Come usare Proluton
Proluton deve essere sempre iniettato in profondità nel muscolo, preferibilmente nel gluteo, in alternativa nella parte superiore del braccio. L’iniezione deve essere fatta molto lentamente (vedere paragrafo 4.8 "Effetti indesiderati"). È consigliabile applicare un cerotto sopra il sito d’iniezione per prevenire il reflusso della soluzione di Proluton.
Aborto
In accordo con le attuali conoscenze scientifiche, la terapia deve essere effettuata all’inizio della gravidanza solo se assolutamente necessaria. Questo è valido anche quando Proluton viene somministrato per il mantenimento della gravidanza. Di conseguenza, Proluton deve essere prescritto solo se il desiderio di un figlio è pressante, principalmente in presenza di insufficienza del corpo luteo o in caso di aborto abituale.
Proluton è indicato sia per la profilassi sia per il trattamento dell’aborto perché compensa la carenza ormonale, induce quiescenza dell’utero e stimola la crescita di un utero ipoplasico.
Il trattamento prolungato con un adeguato dosaggio di Proluton è necessario per raggiungere questo obiettivo e mantenere la gravidanza.
A seguito dell’azione esplicata da Proluton sul miometrio potrebbe verificarsi ritenzione di un embrione già morto. In caso si terapia protratta, è quindi necessario controllare che la gravidanza prosegua con esami appropriati e test immunologici.
Aborto abituale
Non appena sia stata confermata la diagnosi di gravidanza, si inietteranno per via intramuscolare 250–500 mg di Proluton ad intervalli settimanali durante i primi mesi di gravidanza. L’ulteriore prosecuzione del trattamento con proluton sarà decisa in rapporto ai singoli casi clinici.
Minaccia d’aborto
Il trattamento va iniziato immediatamente iniettando 500 mg di Proluton 2–3 volte alla settimana, con contemporaneo riposo a letto, fino all’arresto dell’emorragia. Successivamente 250 mg di Proluton 2 volte alla settimana fino alla scomparsa dei disturbi e dell’emorragia anche dopo la ripresa di una vita normale. L’ulteriore prosecuzione del trattamento con Proluton sarà decisa in rapporto ai singoli casi.
In caso di aborto inevitabile, 8–14 giorni dopo la revisione della cavità uterina può manifestarsi un’emorragia da privazione. Essa non richiede alcun trattamento particolare.
Amenorrea primaria e secondaria
In caso di amenorrea secondaria si dovrà iniziare il trattamento ormonale solo dopo aver escluso la gravidanza.
Prima di iniziare il trattamento dell’amenorrea primaria o secondaria, deve essere esclusa la presenza di un tumore ipofisario prolattino–secernente. È possibile infatti che eventuali macroadenomi esposti ad elevate dosi di estrogeni per periodi di tempo prolungati possano aumentare di dimensioni.
Prima di iniziare il trattamento con Proluton si deve eseguire un pretrattamento dell’endometrio con un estrogeno (per esempio per 14 giorni). Quindi si inizia il trattamento con 250 mg di Proluton iniettato per via intramuscolare.
Nelle pazienti nelle quali si è raggiunta una sufficiente produzione endogena di estrogeni, si può provare a sospendere il trattamento con estrogeni e ad indurre un’emorragia ciclica somministrando 250 mg di Proluton per via intramuscolare tra il 18° e il 20° giorno del ciclo.
Precauzioni indispensabili
Nel caso in cui non si desideri una gravidanza dovranno essere impiegati a scopo contraccettivo altri metodi non ormonali (con esclusione del metodo di Ogino–Knaus e di quello della temperatura basale). Se durante il trattamento non comparisse l’emorragia da privazione ad intervalli regolari di circa 28 giorni, si dovrà prendere in considerazione, nonostante l’adozione di misure protettive, l’eventualità di una gravidanza. In questo caso si dovrà sospendere il trattamento finchè una diagnosi differenziale non abbia escluso la gravidanza. Se al contrario, si desidera un figlio e la gravidanza si è instaurata, si proseguirà il trattamento con Proluton solo se vi sono motivi per temere una minaccia d’aborto.
