Posologia nella donna:
• induzione dell’ovulazione nei casi di infertilità dovuta ad anovulazione o a mancata maturazione del follicolo:
di norma una iniezione di 5000–10000 UI di Pregnyl per completare il trattamento con un preparato a base di FSH;
• preparazione dei follicoli al prelievo, nel corso della applicazione di programmi di iperstimolazione ovarica controllata:
di norma una iniezione di 5000–10000 UI di Pregnyl per completare il trattamento con un preparato a base di FSH;
• supporto alla fase luteinica:
2 – 3 iniezioni ripetute, ciascuna delle quali con 1500–3000 UI di Pregnyl, nei 9 giorni successivi all’ovulazione o al trasferimento dell’embrione.
Posologia nell’uomo:
• ipogonadismo ipogonadotropo:
1500 UI di Pregnyl 2–3 volte a settimana. Se il problema principale è l’infertilità, la dose di Pregnyl deve essere somministrata in associazione con un preparato a base di FSH (alla dose di 75 UI), giornalmente o 2–3 volte a settimana. Questo trattamento deve essere protratto per almeno 3 mesi prima che si registri un miglioramento della spermatogenesi. Durante il trattamento deve essere sospesa l’eventuale terapia sostitutiva con testosterone.
Il miglioramento della spermatogenesi, una volta ottenuto, può essere mantenuto in alcuni casi con l’impiego della sola gonadotropina corionica umana;
• ritardo puberale associato a deficit della funzione gonadotropica dell’ipofisi:
1500 UI 2–3 volte a settimana, per almeno 6 mesi;
• criptorchidismo, non dovuto ad ostruzione anatomica:
nei bambini oltre i sei anni di età: 1500 UI 2 volte a settimana per 6 settimane.
Se necessario, il trattamento può essere ripetuto.
Modo di somministrazione
Il preparato si ricostituisce aggiungendo il solvente alla polvere liofilizzata. La soluzione ricostituita di Pregnyl deve essere somministrata lentamente per iniezione intramuscolare.
Pur non essendo stato riportato alcun caso di contaminazione virale associato alla somministrazione di gonadotropine estratte da urine umane, il rischio di trasmissione di agenti patogeni conosciuti o sconosciuti non può essere totalmente escluso.
Nella donna:
• dopo induzione dell’ovulazione con preparati contenenti gonadotropine, vi è un aumentato rischio di gravidanze multiple;
• poiché le donne non fertili sottoposte alla riproduzione assistita, in particolare IVF, spesso presentano anomalie delle tube, l’incidenza di gravidanze ectopiche potrebbe aumentare. È quindi importante avere conferma che la gravidanza sia intrauterina, con una precoce valutazione ecografica;
• l’incidenza di gravidanze non portate a termine nelle donne sottoposte a tecniche di riproduzione assistita (TRA) è più elevata che nella popolazione normale;
• la presenza di endocrinopatie non gonadiche non controllate (per esempio disordini della tiroide, del corticosurrene o dell’ipofisi) deve essere esclusa;
• l’incidenza di malformazioni congenite dopo tecniche di riproduzione assistita può essere leggermente più alta rispetto a quella dopo concepimenti spontanei. Si pensa che questa incidenza leggermente più alta sia da mettere in relazione con le differenti caratteristiche genitoriali (per esempio età della madre, caratteristiche dello sperma) e con la più alta incidenza di gestazioni multiple conseguenti a tecniche di riproduzione assistita. Non ci sono indicazioni che l’uso di gonadotropine durante tecniche di riproduzione assistita sia associato ad un aumentato rischio di malformazioni congenite.
Iperstimolazione ovarica indesiderata:
• nelle pazienti trattate per infertilità dovuta ad anovulazione o ad incompleta maturazione del follicolo, la precedente somministrazione di un preparato a base di FSH può portare ad una iperstimolazione ovarica indesiderata. Pertanto, la valutazione ecografica dello sviluppo follicolare e la determinazione dei livelli di estradiolo devono essere eseguite prima del trattamento con FSH e ad intervalli regolari durante la terapia. I livelli di estradiolo possono aumentare in modo estremamente rapido, per esempio più del doppio ogni giorno per 2 o 3 giorni consecutivi, ed eventualmente raggiungere valori eccessivamente elevati. La diagnosi di iperstimolazione ovarica indesiderata può essere confermata con esame ecografico.
• Qualora dovesse verificarsi una iperstimolazione ovarica non desiderata (e cioè non come facente parte di un trattamento di preparazione alla IVF/ET, al GIFT o allo ZIFT) si deve immediatamente sospendere la somministrazione del preparato a base di FSH. In tali casi non si deve somministrare Pregnyl poichè l’impiego di una gonadotropina ad attività LH può indurre, oltre ad una ovulazione multipla, una sindrome da iperstimolazione ovarica. Tale avvertenza è particolarmente importante nel caso di pazienti con sindrome da ovaio policistico.
