosa (fase di aggiustamento posologico).

    Se la durata dell’intervallo QRS è prolungata di oltre il 20% o l’intervallo QT corretto per la frequenza è prolungato, la dose dovrà essere ridotta o sospesa fino alla normalizzazione del tracciato elettrocardiografico.

    In pazienti anziani o in pazienti con gravi danni miocardici la dose di Propafenone compresse, così come per altri farmaci antiaritmici, dovrà essere aumentata gradualmente ponendo speciale controllo durante la fase iniziale del trattamento.

    Per via del loro sapore amaro e per via dell’effetto anestetizzante locale del principio attivo, le compresse devono essere inghiottite intere con un sorso di liquido, a stomaco pieno.

    Propafenone Sandoz compresse è indicato per la terapia orale di mantenimento e per la prevenzione di recidive.

    Controindicazioni
  • ipersensibilità al principio attivo
  • altre
  • shock cardiogeno
  • aritmia
  • bradicardia
  • malattia del nodo del seno
  • tachicardia
  • blocco atrioventricolare
  • blocco di branca
  • ipotensione
  • miastenia
  • gravidanza
  • allattamento
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    Interazioni
  • anestetici
  • beta-bloccanti
  • antidepressivi triciclici
  • ciclosporina
  • teofillina
  • desipramina
  • propranololo
  • metoprololo
  • digossina
  • propafenone
  • rifampicina
  • antiaritmica
  • anticoagulanti orali
  • anticoagulante
  • fenprocumone
  • warfarina
  • cimetidina
  • chinidina
  • eritromicina
  • succo di pompelmo
  • interazione
  • ritonavir
  • amiodarone
  • lidocaina
  • evidenziato
  • fenobarbital
  • conosciuto
  • fluoxetina
  • paroxetina
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    Avvertenze

    È essenziale valutare dal punto di vista elettrocardiografico e clinico ogni paziente cui venga somministrato propafenone cloridrato prima e durante la terapia allo scopo di determinare se la risposta al propafenone cloridrato sia tale da giustificare un uso continuativo.

    Propafenone cloridrato può peggiorare la miastenia grave.

    La frequenza e la soglia di sensibilità dei pace-makers possono subire alterazioni durante la terapia con propafenone. Perciò il funzionamento dei pace-makers dovrà essere opportunamente verificato e modificato di conseguenza. Esiste un potenziale di conversione della fibrillazione atriale parossistica in flutter atriale con conseguente blocco della conduzione 2:1 o 1:1. Analogamente ad altri farmaci antiaritmici di classe C1, nei pazienti affetti da cardiopatia strutturale significativa si possono più facilmente manifestare gravi eventi indesiderati. In caso di pregresso infarto miocardico, l’uso di Propafenone deve essere limitato al trattamento delle aritmie ventricolari che mettono in pericolo la vita del paziente. In pazienti che presentano una alterata funzionalità epatica o renale, può verificarsi accumulo di farmaco con la somministrazione di dosi terapeutiche di Propafenone Sandoz. Tuttavia, sotto costante controllo elettrocardiografico, questi pazienti possono essere trattati con Propafenone Sandoz a dosi ridotte.

    Somministrare con cautela in pazienti con bronco pneumopatia ostruttiva poiché l’attività beta-bloccante del propafenone può aumentare le resistenze delle vie respiratorie.

    Questo medicinale contiene lattosio: i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.

    Gravidanza

    Gravidanza

    Non vi sono studi adeguati e ben controllati sulle donne in gravidanza.

    È noto che il propafenone cloridrato sia in grado di superare la barriera placentare nell’uomo. La concentrazione del propafenone nel cordone ombelicale risulta essere circa il 30%di quella nel sangue materno. L’assunzione di Propafenone Sandoz durante la gravidanza deve essere effettuata nei casi di riconosciuta ed effettiva necessità, sotto diretto controllo medico.