Infertilità da insufficienza luteinica
In presenza di una fase luteinica accorciata, caratterizzata da un aumento di breve durata della temperatura basale nella seconda metà del ciclo, la trasformazione dell’endometrio è incompleta. Con la somministrazione di Proluton, l’endometrio acquista caratteristiche secretorie e aumenta la probabilità di annidamento.
Tre giorni dopo l’innalzamento della temperatura basale, iniettare 250 mg di Proluton. Poichè, in genere, è presente contemporaneamente un certo deficit estrogenico, si consiglia di pretrattare l’endometrio con un estrogeno (per esempio 14 giorni) prima di iniziare il trattamento con Proluton. Con questo trattamento si ottiene una fisiologica trasformazione dell’endometrio.
Se una delle condizioni/fattori di rischio citati sotto si presenta o peggiora,deve essere eseguita un’analisi individuale del rapporto rischio/beneficio prima di iniziare o continuare il trattamento con Proluton.
• Disturbi circolatori
Dai risultati di studi epidemiologici si è concluso che l’uso di inibitori dell’ovulazione contenenti estrogeno/progestinico, può aumentare l’incidenza di malattie tromboemboliche. Quindi, bisogna tenere conto della possibilità di un aumentato rischio di queste patologie in particolare in presenza di malattie tromboemboliche nell’anamnesi.
I fattori di rischio generalmente riconosciuti per il tromboembolismo venoso (TEV) includono un’anamnesi personale o familiare positiva (presenza di TEV in un fratello/sorella o un genitore in età relativamente precoce), età, obesità, immobilizzazione prolungata, importanti interventi chirurgici o un importante trauma.
Si deve tenere in considerazione l’aumentato rischio di tromboembolismo durante il puerperio.
Il trattamento deve essere interrotto immediatamente in presenza di sintomi accertati o presunti di evento trombotico a livello arterioso o venoso.
• Tumori
Nelle donne che assumono sostanze ormonali, come quella contenuta in Proluton, sono stati riportati raramente tumori epatici benigni e, ancor più raramente, tumori epatici maligni. In casi isolati, questi tumori hanno provocato emorragie intraddominali che hanno messo la paziente in pericolo di vita. Se una donna che assume Proluton dovesse presentare forte dolore nella parte alta dell’addome, ingrossamento epatico o segni indicativi di emorragia intraddominale, nel porre diagnosi deve essere presa in considerazione la possibilità che si tratti di un tumore epatico.
• Altre condizioni
Nei soggetti diabetici è necessaria una particolare attenzione da parte del medico.
Occasionalmente può comparire cloasma, in particolare in donne con una storia di cloasma gravidico. Donne con tendenza al cloasma devono evitare l’esposizione al sole o ai raggi ultravioletti durante l’uso di Proluton.
Si raccomanda di tenere sotto attenta osservazione le pazienti con anamnesi di depressione psichica, interrompendo la somministrazione del farmaco qualora la depressione si ripresenti in forma grave.
• Esame medico
Prima di iniziare o di riprendere l’uso di Proluton, è necessario eseguire un esame fisico e ginecologico completo, alla luce delle controindicazioni (vedere paragrafo 4.3) e delle avvertenze (vedere paragrafo 4.4), e deve essere ripetuto durante l’uso di Proluton. La frequenza e il tipo dei controlli devono essere adattati alla singola paziente, ma devono generalmente includere speciale riferimento alla pressione sanguigna, al seno, all’addome e agli organi pelvici e devono includere il Pap–test. La gravidanza deve essere esclusa nelle appropriate indicazioni.
Quale conseguenza dell’azione rilassante esplicata dal Proluton sul miometrio potrebbe verificarsi ritenzione di un embrione già morto. Nel caso che la terapia venga protratta per lungo tempo si rende pertanto necessario accertare la persistenza o meno di uno stato gravidico mediante adeguati controlli e tests di gravidanza.
Come tutte le soluzioni oleose, Proluton deve essere iniettato intramuscolo. Un’eventuale iniezione intravasale potrebbe dar luogo ad embolia oleosa.