• La sintomatologia clinica di una sindrome da iperstimolazione ovarica in forma lieve è caratterizzata da disturbi di tipo gastro–intestinale (dolore, nausea, diarrea), dolore alle mammelle, e lieve – moderato ingrossamento delle ovaie e cisti ovariche. In associazione con la sindrome da iperstimolazione ovarica, sono state riportate anormalità transitorie dei tests di funzionalità epatica, che possono essere indicative di disfunzione epatica e che possono essere accompagnati da modificazioni morfologiche alla biopsia epatica.
• In casi rari può verificarsi una forma più grave della sindrome da iperstimolazione ovarica, la quale può mettere in pericolo di vita la paziente. Essa è caratterizzata dalla presenza di grosse cisti ovariche (che possono andare incontro a rottura), ascite, aumento di peso, spesso idrotorace e occasionalmente manifestazioni trombo–emboliche.
• Le donne con un fattore di rischio generalmente riconosciuto per la trombosi, come anamnesi personale o familiare, grave obesità (Indice di Massa Corporea > 30 kg/m²) o trombofilia, possono avere un aumentato rischio di eventi tromboembolici venosi o arteriosi, durante o in seguito al trattamento con gonadotropine.
In queste donne i benefici del trattamento IVF devono essere soppesati rispetto ai rischi. Deve essere notato, comunque, che anche la stessa gravidanza porta ad un aumento del rischio di trombosi.
• Pregnyl non deve essere usato per ridurre il peso corporeo. L’hCG non ha alcun effetto sul metabolismo dei grassi, sulla distribuzione del grasso o sull’appetito.
Nell’uomo:
• il trattamento con hCG provoca un aumento della produzione di androgeni. Pertanto:
• i pazienti affetti da insufficienza cardiaca, latente o manifesta, insufficienza renale, ipertensione, epilessia o emicrania (o storia di queste malattie) debbono essere tenuti sotto stretta sorveglianza medica, poiché l’aumento della produzione di androgeni può occasionalmente provocare un aggravamento o una recrudescenza di queste patologie;
• la gonadotropina corionica umana deve essere impiegata con cautela nei soggetti prepuberi ad evitare la prematura chiusura delle epifisi o un precoce sviluppo sessuale. Il grado di maturazione scheletrica deve essere controllato regolarmente.
Gravidanza
Pregnyl può essere usato come supporto alla fase luteinica, ma non deve essere usato poi nel corso della gravidanza.
Allattamento
Non ne è previsto l’impiego durante l’allattamento.
Disturbi del sistema immunitario
In rari casi possono verificarsi eruzioni cutanee generalizzate o febbre.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Con l’impiego di preparati a base di gonadotropine ottenute dalle urine sono state occasionalmente riportate reazioni allergiche, per la maggior parte localizzate al sito di iniezione, come dolore e rash, ma anche diffuse, come eruzione cutanea e febbre.
Occasionalmente sono state riportate reazioni allergiche, soprattutto dolore e/o eruzione cutanea alla sede di iniezione.
Nella donna:
Patologie vascolari
In rari casi, tromboembolismo è stato associato con la terapia FSH/hCG, di solito associato con sindrome da iperstimolazione ovarica (OHSS) grave.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Idrotorace, come complicazione di una sindrome da iperstimolazione ovarica grave.
Patologie gastrointestinali
Dolore addominale e sintomi gastrointestinali come nausea e diarrea, in relazione ad una OHSS lieve. Ascite, come complicazione di una OHSS grave.
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella
Iperstimolazione ovarica indesiderata, sindrome da iperstimolazione ovarica lieve o grave (vedere paragrafo 4.4).
Mammelle doloranti, da lieve a moderato ingrossamento delle ovaie e cisti ovariche, correlati alla sindrome da iperstimolazione ovarica in forma lieve. Grosse cisti ovariche (predisposte alla rottura), di solito sono associate ad una forma più grave della sindrome da iperstimolazione ovarica.
Esami diagnostici
Aumento di peso come caratteristica della sindrome da iperstimolazione ovarica grave.
Nell’uomo:
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Dopo somministrazione di dosi elevate di gonadotropina corionica umana è stata occasionalmente osservata ritenzione di acqua e sodio; questo effetto è conseguente ad una eccessiva produzione di ormoni androgeni.
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella
In casi rari il trattamento con gonadotropina corionica umana può provocare ginecomastia.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite l’Agenzia Italiana del Farmaco, sito web: http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
Ciascuna fiala di Pregnyl da 5000 UI contiene: sodio carbossimetilcellulosa; mannitolo; sodio fosfato bibasico anidro; sodio fosfato monobasico anidro.
Ciascuna fiala di solvente contiene: sodio cloruro (9 mg) e acqua per preparazioni iniettabili (1 ml).
Tenere la fiala nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
Conservare in frigorifero ad una temperatura compresa tra 2 e 15°C.