    Allattamento al seno

    A motivo dei potenziali gravi effetti indesiderati sul neonato, il medico dovrebbe decidere se fare interrompere l’allattamento o l’impiego del farmaco, considerando l’importanza di quest’ultimo per la madre.

    Effetti Collaterali

    Per il propafenone cloridrato sono stati segnalati i seguenti eventi avversi. Potrebbe non essere stata stabilita una relazione di causalità.

    In rare occasioni, particolarmente con elevate dosi iniziali, si sono verificati disturbi gastrointestinali come, ad esempio, anoressia, gonfiore, nausea e vomito, costipazione; secchezza delle fauci, sapore amaro, dolori addominali e sensazione di torpore in bocca; sporadicamente visione confusa e vertigini; molto raramente stanchezza e mal di testa, dolori al petto, astenia, irrequietezza, incubi, disturbi del sonno, disturbi psichici quali stati ansiosi, confusione, sincope, convulsioni e sintomi extrapiramidali (atassia), parestesia, vertigine, reazioni allergiche.

    Occasionalmente sono state osservate reazioni allergiche cutanee, come arrossamento, prurito, esantema od orticaria, sindrome Lupus simile, rash cutanei.

    Tali reazioni regrediscono completamente interrompendo la somministrazione del farmaco.

    In pazienti anziani è stata occasionalmente osservata ipotensione posturale (disturbi circolatori) e ortostatica. Questi sintomi regrediscono dopo riduzione delle dosi somministrate o dopo interruzione della somministrazione del farmaco.

    In rari casi possono comparire bradicardia o blocchi SA, AV, o IV (gli antidoti dei blocchi SA o AV sono atropina od orciprenalina); in caso di blocchi IV l’antidoto è l’elettroterapia. In caso di grave danno miocardico (come nel caso di infarto miocardico acuto, nella miocardite, ecc.), il farmaco può avere un effetto maggiore di quello desiderato sull’impulso della conduzione dell’eccitazione del sistema di His-Purkinje (antidoto: elettroterapia) o sulla contrattilità miocardia (antidoto: glicosidi cardiaci).

    Una insufficienza cardiaca può essere esacerbata.

    Come con altri farmaci antiaritmici, in rari casi, durante il trattamento con Propafenone Sandoz, può verificarsi colestasi. Ciò indica ipersensibilità individuale del tipo iperergico-allergico. Questo sintomo non è dose-dipendente ed è totalmente reversibile a seguito della sospensione del trattamento con Propafenone Sandoz.

    Così come con altri farmaci antiaritmici non può essere escluso il rischio di insorgenza di tachicardia ventricolare o, in casi rari, di fibrillazioni ventricolari.

    Esiste la possibilità potenziale per una conversione della fibrillazione atriale parossistica a flutter atriale con blocco della conduzione 2:1 e 1:1.

    In alcuni casi una diminuzione della potenza sessuale e della conta spermatica sono state osservate dopo somministrazione di alte dosi di propafenone. Questo fenomeno è reversibile quando il trattamento viene sospeso.

    Tuttavia, dal momento che il trattamento con Propafenone Sandoz può essere vitale per il paziente, la somministrazione del farmaco non deve essere sospesa per l’eventuale comparsa di questi ultimi effetti indesiderati senza consultare il medico.

    Molto raramente è stata osservata una diminuzione completamente reversibile dei leucociti, dei granulociti e delle piastrine.

    Sono stati osservati casi isolati di agranulocitosi.

    In pazienti con asma bronchiale o anamnesi di broncospasmo il medicinale può indurre l’esacerbazione del fenomeno.

    Sono stati riportati casi di anomalie epatiche, tra cui danno epatocellulare, ittero, colestasi ed epatite ed aumento dei livelli enzimatici nel fegato (transaminasi e fosfatasi).

    Eccipienti

    Ipromellosa; Croscarmellosa sodica; Lattosio; Talco; Magnesio stearato; Copolimeri metacrilici; Titanio diossido; Macrogol 4000.

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede alcuna particolare condizione per la conservazione