Occorre porre attenzione se durante il trattamento compaiono sintomi di perdita parziale o totale della vista o diplopia ed interrompere il trattamento stesso ove si accertino edema papillare o lesioni dei vasi della retina.
Cautele devono essere adottate nei pazienti con epilessia, asma ed insufficienza cardiaca o renale e nei diabetici poichè gli ormoni progestinici possono determinare od aggravare stati di ritenzione idrica e ridurre la tolleranza al glucosio.
• Gravidanza
La gravidanza deve essere esclusa a meno che Proluton non sia usato per il trattamento dell’aborto abituale o della minaccia d’aborto.
Studi epidemiologici hanno rilevato né un rischio aumentato di difetti alla nascita in bambini nati da donne che usano steroidi sessuali precedenti alla gravidanza, né un effetto teratogeno quando gli steroidi sessuali vengono usati inavvertitamente durante l’inizio della gravidanza.
Una possibile associazione tra la somministrazione di ormoni sessuali femminili nella prima gravidanza e il verificarsi di malformazioni è stata oggetto di discussioni negli ultimi anni. In accordo alle attuali conoscenze scientifiche, l’assunzione che ci possa essere un’associazione casuale può essere considerata infondata.
Tuttavia, deve essere chiaramente inteso che nessun farmaco, inclusi gli ormoni sessuali, possa essere dichiarato, con assoluta certezza, privo di effetti teratogeni. Questa incertezza restante è la ragione per la quale, in certe indicazioni, bisogna escludere la gravidanza prima di iniziare la terapia con ormoni sessuali.
• Allattamento
La funzione ciclica è assente di solito durante l’allattamento, particolarmente durante un breve periodo di allattamento.
Poiché questa è la situazione fisiologica, non c’è bisogno di usare Proluton.
Non è noto se l’idrossiprogesterone e i suoi metaboliti sono escreti nel latte materno.
L’uso durante l’allattamento è sconsigliato.
Gli effetti indesiderati più gravi associati con l’uso di preparati a base di solo progestinico sono elencati nel paragrafo 4.4 "Avvertenze speciali e precauzioni di impiego". Oltre a questi, in donne che utilizzavano Proluton sono stati riportati i seguenti effetti indesiderati, sebbene non sia stata confermata una relazione casuale.
Nella tabella sottostante sono riportati gli effetti indesiderati secondo la classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA (MedDRA SOC). Le frequenze si basano su dati ricavati dall’esperienza dopo l’immissione in commercio e dalla letteratura.
Classificazione per sistemi e organi | comune ≥1/100, | non comune ≥1/1000, <1/100 | raro ≥1/10000, <1/1000 | molto raro <1/10000 |
Disturbi del sistema immunitario | reazione allergica cutanea, per esempio: eruzione cutanea, orticaria, edema | reazione anafilattoide | ||
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | reazione nella sede di iniezione, per esempio: rossore, gonfiore, dolore |
Si è utilizzato il termine MedDRA più adeguato a descrivere una determinata reazione, nonché il suo sinonimo e le condizioni correlate.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
L’esperienza ha dimostrato che le reazioni a breve periodo (bisogno di tossire, tosse parossistica, difficoltà respiratoria) che si verificano in casi isolati durante o immediatamente dopo l’iniezione della soluzione oleosa possono essere evitate iniettando la soluzione molto lentamente.
A seguito dell’impiego di progestinici associati ad estrogeni è stata descritta un’incidenza statisticamente significativa di accidenti tromboembolici periferici polmonari, cerebrali, retinici e di lesioni del nervo ottico. Altre reazioni secondarie segnalate a seguito dell’uso di progestinici in associazioni diverse sono state aumento della pressione in individui predisposti, sindrome premestruale, variazioni della libido, cefalea, vertigini, fenomeni di irritazione nervosa, irsutismo, variazioni dei tests di funzionalità epatica quali ritenzione della BSF, fosfatasi alcalina, transaminasi e delle prove di emocoagulazione.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
Benzile benzoato; olio di ricino per preparazioni iniettabili.
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.